Buon rientro amici lettori,
passata una bella estate? Noi non abbiamo messo da parte le buone abitudini da lettori e torniamo su questi schermi con tanti consigli librosi. Oggi sul blog vi parlo di "Aspettami ancora. The Seven Year Slip" di Ashley Poston. Romanzo edito Sperling & Kupfer uscito lo scorso aprile che aggiunge ad una trama da romance un pizzico di magia tipico dello stile dell'autrice che ci ha abituati ad aspettarci qualcosa di impossibile nel possibile.
Venite con me...
Titolo: Aspettami ancora. The Seven Year Slip
Autrice: Ashley Poston
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Contemporary romance/Magic Realism/Time Travel
Uscita: 22 aprile
Pagine: 320
Clementine ha un piano perfetto per il futuro finché non si innamora di qualcuno che appartiene al passato
Dopo il giorno peggiore della tua vita, devi solo capire come andare avanti.
Clementine ha un piano ben preciso per proteggere il suo cuore: lavorare sodo, trovare una persona di cui fidarsi e non correre alcun rischio. Certo, sua zia le ha sempre ripetuto che nella vita devi avere almeno un sogno e inseguire la luna. Ma sua zia è morta e Clementine deve andare avanti. E per un anno intero, il suo piano ha funzionato. Più o meno. Perché trovare l'amore è la parte più difficile, e avvicinarsi a qualcuno significa soffrire di nuovo. Finché, una sera, Clementine trova uno sconosciuto nella cucina dell'appartamento della zia defunta. Un ragazzo dallo sguardo gentile e una passione per le torte al limone. Proprio il tipo di persona di cui, un tempo, si sarebbe perdutamente innamorata. E forse potrebbe succedere ancora, se non fosse che Iwan appartiene al passato. A sette anni prima, per la precisione. Sua zia le diceva sempre che l'appartamento è un luogo sospeso nel tempo, dove i momenti si mescolano come acquerelli. Ma più Clementine si avvicina a Iwan, più il confine tra possibile e impossibile inizia a sfumare. Dopotutto, l'amore non è mai una questione di tempo, ma di tempismo.
Dopo il giorno peggiore della tua vita, devi solo capire come andare avanti.
Clementine ha un piano ben preciso per proteggere il suo cuore: lavorare sodo, trovare una persona di cui fidarsi e non correre alcun rischio. Certo, sua zia le ha sempre ripetuto che nella vita devi avere almeno un sogno e inseguire la luna. Ma sua zia è morta e Clementine deve andare avanti. E per un anno intero, il suo piano ha funzionato. Più o meno. Perché trovare l'amore è la parte più difficile, e avvicinarsi a qualcuno significa soffrire di nuovo. Finché, una sera, Clementine trova uno sconosciuto nella cucina dell'appartamento della zia defunta. Un ragazzo dallo sguardo gentile e una passione per le torte al limone. Proprio il tipo di persona di cui, un tempo, si sarebbe perdutamente innamorata. E forse potrebbe succedere ancora, se non fosse che Iwan appartiene al passato. A sette anni prima, per la precisione. Sua zia le diceva sempre che l'appartamento è un luogo sospeso nel tempo, dove i momenti si mescolano come acquerelli. Ma più Clementine si avvicina a Iwan, più il confine tra possibile e impossibile inizia a sfumare. Dopotutto, l'amore non è mai una questione di tempo, ma di tempismo.
Sapete quando non è mai il momento giusto affinché quel qualcosa accada. Con le persone spesso è così. Non è mai il momento giusto. Il tempo, luogo perfetto. Sarà colpa dei pianeti non perfettamente allineati o semplicemente è questione di pessimo tempismo. Agire e prendere quella decisione quando va presa senza tergiversare ma semplicemente cogliendo l’attimo per paura o a volte non ci si rende conto di essere al centro del bivio che ci cambierà la vita. Insomma, non è questione di tempo ma di tempismo. È così per Clementine West che ha smesso di rincorrere l’amore dopo aver perso di vista un lungo cappotto turchese appartenuto alla sua amata zia Analea. Clementine è tutta dedita al suo lavoro ed è quello che la sprona ad andare avanti, seppure lungo un’esistenza priva di colori ma stabile e senza brutte sorprese che possano mettere in discussione tutto. La nostra protagonista ama i libri e lavorare nell’editoria era la strada più semplice da imboccare. Lavorare nell’ufficio stampa della Strauss & Adder, risucchia completamente Clementine lasciandole poco spazio per pensieri tristi e dolorosi legati all’improvvisa scomparsa della zia. La cura perfetta per un cuore spezzato.
