oggi la nostra Krizia ci parlerà di un giallo che ha attirato la sua curiosità. Il libro in questione è Il libro delle verità nascoste edito Garzanti uscito il 4 Settembre 2014. Vi lascio alle parole di Krizia ...
Buona lettura :*
Autore: Amy Gail Hansen
Genere: Giallo
Salve a tutti amici! Oggi vi parlo di un libro che si allontana molto dalle mie letture abituali. Io che mi sono sempre interessata ai romanzi dalla vena romantica oppure agli storici, questa volta ho optato per un giallo. Un giallo che a parer mio si presta bene a chi è alle prime armi con questo genere. Bello e particolare nel raccontare storie di donne. Storie di grandi scrittrici come la Wolf e la Plath che si intrecciano con quella della protagonista, o meglio delle protagoniste del libro, tutte accomunate dallo stesso destino.
Queste donne erano complicate e tormentate, persino nei modi ossessivi e raffazzonati con cui hanno scelto di abbandonare il mondo. E poi sì, erano artiste – artiste pazze, afflitte da malattie mentali e piene di complessi sulle loro capacità creative –, ma erano anche femmine, donne che cercavano di inserirsi in una tradizione storicamente patriarcale
Senza ombra di dubbio gran parte della scena è dominata da Ruby. Ruby e' un personaggio con il quale e' impossibile non immedesimarsi o perlomeno per il quale non provare una certa empatia. Lei e' una ragazza schiva, riservata, che conduce una vita regolare. Una studentessa modello dalla spiccata intelligenza, e con la smodata dipendenza da libri. Insomma, una di noi! Tutto cambia quando le recapitano a casa una valigia appartenente a Beth, una sua amica del college. Ruby ha faticato tanto per allontanarsi dal mondo del Tarble College, ha faticato tanto per cercare di dimenticare il suo passato, passato che ancora oggi pesa sulle sue spalle come un macigno, passato che di punto in bianco torna a bussare alla sua porta sotto forma di quella valigia. Cercando di riconsegnare il bagaglio al legittimo proprietario Ruby scopre che la sua ex compagna del college e' misteriosamente scomparsa.
Ruby e' combattuta, non sa bene se andare a fondo di questa faccenda perché questo significherebbe dover tornare a Tarble, dover rivivere il passato, dover rivedere lui, Mark, il suo professore, il suo amante, colui che l'ha lasciata senza motivo, colui per il quale ha sofferto cosi' tanto. Iniziamo allora, parallelamente, a rivivere il passato di Ruby, quando era al college, appassionata e tanto attratta da quelle scrittrici suicide per le quali faceva ricerche, leggeva e studiava così tanto. Il suo passato quando era innamorata del suo professore e aveva vissuto dei momenti tanto felici da fare quasi male, da portare alla follia. Ruby decide di tornare a Tarble e qui rivede le amiche del passato, si confronta faccia a faccia con le sue paure e i suoi ricordi e fa nuovi incontri che diventeranno dei punti di riferimento. Allo stesso tempo indaga sulla scomparsa di Beth, scopre nuovi risvolti e finalmente riesce a portare luce su molti punti in sospeso che aveva lasciato quando aveva deciso di non finire gli studi e di abbandonare tutto. Il mistero di Beth si infittisce e Ruby scopre che entrambe hanno più cose in comune di quanto potesse immaginare.
Il passato è una cosa curiosa, Ruby. È il fantasma più sottovalutato della natura. È ancora estremamente vivo, il suo cuore continua a battere. Ossessiona. Influenza e detta sempre il futuro, che alla fine diventa passato. Vedi, questo enigma si espande. Diventa sempre più grande fino alla fine, inghiotte tutta la tua vita. Ogni giorno, ogni momento si trasforma nel passato.
