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martedì 26 novembre 2019

Recensione in Anteprima "Il priorato dell'albero delle arance" di Samantha Shannon



Cari lettori,

oggi Stella ci riporta nel mondo dell'high fantasy con "Il priorato dell'albero delle arance" di Samantha Shannon, in uscita il 30 novembre per Oscar Vault Mondadori. Maestosi draghi, antiche magie e personaggi femminili forti segnano il passo di una storia epica ed indimenticabile tutta da adorare!

Buona lettura!




Titolo: Il priorato dell'albero delle arance
Autrice: Samantha Shannon
Editore: Oscar Vault Mondadori
Genere: Fantasy
Uscita: 30 novembre
Pagine: 816



La Casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un’erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell’ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c’è però Ead Duryan: non appartiene all’ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l’adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell’Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.










Carissimi lettori, la parola chiave di oggi è solo una: “Epicità” con la E maiuscola. Il Priorato dell’albero delle arance si è legato al mio cuore di lettrice fantasy e no, non se ne staccherà mai. Era da diverso tempo che non leggevo un romanzo così corposo come questo e avevo timore di metterci un’eternità a finirlo per la sua mole importante, ma Samantha Shannon ha racchiuso in quelle pagine una vera e propria magia, perché nonostante la complessità del mondo che ha creato, la scorrevolezza della narrazione è una qualità che ho molto apprezzato, e sono stata invece io stessa a centellinare la lettura dei capitoli per potermelo gustare appieno e rimanere immersa in quel magnifico mondo il più a lungo possibile. Non avrei mai voluto terminarne la lettura, perché mi sono innamorata delle atmosfere, dei paesaggi, dei bellissimi personaggi, gli intrighi politici, le storie antiche e soprattutto, dei draghi. I draghi, lettori! Come si fa a non innamorarsene? Sono tra le creature mitologiche più affascinanti di sempre e Samantha Shannon ce ne dona una versione maestosa e potente. Insomma, i lettori puristi del fantasy troveranno ne Il Priorato dell’albero delle arance pane per i loro denti! Pronti a cavalcare a dorso di drago all’interno di questa grande avventura? Tenetevi forte!


In un mondo diviso a metà da antiche credenze religiose, si snodano e si intrecciano le vite di donne dalla tempra forte e combattiva. In occidente, la regina Sabran IX, ultima discendente del casato Berethnet, si trova a dover prendere una decisione importante imposta dalla tradizione. Se vuole mantenere il suo popolo al sicuro dal ritorno del Senza Nome, la creatura draconica più spietata mai esistita e portatrice di caos ormai dormiente da quasi mille anni, dovrà inevitabilmente sposarsi e generare una erede che possa perpetrare il nome dei Berethnet, discendenti dal Santo che la leggenda narra sconfisse una volta il temuto drago. Finché una regina Berethnet sarà sul trono, il Senza Nome non potrà fare ritorno, questo è ciò che l’occidente conosce…

Ma la realtà non corrisponde esattamente alla leggenda e questo Ead lo sa bene. Giunta dal profondo e caldo sud, Ead è divenuta una delle ancelle di Sabran; ma ciò che la regina ignora è che Ead è arrivata alla corte di Inys per proteggerla in nome del Priorato dell’albero delle Arance, una sacra congregazione magica nata per contrastare le bestie draconiche. Con il passare del tempo, dove prima vedeva una regina capricciosa, presto Ead vedrà in Sabran una donna che porta un peso enorme sulle spalle e con la forte sensazione di non essere mai stata una regina propensa a compiacere la tradizione.
Le mille vicissitudini e gli intrighi di corte porteranno queste due donne ad avvicinarsi sempre di più e di scoprirsi anime affini e inseparabili, nonostante tutto, nonostante tutti.


