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giovedì 11 gennaio 2024

Recensione "In treno con l'assassino" di Alexandra Benedict

 




Lettori,

partiamo con la prima recensione dell'anno che ancora è a tema natalizio. Oggi vi parlo del giallo natalizio "In treno con l'assassino" dell'autrice Alexandra Benedict, uscito lo scorso 3 ottobre grazie a Newton Compton Editori. Salire a bordo di un treno alla Vigilia di Natale, non è sempre una buona idea...






Titolo: In treno con l'assassino
Autrice: Alexandra Benedict
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Mistery Thriller/Crime/Giallo
Uscita: 3 ottobre
Pagine: 288


È la vigilia di Natale, e un treno diretto da Londra alle Highlands, tra le impervie montagne scozzesi dal paesaggio mozzafiato, deraglia all’improvviso poco dopo Edimburgo, rovinando i piani per le feste delle persone a bordo. Con il convoglio bloccato da una terribile tempesta di neve nel bel mezzo del nulla, un assassino si aggira indisturbato per le carrozze: il mattino seguente uno dei passeggeri viene ritrovato senza vita. A bordo c’è la detective in pensione Roz Parker: è in viaggio per andare a trovare sua figlia che sta per partorire, ma non può resistere alla tentazione di condurre un’ultima indagine. Certo, il caso si presenta decisamente complesso da risolvere, persino per l’investigatore più esperto. Mentre le accuse reciproche iniziano a essere sempre più difficili da gestire, tra i sopravvissuti si formano alleanze inaspettate. Riuscirà Roz a trovare il colpevole prima del prossimo omicidio?










"«Il solstizio, e poi il Natale, ci parlano della morte della luce e della promessa del suo ritorno. Bisogna guardare nel buio per vedere la luce»."



Prima recensione dell’anno ma per me penultima lettura del 2023. “In treno con l’assassino” mi ha fatto compagnia dalla Vigilia di Natale fino a dopo Santo Stefano. L’anno scorso mi sono lasciata trasportare dall’altro giallo natalizio, A cena con l’assassino, altro romanzo della stessa autrice e quest’anno volevo provare di nuovo quel brividino sulla pelle e quella suspense tipiche dei mistery che si mescolano con il crime.

Stavolta l’ambientazione strizza un po' l’occhio ad Assassinio sull’Orient Express dell’impareggiabile regina del genere giallo, Agatha Christie che ha creato il mitico personaggio del detective Hercule Poirot. Qui a prendere il posto di investigatore e risolutore dell’indagine è il personaggio femminile di Roz Parker, una detective in pensione che viaggia assieme ad altri diciassette passeggeri sul treno notturno da Londra per le Highlands, in Scozia. È la Vigilia di Natale e tutti stanno tornando a casa per trascorrere le feste con i propri cari. Peccato che i festeggiamenti dovranno aspettare, perché all’improvviso il treno deraglia e il viaggio viene interrotto da un grosso tronco d’albero sulla strada ferrata.

Ma a peggiorare la situazione, Roz e gli ignari passeggeri tra poco verranno alla conoscenza della presenza di un ASSASSINO sul treno.




“«Corri un grave pericolo», disse. «Sta’ lontana da lui. Il filo del tuo destino è liso; ragnatele di sventura ti circondano».”



La morte di uno dei passeggeri manda in tilt non solo i piani per le feste di tutti ma dà inizio ad una rete intricata di sospetti e reciproche accuse. Tutti sembrano innocenti, fino a prova contraria.

Tra i passeggeri abbiamo:

- una celebre influencer con il suo fidanzato anche lui noto attore

- una numerosa famigliola

- un gruppetto di adolescenti che sperano di partecipare ad un noto quiz show televisivo

- Roz, che sta cercando di mettere da parte una vita passata in polizia per raggiungere la figlia Heather incinta

- un affascinante sconosciuto che attira subito l’attenzione di Roz

- una donna con un cappotto rosso dall’aria triste

- un’allegra signora anziana accompagnata dal figlio e da un temibile gatto

- un passeggero senza identità e biglietto


Dove si nasconde l’assassino? Nel sorriso furbo di un’anziana, nell’aspetto trasandato dello sconosciuto salito sul treno per lanciare un avvertimento alla vittima, nel gruppo chiassoso di quattro Quizlings dalla mostruosa intelligenza o nell’ingenuità di un professore-papà? Tutti possono avere compiuto questo efferato delitto e chissà se lo sconosciuto assassino potrebbe colpire ancora, mentre fuori dai finestrini del treno una tempesta di neve fa da sfondo.

