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venerdì 16 novembre 2018

Recensione "Figli di sangue e ossa" di Tomi Adeyemi #1 Legacy of Orisha

Ciao a tutti Amici!

Oggi Stella ci parla di Figli di sangue e ossa, primo volume della Legacy of Orisha Series di Tomi Adeyemi, uscito lo scorso 2 Ottobre grazie alla casa editrice Rizzoli.
Un caso editoriale internazionale di grande successo che ci porta nel mondo del fantasy, tra magia, folklore africano e mitologia yoruba, e di cui presto sarà prodotto un film per il canale Fox 2000.

Anche la nostra Stella ne sarà rimasta folgorata? Scopriamolo insieme...

Buona Lettura!


Titolo: Figli di Sangue e Ossa
Autore: Tomi Adeyemi
Editore: Rizzoli
Data di Pubblicazione: 2 Ottobre 2018

Genere: Fantasy/Young Adult
Serie: Legacy of Orisha #1


Un tempo i maji, dalla pelle d’ebano e i capelli candidi, erano una stirpe venerata nelle lussureggianti terre di Orïsha. Ma non appena il loro legame con gli dei si spezzò e la magia scomparve, lo spietato re Saran ne approfittò per trucidarli. Zélie, che non dimentica la notte in cui vide le guardie di palazzo impiccare sua madre a un albero del giardino, ora sente giunto il momento di rivendicare l’eredità degli antenati. Al suo fianco c’è il fratello Tzain, pronto a tutto pur di proteggerla, e quando la loro strada incrocia quella dei figli del re si produce una strana alchimia tra loro. Ha inizio così un viaggio epico per cercare di riconquistare la magia, attraverso una terra stupefacente e pericolosa, dove si aggirano le leopardere delle nevi e dove gli spiriti vendicatori sono in agguato nell’acqua. Un’esperienza umana che non risparmia nessuno, in un turbine di amore e tradimento, violenza e coraggio. Nella speranza di ridare voce a un popolo che era stato messo a tacere.




Legacy of Orisha Series:

1. Figli di sangue e ossa

2. Children of virtue and vengeange, English Edition 7 Marzo 2019
3. Ancora Inedito



Miei cari lettori, oggi vi parlo di questo libro che mi ha lasciata decisamente provata. Si, provata dalla miriade di emozioni che ha scatenato in me la sua lettura. Figli di Sangue e Ossa è un libro che parla di magia, ma che la trasmette anche al lettore. È una bomba di pura emotività che risucchia la sanità mentale fino all'ultima goccia, ma per il quale alla fine direte “Accidenti, ne è valsa la pena!”. Ancora prima che questo romanzo arrivasse in Italia, avevo già deciso che avrei voluto leggerlo a tutti i costi appena ne avessi avuto l’opportunità, nonostante l'infinita lista di libri che attendono di essere letti da molto tempo, perché già avevo intuito quale perla rara e speciale fosse questa storia. Venite quindi con me e capirete il fascino del regno di Orïsha!




Un tempo, nel prosperoso regno di Orïsha esisteva la magia, un dono che giungeva direttamente dagli dei e dalla grande Madre Cielo per i cosiddetti maji, donne e uomini naturalmente predisposti a possederla e controllarla, i quali si distinguevano dal resto della popolazione per il colore bianco dei capelli, un tratto assolutamente distintivo del dono divino ricevuto. Un tempo, i maji erano rispettati e considerati il tramite attraverso cui gli dei si manifestavano, sino a quando un giorno cominciarono ad essere temuti ed odiati da coloro che non possedevano alcuna magia. Un odio tanto profondo e spregevole che portò alla sparizione della magia e che permise allo spietato re di Orïsha di soggiogare e sterminare i maji.


