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giovedì 6 marzo 2025

Recensione "Foxglove" di Adalyn Grace, Belladonna #2






Lettori,

e se Fato e Morte fossero veri in carne e ossa? Più o meno... Ci ha pensato l'autrice Adalyn Grace con la sua trilogia dalle tinte mistery e gothiche Belladonna. Lo scorso 7 maggio è uscito "Foxglove", il secondo volume edito Rizzoli che ci racconta ancora una volta delle avventute crime di Signa Farrow.




Venite con me per saperne di più...


 


Titolo: Foxglove
Autrice: Adalyn Grace
Editore: Rizzoli
Genere: Fantasy YA/Gothic romance
Uscita: 7 maggio
Pagine: 464
Serie: Belladonna #2


"Signa Farrow non riusciva a non pensare a quel fiore così affascinante e così tossico, e alla residenza della sua famiglia che ne condivideva il nome comune, Foxglove, digitalis purpurea, mentre fissava il cadavere dell’ex duca di Berness.” Un uomo è stato assassinato. Il signore di Thorn Grove è stato incastrato. E Fato, l’inafferrabile fratello di Morte, ha preso residenza in un sontuoso palazzo lì vicino. Fato è determinato a vendicarsi, dopo che Morte ha preso la vita della donna che amava molti anni fa: vuole Signa per sé, a qualunque costo. Signa e sua cugina Blythe sono certe che Fato possa aiutarle a salvare Elijah Hawthorne dall’ingiusta prigionia, ma più tempo trascorrono con lui, più spaventosa diventa la loro realtà. Signa inizia a mostrare nuovi poteri che la collegano al passato di Fato. Misteri e pericoli si annidano dietro ogni angolo e le due cugine devono imparare a capire di chi fidarsi, mentre i loro destini rimangono in bilico tra gli omicidi mai svelati che perseguitano la loro famiglia e gli inaspettati giochi di Fato…




Belladonna Trilogy:


1. Belladonna (qui recensione)
2. Foxglove
3. Wisteria











Amici lettori, si torna a ballare in sontuose sale da ballo stile Bridgerton ma in versione più decadente e con una vena gotica che punta sul sovrannaturale. Ad aprire le nostre menti pronte a tanta immaginazione ci pensa ancora una volta Adalyn Grace con il secondo volume della serie che ci racconta le avventure investigative della signorina Signa Farrow, “Foxglove”



Abbiamo seguito come fedelissimi cagnolini la scia di mistero di cui è intrisa questa serie e se l’epilogo del primo volume ha segnato la fine di un mistero, ha anche aperto le porte per un altro. Mai pace per la nostra Signa che fatti i conti con la sua natura oscura, l’amore per Lord Morte e aver risolto il mistero dietro le morti di Thorn Grove, adesso deve capire chi aveva un buon motivo per avvelenare l’ex duca di Berness, Lord Julius Wakefield. Fatale è stato un fiore che Signa conosce bene, la digitalis purpurea, in inglese Foxglove come la tenuta di proprietà della sua famiglia.

E poi in un attimo uno sconosciuto si palesa davanti a Signa, reclamando il suo cuore. Un nuovo personaggio entra in scena e promette di portare parecchio scompiglio, ma d’altronde il suo nome è Fato.








Pelle color bronzo e sorriso smagliante con due tenere fossette che sono pronte ad affascinare e attenzione, trarre in inganno. Fato è un vero faro di luce rispetto alle ombre oscure, avvolgenti e fredde di Morte. Due entità sovrannaturali che, badate, sono FRATELLI. L’uno controlla il regno dei morti e l’altro invece tesse il destino dei vivi a suo piacimento. Signa che da poco ha abbracciato la sua natura letale che condivide con il suo amante freddo ma passionale, tutto vuole tranne che sconvolgere la sua nuova vita. Dopo anni in cui ha dato ascolto alle voci nella sua testa che le dicevano quanto era sbagliata, adesso Signa si sente finalmente a casa. Ha una famiglia. Gli Hawthorne, che l’hanno accolta nel loro peggior momento e l’hanno fatta sentire come una di loro e poi c’è Morte con cui non vede l’ora di passare l’eternità.



"Era una mietitrice: un’ombra nella notte, dal tocco letale. Avrebbe protetto la sua famiglia. La sua casa."



Fato ha fatto male i suoi calcoli pensando di ammaliare con uno solo sciocco di dita Signa Farrow. Lei è decisa a tenersi alla larga da questo famelico burattinaio. Lei non è e non sarà mai una perfetta gentildonna e tantomeno diventerà una marionetta tra le mani di Fato. Lui, come il fratello è pronto a combattere e sfidare a duello chi gli ha strappato l’amore della sua vita. La vendetta non è mai stata così dolceamara ma avvincente, soprattutto se tutto è permeato dal sovrannaturale. Fantasmi a gogo e stranezze di ogni genere.








La nostra detective sa cosa desidera di più ed è quel brivido freddo che le scorre nelle vene ogni volta che Morte le è vicino. Al sole accecante dell’estate o al dolce profumo della primavera, Signa preferisce le foglie scricchiolanti dell’autunno e il vento gelido dell’inverno. La notte poi ha un’influenza contagiosa e inebriante che sfuma con le prime luci dell’alba. Signa sa già cosa è destinata ad essere. Nessuno potrà portarglielo via ma un sussurro lontano in lei le fa credere il contrario…



"Lo amava come l’inverno che, risoluto, consumava tutto. Lo amava come il perenne bel tempo dell’estate, e con tutta la ferocia della natura stessa."



