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lunedì 19 settembre 2016

Recensione "Mi Manchi Ti Voglio Ti Perdono" di Elisa Gentile, #3 Trilogia delle bugie

Cari amici lettori,

oggi vi parlo di Mi manchi ti voglio ti perdono, terzo e conclusivo capitolo della "Trilogia delle Bugie" di Elisa Gentile, uscito il 15 settembre. Trilogia nata come lavoro self che ha spopolato sul web, tanto che la Newton Compton Editori ne ha acquistati i diritti. Una storia che ha fatto molto discutere e ha diviso i lettori per gli argomenti trattati ma che nonostante tutto siamo ancora qui a parlarne.









Titolo:
Mi manchi, ti voglio, ti perdono#3, trilogia delle bugie
Autrice: Elisa Gentile
Editore: Newton Compton Editori
Uscita: 15 settembre
Genere: Contemporary Romance



«Selvaggia adesso ha in mano un potere che può annientarmi in un solo secondo. Il mio cuore è tra le sue dita. Può scegliere di stringerlo e strapparlo come io ho fatto con lei, o perdonarmi e riprendermi al suo fianco». La vita di Jayden è finita quando Monya è rientrata a farne parte. Accecato da quello che credeva amore, ha abbandonato Selvaggia, l’ha umiliata e le ha strappato una figlia. Ora, scoperto l’inganno, non riesce a darsi pace. Quando Selvaggia tenta il suicidio, nel letto d’ospedale in cui è ricoverata, Jayden le parla, dichiarandole che il suo amore è ancora intatto. Ma lei non può sentirlo, è in coma. E quando si risveglierà, cosa deciderà? Forse è troppo tardi per tornare indietro?

Trilogia delle Bugie:

1.
Non meriti un minuto in più del mio amore, 2 aprile 2015 (qui recensione)
2. Ti amo perché sei bugiardo, 8 ottobre 2015
3. Mi manchi Ti voglio Ti perdono 15 settembre 2016











Atto ultimo per la tormentata e controversa storia di Jayden e Selvaggia, che alcuni di noi hanno conosciuto per la prima volta in Nebbia, Buio e Luce, versione self e di seguito abbiamo ritrovato nell’edizione della Newton Compton con “Non meriti un minuto in più del mio amore”, “Ti amo perché sei bugiardo” e infine con quest’ultimo volume. Che dire!!! Per me, che avevo letto la versione self, e riferendomi proprio all’ultimo libro, sono rimasta un po’ delusa perché l’ho trovato veramente troppo tagliato, tanto che mi sono chiesta, soprattutto all’inizio, se ero io che non ricordavo più ciò che avevo letto, se Elisa Gentile aveva riscritto ex novo la storia, o se invece era stato tolto il superfluo. Così, ho fatto un respiro profondo, ho chiuso gli occhi e ho cancellato qualsiasi ricordo che avevo e sono ripartita come lettrice totalmente ignara dell’evolversi dei fatti. REWIND!!! Esperimento che ha funzionato in parte, ma devo dire che le sensazioni provate sono state identiche a quelle che avevo provato durante la lettura self. Diciamo che la versione della CE è più incisiva sì, ma si poteva lasciare qualcosina in più.


"Lui aveva giurato che mi avrebbe amata. Io stavo morendo per sfuggirgli."

Quanto abbiamo odiato Jayden nei libri precedenti? Direi abbastanza, tanto che tutti gli aggettivi più gentili del nostro vocabolario, se li è presi tutti, da farlo camminare quasi curvo per il peso degli stessi. Ben gli sta!!!... E sicuramente la nostra felicità arriva all’apice, nel vedere e sapere un Jayden distrutto dal senso di colpa, mangiato dal rimorso mentre cerca in ogni modo di riparare ai danni fatti, quando vede Selvaggia che giace inerme in un letto di ospedale dopo aver tentato il suicidio. Sofferenza e dolore per tutta la famiglia di Jayden, per Amelia e il padre di Selvaggia che l’hanno soccorsa, ma soprattutto per Jayden. Allora quella felicità che abbiamo provato per la sua disperazione, improvvisamente si trasforma in rimpianto e quasi voglia di aiutarlo a riprendersi Selvaggia. Quel senso di soffocamento che aleggia intorno a Jayden, ce lo fa rivalutare e vedere sotto occhi diversi.





La vita di Jayden è finita, disintegrata da quando quel demonio di Monya è rientrata a far parte della sua vita, portandolo senza che se ne rendesse conto sull’orlo di un baratro. Accecato da quello credeva essere amore per Monya, abbandona Selvaggia, umiliandola in ogni modo possibile, bramando una vendetta assurda e privandola dell’unica cosa più importante al mondo: sua figlia. Monya ha avvelenato la mente di Jayden, ma quando lui scopre la verità, e gli viene sbattuta sotto gli occhi la realtà dei fatti, rinsavisce ed è tormentato da una voragine di sensazioni. Non ha nessun potere per cancellare il male che ha fatto a Selvaggia che, dopo la morte della piccola Gioia, l’unico suo desiderio era di chiudere gli occhi e raggiungerla, per sfuggire a quel senso di vuoto, dolore, sconforto che la opprimeva. Ed ora si ritrova in coma, con Jayden sempre al suo fianco, che le parla, che le chiede perdono disperatamente. Oltre ad affrontare le terribili conseguenze delle sue azioni e di quelle di Selvaggia, Jayden dovrà anche affrontare il processo e la perdita della sua bambina, che aveva sempre rinnegato. Jayden capirà ben presto che tutto ciò che ha fatto, si è schiantato sulle persone che più amava, come un tornado distruttivo che non lascia più nulla dopo il suo passaggio. I suoi errori hanno avuto conseguenze irreparabili e non può più tornare indietro per riaggiustarli. L’unica cosa che gli rimane da fare è chiedere perdono fino alla sfinimento, alla donna che si è reso conto forse troppo tardi, di amare da sempre.