"Proprio come i segreti e le confessioni nascoste nelle biografie e nei romanzi, una buona guida custodisce sempre solide certezze…»"
Analea era una persona speciale che non mancava di tirarla fuori dal guscio e trascinarla con valigia e passaporto in mano in giro per il mondo. Un personaggio eccentrico ma pieno di brio e vita che conosciamo attraverso i ricordi nostalgici e spesso dolorosi di Clementine. Una persona che aveva aperto gli occhi di una giovane ventenne rendendola libera di essere ciò che più desiderava. Di avere sempre un sogno nel cassetto e di inseguire la luna. Da qualche mese però, Clementine ha deciso che la luna è meglio donarla agli altri. Niente più corse in aeroporto e viaggi pazzi in ogni parte del mondo. Niente più colori a tenerla viva e appassionata nella sua quotidianità. È più semplice rintanarsi dietro a dei bei muri alti, scordandosi perfino di cosa abbia chiuso fuori dalla sua esistenza. Compreso l’amore.
"(«Te ne accorgi» mi disse con un’occhiata complice.
«Ti accorgi sempre del momento in cui ti innamori.»)"
L’unica cosa che le è rimasta di Analea e un piccolo appartamento al Monroe, un vecchio palazzo nell’Upper East Side, nella Grande Mela. Un edificio quasi secolare con leoni sulle grondaie e una facciata che ricorda la vecchia New York. E quell’appartamento, il B4 dove tutto sembra magico. La luce che si riversa al mattino sul tavolo della cucina, gli interminabili scaffali straripanti di libri, la vasca con i piedi ad artiglio dove Clementine si dilettava una volta a dipingere e non dimentichiamo una coppia di piccioni in amore, Mother e Fucker che non si sono mai scollati da sopra il condizionatore. Analea amava raccontarle però di un’altra tipo di magia racchiusa dietro quella porta e quelle pareti. Una magia in grado di trasportanti in un tempo diverso. Di viaggiare nel tempo in un attimo del passato in cui si è stati felici e chissà, trovare l’amore.
Avvertenze di zia Analea. Solo due: 1) Togliere sempre le scarpe entrando nell’appartamento e 2) La più importante. Non innamorarsi. Perché chiunque l’appartamento magico ti fa incontrare non può restare. Tutto rimane cristallizzato in un passato che non può avere proseguimento nel futuro. Niente rimane. L’ingenua Clementine credeva che fossero solo racconti che Analea amava inventare giusto per dare un altro po' di carattere alla sua vita già ricca di storie meravigliose ed eccezionali. E invece…
Un bel giorno apre quella porta e sente uno strano formicolio sulla pelle. E il brivido del tempo sulla pelle e quella inconfondibile poltrona azzurra in cui amava lasciarsi cadere sua zia Analea, si trova allo stesso punto dove è sempre stata e nell’aria aleggia ancora il profumo di Marlboro e Red Eau de Parfum, con un sentore di detersivo alla lavanda tipico della zia. E allora l’impossibile diventa possibile. Anche incontrare Iwan, un giovane aspirante chef con il sorriso sbilenco ma dall’innegabile fascino di cui innamorarsi perdutamente.
Non fosse che Iwan appartiene al passato, precisamente a sette anni prima. Mentre risuonano gli avvertimenti di zia Analea nella sua testa, Clementine capisce che è impossibile non lasciarsi trasportare dalla magia di questo momento, dimenticando il dolore e la tristezza del presente per vivere un’avventura nel passato tra le sicure (ma forse non tanto) pareti di un appartamento nell’East Side.
Se avete già conosciuto la Poston sapete che un pizzico di paranormale c’è sempre nelle sue storie e condisce perfettamente rendendole uniche le sue trame. Stavolta è stato lo stesso come la prima volta. Quel quid che rende speciale una storia, facendoci sognare di trovare l’anima gemella in un fantasma che ci sta alle calcagna come in The Dead Romantics o chi appartiene al passato come in questo ultimo romanzo uscito in Italia dell’autrice, “Aspettami ancora. The Seven Year Slip”.
