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giovedì 9 gennaio 2025

Recensione "Quattro delitti prima di mezzanotte" di Alexandra Benedict

 








Cari amici lettori,

prima di archiviare il periodo delle feste appena trascorso, facciamo un tuffo in quell'atmosfera gioiosa...oddio con Alexandra Benedict il Natale è più ombre che luci ma gli amanti dei thriller gradiranno. Oggi vi parlo dell'ultimo thriller natalizio dell'autrice, uscito lo scorso 1 ottobre sempre grazie a Newton Compton Editori, "Quattro delitti prima di mezzanotte".

Venite con me...





Titolo: Quattro delitti prima di mezzanotte
Autrice: Alexandra Benedict
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Mistery Thriller/Crime
Uscita: 1 ottobre
Pagine: 288



Il 19 dicembre, la rinomata risolutrice di giochi enigmistici Edie O’Sullivan, solitaria e refrattaria al Natale, trova un regalo sulla soglia di casa. Scartandolo, scopre una scatola al cui interno ci sono sei tessere di un puzzle. Unendoli, i pezzi mostrano parte di una scena del crimine: piastrelle bianche e nere macchiate di sangue e una porzione di una sagoma delineata con il gesso. Nel pacco è incluso un messaggio: «Quattro persone, forse di più, moriranno entro la mezzanotte della Vigilia di Natale, a meno che tu non riesca a incastrare i pezzi e fermarmi». Edie contatta suo nipote, l’ispettore Sean Brand-O’Sullivan, e insieme si mettono al lavoro per interpretare gli indizi. Ma quando viene rinvenuto un uomo in fin di vita con un tassello del puzzle in mano, Sean teme che Edie possa essere in pericolo e la esclude dall’indagine. Tuttavia, mentre il numero delle vittime aumenta, Edie capisce di essere l’unica ad avere le competenze per completare e risolvere il puzzle omicida. Solo assemblando tutte le tessere Edie potrà fermare l’assassino e finalmente lasciarsi il passato alle spalle.





Amici, come sono andate le feste? Avete letto qualcosa di bello? Io come da tradizione da un po' di anni a questa parte, non potevo esimermi dal leggere l’ultimo thriller natalizio di Alexandra Benedict. L’anno scorso, abbiamo fatto un rocambolesco viaggio in treno e l’anno prima una cena con delitto ben architettata. Stavolta, l’autrice ha scomodato il mondo dei cruciverba e dei puzzle che tanto ama inserire come giochi all’interno dei suoi romanzi e renderli protagonisti della trama stessa. Infatti, appena ho letto la trama, ho iniziato il countdown che mi avrebbe portato a leggere ancora una volta di un periodo delle feste che accanto a lucine e regali, può nascondere anche qualcosa di più oscuro. Macabro, oserei anche dire. Ma chi ama i thriller come me, non può lasciarseli scappare.

La storia prende il via poco prima di Natale, il 19 dicembre, per trovare il suo epilogo per Santo Stefano. La perfetta lettura che capitolo dopo capitolo, vi prometto che vi terrà svegli e pimpanti tra pranzi ricchissimi e ad alto rischio di indigestione. Il passatempo perfetto per chi sente salire la noia post pranzo/cena di Natale. Il divertimento è assicurato, soprattutto se dobbiamo diventare degli investigatori speciali assieme all’arzilla ottantenne protagonista della storia. Edie O’Sullivan, meglio conosciuta come la Solutrice Pensionata.

Edie è una nota solutrice di cruciverba inglese, che vive tranquilla con i suoi amici gatti (gli unici che ha oltre a Riga) a Weymouth, una cittadina nel Dorset. L’età per Edie è semplicemente un numero perché la sua mente è ancora fresca e giovane come quella di una ventenne grazie ai suoi amati puzzle che la tengono sempre occupata ma che questo Natale le porteranno un po' di guai, sull’uscio di casa. Dlin dlon, c’è posta per te!

Edie si ritrova un bel pacco di Natale tra le mani, ma chi è il mittente? Sicuramente qualcuno che non la conosce bene, visto che la signorina O’Sullivan è un Grinch del Natale. Un pacco ben incartato che contiene sei pezzi di un puzzle e un biglietto che metterà sottosopra il già caotico periodo delle feste.







Edie pensa a tutto tranne che a lanciarsi proprio sotto il periodo dell’anno da cui fugge ogni anno, in un gioco anche pericoloso. Ma una grande parte dentro di lei grida che lei è l’unica che può mettere insieme le tessere di questo puzzle e scoprire l’assassino che si cela dietro lo pseudonimo di Riposa in pezzi (RIP).

Al diavolo il Natale e i suoi piani di un lungo letargo fino a dopo Capodanno, quando in ballo c’è un puzzle che stuzzica più del solito la sua mente e poi soprattutto qualcuno rischia di lasciarci la pelle, è tempo di mettersi al lavoro. Se poi coinvolge anche qualcuno che lei ama, Edie non può tirarsi assolutamente indietro. Sì perché l’algida signora dei puzzle, non ama molto il contatto umano ma per l’amato nipote, ispettore della polizia, Sean si butterebbe nel fuoco.

