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venerdì 1 luglio 2016

Recensione in Anteprima "the BIRD and the SWORD" di Amy Harmon



Ciao Carissimi amici,

abbiamo delle bellissime notizie per voi! La casa editrice Newton Compton ha comprato i diritti dell'ultimo libro pubblicato da Amy Harmonthe BIRD and the SWORD, un romance fantasy pubblicato in lingua l'11 maggio 2016. Non abbiamo ancora una data ma nell'attesa vi lascio in compagnia della trama e di una piccola recensione.

Buona lettura!









Titolo: the Bird and the Sword
Autrice: Amy Harmon
Genere: Romantic fantasy


Deglutisci, Figlia, trascinali dentro, quelle parole che si siedono sulle tue labbra. Bloccali nelle profondità della tua anima, nascondili per il tempo necessario che loro possano crescere. Chiudi la bocca al potere, non maledire, non rimediare, fino a quando non sarà l’ora. Non parlerai e non racconterai, non chiamerai il paradiso o l’inferno. Imparerai e prospererai. Silenzio, Figlia. Rimani viva.

Il giorno in cui mia madre fu uccisa, disse a mio padre che non avrei parlato di nuovo, e gli disse che se fossi morta, anche lui sarebbe morto. Poi ha predetto che il Re avrebbe dato la sua anima e il suo figlio in cambio del cielo.


Mio padre ha un diritto al trono, e sta aspettando nelle ombre fino a quando le parole di mia madre si avverino. Lui vuole disperatamente diventare Re, e io voglio solo essere libera.


Ma per avere la libertà bisogna fuggire, e io sono prigioniera della maledizione di mia madre e dell’avidità di mio padre. Non posso parlare o fare un singolo suono, e non riesco a maneggiare una spada o ingannare un Re. In una terra cancellata dall’incanto, l’amore potrebbe essere l’unica magia rimasta e chi mai potrebbe amare un…. uccello?










Per quelli che mi conoscono sanno benissimo che la Harmon è tra le mie autrici preferite e che leggerei tutto di lei, perché non importa il tipo di storia o il genere che lei scrive. Il suo stile delicato, poetico e magico sono sempre unici, e non mancano mai nelle sue storie; ma questa volta penso che proprio quel suo stile dolce, di un lento evolversi delle vicende, non sia stato la sua carta vincente in fatto di fantasy. Comunque, preferisco prima darvi un piccolo panorama della storia soffermandomi su quello che ho pensato leggendolo.

Lark, la protagonista, non riesce ad emettere un singolo suono dall’età di cinque anni. La madre  uccisa per mano del Re per salvarla le ordina di non parlare più fino a quando arriverà il momento giusto. Nel regno di Yeru chi ha dei poteri e li utilizza viene condannato con la morte. La madre di Lark era una veggente e invece Lark ha il dono delle parole; lei riesce a dare potere alle sue parole e a controllare più di quello che avrebbe mai immaginato. E' cresciuta con un padre il cui unico obiettivo è quello di tenerla in vita perché la madre di Lark ha previsto che se lei fosse morta anche il padre avrebbe avuto la stessa fine. Quello che è più triste, è che il padre non le permette neanche di imparare a scrivere e a leggere per la paura che lei in qualche maniera possa utilizzare le parole e far vedere a tutti il suo potere. Presto Lark sarà al centro dell’attenzione del giovane Re Tiras, figlio del precedente re (assassino della madre); ma nessuno conosce il suo potere, o forse Tiras nasconde qualcosa che a Lark sfugge? Con il pretesto di obbligare il padre di Lark a collaborare nella guerra contro i mostri chiamati Volgar, Tiras sequestra Lark promettendo di restituirla solo quando avranno sconfitto il nemico. Tiras è un Re prepotente, pericoloso e molto ma molto affascinante. Seppure Lark dovrebbe odiarlo, per il motivo che si trova ad essere usata da lui come uno strumento per raggiungere i suoi obiettivi, si ritrova ad essere attratta e incuriosita da questo Re di una bellezza particolare, spietato con il nemico, ma nobile e gentile con i suoi amici.




