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sabato 29 gennaio 2022

Recensione "Non dimenticarlo mai" di Federica Bosco

 




Cari amici lettori,

oggi vi parlo di NON DIMENTICARLO MAI di Federica Bosco, uscito il 21 ottobre per Garzanti. Un romanzo delicato e profondo che va a toccare un tema molto attuale: la maternità.



Titolo: Non dimenticarlo mai
Autrice: Federica Bosco
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa contemporanea
Uscita: 21 ottobre
Pagine: 336



La mattina del suo quarantanovesimo compleanno Giulia è seduta sullo sgabello della cucina a bere un caffè e, mentre contempla la nebbia dell’inverno milanese, viene travolta da un attacco di panico in piena regola. Lei, giornalista di costume per una rivista di grido, con una vita scandita da mille impegni, avverte all’improvviso la consapevolezza che la sua esistenza così com’è sembra non avere più alcun senso. Un compagno da quattro anni, Massimo, anch’egli giornalista con una forte propensione all’indipendenza, una madre giocatrice incallita dalla personalità crudele e affascinante da cui ha imparato a guardarsi le spalle, qualche amica con cui condividere sfilate e pettegolezzi, un fratellastro amatissimo, un padre artista e sognatore, e questo è tutto. Ciò che la sconvolge, però, è l’impellente desiderio di maternità mai provato prima, giunto molto oltre i tempi supplementari, che adesso le sembra l’unica ragione di vita. Le reazioni delle persone vicine a lei non sono incoraggianti e, accompagnata da un coro di «ma tu non ne hai mai voluti», Giulia si accinge non senza difficoltà a convincere il compagno a imbarcarsi nel complicato mondo delle cure per la fertilità, ispirata da un’idea di famiglia in cui crede ancora nonostante l’infanzia passata a giocare con le Barbie sotto i tavoli verdi. Massimo però si rivela un partner imprevedibile, che la porta un giorno in un paradiso di mille premure e quello dopo nell’inferno dell’indifferenza, facendola sentire ancora più sola. Così Giulia, quasi senza alleati, decide di abbandonare per sempre la sua zona di comfort e di spiccare un salto nel vuoto.

In una società moderna come potrebbe essere quella di oggi, alcuni temi importanti soprattutto riguardo alle donne, sono ancora oggetto di discussione. Temi come la violenza sulle donne, sia fisica sia psicologica, il femminicidio, il non riconoscere alla donna le stesse possibilità a livello lavorativo di quelle dell’uomo… Tutto questo perché ancora oggi le donne devono scegliere con molta attenzione: o subire violenze o denunciare, o la carriera o la famiglia, i figli… Quante volte ognuno di noi ha sentito dire che le donne sono complete e realizzate solo quando riescono ad avere figli? Ricordo che una volta ho letto un post dove si diceva che una donna che dà alla luce un figlio attraverso un cesareo non è realmente una madre. Assurdo!!!!!!!! O quante volte le donne sono giudicate per la scelta di non avere figli? E ancora, quante volte le donne vengono additate perché decidono di avere figli in tarda età? Tutti questi pregiudizi non permettono a noi donne di essere libere di scegliere perché qualsiasi sia la scelta, siamo sempre per qualche motivo giudicate. E credo fermamente che tutto questo non sia giusto perché ognuna di noi sa cosa sia sacrosanto per se stessa e nessuno ha il diritto di intervenire.



Federica Bosco, con questo nuovo romanzo, va a trattare proprio uno di questi temi e cioè quello della maternità. Lo fa attraverso Giulia, una donna di quarantanove anni, che all’improvviso sente dentro di lei che è arrivato il momento di diventare madre. Giulia è una donna in carriera e molto soddisfatta del suo lavoro; da quattro anni ha una relazione con Massimo, giornalista, e si sente una donna realizzata. Questo fino a quando la mattina del suo quarantanovesimo compleanno, Giulia si rende conto che nella sua vita manca qualcosa: un figlio. Inizia a provare delle sensazioni molto contrastanti: perché questo bisogno di avere un figlio alla sua età? Perché questo forte desiderio all’improvviso?

“Mi sentivo intontita come appena svegliata da un’anestesia totale. Un’anestesia durata quarantanove anni.”

Giulia, però, determinata a soddisfare questo suo desiderio, decide di intraprendere un percorso molto duro e coraggioso: quello delle cure sulla fertilità. Un viaggio che Giulia inizia con non poche difficoltà, soprattutto perché il suo compagno non sembra esserne interessato più di tanto. Giulia si trova ad affrontare da sola le cure ormonali, visite, esami e attese. Attese e speranze che Giulia vede frantumarsi per più volte in questa difficile strada. Accanto a lei, pochissime persone; persino le amiche di sempre la lasciano sola non condividendo la scelta di Giulia di ostinarsi ad avere un figlio. Per non parlare del suo compagno che avrei preso a schiaffi dal primo momento.



Una storia intensa e profonda, commovente e toccante che mi ha fatto provare emozioni contrastanti. Ho apprezzato molto la figura di Giulia, una donna sola, coraggiosa che con molta sofferenza cerca di portare avanti questo suo bisogno di diventare madre. Ho provato tutta la sua forza ma anche la sua fragilità e ho capito perché fino a quel momento l’idea di maternità non era tra i suoi pensieri. Cresciuta con una madre assente, sempre occupata a pensare prima a se stessa che alla figlia, dedita al gioco e alla bella vita, Giulia si è sempre dovuta accontentare di quella madre che non le ha mai dimostrato un barlume di amore. 

"La fantasia era stata la mia ancora di salvezza; immaginavo mondi migliori ero sopravvissuta all'infanzia prima e all'adolescenza poi. Anche se, alla fine, nessuno mi aveva portato nel castello incantato. Ma, come si dice, le principesse alla fine si salvano da sole, e così avevo fatto."

E, a causa di questo, Giulia ha sempre vissuto nell’ombra, cercando di non disturbare mai nessuno e anche con Massimo si accontenta di quei pochissimi momenti che lui le concede. Non volendo, per tutta la sua vita Giulia è stata risucchiata in un vortice che man mano l’ha annullata. È a causa di questo vortice che Giulia ricade sempre negli stessi errori mettendo sempre al primo posto gli altri piuttosto che se stessa; lei è disposta ad annullarsi per i bisogni degli altri. Avrei veramente voluto prendere Giulia e scuoterla per bene e dirle di volersi bene, di non sentirsi sempre in colpa e di non distruggersi per le persone che neanche meritavano la sua presenza.




Durante tutta la lettura, sono passata dal sorridere, alla compassione, alla rabbia, alla felicità… tutte sensazioni che la nostra protagonista ha vissuto.
Sicuramente la scelta di Giulia è magari quella di tantissime donne; ci vuole una grande forza di volontà per affrontare i numerosi ostacoli e sacrifici di questo viaggio che a volte, purtroppo, si deve interrompere prima del tempo. E allora subentra anche la forza fisica e quella mentale per superare questo percorso fatto di speranze e dolori che inevitabilmente lasciano segni indelebili.
Nonostante tutto però, credo che se una persona desidera fortemente qualcosa, allora deve lottare e provare a raggiungere quel qualcosa che la fa stare bene. Perché la vita è fatta di scelte e non è mai tardi per essere felici. Questo non dobbiamo “dimenticarlo mai”!!!!!

Baci librosi!!





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