E la nostra protagonista Zélie insieme a suo fratello Tzain, ricorderà quel giorno come il peggior incubo ad occhi aperti, perché fu il giorno In cui vide la sua adorata madre, una potente Mietitrice capace di controllare la morte e le anime dei defunti, perdere la vita in un atto di pura brutalità. Da quel girono, Zélie è cresciuta con un odio e una rabbia sempre più crescenti e con l’obiettivo di vendicare in qualche modo sua madre, anche senza la magia. Ma la tenace Zélie non sa che gli dei presto le manderanno un segnale… Un segnale che porta il volto della principessa Amari e del principe Inan, fratelli e figli del re Saran. Inizia così un viaggio avventuroso alla ricerca della magia perduta, un viaggio che vedrà quattro giovani crescere e cambiare, riaprire le ferite del passato intrecciando amore e amicizia e segnando il cammino verso una nuova Orïsha. 



Nel raccontarvi questa storia, ho scelto appositamente di essere il più vaga possibile, perché Figli di Sangue e Ossa è un romanzo che va scoperto pagina dopo pagina, palpito dopo palpito, emozione dopo emozione, fino ad arrivare al climax finale che davvero vi toglierà il fiato e vi lascerà sotto shock. Vorrei sottolineare il fatto che Figli di Sangue e Ossa è il libro d’esordio di Tomi Adeyemi e accidenti, che esordio! Se questo è l'inizio, beh, allora faremo davvero meglio ad allacciare le cinture di sicurezza, perché sono sicura che questa fantastica autrice ci riserverà sempre più sorprese mozzafiato!

Tomi Adeyemi ci porta ad esplorare ambientazioni tipicamente africane, tra i deserti, foreste e templi antichi, prendendo spunto anche dalle antiche leggende delle tribù e delle terre selvagge e bellissime tipiche dell'Africa. Tematiche queste, che non si riscontrano spesso nei romanzi e che mi ha fatto piacere scoprire; finalmente ci troviamo davanti ad una realtà nuova agli occhi di noi occidentali e che, vi assicuro, affascinerà anche voi tanto quanto me. Così come vi affascineranno i quattro protagonisti principali di questa storia, a partire da Zélie.

Zélie è una ragazza dal carattere forte, ostinata, un concentrato di energia e determinazione che ha ereditato dalla madre, insieme ai candidi capelli e le letali potenzialità magiche. È un personaggio che ho adorato dall'inizio alla fine, che rappresenta un modello di femminismo meraviglioso. È una giovane donna che sa prendersi i suoi rischi, che nonostante una costante e soffocante paura della morte e del fallimento che la fa vacillare, affronta fino in fondo ogni ostacolo. Zélie tende a nascondere a chi le sta intorno le sue fragilità, ma a noi lettori viene concesso di conoscerle e comprenderle, in modo da poter empatizzare al massimo con lei, e così è stato per me. Grazie allo stile diretto di Tomi Adeyemi, riusciamo a percepire il dolore e la sofferenza di Zélie in maniera viva ed autentica, cosa che ho apprezzato appieno di pagina in pagina.

Potrei continuare a rovinargli la vita per sempre, eppure Tzain tenterebbe comunque di proteggermi fino alla morte. Sono io che devo proteggerlo. 
Ora tocca a me salvarlo. 


A rappresentare ulteriormente l’universo femminile, troviamo Amari, la bella e apparentemente fragile principessa. Devo ammettere che all'inizio trovavo Amari un personaggio un po' insulso, ma sono contentissima di poter dire che con l'evolversi della storia ho totalmente cambiato opinione su di lei. Ritengo che la sua evoluzione sia stata tra tutte la più bella e significativa in assoluto. Da sparuta e debole principessina, la vediamo diventare una ragazza impavida, portando alla luce un coraggio e una ferocia che sono sempre stati dentro di lei ma che è stata obbligata a soffocare per tanto, troppo tempo. Amari gioca un ruolo molto importante, perché è colei che darà forza e speranza ai suoi compagni d’avventura; anche quando tutto sembra andare a rotoli, Amari sprona gli altri a non arrendersi e a credere fermamente in loro stessi e nella missione che devono compiere. È una ragazza dalla forza morale incredibile e che vi sorprenderà sempre più, perciò non sottovalutatela, perché lei è il perfetto esempio di “acqua cheta che smuove i ponti”.



