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martedì 23 aprile 2019

Recensione "Non ti spegnere" di Marco Polani



Cari amici lettori,

oggi Noemi vi parla di "Non ti spegnere", secondo libro del fenomeno social Marco Polani, uscito il 20 novembre 2018 per la collana Golem della casa editrice Miraggi Edizioni. Non ti spegnere è emozione allo stato puro, nella forma più semplice, tutto ridotto all’osso, libero da parole e lirismo inutili. 


Buona lettura!


Titolo: Non ti spegnere
Autore: Marco Polani
Editore: Miraggi Edizioni
Genere: Poesia
Pagine: 160
Uscita: 20 novembre 2018



“Non ti spegnere” è la frase che ognuno di noi dovrebbe recitare a se stesso. E’ la canzone da cantare davanti lo specchio quando è notte fonda e non si riesce a dormire. Non ti spegnere è la consapevolezza di essere importanti, è la forza per rialzarsi sempre e andare avanti, senza guardarsi indietro, senza sottovalutarsi. Non ti spegnere perché siamo importanti, perché valiamo più di quanto pensiamo.
Molte volte non ce ne accorgiamo, pensiamo di essere la persona sbagliata al posto sbagliato e ci lasciamo andare; invece dovremmo amarci per come siamo e per dove ci troviamo, trovare il bello che c’è, anche se nascosto, e farne tesoro. Dovremmo continuamente diventare la cenere da cui rinascere.
Non ti spegnere sono sfoghi, sono emozioni allo stato puro, nella forma più semplice, tutto ridotto all’osso, libero dalle parole inutili. Senza la pretesa lirica, ma con la profondità che solamente la semplicità riesce a dare. Sono piccoli concetti sparati a tutta forza per entrare nello stomaco, germogliare e far rinascere quei fiori che da un po’ di tempo sono appassiti dentro di te.








In queste pagine ho trovato un po' di me stessa, è uno di quei libri che quando ti senti perso, lo riapri e ti senti già meglio, perché ti fa capire che anche tu, dentro di te, hai una forza immensa che non ricordavi di avere.



Nella prefazione, l’autore ci presenta il libro in modo impeccabile, guidandoci e invitandoci alla lettura.

L’autore nel libro riflette su quello che vede intorno a se, tutto il libro viene incentrato sulla forza che ognuno di noi porta, forse inconsapevolmente, dentro di sé.

Una forza che nasce dal dolore, dalla sofferenza, dalla perdita e dalla sconfitta, ed è proprio quando ci sentiamo persi che la tiriamo fuori quella forza che non credevamo potesse esistere.





Alcuni la chiamano “Forza della Disperazione”, altri “Resilienza”, l’autore la chiama “Non ti spegnere” e la paragona a quel grido che facciamo quando è notte e siamo soli e non abbiamo il coraggio di guardarci allo specchio, altrimenti scoppieremmo a piangere.





L’autore ammette di essersi perso tante volte, e di essere arrivato a scrivere migliaia di pagine, di frammenti, di testi di riflessione, auto-imposizioni, pseudo-preghiere.

È riuscito a vedersi da fuori, con grande fatica è riuscito a capire cosa vuole dalla vita e come ottenerlo.

In questo libro l’autore scava in profondità, portando a galle le cicatrici che ognuno di noi si porta dietro e dentro, che molte volte cerchiamo di nascondere, come se fossimo marchiati a vita da qualche colpa indelebile.





Come afferma lo stesso autore, il tono del libro è molto stringato, alcune poesie sono molto brevi, altre brevissime, mentre a volte si dilunga in brani più esplicativi. Utilizza diverse forme: lo sfogo di una frase, la profondità di una poesia, la riflessione di un testo.

L’intento era quello di affidare al lettore un libro che con la pluralità delle forme utilizzate, descrivesse tutti gli aspetti del viaggio personale che l’autore fa, spingendo e coinvolgendo il lettore in questo stesso viaggio, facendo leva sulla forza interiore che ognuno di noi porta dentro.

Devo ammettere che il tutto nel complesso, non è male, anzi, ti invoglia a continuare a leggere, poiché il risultato è una lettura semplice, leggera, che ti coinvolge.

È una carezza per l’anima e per il cuore, l’ho letto in pochissimo tempo, e una volta chiuso ti viene la voglia di riaprirlo e ricominciare a leggere…







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