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giovedì 31 ottobre 2024

Recensione "Lascialo entrare" di William Friend

 







Boo! Buon Halloween amici lettori!

Oggi vi parlo di una lettura a tema, perfetta per la notte più paurosa dell'anno. "Lascialo entrare" di William Friend edito Newton Compton Editori contiene tutto ciò che un lettore amante dell'horror e del paranormale cerca quando legge, inquietudine e brividi.

Seguitemi per entrare ad Hart House...




Titolo: Lascialo entrare
Autore: William Friend
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Mistery Thriller/Horror/Paranormal romance
Uscita: 1 ottobre
Pagine: 288


Nove mesi dopo la morte della madre Pippa – una pittrice affermata – le gemelle Sylvie e Cassia iniziano ad avere quello che Alfie, il padre, liquida subito come un semplice incubo ricorrente: ogni notte lo svegliano sostenendo che c’è qualcuno nella loro camera. Questi brutti sogni di punto in bianco sembrano finire e Alfie, che non li aveva mai considerati importanti, se ne dimentica presto. Fino al giorno in cui le figlie iniziano a parlare del loro nuovo misterioso amico, Black Mamba, un uomo magico capace di trasformarsi in qualsiasi cosa voglia: cominciano ad apparecchiare un posto a tavola per lui, gli sussurrano segreti e sostengono che le porterà via. Preoccupato per la situazione, Alfie chiama in soccorso Julia, sorella di Pippa e psicoterapeuta infantile. Qualunque cosa sia questo “amico”, non vuole andarsene. Mentre le spire di Black Mamba si stringono attorno alle bambine, Alfie e Julia devono confrontarsi con le loro più recondite paure e mettere in dubbio tutte le loro certezze. Cosa è reale e cosa non lo è? Una domanda che nasconde una posta in gioco altissima: la sopravvivenza di tutta la famiglia.











Con questa citazione molto evocativa, vi presento la mia ultimissima lettura a tema Halloween. Ogni anno mi piace immergermi in atmosfere più cupe del solito. Decisamente horror. Sono una fan del paranormale e dell’horror in generale e sono sempre alla continua ricerca di qualche storia che mi provoca quel brividino sulla pelle.

Quest’anno, complice una challenge a cui sto partecipando, ho fatto un’accurata scelta delle letture a tema Halloween e nella lista è finita l’ultimissima uscita Newton Compton, “Lascialo entrare” di William Friend.

Un horror paranormale con la giusta dose di mistero e poi come nei migliori horror vuoi che non ci sia una casa che incute terrore soprattutto a chi ci abita? Stile Hill House. La casa in questione è Hart House. Una casa a schiera in stile vittoriano, di fronte ad un parco cittadino londinese. Una dimora invecchiata dal tempo, bianca candida ma piena di crepe e con una porta color verde foresta che accoglie i suoi ignari visitatori.

Una casa che è stata prima la dimora delle gemelle Pippa e Julia e poi della famiglia che Pippa ha formato con Alfie e le figlie Sylvie e Cassia. Una casa che vi accenno già come tante case, ha un passato. Una storia. Tutta da scoprire.

Pippa è un’artista vivace ed entusiasta della vita. Uno spirito libero che ahimè ha perso tragicamente la vita nove mesi prima. Proprio ad Hart House. L’inquietante silenzio in cui Hart House è piombata viene interrotto dall’improvviso svegliarsi in piena notte delle gemelle che affermano che in camera loro c’è un uomo. Incubi o realtà? Poi come sono iniziati, questi presunti incubi notturni delle gemelle smettono e tutta sembra tornare alla normalità, o almeno sembra così…

Ma un giorno, Cassia e Sylvie cominciano dal nulla a nominare Black Mamba. Chi è?

Un amico immaginario che agli occhi delle figlie di sei anni è magico, in grado di trasformarsi in tutto ciò che desidera. Un serpente. Un orso. Un uccello. Niente di strano, no? Tutti i bambini a quell’età hanno un amico immaginario se non fosse che il caro Black Mamba comincia a fare richieste sempre più dirette e a insinuarsi tra Alfie e le gemelle. Qualcosa non va…







Se in un primo momento il solo elemento disturbante pare essere Hart House, subito diventa primario e opprimente questo amico immaginario che sussurra parole alle piccole gemelle, innescando comportamenti e risposte anomale. La componente paranormale è ben sviluppata e la fa da padrone per tutta la narrazione.