Le ore passano e se Roz non scoprirà l’identità di questa mano pericolosa e metterà in salvo i sopravvissuti a questo che ormai è diventato un viaggio della speranza, il treno potrebbe diventare ancora una volta una trappola mortale.








Siamo di fronte a un thriller contemporaneo che unisce un’atmosfera da vecchio giallo e il fascino del viaggio in treno con tematiche attuali come l’apparenza del mondo dei social e della violenza sulle donne.

Protagoniste e vittime anche qui in questo libro sono le donne che hanno assaggiato sulla propria pelle cosa significa essere private della propria volontà e voce, per non parlare del subire violenza fisica e psicologica.

Partendo dal personaggio della beauty influencer Meg, che dietro quel sorriso sempre a favore di smartphone, nasconde la fragilità di una giovane ragazza che vuole solo essere amata dal proprio fidanzato troppo preso da sé stesso, l’autrice affronta l’attualissima piaga della nostra società.







Altra tematica sempre correlata al mondo femminile è quello della maternità che trova in Roz il proprio canale di trasmissione prediletto. Da subito, percepiamo il senso di disagio e di colpa della protagonista centrale della narrazione che viene dal suo ruolo mancato di madre.

Il senso di inadeguatezza nei confronti di un figlio/a. Il perenne dubbio se si è fatto tutto il necessario per essere un buon genitore e se si è stati abbastanza presenti nella vita dei propri figli e infine la sensazione di rimpianto per non esserlo stati abbastanza.

L’autrice ha saputo rendere chiaro questo conflitto interiore attraverso un personaggio complesso come quello di Roz.


"Il senso di colpa attraversa un villaggio o una società come acqua corrente, e tutti se ne abbeverano. Nessuno può dirsi esente."



La prima metà del libro è incentrata di più sull’introspezione dei personaggi. A uno a uno, tutti i passeggeri del treno finiscono sotto la lente d’ingrandimento e viene tirata fuori la propria personalità, chi più chi meno. A me non è proprio dispiaciuto questo modo di impostare la narrazione, ma sicuramente fremevo affinché la storia acquistasse più carattere con un bel colpo di scena che lasciasse di lato la parte introduttiva che posso capire, che a molti potrebbe andare a noia.

Il luogo del delitto è unico, il treno. Questo libro entra nella categoria dei romanzi a “camera chiusa”, tipico dei polizieschi dove diventa centrale scoprire di più le circostanze del delitto più che il colpevole. La location in sé, il treno, non mi ha entusiasmato abbastanza. Memore dal libro precedente dell’autrice, dove anche lì l’ambientazione era una sola, mi aspettavo un alone di mistero in più e qualcosa che rendesse tutto un po' più intrigante.







La seconda parte del libro è completamente incentrata sulla risoluzione del crimine da parte di Roz che rimane per tutto il tempo in bilico su di un burrone, tra la figlia che sta per partorire a miglia di distanza da lei, i suoi flashback continui su di un evento traumatico del suo passato e la sua personalità acuta da ex detective che preme per uscire fuori.

Sugli ultimi capitoli sono rimasta senza parole per l’inaspettata piega che la storia stava prendendo. Da lettrice di thriller cerco sempre di capire chi sia il colpevole e ahimè spesso non arrivo a capirlo prima della fine. La mia rosa di presunti assassini che mi sono portata dietro per tutta la lettura, è sfumata nel momento in cui ho letto gli ultimi capitoli. Per l’ennesima volta, non ci ho capito nulla. Non parliamo poi della ricerca degli anagrammi che l’autrice anche qui ha inserito nella narrazione. Non ho nemmeno iniziato a farlo, per paura di non entrare nel mood della storia. In questo sono veramente una schiappa. XD






Cosa ho apprezzato di questo thriller natalizio? Sicuramente su tutto, il trattare tematiche importanti. Se nella prima parte del libro la tematica sociale sembra solo aleggiare per poi diventare sempre più evidente verso la metà della narrazione, alla fine prende completamente possesso della storia, intrecciandosi con la soluzione del crimine.






Il finale mi ha lasciato poco appagata. Ok, dopo un’intera lettura che è rimasta incentrata su di un punto, non potevo aspettarmi di più di questo. Sono rimasta un po' con quel dolceamaro sul palato e con la consapevolezza di una triste realtà.


"I loro occhi erano come una stanza chiusa. Era la sera prima di una nuova vita. Dicembre sarebbe stato ancora magico. Buon Natale a tutti e a tutte e… buonanotte."




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