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giovedì 21 dicembre 2023

Recensione "Natale con i fantasmi" di AA.VV

 




Lettori,

le feste natalizie sono il periodo perfetto dell'anno per prendersi un po' di tempo e ascolatre vecchie storie davanti al fuoco di un camino. Oggi vi parlo della mia prima lettura natalizia dell'anno, "Natale con i fantasmi", una raccolta di otto racconti edita Neri Pozza di vari autori contemporanei che ci trasportano nella magia del periodo ma procurandoci anche qualche brivido e non di freddo...





Titolo: Natale con i fantasmi
Autori: AA.VV
Editore: Neri Pozza
Genere: Gothic Horror/Paranormal romance
Uscita: 11 novembre 2021
Pagine: 240



Quando le giornate si accorciano e i crepuscoli si fanno lividi, è il momento di raggomitolarsi sul divano, accendere le candele e lasciarsi conquistare da un racconto spettrale. Rese popolari da artisti del calibro di Charles Dickens, Wilkie Collins e Henry James, le storie di fantasmi sono ricorrenti nella letteratura fin dall’antichità e sono tradizionalmente legate alle feste natalizie. In questa raccolta alcuni dei più grandi scrittori contemporanei – tutti maestri del terrore – riportano in vita questa antica tradizione con una serie di racconti che fanno venire i brividi.

C’è un uomo ossessionato dal gioco degli scacchi che decide di prendere in affitto una singolare casa bianca e nera, con un sobrio giardino all’italiana in cui, disposti su due file, vi sono alberi potati in forme elaborate e familiari: torri, cavalli, alfieri, re e regine, con davanti i lunghi ranghi dei pedoni. Ma, se di giorno quel luogo è pervaso da una pacata quiete, di notte si trasforma nel più spaventoso degli incubi.
Una donna in fuga da un marito violento sceglie, come rifugio per sé e suo figlio, la vecchia dimora di famiglia. Dovrebbe sentirsi protetta, tra quelle mura, ma fin dalla prima notte appare chiaro che qualcun altro abita quelle stanze polverose.
Il giovane Walter Pemble, fotografo commemorativo di prim’ordine, si presenta nella residenza dei coniugi Wilt per il ritratto della defunta Lily, unica figlia di Rumold e Guinevere Wilt. La casa è sprofondata nel lutto, gli specchi oscurati, gli orologi fermi e le persiane alle finestre chiuse con il batacchio trattenuto con del crespo. Solo Lily Wilt, adagiata nel suo feretro, appare più viva che mai.
La giovane Catherine Elizabeth Mary Blake, fresca sposa e signora di Blake Manor, nella campagna dello Shropshire, viene messa al corrente di una storia agghiacciante accaduta a pochi passi dalla sua tenuta. Una storia tanto torbida da lasciarle addosso un segno indelebile.








Lettori, dicembre è il mese più festoso dell’anno, in cui si ha voglia di raggomitolarsi con una calda copertina su una poltrona a leggere oppure ascoltare storielle, magari davanti un bel camino acceso. Immaginate un po' questa scena…Ci siete? Beh, voi continuate a pensare di stare lì con una bella tazza di cioccolata calda in mano, oggi la narratrice sono io. Vi racconto delle brevi storielle che instilleranno in voi terrore ma rimanendo in piena atmosfera natalizia.

Si inizia!

Quest’anno ho deciso di dare il via alle letture a tema Natale con una raccolta di racconti brevi, giusto per entrare a passo felpato nel mood del mese. Ero alla ricerca però di una lettura diversa dal solito e visto che durante l’anno ho scoperto di adorare molto il genere gotico, mi sono lasciata convincere nel leggere “Natale con i fantasmi”. Otto scrittori contemporanei, per me assolutamente inediti, si sono ispirati a maestri come Dickens o Collins, per raccontarci delle storie prettamente natalizie ma con il gusto per il macabro. Insomma, delle storielle natalizie da brividi, letteralmente.

Oggi vi parlo di quelle che più mi hanno colpito e fatto venire la pelle d’oca.

