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lunedì 27 novembre 2017

Recensione "La Moglie Imperfetta" di B.A. Paris

Ciao a tutti amici,

oggi la nostra Anna ci parla de "La Moglie Imperfetta" di B. A. Paris, pubblicato lo scorso 21 Settembre grazie alla casa editrice Nord. Dopo La Coppia Perfetta, la scrittrice inglese, tradotta in 35 paesi, torna con un nuovo thriller tutto da scoprire.

Buona lettura!



Titolo: La Moglie Imperfetta 

Autrice: B. A. Paris 
Editore: Nord
Data di pubblicazione: 21 Settembrembre 2017 
Genere: Thriller

 A chi puoi credere, se non puoi fidarti
neanche di te stessa?


A chiunque ogni tanto capita di non ricordare dove siano le chiavi di casa o dove ha parcheggiato la macchina, o magari di dimenticare un appuntamento con un’amica. Chiunque non farebbe caso a simili sciocchezze. Per Cass Anderson, invece, è diverso. Ogni minimo deragliamento della memoria potrebbe essere un sintomo preciso: demenza precoce, la malattia che ha colpito la madre diversi anni prima. Ecco perché, adesso, Cass sta vivendo un incubo. Una sera di pioggia, tornando a casa, ha superato un’auto ferma sul ciglio della strada. All’interno c’era una donna, ma lei non si è fermata ad aiutarla. Poi la mattina seguente ha scoperto dai telegiornali che quella donna è stata assassinata. Esattamente dove lei l’aveva incrociata. E, subito, ai sensi di colpa si aggiunge l’angoscia di aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Come spiegare le telefonate mute che ha cominciato a ricevere proprio da quella mattina, se non come una velata minaccia? E perché anche quando è in casa ha così spesso la sensazione di essere osservata? Cass è terrorizzata perché non ricorda nessun dettaglio significativo riguardo quella sera. Purtroppo, però, da qualche giorno non si ricorda nemmeno come funziona la lavatrice, se ha preso o no le sue pillole, se uno dei coltelli in cucina avesse una strana macchia sulla lama, come di sangue… L’unico che potrebbe aiutarla a non impazzire e a capire cosa stia succedendo è suo marito, Matthew, che però le appare ogni giorno più distante e distaccato, quasi fosse il primo a essere certo che non ci sia niente da fare, che la malattia sta prendendo il sopravvento. E anche Cass ormai se ne sta convincendo. Un pomeriggio, però, proprio nel garage di casa fa una scoperta che cambia tutto…





Dopo La coppia perfetta, B. A. Paris propone un altro thriller che però, questa volta, è più incentrato sulla protagonista femminile e non si limita del tutto alla coppia. Fin da subito, veniamo catapultati in uno dei momenti principali della storia: dopo una serata tra colleghi, nonostante la tempesta che si sta abbattendo, per tornare a casa Cass decide di usare una scorciatoia che il marito le aveva fatto promettere di non intraprendere, in quanto isolata e pericolosa. Durante il tragitto, però, scorge una persona in un veicolo parcheggiato nella piazzola di sosta... inizialmente, prova a fermarsi per prestare soccorso ma, non ricevendo alcun cenno di difficoltà, un po’ per paura, un po’ perché non le sembra che questa persona sia in pericolo, decide di andare via. Il giorno seguente, però, scopre tramite i notiziari che la donna in macchina che non ha soccorso è morta, e che si trattava di una sua nuova amica: Jane Walters. 

"Adesso, col sole che dilaga entrando dalla finestra del bagno, mi sembra incredibile di non essere scesa a controllare. Se lo avessi fatto, forse sarebbe finita in modo diverso. Mi avrebbe detto che stava bene, avrebbe finto di essere in panne ma di avere già chiamato qualcuno in suo aiuto".

Ovviamente, Cass sarà divorata dai sensi di colpa e non riuscirà a darsi pace così facilmente. Proprio dopo aver scoperto che la polizia non sa ancora chi sia l’assassino, inizia a ricevere telefonate mute, quindi va da sé che, oltre ai sensi di colpa, sarà terrorizzata all’idea di aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Inoltre, si deve considerare il fatto che alla defunta madre della nostra protagonista, a soli 44 anni, fu diagnosticata una forma precoce di demenza, e per quanto non sia ereditaria, Cass convive col timore di seguire le sue orme e complicare la vita del marito, che è all’oscuro di questa parte della sua vita. Timore che si aggrava pian piano, quando si rende conto di non ricordare nessun dettaglio rilevante di quella fatidica sera, al quale si aggiungono eventi sporadici che diventano sempre più preoccupanti.



Decide, così, di confidarsi col marito Matthew e la sua migliore amica, i quali cercano di aiutarla, ma che sminuiscono il tutto, soprattutto quando afferma di sentirsi osservata durante la giornata o che riceve chiamate sospette tutti i giorni. Pian piano, il marito inizierà a crederle sempre meno e la fiducia in sè stessa diminuirà di pari passo, perché se non puoi fidarti dei tuoi ricordi e le persone che ti circondano e ti amano non ti credono, diventando sempre più distanti, è difficile non andare in panico. 

"Mi vergogno di quanto sono diventata debole e patetica dall’omicidio di Jane. Sono sicura che avrei reagito meglio, se non avessi già iniziato ad avere problemi di memoria. Ma, con questa possibilità della demenza che mi pende addosso come una spada di Damocle, ho perso ogni fiducia in me stessa".

Proprio per questo, Cass inizierà a trascorrere le giornate terrificata, sia dalla possibilità che l’assassino stia cercando di minacciarla per assicurarsi il suo silenzio, sia per la malattia che sta prendendo il sopravvento. Vi confido che, dopo aver letto "La coppia perfetta", speravo di leggere qualcosa di molto più avvincente, ma non sono stata accontentata, o almeno, non del tutto. In effetti, per buona parte del libro (soprattutto all’inizio), mi sono annoiata, era tutto un po’ ripetitivo, come una sorta di elenco delle paranoie e delle dimenticanze della protagonista, che ovviamente servono a incuriosire e far capire meglio le sensazioni e la situazione (o almeno credo), e l’obbiettivo è stato raggiunto, ma lo sarebbe stato anche con molte meno pagine. Una volta superato l’elenco, però, ero comunque curiosa di sapere il nesso tra la malattia e l’incidente e chi c’era dall’altra parte del telefono durante quelle maledette chiamate; ma soprattutto, volevo sapere cosa fosse reale e cosa frutto della malattia di Cass.



Quindi, avendo un bel po’ di tasselli da mettere a posto, la storia è diventata intrigante. Ma poi, proprio quando la storia sembrava ad una svolta, nel giro di poche pagine è finito tutto, o forse, mi sono sembrate poche rispetto alla parte delle paranoie. Sicuramente, l'essenza del libro è la sensazione di non essere creduti e la perdita di fiducia in sé stessi, come ho accennato prima. In effetti, ci si immedesima benissimo in Cass per come sono descritti gli eventi... leggendo, mi mettevo nei suoi panni e mi sentivo frustrata e allo stesso tempo insicura, proprio come lei. Quindi, in generale, direi che nonostante sia un libro abbastanza lento ed abbia un finale non originalissimo, mi ha comunque incuriosita ed è riuscito a farmi provare le stesse sensazioni della protagonista. Speravo in qualcosa di più, ma non è di certo uno dei libri peggiori che ho letto. Quindi, se volete leggere qualcosa di leggero, non impegnativo e senza troppe aspettative, non mi resta che augurarvi una buona lettura e consigliarvi di avere pazienza con la lista delle dimenticanze! 






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