"Perdonami. Perdonami, perdonami. Amore mio, perdonami", bisbiglio anche io tra i singhiozzi. Le bacio i capelli, le stringo più forte le spalle e la vita, impaurito che lei possa scappare via "Mi dispiace tanto, Selvaggia. Ho sbagliato tutto. Tu non sai quanto ti amo".

Selvaggia quando si sveglia dal coma, trova un Jayden che le sussurra parole d’amore e che Monya è stato uno sbaglio e che lui non la tradirà mai più. Montagne di fiori, lettere intense e toccanti sono alcuni delle cose di cui Jayden si serve per riconquistare Selvaggia fino ad ottenere di essere il suo avvocato nella difesa del processo in tribunale.





Tutto questo però non basta per riavere la fiducia di Selvaggia, che sembra diversa. Non è più quella ragazza solare di una volta; il suo cuore è una corazza, i suoi occhi vuoti e assenti, la sua anima impenetrabile. Lei ha perso tutto e di sicuro non permetterà a Jayden di prendersi ancora gioco di lei. Jayden però sa come strappare quella dura armatura che Selvaggia porta per proteggersi da lui, anche se dovrà lottare a lungo affinché lei lo guardi un’altra volta con quello sguardo di cui lui si era perdutamente innamorato. Jayden capisce e vede che Selvaggia reagisce a lui ma, ogni volta che entrambi sembrano lì per riavvicinarsi, il passato come un macigno ritorna e porta nuovamente lacrime e dolore. Riporta tutto in superficie spingendo Selvaggia nel buio. Si può davvero perdonare un uomo che ti ha distrutto l’esistenza, che ti ha tolto tutto e ricominciare con lui una nuova vita?






"E il cuore… Quel bastardo che ora batte furioso e mi grida di voltarmi e baciarlo, riprendermi ciò che è sempre stato mio."

Ho sempre detto che questa trilogia, ha il potere di annientare totalmente il lettore e a farlo riflettere su molti argomenti. L’intensità della storia strappa il cuore, lo squarcia e non si può fare a meno di annullarsi insieme ai protagonisti. In particolare in quest’ultimo libro, gli avvenimenti sono davvero difficili da poter spiegare e dare un giudizio obiettivo. Jayden e Selvaggia vengono spogliati da ogni loro sicurezza, da ogni loro guida. Sono nudi e devono ricominciare a camminare da soli contando sulla potenza dell’amore.

Il libro è scritto da entrambi i pov, toccanti e struggenti in modo diverso. Quello di Selvaggia annienta totalmente, con il suo dolore per la perdita della bambina e la sua voglia di tornare da lei, che dentro di te si crea un tumulto di emozioni incomprensibili alle quali non riesci a dare un ordine definito. Per Selvaggia, Jayden è un uomo orribile, un mostro che non merita nulla tanto meno il suo perdono per ciò che le ha fatto (DIREIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!). Lui l’ha ingannata, le ha mentito portandola in un tunnel dove non era possibile rivedere la luce per una via di fuga. Solo buio intorno a lei. Quel buio cieco e fitto che ti porta sull’orlo di un precipizio e hai solo un’unica scelta.

Il pov di Jayden fa vedere un uomo nella disperazione totale. Lui che ho odiato, per la sua arroganza, che ha disprezzato la donna che stava per darle la cosa più preziosa che possa esistere, è sull’orlo del precipizio anche lui. Ma voglio essere sincera: fondamentalmente il mio odio per lui non era poi così forte, come se fossi caduta anche io insieme a Selvaggia, nella stessa ragnatela. Ed eccoli i milioni di dubbi che facevano capolino nella testa di Selvaggia e da qui a capirla perfettamente. Jayden sembra un altro uomo, è pentito e soffre per la perdita di sua figlia e per tutto quello che ha fatto vivere a Selvaggia, tanto che, ed è incredibile che io stia scrivendo questa cosa, in alcuni momenti ho pregato Selvaggia di perdonarlo e dargli una seconda possibilità, nonostante la cattiveria, la brutalità, l’insensibilità che lei ha subìto per mano di Jayden.




Per questo prima dicevo che non si può giudicare obiettivamente questo libro, perché le emozioni sono talmente intense e controverse, che non si capisce il punto fermo per dire: “Ah ok questo libro è così”. Chi sono per giudicare il comportamento o le scelte di Selvaggia? Se fossi stata io al suo posto, cosa avrei fatto? Tutto è sviluppato in maniera perfetta, vera e reale che diventi un’unica cosa con la storia e con i protagonisti. Un libro che divide di continuo le idee, non riesci mai a prendere una vera posizione per le grandi emozioni contrastanti che fa vivere. Jayden e Selvaggia, nati dalla penna di Elisa Gentile, hanno il potere di marchiarti e di farti loro. Non hai scampo perché questa storia rimane viva dentro per sempre. Un percorso lungo e pieno di insidie per Jayden e Selvaggia, in cui li abbiamo visti crescere, sbagliare, allontanarsi, distruggersi, maturare, ritrovarsi nonostante le bugie abbiano reso la loro vita dura e impervia. Una storia che da prima ci fa sognare e poi ci trasporta in un incubo, dal quale ci si risveglia impauriti e smarriti, non ritrovando subito la “luce” che possa ritornare a guidare il tuo cammino. Poi arriva, ti acceca, ti scalda e ti prende per mano, e ti accompagna nella giusta direzione.

La mia valutazione per questo terzo libro è di




Sentenza finale per la Trilogia delle Bugie è






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