Il primo racconto si intitola “Uno studio in bianco e nero”, firmato da Bridget Collins. Di questa storia mi è piaciuto che la protagonista fosse una casa che è da sempre, luogo preferito dove ambientare storie del terrore. Ma qui più che la casa, abbastanza singolare dal colore bianco e nero, protagonista è il giardino all’italiana che attira subito l’attenzione di un incallito giocatore di scacchi che sta pedalando proprio da quelle parti. Il nostro ignaro protagonista Morton decide su due piedi di prendere in affitto quella casa così da poter vedere da vicino quel particolarissimo giardino, stupefacente esempio di arte topiaria. Quelle siepi magnificamente potate a forma di Re, Regina o Torre sembrano chiamarlo e dire che quella casa è perfetta per lui. Non fosse che la notte, alla luce della luna, la casa mostri un’altra faccia al nostro troppo entusiasta nuovo inquilino…







Dal primo racconto, passiamo al quarto dal titolo "Lily Wilt. Ovvero, del giglio appassito” di Jess Kidd. Questo racconto mi ha decisamente rapito per la storia veramente bizzarra. Protagonista della storia è un fotografo commemorativo molto rinomato, Walter Pemble a cui stavolta è capitato un incarico alquanto inconsueto. Sarebbe meglio dire che il soggetto si presenta abbastanza inconsueto. Lily Wilt è una giovane donna deceduta per cause ignote, alla quale viene reso omaggio da giorni da visitatori provenienti da ogni dove e i suoi genitori addolorati della sua prematura perdita, vogliono renderle giustizia con un ritratto fotografico che renda eterna la sua bellezza.

Quello che si presenta agli occhi di Walter ha dell’incredibile. Se la stanza dove è deposto il feretro comincia ad apparire opprimente con quel profumo nauseante di fiori e le tende di velluto tirate che rendono tetra la sala, la defunta sembra invece l’immagine stessa della primavera. Un caso straordinario vuole che Lily non subisca i processi naturali di un cadavere. Walter si innamora inspiegabilmente di questa donna defunta. Della sua bellezza soprannaturale…

Le sue lenti speciali però gli mostreranno la verità. Una verità spaventosa…






Il quinto racconto dal titolo “La sedia di Chillingham” di Laura Purcell, ci porta in aperta campagna inglese dove si sono riuniti le famiglie Lennox e Chillingham, in attesa del grande matrimonio. La gioiosa quiete viene interrotta dall’infortunio alla gamba durante una battuta di caccia della signorina Evelyn che si ritrova seduta su di una curiosa sedia a rotelle che le trasmette da subito una strana sensazione. Da lì inizieranno i veri problemi per la nostra "Emma austeniana" che vivrà i suoi più peggiori incubi, giorno dopo giorno. Che segreti nasconde quell’ingegnoso trabiccolo, una volta posseduto dal vecchio arcigno Chillingham?

L'ambientazione di questo racconto ha un pò il sapore delle storie della Austen ma unite alle ghost stories che fanno venire la pelle d'oca. Ho adorato!






Questo è il racconto che mi affascinato di più di tutti: “Isolamento” di Kiran Millwood Hargrave. Ambientato in piena età vittoriana, è un racconto nel racconto della giovane neosposa Catherine Elizabeth Mary Blake che si è trasferita con il marito Richard in una dimora nella campagna dello Shropshire, Blake Manor. Nome non fu più evocativo.

In dolce attesa, viene confinata in una stanza color carminio, in attesa del giorno del parto.

Un giorno, passeggiando per la campagna innevata, viene a sapere di una storia agghiacciante sui loro vicini di casa, i Bright. Una favoletta che la farà diventare apparentemente paranoica oppure è la vecchia strega Bright che ha deciso di tormentarla??



“Ora so che fu un errore fatale. Non esiste altra difesa dal male se non il bene. Nessuno può resistere al diavolo, tranne Dio.”



Ultimo racconto che ho preferito tra gli otto è “Mostro” di Elizabeth Macneal. È iniziato bene ma forse ad un certo punto tutto si è perso un po’ nell’ossessione del protagonista Victor nel voler ritrovare una fama sfiorita con la sua gioventù. L’ambientazione è suggestiva con questa località di mare nel Dorset che profuma di vecchie favole di sirene. Quello che ho apprezzato è la metafora tra la carcassa di “mostro” marino ritrovata da Victor e la sua natura che non mostra nessuna forma di compassione e gentilezza. Quindi un mostro anche lui… Una storia un po’ tragico-romantica con una sorta di morale.


"Perché gli uomini non riescono a lasciare le cose al loro posto?
Foche che diventano donne. Donne che diventano foche."


In generale, i racconti sono veramente suggestivi, alcuni più di altri, ma per molti torna la sensazione che potevano essere dei racconti molto più lunghi e che potevano solo così trovare un senso.

Bene ma non benissimo. Certo sono dei racconti brevi e come tali vanno presi, ma la maggior parte sul finale lasciano un senso di non detto, spesso fastidioso.

Mi sono piaciuti? Diciamo che dopo i primi quattro racconti ho cominciato a ricredermi e ad apprezzare quello che stavo leggendo. Due o tre li ho riletti e li ho visti da un’altra prospettiva.

Per delle storie di fantasmi da leggere sotto Natale, sono un bel passatempo…














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