"C’era una possibilità nel suono della serratura che scattava, nello scricchiolio dei cardini quando la porta si spalancava, una roulette che poteva o meno riportarti al tempo in cui eri stata più felice."
Ho adorato tutto anche di questo romanzo che oltre ad avere come protagonista un appartamento che per l’occasione diventa una macchina del tempo, è veramente impregnato di magia anche per la trama in sé, ricca di spunti di riflessione e affrontando anche tematiche spinose come quella del suicidio e della perdita di una persona cara.
L’autrice con uno stile delicato e accompagnando Clementine per mano come se fosse la sua terapista, le fa affrontare il grande scoglio che ha messo in standby la vita. Un percorso in salita e con tante difficoltà ma alla fine rende leggeri anche noi, come se anche il lettore avesse elaborato lui stesso un trauma e trovato la luce in fondo al tunnel. Ora, parlare di una vera e propria seduta di terapia è troppo banale e scontato e quasi sicuramente non era l’intento dell’autrice ma una cosa è certa, questo è un romanzo di redenzione, perdono e forse anche una cura per un cuore spezzato.
Accanto alle tematiche insidiose e intime che corrono sottotraccia, troviamo la storia di Clementine e del suo giocare sulle ali del tempo assieme a Iwan. Un personaggio maschile che si ama dal primo incontro. Amore a prima vista come per Clementine. Un aspirante chef che ha una concezione del cibo tutta sua e che con un piatto di patatine fritte e di una torta di mele speciale, conquista il cuore della protagonista. Il cuore del lettore, di certo.
Come ogni love story di carta che si rispetti c’è però un inghippo. Stavolta il tempo separa i nostri due amanti a cui è data la possibilità di incontrarsi solo nel passato, Sette anni li dividono ma in quello che è l’appartamento al Monroe, Iwan e Lemon sono una cosa sola. Due spiriti affini che si amano in un punto fermo nel tempo. Un tempo che la nostra protagonista fa fatica a lasciare e che la porta a compiere errori credendo che il tempo non possa cambiare le cose e soprattutto le persone.
“Per un attimo non sembrò James ma Iwan, il mio Iwan,
che affiorava su un volto perso di vista da sette anni.”
La protagonista compie tra le pagine della sua storia una vera evoluzione. Da pragmatica e ansiosa che fugge ogni occasione di rimettersi in gioco sul lavoro come in amore, Clementine, complice la magia inspiegabile racchiusa tra quelle quattro mura, ricomincia a sperare che qualcosa possa restare. O comunque tornare… Una vera e propria lezione ci viene impartita tra le pagine di questo romanzo tra le perle di saggezza dell’eccentrica personalità di Analea attraverso il ricordo della nipote, un promettente chef con una visione culinaria originale ma che conquista e una protagonista che impara a custodire i ricordi come qualcosa di prezioso e non come qualcosa da chiudere a chiave in un cassetto per paura di evocare il dolore. E che le parole del libro sanno dire meglio di quanto possa fare io: “A volte le persone amate se ne vanno a metà della storia. A volte se ne vanno senza un saluto. E a volte rimangono nelle piccole cose."
"Esisteva perché, una volta, esisteva anche lei. E io portavo dentro di me quel dolore, quell’amore, e quel giorno terribile. Mi ci ero abituata. Mi accompagnava.
A volte le persone amate se ne vanno a metà della storia.
A volte se ne vanno senza un saluto.
E a volte rimangono nelle piccole cose."
Una storia delicata e che come molte storie profuma di buono. Un romanzo che mi ha tenuta incollata per settimane, divisa tra la voglia irrefrenabile di finirlo subito e la paura di terminarlo troppo presto. Anch’io come la protagonista avrei voluto vivere per sempre tra le mura di quell’appartamento magico e innamorarmi ma bisogna anche imparare a dire addio alle storie che ci rapiscono il cuore e custodirle come ricordi preziosi nel nostro viaggio infinito di lettori verso nuove avventure di carta.
Alla prossima avventura librosa!
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