Tra Lark e Tiras inizia a crearsi un legame speciale fino a trasformarsi in qualcosa di molto più profondo e potente. Lark scopre che dentro di lei c’è molto di più, e grazie a Tiras inizierà a conoscere se stessa e ad aprire le porte del suo cuore e di quegli angoli tenuti coperti per molto a lungo. Amy Harmon usa come sempre le parole in modo semplice ma profondo; quello che la differenzia dalle altre scrittrici è che resta fedele all'essenziale. I suoi libri hanno uno scopo, sanno dove devono arrivare e riescono sempre a trasmetterti un messaggio importante. In questo libro, Amy dà un grande peso alle parole, alla loro potenza di cambiare il mondo, le persone e i sentimenti. È vero che è un libro fantasy, ma secondo me può essere visto anche come una grande metafora di quello che succede nella vita reale. La protagonista, Lark, convive con il silenzio della sua voce da molto tempo e sente la frustrazione soffocarla dall'impossibilità di esprimere i suoi desideri e i suoi pensieri. Ma ecco che quando meno se lo aspetta arriva Tiras, l’ultima persona che pensava avrebbe mai potuto diventare qualcuno di importante per lei.




Tiras riesce a sentire i pensieri di Lark, sentire i suoi desideri, e conoscere questa ragazza dall’aspetto fragile di un uccellino ma con una grande volontà e potere in grado di cambiarle la vita. Un bellissimo rapporto dolce e romantico di altri tempi si crea tra Tiras e Lark, in grado di farci sospirare. Tiras è il tipico maschio alfa che sono sicura molte di voi, così come me, saprà apprezzare. Purtroppo il segreto che Tiras nasconde rischia di rovinare quello che erano riusciti a costruire tra loro, un segreto che potrà essere in grado di separarli per sempre senza una via di ritorno. Potranno mai le parole essere potenti nel trovare la soluzione e il lieto fine per i nostri protagonisti?



Ora arriviamo al dunque! :P

Sapete che ho iniziato a scrivere questa recensione due settimane dopo aver finito il libro? E anche quando sono riuscita a buttare giù qualche riga mi sono fermata per altre due settimane? Beh, sono pochi i libri che mi lasciano senza la voglia di scriverci qualcosa e sono di due tipi: quelli che ho trovato assolutamente perfetti e sarebbe superfluo scrivere una recensione; e quelli che, seppure ho trovato piacevoli, mi lasciano indifferenti. Mi dispiace dirlo e ammetterlo, perché si tratta pur sempre della mia adorata Harmon, ma purtroppo questo libro fa parte del secondo gruppo e cioè tra quelli che mi lasciano indifferente. Per me è stato tra quei libri che dopo averlo finito penso: ok, passiamo al prossimo, voglio qualcosa di forte e pieno di emozioni! E questo non va bene per niente, non mi piace quando un libro mi lascia senza alcuna sensazione, preferisco un libro che ho odiato ma che alla fine mi ha fatto pensare e fatto venire voglia di scrivere e parlare su quello che ho odiato.

Sono stati diversi passaggi che secondo me hanno fatto perdere punti alla storia. Come anticipato all'inizio della recensione, penso che lo stile di Amy non sia del tutto adatto per i fantasy, era perfetto nei momenti in cui si aveva a che fare con i rapporti, con le sensazioni e con lo sviluppo dei protagonisti, è una cosa che Amy sa fare molto bene; ma non andava bene per le scene d’azione in cui si richiede una descrizione più d’impatto e forte. So che sembrerà assurdo, dato che si tratta di un fantasy, ma alcune cose sembravano irreali. Anche nel fantasy c’è una sorta di normalità, delle leggi che l’autore crea ma a cui deve attenersi altrimenti si rischia di rompere l’equilibrio della storia. Amy è stata brava nel creare l’ambientazione della sua storia, ma spesso certi particolari sono sembrati scontati, prevedibili e superficiali; e questo mi ha impedito di entrare totalmente nella storia e crederci. Insomma mancava la passione, il coinvolgimento totale, era come una debole connessione WI-FI, a volte connetteva alla perfezione e a volte no. Inoltre, il rapporto tra Tiras e Lark è stato trattato pochissimo, e quando loro scoprono di essere innamorati sembra tutto forzato, e non del tutto naturale. A causa di alcuni avvenimenti Tiras, dovrà allontanarsi molto spesso e pertanto i momenti tra loro due saranno pochi e questo a mio avviso ha impedito che il loro amore sembrasse del tutto credibile. Devo ammettere, comunque, che i loro momenti, seppure pochi, sono bellissimi e pieni di romanticismo, con dei dialoghi divertenti ed ironici.




So che Amy l’ha scritto in attesa della pubblicazione di un altro lavoro molto importante per lei, e quindi questo diciamo è stato una sorta di passatempo, quindi per chi vuole una lettura senza troppe pretese e per chi ama la Harmon lo consiglio; per il resto, beh consiglio di leggere gli altri suoi libri che riescono a dimostrare appieno il suo talento.





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