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sabato 16 maggio 2015

Recensione "Cosa rimane di noi" di M.S.

Cari lettori,

oggi vi parlo di "Cosa rimane di noi" di M.S., un thriller uscito lo scorso 13 aprile in edizione selfpublished.  La storia di “Cosa rimane di noi” è basata su un racconto finalista al Premio Solinas Storie per il Cinema 2013. Buona lettura!







Titolo:
Cosa rimane di noi

Autore: M.S.
Editore: Self
Genere: Giallo


Esiste l’inferno o è solo la realtà che viene creata dalle nostre paure?
Luca è un uomo distrutto che ha lasciato la polizia dopo una tragedia che ha colpito la sua famiglia.
Nicole, sua moglie, non esce più di casa, rinchiusa nel suo mondo.
Entrambi verso l’autodistruzione, non riescono nemmeno a guardasi in faccia.
Un uomo misterioso propone a Luca di riavere la sua vita, lui può aiutarlo. Ma a una condizione: “Devi ritrovare mio figlio”.
Per l’ex poliziotto inizia una vera discesa all’inferno: dovrà riprendere clandestinamente la sua attività di investigatore. Affrontare un mondo fatto di bambini scomparsi, persone marce, corrotte, spregevoli. Alla ricerca di quello che anche lui ha perso.
Unico obiettivo: poter rimettere insieme i pezzi di quelle vite distrutte.






Il nuovo libro di Manuel uscito il 13 aprile è un giallo self publishing e inizia direttamente cosi’:

“Lo dico subito. Questo libro è una discesa all’inferno. La storia nasce da una delle mie più grandi paure. Paure che, forse, ha ognuno di noi. Durante la scrittura ho cercato di togliere qualsiasi freno. Può risultare cruda, forse troppo a volte. La storia d’amore subisce le conseguenze di quello che accade. Perché nessun rapporto umano è immune da ciò che lo circonda. Ma è sempre qualcosa a cui aggrapparsi. Nonostante tutto il marcio che potrebbe emergere in qualsiasi momento, sono convinto non ci si debba mai arrendere. Anche se tutto va a rotoli, se tutto il mondo non è come lo vogliamo, se tutto ci viene strappato, se tutto viene perso, smarrito, non dobbiamo mai smettere di credere. Questa storia è una ricerca di redenzione. Ed è dedicato a chiunque abbia bisogno di rialzarsi. Quindi, se NON volete affrontare un viaggio all’inferno in cerca di una speranza, NON leggete questo libro.”



Io ho deciso di affrontare questo viaggio all’inferno insieme a Luca e Nicole; una coppia distrutta, entrata in un tunnel senza via d’uscita…una storia attuale, cruda, forte…straziante, logorante, adrenalinica…e questa è una delle tante lettere di disperazione che Nicole scrive alla sua piccola Martina; sua figlia scomparsa mentre raccoglieva conchiglie insieme a suo padre Luca in una giornata rilassante e serena in spiaggia; Nicole sullo sdraio, Luca e Martina in acqua….tutto diventa un incubo; tutto diventa buio…. “Ciao Marti, Non ti vedo da due anni. Non ti ho dimenticata, sono la tua mamma e tu sei nel mio cuore ogni giorno. Ti scrivo pur sapendo che forse non leggerai mai queste parole. Ti scrivo perché me lo ha suggerito la dottoressa. Per liberarmi dal tuo ricordo, dice. Ma chi ha detto che io voglia lasciarti andare? Non servirà a nulla, lo so. Ma tanto, quello che ho di fronte, non sono altro che una penna e un foglio, come sempre. Mi scrivo la storia che voglio. Soltanto che la rivolgo a te. Come quelle che ti raccontavo tutte le sere: adesso quelle stesse storie le hanno anche altri bambini. A te piacevano tanto. Anche a loro, mi dicono. Ma non mi interessa.