Questo libro, che se non fosse stato per gli impegni giornalieri avrei divorato in mezza giornata, mi ha dato modo di riflettere, mi ha proiettata in un mondo immaginario ma estremamente reale. La storia di questa ragazza ha toccato punti particolarmente sensibili, ma questa consapevolezza l’ho raggiunta soltanto alla fine del libro. Sì, perché durante la lettura ero troppo presa dalle varie teorie e congetture che un giallo comporta. Ho visto una Ruby stressata dai sensi di colpa, e sottoposta ad una continua pressione autoimposta lasciarsi piano piano andare, scivolare giù fino ad un punto di non ritorno. Ossessionata e immedesimata in scrittrici famose ma ahimè con un carattere estremamente fragile, Ruby non riesce a vivere serenamente. Tanti, infatti, sono i rimandi letterari in merito alle scrittrici suicide che donano alla storia un qualcosa di cupo e nostalgico rendendo la trama estremamente avvincente. Vi chiederete il perché della scelta di nomi come Virginia Wolf, un nome impegnativo per una giovane ragazza alle prese con i migliori anni della vita, gli anni del college, delle feste e della spensieratezza. Io credo sia stata una scelta voluta per dare al libro un tocco in più. Non a caso ho trovato questo storia un giallo fuori dal comune. Ho sempre pensato che un giallo parlasse solo di scomparse e omicidi e che di conseguenza tutto l'evolversi della storia ruotasse intorno alla risoluzione del caso. Invece io mi sono ritrovata di fronte ad un caso che per essere risolto ha messo la protagonista, o meglio la ha obbligata a seguire un percorso, un cammino di maturazione ma soprattutto accettazione di se stessa. Per tutto il tempo Ruby ha pensato di essere una persona sbagliata, quasi fuori di senno, e l’ultimo anno per lei è stato un continuo andirivieni dallo studio della sua psicologa e, tutto ciò a causa di un uomo che l’ha letteralmente distrutta. E qui entra in gioco il protagonista maschile. Il professor Mark Suter.
Quella di Mark è stata una figura che mi ha dato fastidio fin dal primo momento, quando ancora non avevo capito che avrebbe avuto un ruolo fondamentale in tutta la vicenda. Personalità di spicco, affascinante, riesce con il suo carisma ad abbindolare Ruby, e ad iniziare con lei una relazione, nonostante sia il suo professore. In un primo momento questo loro rapporto non mi ha colpita più di tanto, ma mi rendevo conto che qualcosa non andava, era tutto troppo bello, tutto troppo perfetto, lui troppo innamorato. Poi ho capito! Questa relazione ha avuto la funzione di lanciare un appello su un tema estremamente delicato! Mark era un manipolatore che si era appropriato di una mente fragile come quella di Ruby. Il professore è riuscito a plasmare la mente di questa giovane ragazza in base alle sue esigenze, spremendola come un limone e gettandola via quando non serviva più. E Ruby nonostante gli avvertimenti lanciati dal proprio subconscio non è riuscita a proteggersi,si è spenta come una piantina cui viene prosciugata tutta la linfa, cadendo così nel tunnel della depressione. E per assurdo grazie alla valigia della sua ex compagna riesce a percorrere questo tunnel, raggiungendo delle nuove consapevolezze, ma soprattutto raggiungendo il perdono verso se stessa. Ruby che umiliata dal suo professore,il suo grande amore, finalmente capisce che non era lei ad essere malata, ma quella storia, o per meglio dire il motivo per cui questo amore è sbocciato. Altro personaggio fondamentale che ad un certo punto assume il ruolo di antagonista di Ruby è Beth. Beth che nonostante sia data scomparsa è un personaggio cardine della storia. Totalmente diversa da Ruby grazie a lei riusciremo a capire come due menti diverse, due caratteri opposti pur trovandosi in situazioni molto simili reagiscano in in modi differenti, e come il passo da vittima a “carnefice” sia breve.
So di aver espresso dei concetti un tantino complicati, e che a primo impatto potrebbero sembrare distanti da quello che è il libro, ma in realtà non avrei potuto scegliere parole più adatte per parlare di questa storia,una storia che va letta con la mente ma soprattutto con il cuore. E poi non dimentichiamoci che stiamo parlando di un giallo, devo confondervi un po'!
Amy Gail Hansen inchioda il lettore nel suo mondo fatto di maschere e illogicità, senza avvertirlo, tessendo intorno a lui una ragnatela di parole e intrighi.
