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martedì 1 settembre 2020

Recensione "La magia del ritorno" di Nicholas Sparks






Amici lettori,

oggi vi parlo del libro "La magia del ritorno", l'ultimissimo romanzo dell'amatissimo Nicholas Sparks, uscito il 30 giugno per Sperling & Kupfer. Si va a casa del poeta che ha saputo descrivere l'amore nelle sue mille sfaccettature. Venite con me a New Bern, in North Carolina per conoscere la storia di Trevor Benson...






Titolo: La magia del ritorno
Autore: Nicholas Sparks
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Contemporary romance
Uscita: 30 giugno
Pagine: 400




Per Trevor Benson, i più bei ricordi d'infanzia sono legati alle estati trascorse a New Bern, nel North Carolina, dove il nonno gli ha insegnato a pescare, a prendersi cura delle api, e ha provato a spiegargli cosa vuol dire innamorarsi. È a lui che il nonno, recentemente scomparso, ha lasciato in eredità la vecchia casa di legno accanto al fiume, ed è proprio lì che Trevor decide di trasferirsi temporaneamente prima di iniziare una nuova vita. Rimasto gravemente ferito in Afghanistan, ha infatti dovuto abbandonare la professione di chirurgo e trovare una nuova strada. Se i segni sul corpo sono quasi spariti grazie a una lunga serie di interventi, nulla può cancellare però le ferite dell'anima.In quell'estate sospesa tra un capitolo e l'altro della sua esistenza, due incontri inattesi giungono a sorprenderlo: quello con Callie, una ragazzina inquieta e sfuggente che sa qualcosa sulle circostanze misteriose della morte di suo nonno, ma è restia a dirgli la verità; e quello con Natalie, una giovane ed enigmatica poliziotta per la quale Trevor sente nascere un sentimento profondo, ma che sembra avere paura d'amare. Avvolto da una rete di segreti che non riesce a districare, Trevor decide di fidarsi dell'istinto, come gli consigliava sempre il nonno, e intraprende così una ricerca che lo porterà a cogliere il significato più profondo dell'amore e del perdono e lo ricondurrà al centro esatto del suo cuore. Perché a volte, per andare avanti, è necessario ritornare al punto in cui tutto è cominciato.










Con questa citazione che dà inizio al romanzo, parto a parlarvi della nuova storia targata Nicholas Sparks, “La magia del ritorno”. Attendevo da tempo una nuova storia del grande poeta dell’amore che negli anni ha saputo sempre emozionarci e straziarci il cuore con le sue storie, dove l’unico comune denominatore è l’amore. L’autore avrà fatto centro anche questa volta? Venite a scoprirlo con me…



La storia è ambientata a New Bern, nel North Carolina, dove il nostro protagonista Trevor Benson ha trascorso una meravigliosa infanzia in compagnia di suo nonno. Un posto dove l’aria profuma di ogni fiore esistente al mondo e quindi casa ideale per le api. Animale prediletto dal nonno di Trevor che ha dedicato la sua intera esistenza a prendersi cure delle diverse arnie sparse per la sua proprietà e ricavarne quel dolce e prezioso nettare tanto richiesto dagli abitanti di questa piccola cittadina. Una passione che ha trasmesso anche a Trevor che ha imparato a conoscere tutto su queste importantissime creature. Di quel periodo, Trevor porta con sé questi bei ricordi al gusto di miele e a cogliere e fare sue le parole sagge di suo nonno sulla vita e sull’amore.

Oramai un uomo, Trevor si ritrova a dover rimettersi di nuovo in carreggiata dopo che un’esplosione improvvisa ha messo fine alla sua vita predefinita dall’altra parte del mondo. La sua carriera come chirurgo ortopedico in Afghanistan ha subito un arresto improvviso e ora Trevor, pieno di ferite non solo esteriori ma soprattutto interiori, deve ricominciare la vita da capo. Come a volergli dare una mano, il destino lo richiama nel luogo dove lui ha i più bei ricordi della sua infanzia. È tempo di tornare a dove tutto è iniziato, a New Bern.

La casa immersa in quel caleidoscopio di colori profumati di azalee e sanguinelle lo chiama a sé, ma più di tutto è la recente scomparsa del suo amato nonno a riportarlo nel North Carolina e a trasferirsi lì per un periodo per capire cosa farne di quella vecchia casa vicino al fiume che rispecchia il colore del cielo. Una finestra temporale che Trevor prospetta molto breve prima di iniziare la sua nuova vita altrove. Una breve pausa da dedicare a se stesso per guarire dai dolori che la vita gli ha inflitto e trovare un equilibrio col mondo. 






"Questa casa, la casa del nonno, conservava i fantasmi di ricordi importanti; era un luogo dove il passato continuava a sussurrare, finché avessi voluto ascoltarlo."


La vita è come sempre inaspettata e mette in discussione le nostre decisioni e così fa anche con Trevor, che da lì a poco fa due incontri che condizioneranno il suo cammino e metteranno sottosopra ancora una volta la sua vita.



