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domenica 31 luglio 2016

Recensione "Un Disastro Chiamato Amore" di Chiara Giacobelli + Intervista autrice

Ciao amici lettori,

oggi la nostra Krizia ci parlerà del nuovo romanzo di Chiara GiacobelliUn Disastro Chiamato Amore, uscito il 14 Luglio grazie alla Leggereditore. Vediamo cosa ne pensa Krizia di questo romanzo...
Buona lettura :*






Titolo:
Un Disastro Chiamato Amore

Autore: Chiara Giacobelli
Genere: Contemporary Romance
Casa Editrice: Leggereditore


Francese con un lavoro a Parigi e un appartamentino a Montmartre, Vivienne Vuloir è una ragazza buffa e imbranata che colleziona una figuraccia dopo l'altra, fa i conti con una fallimentare carriera di scrittrice e soffre di un numero indefinito di fobie. A trent'anni ha dimenticato il sapore di un bacio, si è adattata a essere identificata come "quella che si occupa di gossip" ma soprattutto ha perso completamente fiducia nel genere umano, specialmente se maschile. Quando un giorno riceve un'inattesa telefonata da un certo Mr Lennyster, figlio di un'importante attrice italiana su cui ha da poco redatto un dossier, è certa di stare per subire una grossa lavata di capo. Invece, l'uomo vuole commissionarle la biografia della madre. Così, ben presto Vivienne si troverà a dover affrontare un'avventura a cui non è affatto preparata: un viaggio in Italia, un libro da scrivere, un uomo affascinante, dolce ma oscuro, e una villa piena di misteri da risolvere. Tra gaffe, tentativi maldestri di carpire i segreti della famiglia Lennyster, amori e altre catastrofi, Vivienne, inguaribile pessimista, capirà che la vita le sta per riservare una sorpresa inaspettata...











Rieccomi! Oggi vi parlo di un libro che, posso definire senza dubbio il libro dell’estate: “Un Disastro Chiamato Amore” di Chiara Giacobelli. Chiara,che con questo suo primo romanzo ha portato una ventata d’aria fresca nell’ editoria italiana! Perché sono così entusiasta di questo libro? Perché da tempo non mi capitava di leggere qualcosa del genere, una storia che avesse la capacità di mettermi di buon umore, di farmi ridere, facendomi dimenticare per un po’ lo stress della quotidianità. La sera tornando a casa dopo una giornata di lavoro estenuante sapevo che “Un Disastro Chiamato Amore” e i suoi protagonisti erano lì ad aspettarmi per scrollarmi di dosso il peso della stanchezza! Non manca niente a questa storia; ironia, freschezza, simpatia, allegria e un pizzico di romanticismo mixato ad un tocco di mistero che non guasta mai. Insomma la ricetta perfetta! Ma basta chiacchiere! Adesso voglio parlarvi dei protagonisti e dei vari personaggi. 





Vivienne: è la protagonista indiscussa del libro. Una parigina fuori dal comune, io me ne sono innamorata all’istante ed è ufficialmente diventata la mia eroina. Perché? Semplice, perché lei è tutte noi!
Non è la perfezione, ma semplicemente la realtà. Regina indiscussa delle gaffe, imbranata, sbadata e conuna passione smisurata per i Pronto Soccorso.


<<Miss Vuloir, le posso dire una cosa? Lei è veramente uno spasso, non metta il broncio, non lo dico con cattiveria. È che non gliene riesce una, nemmeno se si impegna>>.