《Ti ricordi la nostra prima passeggiata? Mi raccontasti della ghiandaia dell’amore, di come riconosce il canto del compagno anche ad anni di distanza» le sussurrò Ead. «Il mio cuore conosce bene il tuo canto, e il tuo cuore il mio. Io tornerò sempre da te.》



All'altro capo del mondo invece, la giovane Tané è determinata ad affrontare ogni ostacolo che la separa dal realizzare il sogno di una vita: diventare un onorevole cavaliere di draghi. In oriente infatti, i draghi sono figure estremamente diverse dai loro cugini occidentali. Dove il resto del mondo li vede come creature immonde, in oriente vengono considerati delle vere e proprie divinità con cui il cavalcare è considerato un grande onore. È proprio quando Tané sta per realizzare il suo sogno che il destino comincia a mettere in moto gli ingranaggi.





Ingranaggi che porteranno oriente ed occidente a incontrarsi di nuovo dopo secoli di conflitti, dove donne impavide dovranno unire le forze e abbandonare i pregiudizi per mettere fine al terrore del Senza Nome e portare ai popoli di tutto il mondo la pace definitiva.


E questa, miei cari lettori, è solo la punta dell’iceberg. Quello che vi ho raccontato rappresenta le linee guida dell'intreccio narrativo che tra le sue pieghe custodisce un’infinità di sfaccettature. Non posso e non voglio raccontarvi altro della storia, poiché questo romanzo è fatto per essere scoperto piano piano, in ogni suo più piccolo dettaglio che Samantha Shannon ha descritto con una cura magistrale per formare così un mosaico di grandissimo impatto.

Concentriamoci invece sui personaggi: la cosiddetta quota rosa(o se preferite, rappresentanza femminile) fa da padrona indiscussa in questo romanzo e ogni protagonista femminile che ci viene fatta conoscere rappresenta un modello di integrità, coraggio, determinazione e una forza d’animo capace di affrontare anche i pericoli più mortali per un bene superiore.

Ma partiamo dalla regina di Inys: ammetto che inizialmente Sabran non aveva conquistato molto le mie simpatie; nei primi capitoli in cui compare ci viene mostrata una donna fredda, arrogante e volubile, ma poi la Shannon comincia piano piano a spogliarla di questa facciata per mostrarci invece una donna che ha sofferto molto nella vita, una donna spaventata dal peso della corona e schiacciata dalle aspettative che la corte e il popolo hanno nei suoi confronti. Sabran come regina ha fatto i suoi errori, ma è una donna che nonostante tutto ha accettato stoicamente le sue responsabilità e nel corso della storia la vediamo sempre più sicura di sé e capace di infondere forza ai suoi sudditi, ispirando rispetto e amore. Guidare una nazione richiede capacità di correre rischi e una dose di audacia non indifferente, soprattutto per una donna e Sabran incarna proprio questa audacia che ha spesso distinto le regine che hanno caratterizzato la storia umana. Quando le porte si chiudono e le luci si spengono però, vediamo anche un lato più vulnerabile e fragile di questa regina, un lato più dolce e umano che fiorisce grazie alla vicinanza di Ead.





Ead è un personaggio che ho apprezzato sin dall’inizio al contrario di Sabran. Ha una tempra d'acciaio ma con un'empatia e una sensibilità estremamente profonde. È il perfetto connubio tra spietata forza e appassionata dolcezza. Tanto potente con la magia e le armi, quanto delicata e amorevole con le persone a lei care. Ead è senza dubbio il personaggio più equilibrato del romanzo e proprio per questo diventa un vero e proprio punto di riferimento sia per gli altri personaggi che per lo svolgimento della narrazione.
Il rapporto tra Ead e Sabran è speciale, dolce, emozionante. L'intrecciarsi delle loro anime mi ha fatto tanta tenerezza e si sviluppa in modo totalmente naturale, spontaneo. I momenti che le vedono vicine scaldano il cuore e dipingeranno un sorriso sul vostro volto, ve lo garantisco.