Dopo la casa, la cosa più inquietante in questa storia è il rapporto simbiotico tra le bambine. Bisogna tenere a mente che sono gemelle e quindi risaputo che godano come tutti i gemelli di un rapporto stretto e inscindibile. L’una dà man forte all’altra. Entrambe rispondono all’unisono come vivessero una sorta di telepatia innata e soprattutto concordano sull’esistenza dell’amico immaginario che nessuno può vedere, tranne loro. Vi confesso che leggendo, vedevo le famose gemelle di Shining. XD

Interessante è l’approfondimento sul rapporto padre-figlie. Un rapporto che delinea subito qualche piccola crepa. Vuoi la perdita subita, vuoi il sentirsi estraneo da sempre alle dinamiche tra le figlie e impacciato nel rispondere alle loro domande e a consolarle. Alfie sembra in difficoltà nel dover sempre condividere l’amore delle sue figlie con qualcun altro. Eppure, chiaro come la luce, le bambine non sembrano vedere distante il padre e come i tutti i bambini possiedono quella meravigliosa memoria a breve termine rinnovando ogni giorno il loro bene nei confronti del genitore.

Questa è una storia incentrata sul complicato rapporto genitori-figli e anche quello tra fratelli. L’autore delinea in maniera cristallina i rapporti famigliari e tutte le problematiche interconnesse. Senza muovere alcuna critica, su cosa è giusto o sbagliato, ma tessendo in silenzio la trama della sua storia che a tratti assume i contorni di thriller psicologico.



“Prendono a farmi il solletico. Non sono sempre un buon padre, spesso le trascuro, lo riconosco, eppure, qualsiasi cosa io faccia, il loro amore sembra rinascere ogni mattina, immutato, come le erbe del cortile, nutrite non certo da me, ma dalla primavera.”



Interessante e poco accennata (peccato!) è la componente religiosa della famiglia di Julia che gode per tutta la narrazione del detto/non detto. Forse questa sottotrama poteva trovare maggiore spazio, anche senza prevalere su quella principale della presenza sconosciuta che vive nella casa piena di scricchiolii e segreti. Hart House.



“Eravamo convinti che avessero un potere speciale: di rivelare, di evocare.”



La narrazione è molto scorrevole e intervallata dal doppio POV: quello di Alfie e quello di Julia.

A livello di psicologia del personaggio, Julia è abbastanza interessante. Psicologa infantile, dopo l’improvvisa morte della sorella gemella, vive il dolore a modo suo tenendo lontano da sé tutto ciò che le possa rimembrare questa perdita. Comprese le nipoti e Alfie.

Purtroppo per lei, il suo esilio da Hart House (che odia e ama in egual modo) dura poco perché viene richiamata nella sua vecchia casa d’infanzia proprio da Alfie, preoccupato per questa presenza opprimente in casa.

Julia è un personaggio centrale che ci aiuterà a comprendere meglio passato e presente. La sola che può darci una chiara descrizione del personaggio assente eppure presente della sorella Pippa.

Attraverso di lei, vediamo delinearsi un rapporto tra sorelle fatto di luce e ombre. E il comune denominatore rimane la casa che è stata testimone di questa differenza caratteriale tra sorelle e che forse è la causa di tutte le tragedie accadute.






Man mano che ci si addentra nelle vicende occorse in famiglia con domande e risposte, le profonde paure di Alfie e Julia vengono a galla e si assiste ad un inasprirsi delle stranezze ad Hart House. Gli incubi sembrano sempre più reali e si confondono con la vita alla luce del giorno, rimanendo in agguato nella mente dei suoi inquilini. In questo aspetto, ho trovato la stessa modalità riscontrata ne L’incubo di Hill House. Una sensazione di straniamento ma in forma decisamente minore e controllata.








Il finale come spesso capita, rimane aperto all’interpretazione di chi legge e ognuno può dare un personale significato su cosa realmente sia successo. Io trovo che tutto dall’inizio alla fine, è collegato con un filo rosso che segue una dinamica che per chi è avvezzo agli horror movie o letture del terrore, fa ricadere nelle tematiche delle possessioni demoniache, in questo caso della dimora dove ci dovremmo sentire più al sicuro che scatena in noi, sentimenti contrastanti di appartenenza e repulsione. Questo romanzo horror subisce l’influsso di tante componenti tipiche dei racconti horror che combinati insieme in questo caso, funzionano alla grande.

La perfetta lettura per una notte di Halloween indimenticabile.



"«Zia!», gridano le ragazze, ballando allegre sotto il vortice di piume. «Ti abbiamo preso, ti abbiamo preso!»."

 

 

 




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