L'amicizia che si instaurerà tra Amari e Zélie non è affatto un'amicizia istantanea, anzi; ne dovranno passare di cotte e di crude prima che nasce a un reciproco rispetto. Un rispetto da cui nascerà poi una sorellanza bellissima che scalda il cuore.

A rappresentare la componente maschile invece, troviamo i baldi giovani Tzain e Inan. Tzain, fratello maggiore di Zélie, è un ragazzo tutto d'un pezzo, responsabile e protettivo nei confronti della sorella, specialmente dopo la morte della madre, a cui anche lui era legatissimo e la cui mancanza lo lacera dentro ogni singolo giorno. Tzain ha un carattere duro ma allo stesso tempo gentile e dolce, soprattutto quando si trova in presenza di Amari ( chissà perché?! ). Una figura forte, rassicurante e pronto a battersi per la famiglia senza battere ciglio. Affezionarsi a lui sarà facilissimo, vedrete. Come sarà facilissimo shippare Tzain e Amari, ho adorato la delicatezza del loro rapporto durante tutto il tempo in cui hanno imparato a conoscersi.


E poi c'è Inan, il principe ereditario. Un personaggio che vi farà letteralmente impazzire, ma non in senso positivo. Il suo comportamento a volte ambiguo e spesso altalenante mi ha fatto sclerare e non poco, e se da una parte ho trovato molto affascinante e poetica l'idea di una ship tra lui e Zélie, dall'altra Inan assume spesso degli atteggiamenti che mi hanno fatto venire voglia di prenderlo a schiaffi tante, tante volte! Certo, il suo continuo essere combattuto tra il costante bisogno di compiacere il re in quanto principe e capitano delle guardie e il desiderio di voler costruire un futuro diverso e migliore dalla tirannia crudele e discriminatoria del padre, lo mette spesso davanti a scelte estremamente difficili e inconciliabili con entrambi i lati della sua personalità. Il fardello che porta sulle sue spalle è pesante, così come lo è l'inconfessabile segreto che lo consuma e che se rivelato, sconvolgerebbe gli equilibri di tutti. Un espediente a dir poco geniale che ha sicuramente dato quel quid in più alla storia, che ho trovato fantastico e che sono sicura adorerete anche voi!

Il dovere prima di noi. Sento la voce di mio padre. La salvezza di Orïsha prima della mia coscienza. Ma questa gente è Orïsha. Appartiene allo stesso popolo che il mio giuramento mi impone di proteggere. 

Oltre ad esaltare i valori della famiglia, dell'amicizia e del coraggio, Tomi Adeyemi sensibilizza tantissimo sulla discriminazione e sulla gratuita violenza e brutalità dei potenti su chi è diverso. Figli di Sangue e Ossa è una storia che non vuole essere affatto buonista, non risparmia niente e nessuno, e la sua cruda bellezza, così diretta e impietosa e allo stesso tempo ricca di poesia, vi strapperà fiato e lacrime, proprio come ha fatto con me, ma vi assicuro che lo amerete alla follia e che vi farà chiedere a gran voce l'uscita del secondo volume della serie, previsto in inglese per il 2019.

È come se la vedessi per la prima volta: l'essere umano che sta dietro il maji. La paura nascosta nella sofferenza. La tragedia causata in nome di mio padre.

Un consiglio finale: giunti alla fine della lettura di questo magnifico romanzo, vi invito a leggere la nota dell’autrice, perché le parole di Tomi Adeyemi vi commuoveranno e non poco. In conclusione, leggete e amate senza riserve questo libro, perché si, le sofferenze sono tante disseminate lungo tutta la storia, ma ne resterete più che entusiasti.






1 commento:

  1. Ciao, bellissima recensione!
    Oh, questo libro *^*. Se dal punto di vista della trama non è proprio il più originale di sempre a mio parere (ma caspita che protagoniste femminili toste! W-o-W!), veicola un messaggio di uguaglianza, inclusione e positività che mi ha fatto innamorare della serie e dell’autrice (la postfazione sulle discriminazioni contro gli afroamericani è un gioiello). Continuerò a supportarla senza ombra di dubbio ^^!
    Trovi la mia recensione qui se hai voglia di dare un’occhiata!
    A prestooo,
    Rainy

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