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sabato 25 luglio 2020

Recensione "L'enigma della camera 622" di Joël Dicker








Cari lettori,

oggi vi parlo del romanzo "L'enigma della camera 622", l'ultimo thriller di Joël Dicker, uscito l'11 giugno grazie alla casa editrice La nave di Teseo. L'autore del celebre bestseller La verità sul caso Harry Quebert è tornato con una nuova avventura investigativa ambientata tra le le Alpi svizzere. Venite con me...








Titolo: L'enigma della camera 622
Autore: Joël Dicker
Editore: La nave di Teseo
Genere: Thriller/Giallo
Uscita: 11 giugno
Pagine: 640


Un fine settimana di dicembre, il Palace de Verbier, lussuoso hotel sulle Alpi svizzere, ospita l'annuale festa di una importante banca d'affari di Ginevra, che si appresta a nominare il nuovo presidente. La notte della elezione, tuttavia, un omicidio nella stanza 622 scuote il Palace de Verbier, la banca e l'intero mondo finanziario svizzero. L'inchiesta della polizia non riesce a individuare il colpevole, molti avrebbero avuto interesse a commettere l'omicidio ma ognuno sembra avere un alibi; e al Palace de Verbier ci si affretta a cancellare la memoria del delitto per riprendere il prima possibile la comoda normalità. Quindici anni dopo, un ignaro scrittore sceglie lo stesso hotel per trascorrere qualche giorno di pace, ma non può fare a meno di farsi catturare dal fascino di quel caso irrisolto, e da una donna avvenente e curiosa, anche lei sola nello stesso hotel, che lo spinge a indagare su cosa sia veramente successo, e perché, nella stanza 622 del Palace de Verbier.




Cari amici lettori, è tempo di tornare ad immergerci nel mondo del Thriller e della suspence. Un genere che mi appassiona molto ma che negli ultimi tempi non ha avuto la mia completa attenzione. Volete la verità? Nessun titolo, autore o trama ha stuzzicato particolarmente la mia curiosità. Dopo quello che io considero uno dei romanzi più avvincente e ben costruito di sempre, ovvero La verità sul caso Harry Quebert, la mia ricerca all’interno di questo genere ha subito una brusca frenata e ho deciso di orientatami su altri generi, portando sempre con me quella piccola speranza di trovare trame interessanti. Se oggi sono qui significa che qualcosa ha catturato la mia attenzione e la mia scelta non poteva che ricadere sul nuovo romanzo di Joël Dicker, “L’enigma della camera 622”.








La storia è ambientata sulle Alpi svizzere, a Verbier: un hotel di lusso, il Palace de Verbier, un weekend che ospiterà uno degli eventi più importanti dell’anno: l’elezione del nuovo presidente di una delle banche più importanti del paese, la banca Ebezner e il grande sconvolgimento: un delitto che turberà la quiete di un luogo e dei suoi abitanti. Et voilà, habemus la storia!



Un delitto di cui dopo quindici anni ancora non si conosce il colpevole. Dimenticare e andare avanti nascondendo sotto il tappetto i particolari di questa vicenda che ha macchiato in maniera indelebile la purezza di un luogo, è l’unica cosa da fare. La verità rimane custodita tra le quattro mura dell’hotel, nella camera 622. Una camera oramai inesistente come può subito constatare uno scrittore che quindici anni dopo decide di alloggiare all’hotel per trovare un momento di tranquillità nella sua vita dopo una rottura poco felice con una donna e soprattutto la scomparsa di un amico, mentore ed editore. Peccato che i suoi piani andranno in fumo dal momento in cui si imbatte in una donna, anche lei ospite del Palace e in fuga dai suoi problemi come lui. Che l’operazione investigativa abbia inizio!

Uno scrittore che deve per forza possedere uno spiccato spirito di osservazione e una donna molto curiosa e intraprendente riusciranno a risolvere un delitto rimasto insoluto e chissà, porre le basi per un altro capolavoro letterario?



Un ‘grande romanzo’ è un quadro. Un mondo che si offre al lettore, il quale si lascerà catturare da questa immensa illusione creata con colpi di pennello. Il quadro mostra della pioggia e ci si sente bagnati. Un paesaggio glaciale e innevato, e ci si sorprende a rabbrividire. E diceva: ‘Sa chi è un grande scrittore? Un pittore. Nel museo dei grandi scrittori, di cui tutte le librerie posseggono la chiave, ci aspettano migliaia di tele. Se ci entri una volta, diventerai un habitué." 


La storia si muove su due piani temporali: presente e passato. Il presente con la ricerca investigativa del nostro scrittore e la sua compagna di indagini che si improvviseranno Sherlock e Watson per scoprire la verità sull’omicidio che quindici anni prima è avvenuto nella camera 622. Il passato ci porta nella vita dei reali protagonisti di questa vicenda: le personalità di spicco di una delle più importanti banche svizzere, dell’hotel più rinomato sulle Alpi svizzere e le loro storie personali tra presente e passato. Devo dire che all’inizio non ho subito il fascino di questa cornice di ambientazione del romanzo. Solo verso la metà della mia lettura sono riuscita ad entrare nell’atmosfera e apprezzare a pieno la storia, il cui motore ci mette un po' a carburare ma appena è caldo sa veramente stupire il lettore.

Ho ritrovato una scrittura a me familiare che non delude veramente mai. Colpi di scena ad hoc e il giusto grado di mistero creano la giusta atmosfera per un’intrigante e avventurosa lettura. L’autore sa sempre lasciarci a bocca asciutta e tenerci sulle spine creando una suspence che poco volte ho assaggiato leggendo. I personaggi come sempre sono creati con grande attenzione nei particolari di ciascuna personalità e tratto distintivo. Tanti personaggi ma ognuno facile da identificare perché meravigliosamente delineato.

È incredibile come la narrazione riesce a tenerti in pugno e quando finalmente tu pensi di essere giunto alle tue conclusioni, tutto venga ribaltato ancora e ancora. Per la seconda volta, alle prese con romanzo di Dicker, devo arrendermi al fatto che non scoprirò la verità fino all’ultima immancabile pagina.



"Quando si vuole veramente credere a qualcosa, si vede solo quello che si vuole vedere." 



Un romanzo che anche stavolta è ricco di significativi riferimenti alla scrittura che vengono fuori dai ricordi del nostro scrittore protagonista per il suo adorato editore, Bernard de Fallois, al quale vuole rendere omaggio con questo romanzo. Devo dire che è difficile capire cosa è reale e cosa è frutto dell’immaginazione dello scrittore. La straordinaria sensazione che mi ha accompagnato per l’intera lettura è di trovarmi in una storia nella storia. Pura magia.

Un romanzo che con tutti i suoi incredibili elementi ne fanno il perfetto thriller da leggere in vacanza per chi cerca qualcosa di avventuroso e con parecchia vena mistery. Chi ha amato La verità sul caso Harry Quebert amerà anche questa ultima fatica dell’autore che ancora una volta sa come intrattenere i suoi lettori.








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