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giovedì 7 marzo 2024

Recensione "La scala evanescente" di Maureen Johnson, Truly Devious #2

 





Cari amici lettori,

oggi con tanta gioia vi parlo del Thriller YA "La scala evanescente", il secondo volume della serie Truly Devious di Maureen Johnson, uscito lo scorso 9 febbraio grazie ad HarperCollins Italia. Ho detto gioia perchè aspettavo con ansia di continuare a leggere delle avventure investigative di Stevie Bell alla Ellingham Academy e dopo sei lunghi anni finalmente posso farlo.




Venite con me...




Titolo: La scala evanescente
Autrice: Maureen Johnson
Editore: HarperCollins Italia
Genere: Mistery YA/Crime/Thriller
Uscita: 9 febbraio
Serie: Truly devious #2



Il caso “Cordialmente Perfido” – un triplice omicidio mai risolto che nel 1936 ha sconvolto la Ellingham Academy – ha tormentato Stevie Bell per anni. Ed è l’unico motivo per cui si è iscritta a quella famosa accademia per studenti particolarmente dotati. Ma poi Hayes, uno dei suoi compagni di classe, è stato ucciso, e anche se lei ha smascherato l’assassino i suoi genitori l’hanno ritirata da scuola. Per la sua sicurezza, sostengono.


Stevie però è decisa a rientrare alla Ellingham, per stare con i suoi amici e risolvere il caso. Anche se questo significa stringere un patto con l’odioso senatore King. Ma tornare significa anche tornare da David, il ragazzo che ha baciato, quello con cui è in eterno conflitto, lo stesso che ha mentito sulla propria identità… il figlio del senatore. E ci sono in gioco anche altre questioni ben più spinose: l’omicidio di Hayes è davvero risolto? Dove si è nascosto l’assassino? Qual è il senso dell’indovinello lasciato da Albert Ellingham? E soprattutto, qual è la posta in gioco nel caso “Cordialmente Perfido?”





La serie Truly Devious è composta da:


1. Cordialmente, Perfido (Link recensione)
2. La scala evanescente
3. La mano sul muro
4. The Box in the Woods
5. Nine Liars







Da dove si inizia? Ma dove tutto è finito. Va così per tante cose ma soprattutto per alcuni libri. La serie Truly Devious è una di quelle che seguono questa regola. Tutto era iniziato con l’indovinello di Cordialmente perfido e si riparte da un altro indovinello, quello scritto poco prima di morire da Albert Ellingham. Il magnate di New York che ottant’anni prima ha costruito la Ellingham Academy sopra il celebre Monte Accetta, su nel Vermont. L’uomo eccentrico che ha deciso di dare casa a sé e alla sua famiglia in mezzo al nulla ma anche di accogliere proprio lì tante giovani menti superdotate lasciandole libere di svilupparsi attraverso l’apprendimento ma anche il gioco.

Prima di Pippa Fitz-Amobi, per citarne una tra le protagoniste di romanzi true crime, c’era Stephanie Bell. Almeno per me. Mi sono avvicinata per la prima volta al genere Thriller YA sei anni fa e l’ho fatto iniziando a leggere il primo volume di questa serie di Maureen Johnson, Cordialmente Perfido. Inutile dirvi che sono rimasta affascinata e intrigata oltremisura. Ho sperato che la casa editrice ci ripensasse e continuasse la trilogia e quando oramai avevo abbandonato ogni speranza, le mie come le tante richieste di tanti lettori sono state esaudite.

E quindi senza altri indugi si torna alla Ellingham Academy assieme alla detective in erba Stevie Bell.





La nostra giovane ragazza amante del crimine e pronta a indossare il suo inconfondibile impermeabile rosso e fare magie con le sue doti deduttive per risolvere il caso di Cordialmente Perfido. Il caso che ha rotto la tranquillità di questo luogo durante una fredda e nebbiosa notte del 1936. Stevie aveva deciso di varcare la soglia di questa scuola esclusiva proprio per dedicarsi a questo difficile caso irrisolto ma le cose sono andate decisamente oltre la sua immaginazione e anche più… Cerca, cerca e il crimine l’ha stanata e qualcuno a lei vicino, un suo compagno, ne ha fatto le spese. In un attimo, la scuola non è più un luogo così sicuro. Il sogno di Stevie di mettersi alla prova come una giovane Sherlock va in fumo… Ma volete che una come Stevie si arrenda così facilmente? Avrà anche fatto i bagagli per tornare nella sua noiosa città natale ma la sua mente rimane tra quegli alberi e quel luogo rimasto imprigionato nel tempo, la villa degli Ellingham. Forse basta solo stringere un accordo con il tuo peggior nemico perché si possa tornare là con uno schiocco di dita. Stevie è disposta a scendere a patti con il diavolo in persona? A quanto pare sì, pur di tornare da Janelle e Nate. Da David…



"Che cosa fai quando il diavolo si presenta nel tuo salotto e ti offre tutto quello che vuoi?"