Arriviamo dunque a Tané, il mio personaggio preferito di tutta la storia. È una ragazza umile, con una determinazione invidiabile, che sa bene cosa significa il duro lavoro e il sacrificio per realizzare i propri sogni. La vita non le ha mai regalato nulla e tutto ciò che ha se lo è guadagnato con le sue sole forze. La sua disciplina è ferrea e quasi maniacale per quanto sia spinta dal voler realizzare i suoi scopi, ma nel corso della narrazione viene fuori anche il suo lato ribelle che le fa compiere azioni a volte controproducenti ma necessarie per farla evolvere come personaggio. I momenti che la vedono interagire con il drago a cui si lega valgono tutto il libro, davvero! È un rapporto che potremmo considerare una sorellanza, fatta di complicità, affetto, rispetto, comprensione e protezione. La potente Nayimathun è il sidekick (o spalla che dir si voglia) tra i migliori di cui io abbia mai letto e si, ora desidero intensamente anche io avere un drago per amico!

《Per essere legata a un drago》esordì Nayimathun 《non basta possedere un'anima d’acqua. Bisogna avere sangue di mare, e il mare non è sempre limpido. Non è mai omogeneo. Contiene oscurità, minacce, crudeltà. La sua furia può spazzare via intere metropoli. I suoi abissi sono insondabili, e non conoscono il tocco del sole. Essere una Miduchi non significa essere puri, Tané. Significa essere mare vivente. Per questo ti ho scelta: in te batte un cuore di drago.》

Per quanto riguarda i personaggi secondari, anche qui Samantha Shannon ha fatto un lavoro certosino, donando ad ognuno di essi un passato ben strutturato e una personalità perfettamente definita e assolutamente riconoscibile nella complessa trama del romanzo. Samantha Shannon li ha piazzati sulla scacchiera della trama in punti ben precisi del racconto e perfettamente in armonia con lo sviluppo della storia, muovendo i fili del destino con maestria per influenzare i percorsi delle protagoniste e dare loro lo spazio per crescere appieno. Ecco cosa significa essere scrittori di talento!

E che dire del world building? Incredibilmente evocativo e particolareggiato, con peculiari ed affascinanti culture a seconda della loro posizione geografica nel mondo creato dalla Shannon, intriso di quell'aura magica che permea ogni capitolo. Se in occidente vediamo prevalere paesaggi dai colori più freddi e scuri con vibes del medioevo europeo, in oriente e nel meridione assistiamo ad un'esplosione di colori brillanti che virano verso tonalità più calde e intense, tipiche dei luoghi più esotici. Samantha Shannon è stata capace di dipingere con le parole ogni singolo luogo come il migliore dei pittori impressionisti e vedrete, accenderà la vostra immaginazione come un fuoco d’artificio!

Ma vogliamo parlare delle scene d'azione? Non sono moltissime ma sono spettacolo puro, dinamiche e coinvolgenti, in particolare la battaglia finale, così ben descritta con scene perfettamente concatenate in una escalation esaltante, che durante la lettura me la sono vista scorrere davanti agli occhi come se la stessi guardando sul grande schermo del cinema, assolutamente perfetta!

A Samantha Shannon io posso solo donare una standing ovation, perché il suo è puro talento che ha saputo incanalare con grande sapienza e ciò è semplicemente straordinario, se pensate che ha scritto questo romanzo quando tutt'oggi nemmeno ha raggiunto i 30 anni di età. Un piccolo, piccolo appunto però lo devo fare: ho avuto la sensazione che il finale sia stato un po’ frettoloso, lasciandomi una leggerissima punta d'amarezza. Avrei preferito vedere una narrazione più veloce nella parte centrale del romanzo per dare più ampio respiro alla parte finale, trattandosi di un romanzo autoconclusivo; questo però è un mio semplice gusto personale, perché oggettivamente il finale lascia quella nostalgia agrodolce che un buon libro deve saper lasciare, quindi chapeau a miss Shannon per la grandiosità di questo romanzo epico ed immaginifico come pochi altri.

Se cercate una lettura ricca, coinvolgente, con creature maestose e personaggi femminili di grande impatto, Il Priorato dell’albero delle arance è il libro che state cercando e desiderando con tutta l'anima e la mia gratitudine va tutta alla Oscar Vault che ha saputo credere in questo romanzo per farne dono prezioso a tutti i lettori italiani del fantasy.







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