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giovedì 3 maggio 2018

Recensione "Il Re Scozzese" di Penelope Sky, #1 Scotch series

Cari amici lettori,

oggi vi parlo de IL RE SCOZZESE, il primo volume della Scotch Series di Penelope Sky, uscito il 19 aprile in Self Published.
 Una fiaba dark intrigante, a tratti spietata, che cattura tutti i sensi.


Titolo: Il Re Scozzese
Autrice: Penelope Sky
Editore: Self Published
Genere: Dark erotic romance
Uscita: 19 aprile
Serie: Scotch #1



Joseph Ingram ha commesso l’errore di derubarmi. Quattro milioni di dollari. Si è appropriato di mie informazioni segrete senza pagarle illudendosi di farla franca.

Peggio per lui.


Ora sarò io a impadronirmi di qualcosa che gli appartiene. Qualcosa di prezioso e insostituibile.


Sua sorella.
Danni collaterali.


Ma anche quando Joseph mi offrirà il doppio del denaro che mi deve, io non cederò.
No. Devo difendere la mia reputazione
.

La terrò con me.

Non rinuncerò a lei. 


THE SCOTCH SERIES:








  1. Il Re Scozzese
  2. La Regina Scozzese, 26 maggio (qui anteprima)
  3. I Reali Scozzesi, 25 giugno (qui anteprima)



Primissima esperienza per me con Penelope Sky e seconda lettura con il genere dark. Forse ci ho preso gusto, ma noto che questo particolare genere suscita in me molte sensazioni, quindi, se la trama mi convince mi ci butto a capofitto. Ed eccomi qui a parlarvi, infatti, de "Il Re Scozzese". Leggendo alcuni pareri qua e là, ci sono lettori che sostengono che questa serie sia molto simile alla Serie dei Bottoni, sempre della stessa autrice, e che i parallelismi siano molti, dai nomi alla trama, anche se in questa serie Scotch lo stile è meno duro. Altri lettori, invece, dicono che sia preferibile leggere prima questa serie per poi intraprendere la Serie dei Bottoni. Io sinceramente la serie dei Bottoni ancora non l’ho letta, quindi posso dire che a me la storia è piaciuta anche se inizialmente ho trovato qualche similitudine con la Serie dei Debiti di Pepper Winters. Diciamo che la struttura della storia potrebbe essere la stessa, anche se poi cambia man mano, ma sempre di un certo debito si parla. 


“Non sei il mio padrone. Nessuno può possedermi.” 

Il libro si apre con Joseph e il suo tradimento nei confronti di Crewe, discendente di una nobile famiglia scozzese nelle cui vene scorre sangue reale. Crewe è un uomo dalla doppia vita: quella legale in cui è un produttore di scotch che porta avanti l’eredità della sua famiglia, e quella illegale, dove è un uomo spietato che vende informazioni segrete e infonde timore a tutti. Joseph, credendo di poter fregare Crewe, si ritrova ora a dover pagare un debito molto alto, un debito che non si rifà solo ai soldi. E a dover saldare il tutto non sarà Joseph, ma la persona più cara e vicina a lui: sua sorella London. Questo è il terrificante piano di Crewe, per far vedere al mondo intero che nessuno può mettersi contro di lui, tantomeno ingannarlo. Nella totale disperazione di Joseph, London viene rapita e portata al cospetto del Duca Crewe, che intende impartirle la più atroce delle vendette: venderla come schiava percependo come compenso la somma che Joseph gli ha sottratto.

“Era prigioniera in una terra straniera, defraudata di ogni diritto. Se era spaventata, non lo diede a vedere.” 






Crewe è un uomo tutto d’un pezzo, senza alcun tipo di sentimento, oscuro e complicato... ma quando inizia a conoscere London, rimane stupefatto dal suo carattere e dalla sua forza. Questo, però, non gli impedisce di portare a termine il suo obiettivo e chiama al suo cospetto Bones, un uomo altrettanto spietato che è interessato a comprare la sua prigioniera. Crewe, però, inizia a guardare London con occhi diversi e, all’improvviso, cambia rotta. Da qui in avanti, il nostro tenebroso Duca, farà qualsiasi cosa per tenere con sé London, l’unica donna che fino a quel momento gli abbia mai tenuto testa: lo sfida, lo seduce, lo intriga. Una donna ribelle, ostinata, orgogliosa, che difficilmente si sarebbe sottomessa, buttando a quel paese la sua dignità. In lei vede coraggio, e Crewe cerca il modo per far sì che la paura prenda piede su di lei.