Il nostro nuovo personaggio protagonista di questo volume è il perfetto Deus ex machina al contrario, in quanto è pronto a sconvolgere la storia più che rendere facile l’happy ending. Pronto a tutto come i suoi sfidanti, soprattutto a giocare sporco se si tratta di sfamare la sua sete di vendetta per vedere ancora quel scintillante filo argentato che pensava di non vedere mai più. Ah, non dimentichiamoci che c’è un delitto da risolvere e un uomo da salvare dalla forca. Elijah Hawthorne, colui che ha accolto Signa come una nipote e non ha mai giudicato le sue stranezze, rischia di passare tra le fredde braccia di morte in un battibaleno se non si scova al più presto il colpevole di questo intricato crimine. A mali estremi, estremi rimedi, anche stringere un patto con Fato per poi pentirsene amaramente. Signa è pronta a sfidare/allearsi con il destino intrecciando nuovi fili per amore di coloro che ama.








Allora, mi ci è voluto un po' per tornare da queste parti e presenziare a balli in maschera, partite a cricket e inviti tra signore con tè e pasticcini. Meglio tardi che mai. Il primo volume mi era piaciuto a modo suo, nonostante qualche piccola nota stonata ma la love story proibita tra Signa e Morte mi aveva completamente catturata nella sua ragnatela fatta di segreti e irrefrenabile passione. Il setting non mi è dispiaciuto ma rimango dell’idea che manchi qualche altro elemento goticizzante per regalare più fascino alla trama di quello che già possiede.

La liaison tra Signa e Morte è sempre più coinvolgente e il loro legame sempre più stretto rispetto al primo volume dove lo abbiamo visto sbocciare assumendo i connotati di un hate-to-love. La figura di Morte è sempre più presente, anche se spesso non si vede, ed estremamente protettivo nei confronti di Signa e lei non vede l’ora che la notte giunga per riunirsi al suo amante. La loro relazione si è consolidata ma deve affrontare da subito le prime insidie. Saranno veramente destinati a stare insieme? Leggere per scoprirlo. Di certo, la chimica tra questi due personaggi non è mai stata così scoppiettante.



"Se la gente ha paura, allora lasciamo che abbia paura. Le tue spalle non erano destinate a portare il peso delle loro aspettative, Signa. Non sei stata creata per compiacere gli altri."




In questo volume, il personaggio di Signa subisce un ulteriore evoluzione. Messa alle strette dalla situazione sempre più tesa e ingarbugliata, Signa deve fare finalmente i conti con il suo passato. La sua eredità. Foxglove. Un’altra poco, pochissimo, per dire per niente ridente tenuta che sorge sul ciglio di una scogliera sferzata da vento e acqua. La dimora dei suoi genitori che è stata abbandonata in fretta e furia dopo i terribili eventi di cui è stata protagonista. Foxglove non è per nulla some Signa se l’era immaginata. Calda e accogliente. Adesso è solo triste, fredda e piena di rampicanti di gelsomino che ricoprono tutto. Anche qui, abbiamo un’altra dimora protagonista che diventa il luogo perfetto dove andare in cerca di fantasmi e a caccia di misteri sepolti sotto strati di polvere. Devo ammettere che le ville e gli ambienti in generale hanno catturato molto la mia attenzione e creano molto l’atmosfera durante la lettura.







Se Signa era la completa protagonista del primo volume, qui subentra, ma giusto un po', la cugina Blythe che, spoiler: sarà la completa protagonista del terzo e ultimo volume. Una giovane ragazza che era stata data per morta e che risorta come una fenice per chissà quale miracolo (chi ha letto Belladonna, sa!), adesso torna timidamente in società cercando il suo posto. Cose a cui aveva rinunciato del tutto, come balli di debutto e conversare amabilmente con le sue coetanee, tornano preminenti e forse anche indesiderate. Il personaggio di Blythe da fragile e bella ragazza in punto di morte, è pronta anche lei a mostrare la sua vera natura. Una più scomoda e che non segue per niente l’etichetta. Il suo personaggio mi ha stupita in positivo e non vedo l’ora di conoscerla meglio di così…



"Blythe non voleva la compassione né aveva bisogno della protezione di nessuno. Per troppo tempo l’avevano trattata come un fragile cimelio di famiglia, destinato a restare su una mensola, troppo prezioso per fargli affrontare il mondo. Lei però non era un oggetto così delicato o una dolce bambola come i suoi cari sembravano credere."



Il finale non poteva che lasciare aperte le porte per altre storie. Come una serie a puntate, credo che rivedremo ancora Signa e Morte e magari conosceremo meglio altri protagonisti che sono stati appena accennati.

In generale, mi aspettavo qualcosa in più. La vena mistery è stata molto offuscata dalla rivalità tra Morte e Fato. L’avvelenamento di Lord Wakefield sembra quasi come un pretesto per introdurre unicamente il personaggio di Fato. Gli ultimi intensi capitoli sono pregni d’azione e di svolte inaspettate. Un po’ ho trattenuto il fiato, un po’ ho sospirato e infine qualcosa mi ha lasciata confusa. In conclusione, posso dire che ancora una volta siamo vicini alla perfezione ma non del tutto. Ritenterò…








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