Cosa te lo scrivo a fare, tanto non leggerai mai queste parole. Lo so. Ma in fondo spero non sia così. Voglio te, del resto non mi importa nulla. Quando scrivo immagino solo di averti accanto: la sera prima di dormire, in quel momento solo nostro in cui si costruivano insieme nuovi mondi. Lo so, non esco più di casa. Le persone si trasformano fuori da queste mura: ai miei occhi diventano alberi che si muovono, che non parlano, che si agitano al vento creando parole che si trasformano in un frusciare di foglie. Un rumore che non comprendo. E io finisco sempre a rifugiarmi in una grotta, alla ricerca della tua voce, nel ricordo degli abbracci di Luca. Già, tuo padre. Mi manchi tu. Mi manca lui. Ma se a te riesco a dirlo ora. Con lui non mi vengono le parole. Faccio fatica. Ti rivedo sempre lì, accanto a tuo padre. Ogni istante, ogni momento. E tu non mi rispondi, e mi guardi seria, come se mi facessi un dispetto. Non sei un albero tu, non lo sei mai stata e non lo sarai mai. Nemmeno Luca è un albero.Siete le mie persone. Ma una non può vivere senza l’altra. Non so come fare, Marti. Ti scrivo per chiederti un aiuto che non so se potrai darmi. Ti scrivo nella speranza di incontrarti ancora un giorno. Forse mi passerai di fianco, ti sarai dimenticata del mio volto e io del tuo. Ma, magari, proprio perché non sarai un albero come tutti gli altri, ti riconoscerò. Ma ho bisogno di forza per riprendere a uscire da queste mura. So che posso farcela. Eppure adesso è difficile, fa male, non ce la faccio. Ti aspetto. Aspetto che il mondo cambi, che gli alberi cadano tutti. Non hanno più senso senza di te. So che non è giusto, ma è quello che vorrei. Che cadessero tutti per mostrarmi dove sei. Correrei subito da te. Per abbracciarti, per giocare, per dirti addio. Per farti sapere che non ti ho abbandonata. Stavo solo dormendo e non ti ho protetta. Scusami Marti. La tua Mamma, per sempre.”




E' difficile poter lasciare un commento perchè la storia trattata è molto cruda e purtroppo molto reale; non vorrei spoilerare perchè è una storia che va letta e vissuta soggettivamente.
Il libro mi è piaciuto molto e mi ha trasmesso molte emozioni: angoscia, paura, indignazione, speranza, rabbia....tanta rabbia.....una discesa all'inferno abitato da persone dai nomi fittizi, senza troppi scrupoli. Purtroppo esiste questo mondo.Il mondo della pedopornografia che grazie e a causa di internet è in continua ascesa. Un mondo dove I bambini sono usati per puri giochi sessuali, video e foto di loro nudi o in situazioni esplicite con adulti, e poi venduti in rete e la cosa piu’ triste è che molti casi di pedofilia avvengono in famiglia: un padre, un nonno, uno zio….




”UN MALE SOMMERSO CHE NON VIENE A GALLA E CHE LASCIA SEGNI INDELEBILI IN QUEI PICCOLI UOMINI O DONNE CHE PERDONO FIDUCIA NEL MONDO CHE LI AVREBBE POTUTI PROTEGGERE.BAMBINI CHE AVRANNO PER SEMPRE UNA VITA SEGNATA. NON SOLO DALLA PAURA DELLO SCONOSCIUTO, MA ANCHE DAL TIMORE DI VEDERE SEMPRE UN MOSTRO IN CHIUNQUE.LE VITTIME DI QUESTI ABUSI NON AVRANNO MAI UNA VITA NORMALE, SOPRATTUTTO A LIVELLO SESSUALE”.



Ci sono persone che per fortuna e che pur di venirne a capo e fare giustizia, sono capaci, mettendo a rischio la propria vita, di entrare in questo inferno.




Questa è la storia di Luca e di Nicole che si sono persi, che non riescono piu' a guardarsi negli occhi dopo la scomparsa della loro figlia. L'amore di un padre pronto a scendere a compromessi piu' loschi e ad affrontare chiunque e tutto pur di scoprire la verita' e ritornare quello di un tempo.....per riavere indietro sua moglie e sua figlia....la sua famiglia..........una storia che fa riflettere molto, che ti scombussola e ti lacera dentro.
Mi sono molto immedesimata con i personaggi ho vissuto le loro stesse sensazioni e i loro momenti piu' bui, alla ricerca di quella luce che ti strappa e ti porta via dal baratro in cui sei caduto....e poi ad un tratto la trovi e allora speri.....ma poi la vita reale è un'altra cosa, una doccia fredda che ti risveglia e tu non puoi far altro che andare avanti.....per forza!!!!!!




"E' IL MONDO INTORNO CHE CI ROVINA, CHE CI RENDE BRUTTI, CHE CI CONSUMA FINO A TOGLIERCI LENTAMENTE LA BELLEZZA CHE ABBIAMO, CHE OGNUNO DI NOI HA E CHE NON SA VALORIZZARE. 
PERCHE' NESSUNO CI INSEGNA A FARLO"




Parole che ti entrano dentro come una lama e ti tolgono il respiro.

Ringrazio ancora Manuel per avermi dato la possibilita' di leggere il libro in anteprima...






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