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giovedì 6 settembre 2018

Recensione "L' apprendista geniale" di Anna Dalton

Cari amici lettori,

oggi vi parlo de L’APPRENDISTA GENIALE, romanzo d’esordio di Anna Dalton, uscito il 30 agosto grazie alla Garzanti. Una storia che parla di sogni e di amicizia, incorniciata dal suggestivo e magico paesaggio di Venezia. Un libro frizzante ed ironico che fa respirare quel profumo intenso di carta e inchiostro… 



Titolo: L'apprendista geniale
Autrice: Anna Dalton
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa Contemporanea
Uscita: 30 agosto
Pagine: 272, cartonato


Andrea attraversa il cancello del college di corsa mentre la vista di Venezia si perde all'orizzonte. In ritardo come sempre, è ancora più maldestra del solito con il pesante borsone sulle spalle. Ma in tasca stringe tra le mani qualcosa che riesce sempre a darle sicurezza. È un fogliettino di carta con su scarabocchiato scrivi, scrivi, scrivi. Tre semplici parole che la madre le ha insegnato quando era una bambina. Tre semplici parole che ancora adesso segnano la strada verso il suo sogno: diventare una giornalista. Dal giorno in cui è riuscita a tenere la penna in mano, Andrea ha riempito fogli e fogli scrivendo su tutto. Quello è il suo modo di distogliere la mente da ogni altro pensiero.
Ora finalmente è entrata in una delle scuole di giornalismo più prestigiose e ci è riuscita solo grazie ad una borsa di studio per i suoi ottimi voti. Ecco la sua forza.
Ma lì quello che ha imparato fino ad allora non basta. Perché tra quelle aule l’ambizione guida ogni cosa. Perché ci sono persone pronte a fare di tutto per ostacolarla, per intralciare il raggiungimento del suo obiettivo. Senza sconti.
Per fortuna accanto a lei ha i suoi tre amici che non si sono fermati davanti al suo essere timida e solitaria.
C’è Marylin che veste sempre di nero, Andre che le sta dietro come la sua ombra. E soprattutto l’enigmatico ragazzo che si fa chiamare Joker che sotto un enorme sorriso nasconde qualcosa che il cuore di Andrea non vede l’ora di scoprire. Con loro accanto si sente più al sicuro. Eppure la posta in gioco è molto alta. Diventare una giornalista per lei significa tutto. Adesso deve attaccarsi sempre più forte a questo suo desiderio. Non può deludere la persona a cui tanti anni prima ha promesso di difenderlo. Anche se ci vuole tutto il coraggio che non pensava di avere.











“Scrivi, scrivi, scrivi”. In tre parole è racchiuso il sogno più grande e una promessa da mantenere di Andrea Doyle, una giovane ragazza irlandese molto timida, non necessariamente bella, un po’ goffa, che sin da bambina sogna di poter diventare come sua madre: una giornalista. Ed è stata proprio sua madre a dettarle quelle tre magiche parole, che Andrea porta sempre con sé, come fossero un porta fortuna. In tutti i modi, cerca di impegnarsi per raggiungere il suo obiettivo; sa che non è un mestiere facile e che ci vuole molto sacrificio e studio, ma, soprattutto, tanta passione. Sin da bambina, Andrea fa di tutto per poter intraprendere questa strada che, grazie ad una borsa di studio ottenuta per i suoi alti voti, la porta oggi al Longjoy International College of Journalism che si trova a Venezia. Qui per Andrea non è tutto semplice, perché tra le aule si respira molta ambizione e si ritrova davanti persone pronte a tutto pur di ostacolarla. Inoltre, Andrea decide di trovare un lavoro e diventa un insegnante di inglese in un asilo di Venezia, perché non vuole che suo padre si accolli altre spese. Ovviamente, tutto questo non fa altro che aumentare la tensione in Andrea, sia per gli esami scolastici, sia per la guerra che deve affrontare all’asilo con i suoi “gnomi” che ben presto  però diventeranno suoi amici. Non sono solo loro però ad imprigionarla nella morsa dell’amicizia; Andrea, infatti, per la prima volta, entra a far parte di una piccola cerchia di amici dove verrà accettata così com’è, senza lo sforzo di dover per forza apparire diversa a tutti i costi per farsi piacere. 


"Ecco dove ero andata a finire: nella banda dei vendicatori della notte, quelli che facevano quasi sempre una pessima fine, che godevano nell'essere diversi da tutti e disprezzati dai più. Non avrebbe potuto andarmi meglio."


Lei, che fin da piccola non è mai riuscita ad avere veri amici, ora si ritrova ad essere circondata da un gruppo di persone con le quali condivide sogni e aspirazioni e anche momenti divertenti e felici. Già a partire dal suo coinquilino spagnolo, Uno, si capisce che la storia è allo stesso tempo ironica ma anche profondamente viva. A lui si aggiungono Marylin e Andre, e poi Joker. Ed è proprio Joker, questo ragazzo dal ciuffo ribelle, che ben presto scalfirà la corteccia intorno al cuore di Andrea. Un ragazzo ambiguo, misterioso, ma con un’anima profondamente vulnerabile che non mostra a nessuno.