Avete già intuito che Stevie è una che con le sue mille domande e con la continua ricerca di risposte, si mette spesso nei guai. Le regole, tipo non ficcare il naso dove non dovresti o non resuscitare i morti (in senso figurato) non fanno per lei. Bisogna immergersi tra polvere e scaffali pieni di roba vecchia per riuscire a trovare qualche indizio che la riporti nel passato a quello che è realmente accaduto ad Iris e Alice Ellingham. Bisogna intrufolarsi nei mille passaggi segreti sparsi per tutta la scuola per trovare ciò che era celato o ciò che non si vorrebbe mai ritrovare. Come pensa la nostra giovane detective: "Bisognava sentirlo, capirlo in ogni maniera possibile, entrarci… e il caso poteva anche prendere il sopravvento e cercare di imporsi sulla vita, ma quello era il tuo caso e dovevi risolverlo."



Insomma, bisogna dare anima e corpo al caso e Stevie è decisamente coinvolta in tutto ciò tanto da non essere una brava scolara diligente a seguire le regole.



“«Quello che sto dicendo è: questa volta sarà diverso, giusto?» chiese.
Lei annuì.
«Mi piacerebbe sentirtelo dire» la incalzò lui.
«Regole» disse. «Seguirle. Lo farò. Prometto. Tutte quante.»”



Se da un lato, Stevie è entusiasta di tornare in quella che oramai considera casa, dall’altro lato quella cara amica che non l’abbandona mai, l’ansia torna comunque a fare capolino, rendendo meno fredda e più umana la nostra protagonista. Svestiti i panni da investigatrice a caccia di indizi, Stevie è una ragazza come tante che deve fare i conti con i problemi adolescenziali. Con le sue passioni un po' anomale, Stevie non è una che fa molta amicizia ma lì alla Ellingham, lontana dal mondo normale, la stranezza e il fatto di essere super intelligente, vengono visti bene. È stato facile trovare degli amici nell’eclettica e super entusiasta della vita Janelle e nel più cupo e introverso Nate. Più difficile è stato instaurare un contatto con lo sfuggente e spiazzante David… Sarà facile ritrovarsi faccia a faccia con lui? Sarebbe stupido da parte mia dirvi di sì e spoilerarvi qualcosa su loro due…



“Che cosa le metteva ansia? Tornare sul caso, tornare dagli amici, tornare alle lezioni, tornare… e rivedere il figlio di Edward King. Era una persona complicata da cui fare ritorno.”



Tornando al focus della storia c’è un caso da risolvere, anzi due. E stavolta Stevie ha in mano qualcosa che prima del suo arrivo lì non aveva. Ha degli indizi, delle prove che potrebbero condurla alla soluzione del caso che si sta letteralmente impossessando della sua vita. Che il secondo atto abbia inizio!



"Quella parola, quelle tre lettere infilate tra un paio di vecchie fotografie, era la ragione per cui Stevie doveva rimanere lì: quella parola era il primo indizio da ottant’anni."



Mi sono immersa con tanto piacere nelle atmosfere da dark academia di questa trilogia. Prima di leggere il secondo volume, per forza di cose ho voluto rileggere il primo volume e ho fatto bene. Non ricordavo tante cose e ho assaporato al meglio una storia che già mi aveva acciuffato con il suo mix di mistero e suspense.

La protagonista è sempre lei, Stevie Bell. Una vera cervellona che sembra sempre essere una mossa avanti in questa che appare come una partita a scacchi all’ultimo sangue. Stevie incarna perfettamente lo stereotipo della ragazza nerd che ha pochi amici, se non nessuno e che ha degli hobby inusuali per gli altri, in questo caso ascoltare podcast di true crime. Con questo secondo volume, ho sentito molta più empatia nei confronti di Stevie. Mi sarebbe piaciuto essere nei suoi panni, trovarmi alla Ellingham Academy alla ricerca di prove per risolvere un cold case, come quello di Cordialmente Perfido.






L’ambientazione è perfetta e molto suggestiva. Ho adorato perdermi nelle descrizioni della Villa, di casa Minerva, della yurta, della cupola, dei vari sentieri del campus che sembrano serpeggiare qua e là senza un ordine preciso. Insomma, leggendo mi sono sentita come teletrasportata alla Ellingham Academy a respirare la stessa aria della protagonista e ad ammirare la montagna che incombe funesta su tutto.






Ho adorato i continui flashback nel passato che danno sicuramente al racconto molto spessore e sono delle parti cruciali che aiutano a unire tutti i puntini di questo puzzle complesso da mettere insieme. Su tutti spicca il personaggio di Albert Ellingham che sembra essere il deus ex machina di tutto. Colui che tutto muove e come lo hanno definito Frankie ed Edward, due giovani Bonny e Clyde, “il re buffone che viveva in collina e voleva dettare il gioco ogni mattina”.

Un personaggio misterioso, fuori dal comune che sembra aleggiare come un fantasma anche adesso che la scuola è lontana anni luce dagli sfavillanti anni Trenta. Un uomo che amava avere tutto sotto controllo e tutti sotto di lui. Un generoso benefattore, il cui disegno era offrire opportunità a chi se lo meritava, non importava l’estrazione sociale del ragazzo/a. Un amante della conoscenza, e quindi i libri. Un punto per lui.






Finale ricco di tanti punti interrogativi che termina con un bel cliffhanger che già avevo previsto dato l’epilogo del primo volume. Almeno stavolta non dovrò aspettare altri 6 anni per continuare a sapere come andrà la storia, perché il terzo volume uscirà domani. Grazie HarperCollins.


"Qual era il punto in cui tutto si connette e tu non ci vedi…?"







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