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mercoledì 31 ottobre 2018

Recensione "La stanza della tessitrice" di Cristina Caboni

Cari amici lettori,

oggi vi parlo de LA STANZA DELLA TESSITRICE di Cristina Caboni, uscito il 18 ottobre per Garzanti. Un romanzo dove leggende e miti si intrecciano ad un’arte, quella della tessitura, che attraverso i suoi fili, lega i destini delle donne di questa misteriosa storia.





Titolo: La stanza della tessitrice
Autrice: Cristina Caboni
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa contemporanea
Uscita: 18 ottobre
Pagine: 304, rilegato



Bellagio è il luogo dove Camilla si è rifugiata per iniziare una nuova vita. Solo qui è libera di realizzare i suoi abiti capaci di infondere coraggio, creazioni che sono ben più di qualcosa da indossare e mostrare. Ma ora è costretta ad abbandonare tutto perché Marianne, la donna che l’ha cresciuta come una madre, ha bisogno del suo sostegno. È lei a mostrarle il contenuto di un antico baule, un abito che nasconde un segreto: vicino alle cuciture interne c’è un sacchetto che custodisce una frase di augurio per una vita felice. È l’unico indizio per ritrovare la sorella che Marianne non ha mai conosciuto. Camilla non ha mai visto nulla di simile, ma conosce la leggenda di Maribelle, una stilista che, all’epoca della seconda guerra mondiale, era famosa come «Tessitrice di sogni». Nei suoi capi erano nascosti i desideri e le speranze delle donne che li portavano. Maribelle è una figura che la affascina da sempre: si dice che sia morta nell’incendio del suo atelier parigino, circondata dalle sue creazioni. Camilla non sa quale sia il legame tra Maribelle e la sorella che Marianne vuole ritrovare. Ma sa che è disposta a fare di tutto per scoprirlo. Sente che la sua intuizione è giusta: Parigi è il luogo da dove iniziare le ricerche; stoffe, tessuti e bozzetti la strada da seguire. Una strada tortuosa, come complesso è ogni filo di una trama che viene da lontano. Perché i misteri da svelare sono a ogni angolo. Perché Maribelle ha lottato per affermare le proprie idee. Perché seguirne le orme significa per Camilla scavare dentro sé stessa, dove batte un cuore che anche l’ago più acuminato non può scalfire.




Seconda esperienza per me con Cristina Caboni. Dopo aver letto e adorato “La rilegatrice di storie perdute”, dove ci ha fatto conoscere “l’arte della rilegatura”, mi sono tuffata ad occhi chiusi su questo nuovo libro, e devo dire che per me è stato un ulteriore conferma di quest’autrice capace di “tessere” storie magiche sulle quali aleggia sempre quel pizzico di mistero. “La stanza della tessitrice”, è anch’essa avvolta nel mistero, una storia che parla di tradizioni fondate su radici antiche, dove leggende fatate narrano come alle donne di un tempo vengano date una certa sapienza e arguzia per poter lavorare il filo. Questo libro è un vero inno all’arte della tessitura, in cui i desideri e i sogni delle persone vengono messi al centro di creazioni uniche e assolutamente personali. 


Passato e presente, tradizione e innovazione, si intrecciano perfettamente, tessendo in un unico filo conduttore, storie che raccontano di donne determinate, sofisticate, indipendenti, carismatiche e moderne, compensandosi a vicenda in diversi archi temporali. In questo modo andiamo a conoscere il passato insieme a Caterina e il presente con Camilla e Marianne. Donne piene di forza e coraggio, che non vogliono soccombere alle regole che la società impone e il loro percorso, un vero viaggio alla ricerca dell’amore e della serenità.

Camilla è una giovane ragazza a cui la vita non ha sorriso. Rimasta orfana da ragazzina, viene presa in custodia dalla signora Marianne, una donna del suo palazzo. Entrambe hanno in comune la passione e l’amore per le stoffe e tutta la creatività che da esse scaturisce. Quando però Marianne decide di chiudere il suo prestigioso atelier, in Camilla qualcosa si rompe e decide di andar via da Milano, trovando rifugio
 a Bellagio, dove spera di ritrovare se stessa e dove può essere libera di creare abiti che non siano fatti solo per essere indossati, ma che abbiano ognuno una propria identità; abiti unici fatti a misura dei sogni delle persone. Inizia a lavorare in una sartoria che le dà la possibilità di poter realizzare questo suo sogno che custodisce fin da piccola, creando un nuovo stile: il recupero di vecchi vestiti, dando loro una nuova vita, abiti che possano rendere felici chi li indossa. 


