Cari amici lettori,
Elif Shafak consegna un’opera che amplifica lo sguardo, lo sgombra da polvere e dimenticanze imperdonabili e racconta, quasi canta, cosa lega tra loro gli uomini. "I ricordi dell'acqua" è in uscita per Rizzoli.
Titolo: I ricordoi dell'acqua
Autrice: Elif Shafak
Editore: Rizzoli
Genere: Historical fiction
Uscita: 27 agosto
Pagine: 544
Elif Shafak è considerata una delle voci più importanti della narrativa turca ed è l'autrice più venduta in Turchia. Figlia di genitori separati, vive la sua infanzia e la prima giovinezza in Spagna e in Giordania, con la madre, per poi andare a vivere presso la famiglia natale in Turchia, dove diventa un’apprezzata accademica di storia mediorientale e una scrittrice.
Scrive provocatoriamente di argomenti quali il bigottismo, la xenofobia, tematiche legate al femminismo e al sufismo.
È stata processata, con la richiesta di una condanna a tre anni di prigione, per aver "offeso il buon nome della Turchia" con La bastarda di Istanbul.
Per Rizzoli ha pubblicato La bastarda di Istanbul, Il palazzo delle pulci, Latte nero, La casa dei quattro venti e Le quaranta porte, I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo.
Pagine: 544
Una goccia d’acqua è sospesa sul capo del re di Assiria mentre legge il poema di Gilgamesh su una tavoletta di lapislazzuli: è la prima avvisaglia dell’inondazione che distruggerà la biblioteca del colto e feroce Assurbanipal. In un tempo remoto e in luoghi in cui ormai è quasi impossibile scorgere traccia delle più antiche civiltà, prende forma l’ultimo lavoro di Elif Shafak, che con il piglio della cantastorie ci conduce, di sponda in sponda, dal Medioriente al cuore dell’Occidente, dove nella Londra di metà Ottocento, sulle rive del Tamigi, nasce Arthur; ragazzo poverissimo e dalla mente luminosa, verrà sedotto dalle letture sulle spedizioni archeologiche condotte a Ninive, dove decide che si compirà il suo destino. Tra le insenature di questo libro che si dipana al modo di un fiume troviamo anche Zaleekhah, donna del XXI secolo, studiosa di idrogeologia, reclusa nella sua casa-chiatta sul Tamigi e in cerca di una nuova via. E poi ancora una bambina turca di etnia yazida, che dopo il battesimo nel Tigri è rapita dall’Isis per essere venduta come schiava. Ed è quella goccia iniziale appena formata, che non ha ancora toccato terra e che continuerà a trasformarsi, senza mai smettere di compiere il suo cammino, a unire inesorabilmente i protagonisti di questa storia. L’acqua che unisce i popoli e il mondo, portatrice di vita e di distruzione, l’acqua che non c’è più e quella che intirizzisce, grigia e fredda.
l'autrice
Elif Shafak è considerata una delle voci più importanti della narrativa turca ed è l'autrice più venduta in Turchia. Figlia di genitori separati, vive la sua infanzia e la prima giovinezza in Spagna e in Giordania, con la madre, per poi andare a vivere presso la famiglia natale in Turchia, dove diventa un’apprezzata accademica di storia mediorientale e una scrittrice.
Scrive provocatoriamente di argomenti quali il bigottismo, la xenofobia, tematiche legate al femminismo e al sufismo.
È stata processata, con la richiesta di una condanna a tre anni di prigione, per aver "offeso il buon nome della Turchia" con La bastarda di Istanbul.
Per Rizzoli ha pubblicato La bastarda di Istanbul, Il palazzo delle pulci, Latte nero, La casa dei quattro venti e Le quaranta porte, I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo.
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