Genere: Giallo
Editore: Garzanti
Ruby vuole solo dimenticare. Vuole solo cancellare l’ultimo anno al Tarble College e nascondere nel profondo quel segreto che non ha confessato a nessuno. Eppure, quando crede che il peggio sia alle spalle si ritrova tra le mani il libro da cui tutto è cominciato. Il libro che custodisce le ombre del suo passato. È all’interno di una valigia: il bagaglio di Beth, una compagna di college che da pochi giorni è scomparsa. Ruby non poteva immaginare che Una stanza tutta per sé di Virginia Woolf riuscisse ancora a toccare le note più recondite della sua anima. A riportarla faccia a faccia con le sue paure. Ma lei è l’unica a conoscere il suo fascino oscuro. Tra quelle pagine ha visto crescere un’ossessione per le scrittrici suicide, donne fragili che si sono abbandonate al gesto più estremo. Un’ossessione che giorno dopo giorno l’ha avvicinata sempre più a Mark, il suo professore di letteratura. Eppure Ruby non può lasciare che quest’incubo si impadronisca di nuovo di lei, proprio ora che Beth è sparita. Deve cercarla. La ragazza sa che c’è solo un luogo che racchiude tutte le risposte. L’ultimo posto in cui vorrebbe tornare: Tarble, la sua università. Lì dove ha imparato che ciò che conta è essere i migliori, a qualunque prezzo. Lì dove misteriosi tentativi di suicidio le parlano di un destino a cui è difficile sfuggire. Lì dove, nel silenzio degli antichi e bui corridoi, ogni traccia riconduce a quel libro su cui c’è ancora molto da svelare. Perché dietro un animo fragile può celarsi un grande coraggio e dietro un amore innocente qualcuno che colpisce dove fa più male. Il libro delle verità nascoste è un debutto indimenticabile, venduto in più di venti paesi. Amy Gail Hansen, con l’intensità della sua scrittura, ha conquistato stampa e lettori. La storia di una ragazza insicura ma determinata, che la vita ha messo alla prova. La storia di un luogo in cui la verità è solo un inganno. La storia di un passato che non vuole smettere di far sentire la sua voce.
Salve a tutti amici! Oggi vi parlo di un libro che si allontana molto dalle mie letture abituali. Io che mi sono sempre interessata ai romanzi dalla vena romantica oppure agli storici, questa volta ho optato per un giallo. Un giallo che a parer mio si presta bene a chi è alle prime armi con questo genere. Bello e particolare nel raccontare storie di donne. Storie di grandi scrittrici come la Wolf e la Plath che si intrecciano con quella della protagonista, o meglio delle protagoniste del libro, tutte accomunate dallo stesso destino.
Queste donne erano complicate e tormentate, persino nei modi ossessivi e raffazzonati con cui hanno scelto di abbandonare il mondo. E poi sì, erano artiste – artiste pazze, afflitte da malattie mentali e piene di complessi sulle loro capacità creative –, ma erano anche femmine, donne che cercavano di inserirsi in una tradizione storicamente patriarcale
Senza ombra di dubbio gran parte della scena è dominata da Ruby. Ruby e' un personaggio con il quale e' impossibile non immedesimarsi o perlomeno per il quale non provare una certa empatia. Lei e' una ragazza schiva, riservata, che conduce una vita regolare. Una studentessa modello dalla spiccata intelligenza, e con la smodata dipendenza da libri. Insomma, una di noi! Tutto cambia quando le recapitano a casa una valigia appartenente a Beth, una sua amica del college. Ruby ha faticato tanto per allontanarsi dal mondo del Tarble College, ha faticato tanto per cercare di dimenticare il suo passato, passato che ancora oggi pesa sulle sue spalle come un macigno, passato che di punto in bianco torna a bussare alla sua porta sotto forma di quella valigia. Cercando di riconsegnare il bagaglio al legittimo proprietario Ruby scopre che la sua ex compagna del college e' misteriosamente scomparsa.
Ruby e' combattuta, non sa bene se andare a fondo di questa faccenda perché questo significherebbe dover tornare a Tarble, dover rivivere il passato, dover rivedere lui, Mark, il suo professore, il suo amante, colui che l'ha lasciata senza motivo, colui per il quale ha sofferto cosi' tanto. Iniziamo allora, parallelamente, a rivivere il passato di Ruby, quando era al college, appassionata e tanto attratta da quelle scrittrici suicide per le quali faceva ricerche, leggeva e studiava così tanto. Il suo passato quando era innamorata del suo professore e aveva vissuto dei momenti tanto felici da fare quasi male, da portare alla follia. Ruby decide di tornare a Tarble e qui rivede le amiche del passato, si confronta faccia a faccia con le sue paure e i suoi ricordi e fa nuovi incontri che diventeranno dei punti di riferimento. Allo stesso tempo indaga sulla scomparsa di Beth, scopre nuovi risvolti e finalmente riesce a portare luce su molti punti in sospeso che aveva lasciato quando aveva deciso di non finire gli studi e di abbandonare tutto. Il mistero di Beth si infittisce e Ruby scopre che entrambe hanno più cose in comune di quanto potesse immaginare.
Il passato è una cosa curiosa, Ruby. È il fantasma più sottovalutato della natura. È ancora estremamente vivo, il suo cuore continua a battere. Ossessiona. Influenza e detta sempre il futuro, che alla fine diventa passato. Vedi, questo enigma si espande. Diventa sempre più grande fino alla fine, inghiotte tutta la tua vita. Ogni giorno, ogni momento si trasforma nel passato.