In questo anno scolastico dovranno affrontare molte sfide che li porteranno a maturare; scopriranno se stessi ma anche qualcosa degli altri, imparandone e accettandone i problemi. Uniti, affronteranno anche gli ostacoli più grossi, traendo dalle esperienze negative il massimo delle possibilità. Cresceranno confrontandosi gli uni con gli altri e si metteranno in discussione in un percorso interiore molto intricato, ma che con la forza dell’amicizia riusciranno a dissipare. 




"Forse avevo deciso di fare la giornalista proprio per parlare degli altri e mai di me stessa."

Un romanzo che mi ha divertito, che mi ha fatto sorridere ma anche molto riflettere. Quando ho fatto l’anteprima dell’uscita, sinceramente, ho subito pensato: ”Ecco, tutti oggi si mettono a scrivere, attrici, calciatori, presentatrici ecc…” In un certo senso avevo i miei pregiudizi su questo libro ed è proprio per questo che ho voluto leggerlo, sicura di trovare una storia banale, scontata e di abbandonarla dopo le mie famose cinquanta pagine. Invece mi sono davvero dovuta ricredere!!! Sono rimasta davvero sorpresa. Prima di tutto, è a tutti gli effetti un New Adult, genere non molto vicino alle mie corde, ma che raggiunge un buon livello di maturità, quindi ai miei occhi una storia davvero fresca con contenuti su cui riflettere. Secondo, perché mi sono immedesimata in tutto con Andrea Doyle, una protagonista femminile che non leggiamo spesso nei libri. Finalmente una ragazza non artefatta, vera, la nerd con gli occhiali che ci regala milioni di sfumature. Una diciottenne con difetti tipici dell’età ma di grande cultura e conoscenza, pronta a tutto pur di aiutare i suoi nuovi amici, sfidando persino la perfida e severissima Serpi. 



Andrea ama le parole proprio come sua madre, e sin da piccola ha coltivato questa sua passione. A casa non aveva amici, perché Andrea si è sempre focalizzata sul lavoro del suo giornalino personale, sulla famiglia e sul raggiungimento di questa grande passione che è la scrittura. Non le è mai interessato altro e adesso scopre che invece, avere altre persone con cui parlare e condividere le proprie idee, persone su cui può veramente far affidamento, non è poi così male. Una giovane protagonista determinata, caparbia, che cerca di trarre il meglio dalle esperienze. Ha una grande apertura mentale, anche se in materia di amicizia non eccelle grandemente, anzi, si sente smarrita perché per lei è un’esperienza emozionale del tutto nuova. Soprattutto, si trova arrendevole quando è insieme a Joker, un ragazzo che si cela dietro ad una maschera, con cui Andrea ha sin da subito una forte intesa e  che farà breccia nel suo cuore. Bellissimo il percorso che la nostra protagonista fa sul lato proprio delle emozioni, abbattendo la barriera difensiva che negli anni aveva innalzato. 

"Ora c'era Joker, la ragione per cui mi ero prelevata un pezzetto di cuore dal petto e lo avevo poggiato sul palmo della mano per offrirglielo. Avevo lanciato un dado e ora, come sempre, il mio destino era in mano al caso."

Scelta più che azzeccata da parte di Anna Dalton, è l’inserimento dei momenti in cui Andrea si trova alle prese con i bambini dell’asilo, intenta ad insegnare loro l’inglese. I suoi “gnomi”, come lei stessa li definisce, la metteranno veramente a dura prova, ma che alla fine daranno piena soddisfazione, come solo i bambini sanno fare. Questo fa sì che la narrazione non sia mai piatta ma divertente, e così facendo, andranno a riempire a pieno la vita di Andrea, regalandoci anche belle sensazioni e facendoci scoprire proprio qui il lato ironico di Andrea. Ironia che fa da padrona anche negli articoli del periodico Doyle News, frutto della passione di Andrea per il giornalismo e lavoro che le ha permesso di avere la borsa di studio (e frutto di invidia per alcuni studenti). 



Con uno stile semplice, scorrevole, diretto e fresco, Anna Dalton ha saputo dar vita alla storia di Andrea che però è solo all’inizio e in continua evoluzione, ma è anche una storia corale, perché i personaggi secondari hanno un ruolo ben preciso e assolutamente necessario. Ben strutturati i dialoghi, che sono graffianti, chiari e soprattutto mai, e dico mai, insulsi. Essendo il suo primo libro, si nota senza dubbio che l’autrice deve ancora ben maturare, ma forse lo farà insieme ad Andrea nei prossimi libri. 




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