Ipocondriaca e ansiosa da far paura e con un numero indefinito di fobie ha fatto della Xamamina la sua migliore amica! Disillusa, a trent’anni non crede più nell’amore, nella felicità, nel genere umano e soprattutto in quello maschile. Appassionata di cinema, nello specifico della commedia italiana, sogna di diventare una scrittrice affermata,anche se al momento deve accontentarsi di essere identificata come la “regina del gossip”, perché è proprio di questo che si occupa, lei che odia stare al centro del l’attenzione, è costretta dalla rivista per cui lavora a partecipare a qualsiasi evento mondano e non lasciarsi sfuggire un pettegolezzo, nella speranza di fare il salto di qualità e poter fare della sua passione il suo mestiere.
E questa possibilità sembra arrivare quando viene contattata da Mr Lennyster, figlio di Elisabetta Grimaldi, una delle sue attrici preferite sulla quale ha recentemente pubblicato un articolo, che rimasto colpito dall’interesse mostrato da Vivienne la invita a trascorrere un periodo in Italia per scrivere la biograf ia della madre, reputandola la persona maggiormente indicata.Da questo momento in poi, lasceremo Parigi, per spostarci in Liguria, esattamente nella suggestiva Porto Venere. Arrivata a villa Lennyster, Vivienne crede di dover avere a che fare con un distinto uomo di mezza età, ricco da far paura, snob e con la puzza sotto il naso.Immaginerete dunque il suo stupore, quando si ritrova davanti un aitante giovane bello da far paura, Alex Lennyster, figlio minore di Elisabetta Grimaldi, della quale lei disconosceva l’esistenza. Prima gaffe: lo scambia per il giardiniere! In effetti, Alex Lennyster non è esattamente il tipo d’uomo che immaginava Vivienne! Bello l’ho detto? Si l’ho detto, anche se questo aggettivo non rende bene l’idea! Alto, moro, fisicato e due occhi blu che manderebbero in tilt il cervello di qualsiasi donna. Ma sapete cosa mi ha incantata di più di quest’ uomo? La sua bellezza interiore, la sua bontà d’animo, la sua capacità di trasformare i difetti in particolarità che rendono unica una persona! Impossibile non innamorarsi di lui.







Alex diventa quasi una baby sitter per Vivienne, è con lei, più che altro accanto a lei, pronto a sostenerla -nel senso fisico della parola- tutte le volte che Vivienne ne combina una delle sue. Lei rotola sulle ortiche? Lui c’è! Cade dallo yacht? Lui c’è! Rischia di essere sbranata da un cane? Lui è sempre lì! Insomma, un moderno cavaliere d’amore cortese. E fra una caduta e l’altra, tra i due scocca la scintilla! Scintilla che destabilizza completamente Vivienne che inizia una lenta danza, un assolo fatto di sì, no, forse, non saprei, passi avanti e retromarcia. Una danza che avrebbe fatto scappare qualsiasi uomo, ma invece Alex è rimasto e se è possibile si è avvicinato ancora di più, ed è stata proprio questa una delle tante cose che mi ha fatto apprezzare questo romanzo, il narrare una storia d’amore non convenzionale, una storia che va contro corrente.
Ma non è esattamente tutto oro quel che luccica, man mano che i lavori per la stesura del libro sulla vita di Elisabetta Grimaldi vanno avanti, Vivienne si rende conto che qualcosa turba Alex, come se un’ombra scura cercasse di spegnere la luce che lo contraddistingue. E intenzionata ad aiutarlo e a scoprire quanti più misteri possibili si trasforma in un improbabile ma perfetta Sherlock Holmes.
Mi sono divertita un sacco a leggere questo libro, le disavventure di Vivienne, mi hanno fatto capire che c’è speranza per tutti 




I suoi monologhi sono qualcosa di sensazionale, un continuo analizzare le situazioni, le continue domande e le auto risposte hanno dato un ritmo particolare alla storia, non mi sono annoiata neanche per un istante, ogni pagina, ogni parola era degna di nota. Tutto è ben bilanciato, un romanzo che nasce commedia e rimane tale fino all’ ultimo, nonostante siano presenti delle situazioni più serie. Anche queste vengono raccontate con leggerezza, ma non per sminuirle, ma al contrario in questo modo vengono recepite più facilmente dal lettore, che si ritrova a leggere di argomenti come la beneficenza, l’aiutare il prossimo, e il perché di queste scelte, senza angoscia ma, sempre col sorriso sulle labbra.
Il tocco in più della storia? I personaggi secondari, un perfetto contorno che contribuisce a far spiccare ancora di più le personalità dei due protagonisti. La fantastica nonna Betty, spesso evocata nei monologhi interiori di Vivienne; Angy l’amica sempre pronta a sostenerla; Ferux fotografo collega di Vivienne un’ottantenne arzillo e simpatico, e poi c’è Marco, l’autista di Alex Lennyster che avrà un ruolo fondamentale per Vivienne.
Curiosità sul romanzo: la storia è frutto della fantasia di Chiara Giacobelli, ma per i personaggi ha preso spunto da alcuni dei più grandi esponenti del cinema molti dei quali conosciuto personalmente





