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venerdì 31 ottobre 2025

Recensione "Il bosco non dimentica" di Minka Kent







Amici lettori,

anche quest'anno ci va di celebrare la notte più terrificante dell'anno con una lettura a tema. Lo scorso 7 ottobre per Newton Compton Edirori è uscito in libreria "Il bosco non dimentica" di Minka Kent che potrebbe essere non solo la nostra ma anche la vostra lettura inquietante della serata di Halloween. A noi è piaciuto? Venitelo a scoprire...




Titolo: Il bosco non dimentica
Autrice: Minka Kent
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Thriller psicologico/Suspense
Uscita: 7 ottobre
Pagine: 288




La verità è nascosta tra gli alberi. 
E non vuole essere trovata.

Ignare della civiltà e messe in guardia dai suoi mali, Wren, diciannovenne, e le sue due sorelle, Sage ed Evie, sono state cresciute in totale isolamento, fuori dal mondo, in una capanna primitiva tra i boschi dello Stato di New York. Quando la più giovane si ammala gravemente, la madre parte con lei in cerca d’aiuto presso un villaggio vicino. Ma non fanno mai ritorno. Col passare dei mesi, la speranza di rivederle si affievolisce. Le provviste scarseggiano. Il bestiame muore. Un inverno crudele incombe. Ed è allora che giunge uno sconosciuto. Sostiene di cercare la loro madre, e afferma che non se ne andrà senza di loro. Per fuggire, Wren e sua sorella dovranno infrangere la regola che ha scandito la loro esistenza: mai uscire dalla foresta. Oltre il groviglio dell’angoscia, scoprono una casa, nascosta al di là dei pini. È lì che Wren e Sage dovranno affrontare qualcosa di più inquietante dell’ignoto. Scopriranno ciò che è stato loro celato, da cosa stanno realmente fuggendo e i segreti che le hanno tenute nell’oscurità per tutta la vita.











Un avvertimento come un mantra sin da quando erano piccole risuona nella mente delle sorelle Wren, Sage e la piccola Evie. La loro mamma le ha cresciute lontano dalla civiltà, in una capanna nel bosco di Stillwater. Per loro le quattro mura di quella capanna di legno sono tutto. L’unica realtà esistente. Ma un bel giorno la tranquilla monotonia viene spezzata dall’improvviso abbandono in piena notte della loro madre con in braccio la piccola sorellina ammalata. Una promessa che sarebbe tornata presto. Ma sono passati mesi da quelle ultime parole e adesso l’inverno è alle porte con il suo freddo che prepotente entra da ogni anfratto nella piccola casa nel bosco. Una volta era un posto accogliente ora sembra un posto insidioso e triste.



“La mia speranza.

Il mio corpo.

Le nostre provviste.

Questa vita.

Tutto si sta semplicemente… dissolvendo nel nulla.

Presto non rimarrà più niente.”



Poco distante da questa realtà quasi di altri tempi, c’è invece una donna che è preoccupata per il suo matrimonio. Nicolette ama alla follia il carismatico e avvenente artista che è suo marito Brant ma da qualche tempo sembra che la passione e l’intesa dei primi tempi è un fuoco che sta per spegnersi. La donna diventa sospettosa ogni giorno che passa e la voglia di scoprire cosa si cela dietro i silenzi del marito, diventa sempre di più un’esigenza impellente.







Nicolette è pronta a scoprire se Brant la tradisce, soprattutto da quando ha trovato qualcosa di sospetto dentro un cassetto e da qual momento la sua ingenua spensieratezza che il suo matrimonio fosse invincibile, comincia a traballare inducendola a scavare per scoprire la verità anche se sa che potrebbe distruggere questo fragile ma ancora in piedi, equilibrio.



“Dovrò scavare, rimuovere pietra dopo pietra fino a scoprire la verità.

So che è lì da qualche parte…

E qualcosa mi dice che si nasconde proprio davanti ai miei occhi.”