Il primo con una ragazzina smarrita e misteriosa che passa ogni giorno davanti casa e che sembra conoscesse bene suo nonno e forse sa perché quando si è sentito male si trovava così lontano da New Bern. Nonostante l’evidente reticenza di Callie nel rispondere alle sue domande, Trevor si ritrova incuriosito dell’atteggiamento della giovane ragazzina che qualcosa è riuscita a smuovere dentro di lui dopo quel periodo buio dopo l’esplosione.




"La sua risposta mi strappò una risata. Era una ragazza parecchio strana, e mi resi conto che era la prima volta che ridevo da quando ero arrivato. Forse addirittura la prima volta che ridevo da mesi." 



Il secondo incontro è con il vice sceriffo della cittadina, l’avvenente Natalie. Dal primo incontro, tra Trevor e la poliziotta nasce qualcosa di importante che Trevor è deciso a far sbocciare, ma che Natalie invece non è pronta a far nascere. Una donna che sembra aver paura a raccontarsi e lasciarsi andare e che agli occhi dell’intraprendente Trevor, appare come un bellissimo enigma da risolvere.





"Non riuscivo a soffocare il desiderio di conoscere la vera Natalie, di scavalcare il muro che sembrava costretta ad alzare sempre tra noi, e magari creare qualcosa di più autentico e importante." 


Trevor Benson, medico convalescente e veterano invalido, si ritroverà diviso tra diversi misteri che chiedono di essere portati alla luce. E chissà che questa deviazione nella sua vita lo porti finalmente a comprendere il senso vero dell’amore e lo riporti nella nostra vera casa, il cuore.





Devo subito ammettere che sono un po' rimasta delusa dalla lettura di questo libro. Se vi aspettate il caro buon vecchio Sparks che ci fa piangere e struggere con le sue storie, stavolta potete stare sereni. La storia è raccontata benissimo e ben articolata e poi l’ambientazione cattura subito il vostro cuore, ma per il resto personalmente non ho provato quel senso di empatia che provo sempre leggendo e la storia non ha avuto presa su di me. Lo devo dire con grande dispiacere dato che amo il modo di scrivere di Nicholas Sparks e ogni volta che ho letto un suo romanzo mi sono completamente innamorata del suo meraviglioso modo di raccontare l’amore. Qui l’unico ingrediente essenziale che mi ha fatto proseguire la lettura e che ha solleticato la mia curiosità è stato il mistero dietro i due personaggi femminili, Callie e Natalie. La vena mistery in questo romanzo è predominante e ci accompagna per tutto il corso della narrazione. Solo verso la fine sono riuscita a sentirmi coinvolta, ma oramai era troppo tardi. La mia sensazione generale è che ho avvertito poco sentimento.


La storia è raccontata dal POV diretto del protagonista, Trevor. Questo tipo di scelta, a mio parere ha segnato in maniera negativa il racconto. Trevor è un personaggio troppo presente e spesso il suo racconto sembra una lista infinita della spesa e non un coinvolgere il lettore nel raccontare la sua storia personale.

Trevor è sicuramente un personaggio con un bel bagaglio emotivo ed esistenziale, tra l’esperienza in Afghanistan e le conseguenze dell’esplosione che porta ancora addosso ma con onore. Ho amato quando parla con profondo affetto del nonno o anche come non sia decisamente uno che si piange addosso e che con grande difficoltà stia cercando di rimettersi in carreggiata. Grazie al suo personaggio si toccano temi importanti quali il DPTS e come affrontarlo grazie a persone qualificate e l’incredibile forza nel rialzarsi dopo che la vita ti ha piegato.

Il suo invaghirsi di Natalie è così istantaneo e spontaneo che nemmeno si percepisce e non ho simpatizzato molto per questa love story, perché l’atteggiamento della donna non mi ha convinto fino in fondo. Verso la fine, con i nodi che verranno tutti al pettine, il suo personaggio acquisterà una dimensione precisa e i suoi comportamenti assumeranno un significato, ma per me rimane comunque un personaggio con cui non ho sentito un particolare legame emotivo che trovo essenziale stabilire durante le mie letture.

Il personaggio che invece ho apprezzato maggiormente è quello di Callie. Le sue apparizioni durante la narrazione lasciano qualche sentore che dietro di sé questa ragazzina custodisce una storia complicata e molto complessa. Insomma, c’è pane per i nostri denti. Dietro i suoi silenzi e quelle poche risposte che non sempre corrispondono a verità c’è qualcosa che piano a piano e grazie al personaggio di Trevor verrà portato a galla. Una storia che profuma di perdono.







La storia che stavolta Sparks ci ha propinato è un racconto mistery condito ahimè con ben poco sentimento che noi amanti di questo autore siamo avezzi a leggere. Il finale ha acquistato maggiore profondità emotiva grazie alla risoluzione della storia di Callie e finalmente mi sono sentita trasportata emotivamente. Voglio pensare che questo sia un tentativo dell’autore di spaziare tra altri generi e ci può stare, ma rivoglio quanto prima le mie amate storie condite di tanto cuore che mi fanno piangere come una fontana fino all’ultima pagina. Promosso ma con qualche remora. Alla prossima!


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