Ma non è finita qui…
Quattro chiacchiere con l’autrice

Ciao Chiara benvenuta nel blog "Tutta colpa dei libri"!
-Ciao Krizia, intanto ci tengo davvero tanto a ringraziarti per questa possibilità! Il vostro blog è seguitissimo e spero che aiuterà il mio libro a farsi conoscere.

Un Disastro Chiamato Amore è il tuo romanzo d'esordio, esordio ottimo direi, come mai hai scelto il genere della commedia?
-E' stata una casualità. Ho sempre pensato che il mio romanzo d'esordio sarebbe stato qualcosa di molto profondo, toccante e intimista, perché la maggior parte della mia produzione letteraria è così; invece è successo che nel pieno della carriera e della giovinezza mi sono ammalata e ho avuto uno stop forzato. Per aiutarmi a sopportare il dolore fisico e psicologico i medici mi hanno consigliato di scrivere un libro auto-ironico: ciò fa parte della più ampia terapia del sorriso, che mi piacerebbe venisse studiata maggiormente in Italia.
Io avevo una buona mole di figuracce e gaffe collezionate nonché appuntate accuratamente dalle mie amiche, come pure dai miei ex fidanzati, perciò metterle insieme è stato un gioco da ragazzi. A partire da esse, ho poi creato una storia che contenesse anche una parte romantica, un giallo, dei misteri e rimandi culturali più o meno visibili tra le righe.

Hai scelto come location la Liguria e il golfo dei poeti, oltre l'indubbia bellezza dei luoghi, c'è un altro motivo che ti ha spinto ad ambientare lì il tuo romanzo? 












-La storia, legata a importanti intellettuali, scrittori, artisti: un richiamo irresistibile per una scrittrice! Il Golfo dei Poeti è un luogo magico che ho amato da subito, ho imparato a conoscerlo sempre meglio attraverso questo libro e amo tornarci ogni volta. Meno inflazionato delle vicine Cinque Terre o della Toscana, è la gita fuori porta che consiglierei a tutti. Ne rimarrete incantati.

Sei un'appassionata di cinema, quanto questa passione ha influenzato la stesura del romanzo?
-Molto, perché la madre del protagonista è un'attrice e il padre un regista. Oltre ad esserne appassionata, quello del cinema è un ambiente che conosco bene, perché ci sono dentro ormai da tanti anni e l'ho vissuto da svariati punti di vista (tanto per fare un esempio, il mio ex ragazzo era un operatore steadycam, perciò i set in cui mi ha portata non si contano!). Ho scritto anche un saggio insieme ad Alessio Accardo di Sky Cinema e al critico Federico Govoni dal titolo "Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo", biografia del celebre sceneggiatore che ci ha dato tante soddisfazioni, soprattutto a livello di premi e per la prefazione a cura di Ettore Scola.
Tutto questo bagaglio culturale che mi porto dietro è andato a finire nelle pagine del mio romanzo, tuttavia non in maniera pesante: si tratta di spunti, aneddoti, curiosità, episodi accaduti realmente, racconti che il lettore assimila quasi senza rendersene conto. E' stato tutto un lavoro di sottotrame e di metatesto.

Vivienne, la protagonista del romanzo, non è certo una donna che trasuda perfezione, anzi al contrario è la regina dei disastri e delle gaffe; quanto ti rivedi in lei?
-Completamente. Come mi è capitato di dire ormai tante volte, Viv è il mio alter ego letterario Nb: tutte le gaffe e le figuracce raccontate, anche le più improbabili, sono realmente accadute. A me!

