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giovedì 10 maggio 2018

Recensione in Anteprima "Absence, L'altro volto del cielo" di Chiara Panzuti, #2 Absence

Cari amici lettori,

oggi la nostra Anna ci parla in anteprima di 
ABSENCE. L'ALTRO VOLTO DEL CIELO, secondo capitolo della trilogia Absence di Chiara Panzuti, in uscita oggi 10 maggio grazie a Fazi Editore. L' incredibile storia di un gruppo di ragazzi diventati invisibili, alla ricerca di una soluzione che permetterà loro di tornare a casa.


Titolo: Absence. L'altro volto del cielo
Autrice: Chiara Panzuti
Editore: Fazi Editore
Genere: Young Adult, Paranormal Fantasy
Uscita: 10 maggio
Pagine: 200
Serie: Absence #2


In questo nuovo capitolo, L’altro volto del cielo, le coordinate fornite dal misterioso uomo in nero conducono Faith e i suoi compagni a Est. Il siero che li rende invisibili comincia a danneggiare il fisico dei ragazzi, per i quali la conquista dell’antidoto si fa sempre più indispensabile. Soltanto Faith sembra resistere agli effetti collaterali e sviluppare sempre più prontezza fisica e mentale. Dopo uno scontro violentissimo con una squadra avversaria nella base navale di Changi Bay, Singapore, la ragazza, esausta per la lotta, perde coscienza e viene catturata. I suoi carcerieri, membri della stessa organizzazione ideatrice del siero, hanno un’insinuante proposta da farle: unirsi a loro. Tormentata dai sensi di colpa ma affascinata dalla possibilità che le viene offerta, Faith dovrà scegliere tra il suo gruppo, i suoi amici, e un futuro indipendente in cui far sviluppare le proprie doti di combattente, dimentica di tutti e da tutti dimenticata. Potranno l’amore e la lealtà verso ciò che ha di più caro convincere Faith a non cedere alla seduzione della forza?

 ABSENCE series:
  1. Absence. Il gioco dei quattro, (qui recensione)
  2. Absence. L'altro volto del cielo
  3. Absence. La memoria che resta, prossimamente



Dopo la scioccante scoperta degli effetti dell’NH1 fatta in Absence -il gioco dei quattro-, troviamo i quattro protagonisti intenti a prepararsi per la nuova meta indicata dalle coordinate: Singapore. La consapevolezza delle conseguenze che potrebbero subire, li rende molto più motivati ad arrivare alla fine del gioco organizzato dall’Illusionista, ma non sono gli unici. La squadra alfa, che da sempre è stata in possesso di maggiori informazioni e di mezzi di qualsiasi genere (dal cibo alle armi), sembra avere come unico obiettivo quello di dimostrare di poter annientare in qualsiasi momento le altre due squadre e, ovviamente, ciò rende tutto più difficile per Faith e i suoi amici. I quattro ragazzi saranno sempre più vicini ad un punto di rottura, sempre più stressati, impauriti e, soprattutto, alle prese con la sopravvivenza. Ma, come tutte le famiglie, si sosterranno a vicenda come hanno sempre fatto, dandosi forza anche nei momenti peggiori. In particolare, il rapporto tra Jared e Faith nella prima parte del libro si evolve nel migliore dei modi, e nei piccoli momenti in cui si possono concedere un pizzico di normalità sono di una dolcezza ed innocenza disarmante.




In questo secondo libro, come nel precedente,  la maggior parte della storia è raccontata da Faith e, al contrario, la restante parte non mostra più i punti di vista di Jared, Christabel e Scott, ma di Ephraim, Abgail, Barrett e Sebastian. In questo modo, ho potuto conoscere meglio anche la squadra alfa che, come avrete capito, questa volta avrà molta più importanza ai fini della storia; infatti, saranno proprio loro, dopo un violento scontro a Singapore, a rapire Faith per proporle di unirsi a loro. La decisione di farle questa proposta, che può sembrare del tutto inaspettata, è dovuta al fatto che lei sembra l’unica a resistere meglio agli effetti del siero, il che la rende una candidata perfetta anche contro la sua volontà. In questo periodo di prigionia, le viene mostrato come sfruttare al meglio le proprie capacità, come combattere e come non subire gli effetti dell’NH1 a lungo termine. Tutto ciò rende la proposta accattivante, ma accettarla significherebbe lasciare la propria squadra in balia dei nemici e dello stesso siero, per questo decide di scappare appena si presenta l’occasione.

Pensavo che l’invisibilità fosse la condanna peggiore, invece, lo era l’inconsistenza. La perdita di spessore delle promesse, della fede, dell’amore. È incredibile come un intero castello possa cadere in un giorno.




Ma la Faith che torna è diversa dalla Faith scomparsa, nel frattempo ha capito tante cose, ha preso coscienza delle sue capacità ed è cambiata, è tornata molto più agguerrita e combattiva e questo spaventa gli amici che fanno fatica a riconoscerla, complice anche la loro pessima condizione fisica e mentale.

Se anche la famiglia che ti sei scelto ti abbandona, non crede più in te né in qualsiasi cosa tu dica solo perché risulti essere diversa rispetto a com’eri, cosa ti resta?

Dalla prima pagina all’ultima, ho assistito ad un’ennesima crescita personale di Faith, che non fa altro che andare alla ricerca di sé stessa, in un certo senso, e che mi ha lasciata ancora una volta senza parole; non credevo fosse possibile rendere ancora più cazzuto un personaggio che già nel primo libro è cresciuto tantissimo. Ma, probabilmente, quello che non mi aspettavo, era una storia così originale, tanto quanto il primo libro, se non di più: ho visitato insieme ai personaggi luoghi bellissimi e particolari, e non ho avuto alcuna difficoltà ad immaginare tutte le scene descritte, leggevo e allo stesso tempo avevo l’impressione di vedere un film.




Mi senti ancora, vecchia Faith? Quante volte dovrò ucciderti per sopravvivere?

Dopo aver finito questa lettura posso tranquillamente dire che mi piace tantissimo come scrive Chiara, è sempre tutto fluido e molto chiaro. Mi è piaciuta un sacco anche la scelta di mostrare i punti di vista dei cattivi, perché anche se ho sentito un po’ la mancanza di Scott, è stato davvero utile e bello conoscerli, soprattutto Ephraim. Nel caso in cui non fosse chiaro, ve lo straconsiglio, anche perché è uno dei pochi fantasy, a mio parere, che fa riflettere su tematiche che penso siano familiari un po’ a tutti... credo che ognuno di noi si sia sentito, almeno una volta nella vita, “invisibile” in qualche modo. Detto ciò, non mi resta che augurarvi una buona lettura. Alla prossima! 😊



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