Forse la zia Edie non è così grinchosa come vuol far credere…







Il messaggio è inequivocabile, qualcuno morirà entro la Vigilia di Natale se Edie non riuscirà a risolvere il puzzle incastrando tutti i pezzi gentilmente concessi dal misterioso assassino che le ha lanciato la sfida più difficile della sua vita. Un tuffo dove fa più male. Il passato che Edie pensava di aver sepolto ma che tornerà a galla. Buon sanguinoso Natale!



“Sei nota come solutrice di cruciverba, ma sapresti utilizzare le tue facoltà per scoprire un assassino? Quattro persone, forse di più, moriranno entro la mezzanotte della Vigilia di Natale, a meno che tu non riesca a incastrare i pezzi e a fermarmi. Cerca di fare tutto come si deve, non sei mai stata brava a barare e a mentire.

Riposa in Pezzi”


Parte così una caccia all’assassino ricca di colpi di scena. Un viaggio nel mondo dell’enigmistica, degli anagrammi, dei giochi di parole, dei puzzle che tengono il nostro cervello bello attivo. Un mondo di cui ho sempre subito il fascino, personalmente. E questo viaggio lo faremo assieme ad un personaggio eccentrico come Edie che beve tè corretto gentilmente dalla ancora più eccentrica quasi centenaria amica Riga, risolvere puzzle e stare in compagnia dei suoi amati gatti.

Potrebbe sembrare una persona sola e forse avete ragione ma attraverso il suo personaggio scopriamo che dietro un puzzle c’è molto di più e sta a noi vedere oltre. Riuscire a incastrare tutti pezzi di cui è fatto l’animo umano. Il puzzle più complicato da risolvere.







Perché oltre all’inseguimento contro il tempo di RIP con impiego continuo di astuzia e intelligenza della protagonista nel mettere insieme tutti i pezzi di questo puzzle insanguinato, siamo catapultati nel passato di Edie. Pezzi sparpagliati, ricordi sfocati e spezzati dal tempo che tornano a galla per farci comprendere l’animo contorto della protagonista. Una volta aperto, questo vaso di Pandora, potrebbe scatenare tutta una serie di sensazioni incontrollate e inaspettate. Una liberazione o un lento affogare. Ciò che mi piace della Benedict è che sa conciliare benissimo il piano prettamente crime della narrazione con puntuali ma intense escursioni nelle anime dei suoi personaggi. Personaggi complessi con un bel bagaglio sulle spalle che nel periodo più gioioso dell’anno, riescono a lasciarsi alle spalle, forse in parte, questo fardello.










Nel caso del personaggio di Edie, facciamo i conti con il complicato mondo delle emozioni. La nostra Solutrice Pensionata è uno scrigno ben serrato che non lascia trapelare nessun sentimento verso chi la circonda. Evita i vicini come la peste ed è restia a lasciarsi travolgere dallo spirito natalizio. Come Scrooge ha richiuso per bene il cuore dentro la cassaforte e non ha intenzione di usarlo per vederselo spezzare di nuovo. Ma dietro personaggi così cinici verso la vita e ogni gesto vagamente gentile del prossimo, si nasconde un mondo. A pezzi forse, ma che aspetta il momento giusto per ricomporsi, guarire e tornare a sorridere.


"Edie scattò in piedi di colpo. «Dobbiamo andare a due feste di Natale».

«Chi sei tu?», fece Liam. «E che ne hai fatto della zia Edie?»"



Come sempre, la narrazione è condita di giochi che anche stavolta ho lasciato ai più svegli. Ho rinunciato in partenza. Troppo complicato stare dietro alla storia e trovare indizi che l’autrice ha abilmente nascosto in ogni capitolo del libro.

Una storia con morale che apre le porte a piccole ma preziose riflessioni. Un attimo per fermarci e pensare su chi siamo e sulle nostre azioni. Pensieri che per molti di noi trovano terreno fertile per uscire dal loro guscio durante questo periodo dell’anno, nostro malgrado.

Tramite il personaggio di Edie, capiamo l’importanza della pazienza e del TEMPO. Tempo che passa e che non torna più e quindi è prezioso, da non sprecare, rimanendo fermi nelle nostre convinzioni. Tempo da dedicare a chi amiamo e questo amore va sempre dimostrato finché ne siamo in grado. L’importanza del perdonare sé stessi e gli altri. Di uscire dal proprio guscio e lasciarsi travolgere da tutta la bellezza che ci circonda.

Insomma, tanto su cui riflettere, vero? Non vi preoccupate, l’autrice non aveva intenzione di metterci davanti ai nostri fantasmi del Natale passato o forse sì, chi lo sa. Darci forse un motivo in più per mollare la zavorra di ciò che è stato e mai più tornerà. Un modo per aiutarci a respirare meglio il presente. E credo che la Benedict volesse trasmettere questo con questa sua nuova storia di Natale.


Troppo poetica? Forse XD. Però questo è per darvi una ragione in più per tuffarvi in questo thriller. Sì, perché la caccia all’assassino è centrale, stavolta più che la volta scorsa per tutta la narrazione, ma c’è anche tempo di gustarsi un bel tè caldo e godersi la magia delle feste. Ok, condito di sangue ma ognuno ha i suoi gusti… 😉





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