Anche con Alex, il protagonista maschile, hai deciso di andare contro corrente, lui non è il tipico maschio alpha a cui le recenti pubblicazioni ci hanno abituato, ma al contrario è un animo sensibile e altruista; hai temuto che questa tua scelta potesse influenzare il successo del libro?
-Mi fa piacere che tu mi faccia questa domanda e che abbia notato questo aspetto. Il problema del protagonista maschile si pone in realtà a monte: prima di farlo accettare al pubblico, lo si deve far piacere agli agenti e alle case editrici. Sapevo che in molti avrebbero detto di no, perché la mia è stata una scelta controcorrente, ma ero disposta a passare dalla gogna delle leggi di mercato, nella speranza che qualcuno
prima o poi avesse creduto in me. In diversi mi hanno chiesto di modificare il protagonista maschile e altri aspetti della storia se volevo essere pubblicata da loro, però non ho mai accettato.
Il motivo è in realtà ben più consapevole e studiato di quanto si possa immaginare: io ho sempre pensato che uno scrittore - come chiunque detenga il potere (grande o piccolo) di influenzare qualcuno - abbia una responsabilità sociale. La cultura e la scrittura lo hanno forse più delle altre arti. Pertanto, se proponiamo sempre e solo uomini maschilisti, sfuggenti, tendenzialmente egoisti, senza un briciolo di sensibilità, dei del sesso ma fuori dalle lenzuola capaci di trattare con tutta la naturalezza del mondo le donne come zerbine, poi non lamentiamoci se la nostra società finisce per rispecchiare questo modello, o se la violenza sulle donne cresce.
Personalmente, ho sentito l'esigenza di proporre un protagonista maschile che non sia affatto perfetto (lo scoprirete durante la lettura), eppure capace di trasmettere determinati valori per me importanti, come la generosità, la pazienza, la sensibilità, il coraggio di fronte alla sofferenza, all'imperfezione e ai drammi che la vita riserva a tutti noi.


Ti innamoreresti di un uomo come Alex?

-Subito! Anzi... se qualcuna conosce un uomo simile (anche fisicamente intendo), può gentilmente lasciargli la mia mail? Grazie!

Qual è la frase del libro che ami di più e perché?
-"Quando ho deciso di farti stare qui con me, ho accettato anche i disastri che riesci a combinare, insieme al caso che ti porti dietro. E' tanto difficile capire che mi piaci proprio perché sei così? Non ho nessuna pretesa di cambiarti, non ti vorrei mai diversa da come sei".
Frase detta da Alex Lennyster a Vivienne.
Perché mi piace? Perché un uomo alpha non lo direbbe mai, un uomo qualunque neppure, uno con traumi irrisolti alle spalle men che meno. Lo direbbe soltanto un'anima speciale e profonda, capace di sentire e apprezzare la vita in tutte le sue sfaccettate bellezze.

Tre aggettivi per descrivere il libro? 
-Divertente, originale, eterogeneo.

Tre aggettivi per descrivere te stessa?
-Sensibile, outsider, impegnativa.

Cosa diresti ai lettori per convincerli ad acquistare il tuo libro?
-Scoprirete qualcosa che non avete mai letto nel panorama della narrativa italiana, facendovi tante allegre risate!

Dove possiamo seguirti?

-Per seguirmi www.chiaragiacobelli.com, oppure su Facebook, LinkedIn e Twitter.









L'AUTRICE: Chiara Giacobelli è giornalista e scrittrice. Classe 1983, tiene una rubrica culturale sull’ Huffington Post e collabora con varie testate, tra cui il gruppo Qn-La Nazione-Il Giorno-Il Resto del Carlino, Affari Italiani, Bell’Italia, In Viaggio. Ha già al suo attivo nove libri pubblicati, compreso il saggio biografico Furio Scarpelli. Il cinema viene dopo che si è aggiudicato numerosi premi e il recente Forse non tutti sanno che nelle Marche... Un disastro chiamato amore è il suo romanzo d’esordio.


Adesso non mi resta che augurarvi buona lettura…

Baci, Krizia 






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