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lunedì 18 luglio 2022

Recensione "Come vento cucito alla terra" di Ilaria Tuti


 
Cari amici lettori,

oggi vi parlo di COME VENTO CUCITO ALLA TERRA di Ilaria Tuti, uscito il 7 giugno per Longanesi. Una storia potente e dimenticata delle prime donne chirurgo alle quali era vietata la pratica in sala operatoria. Donne determinate e incredibili che decisero di aprire in Francia un ospedale di guerra gestito da loro.




Titolo: Come vento cucito alla terra
Autrice: Ilaria Tuti
Editore: Longanesi
Genere: Romanzo d'ambientazione storica
Uscita: 7 giugno
Pagine: 384


Londra, settembre 1914
«Le mie mani non tremano mai. Sono una chirurga, ma alle donne non è consentito operare. Men che meno a me: madre ma non moglie, sono di origine italiana e pago anche il prezzo dell’indecisione della mia terra natia in questa guerra che già miete vite su vite.
Quando una notte ricevo una visita inattesa, comprendo di non rispondere soltanto a me stessa. Il destino di mia figlia, e forse delle ambizioni di tante altre donne, dipende anche da me. Flora e Louisa sono medici, e più di chiunque altro hanno il coraggio e l’immaginazione necessari per spingere il sogno di emancipazione e uguaglianza oltre ogni confine.
L’invito che mi rivolgono è un sortilegio, e come tutti i sortilegi è fatto anche d’ombra. Partire con loro per aprire a Parigi il primo ospedale di guerra interamente gestito da donne è un’impresa folle e necessaria. È per me un’autentica trasformazione, ma ogni trasformazione porta con sé almeno un tradimento. Di noi stessi, di chi ci ama, di cosa siamo chiamati a essere.
A Parigi, lontana dalla mia bambina, osteggiata dal senso comune, spesso respinta con diffidenza dagli stessi soldati che mi impegno a curare, guardo di nuovo le mie mani. Non tremano, ma io, dentro di me, sono vento.»



Una storia indimenticabile, coinvolgente e appassionante, ambientata in un periodo storico molto particolare. Ilaria Tuti ha saputo, in modo impeccabile e con accurata ricerca, raccontare una vicenda del passato, molto spesso dimenticata, di grande importanza. Mi riferisco a quel periodo storico dove le donne lottavano per i propri diritti pagandone anche le conseguenze.

Inghilterra 1914, siamo all’inizio della Prima guerra mondiale. Le vicende vengono raccontate da due punti di vista e da due campi di battaglia differenti: da una parte la guerra in trincea del capitano Alexander e dei suoi soldati, dove ogni giorno combattono per la loro sopravvivenza; dall’altra la guerra delle donne che lottano nelle corsie di un ospedale. Un ospedale dove la dottoressa Cate Hill insieme alle sue colleghe cercano di salvare e riparare più vite possibile e dimostrare di essere medici al pari degli uomini.



In questo periodo storico, alle dottoresse era permesso lavorare in ospedali di carità e solamente con donne e bambini.
Determinate ad occupare il loro vero ruolo all’interno di un ospedale, guidate dalle temerarie suffragette Louisa Garrett Anderson, medico chirurgo, e Flora Murray, medico anestesista, decidono di aprire in Francia il primo ospedale militare interamente gestito da donne per curare i soldati feriti.
Tra loro viene scelta Cate Hill, una donna molto forte, cacciata dalla sua famiglia quando hanno saputo della gravidanza indesiderata e della decisione di avere una figlia dall’uomo che l’ha abbandonata e di crescerla da sola. Cate è una ginecologa che lavora nei bassifondi di Londra e la proposta di Flora e Louisa la metterà davanti ad un bivio: affermare il suo ruolo da dottoressa oppure essere solo una madre.

"Quel binario era un dirupo e lei si era resa conto di non avere le ali per spiccare il volo."

Cate Hill parte per questa missione, lasciando sua figlia di cinque anni, con tanti dubbi e incertezze ma anche consapevole di creare un nuovo futuro per tutte le donne che sarebbero venute dopo di lei. Il disegno che sua figlia le lascia alla stazione ritrae Cate come un’eroina che impugna fiera lo stetoscopio e la borsa da medico.

"Sei un esempio per lei, questa è l’unica cosa che conta. I suoi occhi vedono quello che fai. Vedono la passione, e il sacrificio. Non c’è scuola né educatrice che possa darle quello che le stai dando tu, anche se ora siete lontane. La possibilità, la libertà, di scegliere per sé stessa."



Dall’altra parte, il capitano Alexander, disgustato dalla guerra, che cerca in ogni modo di proteggere e salvare i suoi soldati e poterli riportare a casa. Ma questa è una missione che giorno dopo giorno, si rivela sempre più difficile da svolgere. La trincea non risparmia nessuno: bombe, gas, freddo, esecuzioni e morte sono lo scenario che sempre più spesso Alexander si trova a vivere.

E mentre la guerra avanza, il destino farà incontrare Cate e Alexander per ben due volte: prima a Wimereux, dove nel frattempo le dottoresse si sono trasferite per poter dare soccorsi immediati ai soldati feriti; poi a Londra dove le dottoresse dovranno fare i conti con tante difficoltà. Proprio qui, infatti, devono lottare per farsi rispettare dai soldati diffidenti che vengono curati all’interno dell’ospedale militare di Endell Street, ma anche da quelli che ricoprono posizioni di potere che ostacolano l’attività delle dottoresse in ogni modo.



L’ostinazione, la volontà e la professionalità sia delle dottoresse sia delle infermiere, riescono a sgretolare quelle barriere di diffidenza e conquistano i pazienti. Le sfide che dovranno affrontare sono molte e nuove, ma armate di grande coraggio, si dedicheranno ai feriti di guerra non solo riparando il loro corpo martoriato ma anche cercando di curare le loro anime, afflitte da ricordi oscuri che solo la guerra può lasciare.

"La guerra non dilaniava solo corpi, toglieva anche il tempo, separava gli affetti, accresceva le distanze, morsicava la vita prima di inghiottirla."

E l’incontro tra Cate e Alexander, appartenenti a due mondi opposti ma resi simili dalla guerra, lì porterà a volere le stesse cose.

Un romanzo da leggere tutto d’un fiato!!! Ilaria Tuti è riuscita a portare alla luce la storia di donne caparbie e intelligenti che hanno lottato per conquistare i propri diritti con tenacia e impegno. Donne che non si sono fermate davanti alle sfide e agli ostacoli, ma che con molta determinazione e passione, hanno intrapreso la strada dell’emancipazione.

Una storia scritta con un linguaggio molto curato, ogni parola è pensata e magnetica, lo stile poetico.

Una lettura che mi ha molto appassionato e coinvolta, con tanti spunti di riflessione e di approfondimento. Donne, da sempre considerate fragili e deboli, che hanno dovuto lottare per la libertà di essere se stesse, di essere rispettate e di poter esercitare i propri diritti. Donne che hanno pagato sulla loro pelle e che hanno conquistato con battaglie incessanti i loro diritti. Diritti che ancora oggi, purtroppo, non permettono una vera parità.















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