“London aveva il fascino di un’esperta cortigiana che viveva per compiacere gli uomini. Eppure, possedeva l’innocenza che la rendeva fragile come un fiore bianco in una foresta, raro e bellissimo.” 

Una donna forte e determinata, che di certo non se ne starà con le mani in mano. Crewe capisce che London farà di tutto per fuggire e proprio per questo motivo lui la mette difronte a una scena orrenda, ricattandola a sua volta e rendendola sua schiava per sempre. Dall’altra parte, London capisce che non c’è altra soluzione se non quella di accettare e vivere nel ricatto. Ma London si è davvero arresa oppure serba anche lei un piano?

Quello che mi ha colpito maggiormente di questo libro è l’ambientazione e la caratterizzazione dei personaggi, un po’ meno la trama, devo essere sincera. Per quanto riguarda l’ambientazione, 
direi che è molto dettagliata e descritta con molti particolari, tanto che sono riuscita a respirare gli odori e il freddo della Scozia, mi sono immersa nel castello di famiglia e nelle stanze che lo compongono. Una sorta di fiaba Dark sferzata dal clima scozzese. Come dicevo, ben caratterizzati anche i personaggi, tanto che sin da subito sono riuscita ad entrarci in sintonia. Ho ammirato London, una giovane donna che non accetterà mai la sua condizione di schiava, e lo prova il fatto che cerca qualsiasi momento buono per poter scappare dalla sua prigione. Allo stesso tempo, però, la frena la forte attrazione per il bel Duca, per il quale prova dei sentimenti contrastanti: da un lato lo odia con tutta se stessa, ma dall’altra, la carnalità, la passione, sembrano dominare sull’odio. London, infatti, subisce il fascino di Crewe, e in lui vede, oltre le sue azioni e le sue idee, un uomo d’onore e di sani principi. 


“Era l’unica persona da questa parte del mondo con cui mi sentissi al sicuro. Quando ero con lui, non poteva capitarmi niente di terribile." 

Crewe, a mio avviso, deve ancora venire fuori. Anche lui ha sofferto nella vita, infatti la sua famiglia è stata rovinata per vendetta e questo ha fatto sì che lui abbia una visione della vita abbastanza cruda. Ottiene ciò che vuole sempre, senza mai ritornare sui suoi passi, 
anche se con London si dimostra molto diverso. Con lei non riesce ad essere malvagio fino in fondo e lo dimostra in diverse occasioni. Lui la desidera, ma soprattutto vuole controllarla, impresa alquanto ardua visto che London difficilmente si sottomette a lui. 


Crewe è l'uomo che qualsiasi donna vorrebbe: maschio alfa, sensuale, forte, vigoroso e proprietario di un castello che lo rende davvero un Re.

Il personaggio che più mi ha sconvolta senza dubbio è Ariel, assistente e braccio destro di Crewe. Lei è una donna senza anima e senza cuore. Nessuna solidarietà femminile nei confronti di London, Ariel accetta ad occhi chiusi e senza un minimo di emozione, di far pagare il debito a London. La considera un oggetto con cui Crewe gioca e del quale prima o poi si stancherà. Mi ha fatto molto arrabbiare per il suo atteggiamento spietato, per il suo modo glaciale e per le sue parole nei riguardi di London, tanto da farmi pensare che nasconda qualche terribile segreto. Spero di capire di più nel prossimo libro.

Bello lo stile: pulito, scorrevole con un ritmo incalzante che rende la lettura interessante e senza pause; ben descritte anche le scene hot, che non sfociano mai nel volgare, ma trasmettono la carnalità e il forte desiderio dei protagonisti di diventare un’unica cosa. Nel complesso una bella storia travolgente che coinvolge il lettore fino alla fine. Una storia sicuramente intrigante che è ancora in divenire, infatti il finale lascia in sospeso e credo che nel prossimo libro, La Regina Scozzese in uscita il 26 maggio, inizierà una vera lotta, un duello tra Crewe e London. 



Unico neo, e questo non è da attribuire all’autrice, è la traduzione: ho trovato molti refusi che di certo penalizzno un po’ la storia.







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