Questo libro, che se non fosse stato per gli impegni giornalieri avrei divorato in mezza giornata, mi ha dato modo di riflettere, mi ha proiettata in un mondo immaginario ma estremamente reale. La storia di questa ragazza ha toccato punti particolarmente sensibili, ma questa consapevolezza l’ho raggiunta soltanto alla fine del libro. Sì, perché durante la lettura ero troppo presa dalle varie teorie e congetture che un giallo comporta. Ho visto una Ruby stressata dai sensi di colpa, e sottoposta ad una continua pressione autoimposta lasciarsi piano piano andare, scivolare giù fino ad un punto di non ritorno. Ossessionata e immedesimata in scrittrici famose ma ahimè con un carattere estremamente fragile, Ruby non riesce a vivere serenamente. Tanti, infatti, sono i rimandi letterari in merito alle scrittrici suicide che donano alla storia un qualcosa di cupo e nostalgico rendendo la trama estremamente avvincente. Vi chiederete il perché della scelta di nomi come Virginia Wolf, un nome impegnativo per una giovane ragazza alle prese con i migliori anni della vita, gli anni del college, delle feste e della spensieratezza. Io credo sia stata una scelta voluta per dare al libro un tocco in più. Non a caso ho trovato questo storia un giallo fuori dal comune. Ho sempre pensato che un giallo parlasse solo di scomparse e omicidi e che di conseguenza tutto l'evolversi della storia ruotasse intorno alla risoluzione del caso. Invece io mi sono ritrovata di fronte ad un caso che per essere risolto ha messo la protagonista, o meglio la ha obbligata a seguire un percorso, un cammino di maturazione ma soprattutto accettazione di se stessa. Per tutto il tempo Ruby ha pensato di essere una persona sbagliata, quasi fuori di senno, e l’ultimo anno per lei è stato un continuo andirivieni dallo studio della sua psicologa e, tutto ciò a causa di un uomo che l’ha letteralmente distrutta. E qui entra in gioco il protagonista maschile. Il professor Mark Suter.
«Ruby, voglio sapere tutto di te, non soltanto le parti che vuoi mostrarmi. Mi piace quando sei felice, ma questo non significa che non voglio sapere quando sei triste. Quindi non lasciarmi all’oscuro, d’accordo?»
Quella di Mark è stata una figura che mi ha dato fastidio fin dal primo momento, quando ancora non avevo capito che avrebbe avuto un ruolo fondamentale in tutta la vicenda. Personalità di spicco, affascinante, riesce con il suo carisma ad abbindolare Ruby, e ad iniziare con lei una relazione, nonostante sia il suo professore. In un primo momento questo loro rapporto non mi ha colpita più di tanto, ma mi rendevo conto che qualcosa non andava, era tutto troppo bello, tutto troppo perfetto, lui troppo innamorato. Poi ho capito! Questa relazione ha avuto la funzione di lanciare un appello su un tema estremamente delicato! Mark era un manipolatore che si era appropriato di una mente fragile come quella di Ruby. Il professore è riuscito a plasmare la mente di questa giovane ragazza in base alle sue esigenze, spremendola come un limone e gettandola via quando non serviva più. E Ruby nonostante gli avvertimenti lanciati dal proprio subconscio non è riuscita a proteggersi,si è spenta come una piantina cui viene prosciugata tutta la linfa, cadendo così nel tunnel della depressione. E per assurdo grazie alla valigia della sua ex compagna riesce a percorrere questo tunnel, raggiungendo delle nuove consapevolezze, ma soprattutto raggiungendo il perdono verso se stessa. Ruby che umiliata dal suo professore,il suo grande amore, finalmente capisce che non era lei ad essere malata, ma quella storia, o per meglio dire il motivo per cui questo amore è sbocciato. Altro personaggio fondamentale che ad un certo punto assume il ruolo di antagonista di Ruby è Beth. Beth che nonostante sia data scomparsa è un personaggio cardine della storia. Totalmente diversa da Ruby grazie a lei riusciremo a capire come due menti diverse, due caratteri opposti pur trovandosi in situazioni molto simili reagiscano in in modi differenti, e come il passo da vittima a “carnefice” sia breve.
So di aver espresso dei concetti un tantino complicati, e che a primo impatto potrebbero sembrare distanti da quello che è il libro, ma in realtà non avrei potuto scegliere parole più adatte per parlare di questa storia,una storia che va letta con la mente ma soprattutto con il cuore. E poi non dimentichiamoci che stiamo parlando di un giallo, devo confondervi un po'!
Amy Gail Hansen inchioda il lettore nel suo mondo fatto di maschere e illogicità, senza avvertirlo, tessendo intorno a lui una ragnatela di parole e intrighi.
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