Allo spegnersi della passione di una coppia consolidata, corrisponde a pochi passi il lento spegnersi della speranza in Wren che vede affievolirsi ogni fiducia nella madre che ha promesso che sarebbe tornata. L’unica certezza è il fuoco che non riesce a scaldarla, le galline che continuano a morire e la paura di morire. Sole in mezzo al nulla.






Poi un giorno arriva un uomo che promette loro di portarle via dall’unica casa che conoscono. Cosa faranno Wren e sua sorella Sage? L’unica soluzione è fuggire attraverso il bosco che le ha protette in tutti questi anni e cercare la madre. Cercare aiuto.



“«Tra qualche giorno me ne andrò, e voi due verrete con me».”





Perché adesso tocca a Wren proteggere l’ultima piccola parte di famiglia che esiste ancora. Anche se questo significa infrangere le regole inculcatele da sempre e scoprire forse qualcosa di peggiore di un uomo che sembra sapere qualcosa sulla loro madre e del freddo che si insinua sotto pelle.







Incuriosita dalla trama e dalla promessa che avrei letto “il thriller più inquietante dell’anno”, mi sono tuffata a pesce a leggere “Il bosco non dimentica” di Minka Kent. L’anno scorso un altro thriller targato Newton Compton mi aveva piacevolmente intrattenuta per Halloween e allora perché non replicare?

Siamo di fronte ad una storia che rapisce all’istante l’attenzione del lettore, risucchiandola in un’atmosfera tesa e ricca di suspense. La narrazione è divisa in un doppio POV, quello di una giovane ragazza, Wren che sta cercando di sopravvivere assieme alla sorella, in una capanna fuori dal mondo in mezzo al bosco di Stillwater, nello Stato di New York. E poi in una situazione diametralmente opposta, abbiamo i pensieri di una donna che sembra possedere tutto dalla vita ma sta cominciando a nutrire dubbi nel suo rapporto col marito. Un marito bello e talentuoso che sembra celarle qualcosa e trattarla come un oggetto prezioso ma fragile. Nic è davvero così fragile?




"«Io ti conosco, Nic. E so quello che hai passato».
«Per l’amor di Dio! Non sono un fottuto uovo di Fabergé!»."



Due storie che sembrano non avere nulla in comune, quasi lontane anni luce. Due ragazze che sembrano uscite da una puntata de La casa nella prateria e una moglie ansiosa e insoddisfatta della propria vita matrimoniale, qual è in punto in comune? Sarà l’istinto di sopravvivenza di Wren che spingerà lei e la sorella a fuggire a creare il punto di contatto con Nicolette. Un leggero bussare alla porta e questi due mondi entrano in collisione. In maniera inquietante. E diciamo che in questo momento esatto della trama possiamo dare merito dicendo che l’aggettivo attribuito a questo libro, calza alla perfezione.




"Il rumore dei miei passi un po’ più forte. L’ululato del vento più evidente. Tutto questo mi ricorda che ci sono solo io, che sono da sola, vicino a questa fitta foresta, sotto questo cielo grigio, su una strada in cui solitamente non c’è traffico.
"«C’è qualcuno?»."


Da questo momento in avanti la trama diventa più fitta e intrecciata e le verità che verranno a galla, lasceranno veramente senza parole. Per non dire senza fiato. Un punto a favore della storia che oltre a tenere sulle spine il lettore, riesce a sconvolgerlo con poco e con dei bei colpi di scena.






Ad una prima parte, buona parte del libro ben strutturata che riesce a coinvolgere il lettore, ahimè corrisponde un’ultima parte che perde il mordente e il ritmo un po' ansiogeno dell’inizio. Anche il finale, a malincuore non sprizza molta originalità, anzi appare ai miei occhi un po' scontato, quasi banale. Peccato! Quello che chiedevo era un finale accattivante che avrebbe stuzzicato la mia mente ma tolto un ultimo momento di forte tensione, tutto si quieta in maniera troppo lineare. Bella l’atmosfera, bella la trama ma ci voleva un finale altrettanto intrigante da gridare "Wow". Brividino di Halloween mancato per poco, quest’anno.


"La nostra è una piccola, insolita famiglia, ma per la prima volta nella mia vita mi sento davvero a casa."





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