Ben presto però, viene richiamata a Milano da Marianne o come lei la chiama “Mamy”, che mostra a Camilla un baule il cui interno contiene stoffe e abiti avvolti nel mistero. Marianne chiede a Camilla, di aiutarla a ritrovare sua sorella Adele e l’unico indizio per arrivare a lei è quel tesoro prezioso riposto in quel baule, vestiti che la madre di Marianne aveva cucito a mano, ma che allo stesso tempo, nascondono segreti. Tutto sembra riportare a Maribelle, una stilista vissuta nella seconda guerra mondiale in Francia a cui Camilla si è sempre ispirata, conosciuta come la “Tessitrice dei sogni”, che cuciva all’interno delle sue creazioni uno scrapolario, ovvero un sacchettino in cui venivano messi dei fiori secchi profumati e un bigliettino con su scritto i desideri della persona che andava ad indossare l’abito. Quella era la sua firma ed è proprio per questo che Camilla, da sempre appassionata alla storia di Maribelle, riconosce in quel baule il lavoro fatto da lei. Qual è però il legame tra Maribelle e Adele, la sorella che Marianne non ha mai conosciuto? Che cosa si cela dietro?

In tutto questo, però, Camilla non è sola. Al suo fianco c’è Marco, il socio in affari di Marianne e l’uomo di cui Camilla è da sempre innamorata e il motivo per cui ha messo sotto chiave il suo cuore. 



"Loro due erano molto simili. Nonostante le fosse sembrato sempre sicuro di sé, in realtà aveva nascosto i propri desideri in fondo al cuore, proprio come aveva fatto lei."


Una storia che mi ha davvero appassionato, che ho letto tutta d’un fiato. Piena di intrecci e misteri mi ha tenuto incollata alle pagine e quel filo da tessere, mi ha legato a doppio nodo con le protagoniste di questo libro. Impossibile non immedesimarsi con loro, ognuna con una caratteristica diversa ma che hanno solo un comune denominatore: l’amore per l’arte della tessitura. Un’ arte ormai dimenticata nel tempo ma che Cristina Caboni fa rivivere tra queste pagine e ci fa scoprire come i pensieri e le idee si trasformino in fili che seducono le stoffe, tessendo le storie, i sogni e le speranze di altre donne, così che l’abito non venga solo indossato, ma che sia in grado di parlare e di trasmettere quello che la persona che lo indossa vuole dire. E questa storia è proprio una fitta trama tessuta da un antico telaio, in cui i fili del passato si riannodano con quelli del presente, dando vita ad un racconto corale pieno di emozioni che coinvolge sin dalle prime pagine. Come dicevo sopra, è una storia ricca di mistero ma anche di amore e tormento, di sentimenti che in qualche modo hanno caratterizzato le protagoniste e hanno influenzato le loro vite.



"La vita è come una catena composta da tante maglie, a una se ne collega un'altra, e così via. E se credi di interromperla, quella catena, restando a guardare, sei solo un illuso. Perché anche quello avrà una conseguenza. Ogni azione ha una causa, ogni azione ha una conseguenza." 

Un romanzo molto elaborato dallo stile impeccabile, elegante e raffinato, con un bel ritmo che non annoia mai. Non c’è solo un punto di vista e la storia è strutturata su più piani temporali, ma non c’è mai confusione e non si perde mai il filo, perché ogni elemento è stato inserito in modo opportuno al momento giusto, e questo fa sì che la lettura sia scorrevole. Davvero bellissimo e direi molto interessante, il fatto di inserire all’inizio di ogni capitolo, il nome di un tipo diverso di tessuto con la descrizione della consistenza, in modo da percepirla sulla propria pelle, e il suo utilizzo. Piccoli dettagli che vanno ad arricchire ancora di più la storia stessa.

Consiglio assolutamente la lettura di questo libro, perché è un romanzo che racconta molto, che sa di tradizioni ma anche di modernità. E’ una storia scritta nei tessuti, ricamati da una fitta trama di parole, che aspettano solo di essere srotolati e farsi conoscere da tutti noi...





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