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lunedì 27 marzo 2017

Recensione "La prima stella della notte" di Susan Elizabeth Phillips

Ciao a tutti cari lettori,

oggi Anna ci parla del nuovo romanzo autoconclusivo di Susan Elizabeth Phillips, La prima stella della notte edito Leggereditore uscito il 9 Febbraio. Penso che tutte voi una volta nella vita abbiate letto o almeno tenuto fra le mani un romanzo della Zia Phillips, io li ho letti quasi tutti e devo dire che non delude quasi mai, ma vediamo cosa ne pensa Anna...
Buona lettura!




Titolo: La prima stella della notte

Autore: Susan Elizabeth Phillips
Genere: Romance Contemporary
Editore: Leggereditore
Pagine: 283
Pubblicazione: 9 Febbraio

Piper Dove è una ragazza ambiziosa e determinata: il suo sogno è diventare la migliore detective di Chicago e riscattare un passato difficile e tormentato. Il suo primo incarico consiste nel pedinare Cooper Graham, celebre ex quarterback dei Chicago Stars, una vera e propria star in città. Peccato che venga scoperta quasi subito... Ora che rischia di perdere casa e agenzia, Piper non ha altra scelta che accettare il lavoro nel club alla moda di Cooper, lo Spiral, ma la vita dell’ex campione negli ultimi tempi è diventata piuttosto movimentata e rischia di coinvolgere la ragazza in affari ben più pericolosi di una crisi finanziaria. Qualcuno ce l’ha con Cooper e sta facendo di tutto per sabotare le sue attività e minarne la popolarità. Piper sa che ormai è troppo tardi per slegare il proprio destino da quello di un uomo che la attrae terribilmente e che sente poter essere quello giusto. Perché niente intriga di più lo spirito competitivo di uno sportivo che una sfida impossibile: conquistare una donna spaventata dai sentimenti.




Questo libro, così come tutta la serie Chicago Stars, parla di un giocatore dell’ NFL: Cooper Graham, quarterback amato e conosciuto da tutti. Coop si è appena ritirato dopo l’ultimo superbawl e gestisce un locale di successo, lo Spiral. La sua vita è un alternarsi monotono (secondo me) di lavoro e allenamento, fino a quando non nota di essere pedinato da una ragazza (Piper) per giorni e decide di affrontarla, per capire se lavora per qualcuno e che fini abbia. Nonostante l’essere stata scoperta segnerà il licenziamento della nostra protagonista, lei non svelerà l’identità del cliente che le ha commissionato il pedinamento. Proprio per questa sua lealtà e per il suo carattere molto forte, Cooper ne rimane affascinato e decide di proporle un lavoro: controllare i suoi dipendenti e scoprire chi sta cercando di sabotare la sua attività proprio ora che ha  chiesto un finanziamento per espandere il locale.


La caratteristica che probabilmente distingue il protagonista è voler vincere a tutti i costi, non a caso il libro si apre con Cooper che sta facendo jogging e che si sforza, anche a costo di farsi male, per battere un ragazzino che lo ha superato. Se poi a questo sommiamo il fatto di non voler fare la stessa fine degli altri giocatori in pensione, che si ritirano per vivere pigramente spendendo i soldi accumulati, viene da sé che il finanziamento per il locale diventa una vera e propria sfida per lui che, ovviamente, non ha intenzione di perdere in nessun caso.

“Sentì dei passi alle sue spalle. Di nuovo quel ragazzo. Gli stava accanto e cercava di vantarsi. Ho corso con Coop Graham oggi, e l’ho battuto. Non succederà, ragazzino.

Dall’altra parte troviamo Piper,  cresciuta da un padre (Duke Dove) che dopo la perdita della moglie è diventato iperprotettivo nei suoi confronti, ma che allo stesso tempo l'ha sempre trattata come un figlio, insegnandole il suo lavoro, quello di investigatore, in tutte le sue sfaccettature. Lavoro che successivamente le ha impedito di intraprendere perché troppo pericoloso. Proprio per questo dopo la morte del padre, Piper prova a lavorare come digital strategist, impiego che però la annoia. Decide allora di tornare a fare l’investigatrice, e portare avanti l’agenzia del padre, la Dove Investigazioni. Non avendola ricevuta dal padre, la acquista dalla matrigna ad un prezzo spropositato, ma quello che ne resta è un'attività quasi senza clienti e in una situazione economica pessima.

 “Un vicino di casa prepotente l’aveva buttata a terra e l’aveva fatta piangere. Duke si era arrabbiato moltissimo, non con il bulletto ma con lei, perché aveva pianto. ‘Non ci sono femminucce nella nostra famiglia. Torna fuori e prendi a calci quel bambino e fai in modo che non ti veda più piangere.’ “

Dal momento in cui Piper inizia a lavorare insieme a Cooper, leggerete di questi due personaggi diversi ma allo stesso tempo simili, uno più testardo dell’altro, che inizieranno a conoscersi, stimarsi e apprezzarsi, e che tenteranno di evitare i propri sentimenti, nonostante insieme siano palesemente perfetti.
Non posso dire molto altro altrimenti svelerei troppe cose del libro, però vorrei sottolineare il fatto che questa protagonista è una delle più divertenti e forti caratterialmente di cui la Phillips abbia mai scritto. Prende la vita di petto e posso assicurare che mi è piaciuta dalla prima all’ultima pagina. E’ dura, ma molto buona e leale e lo dimostra in molte occasioni, ad esempio quando capisce che Cooper è in pericolo e decide di diventare la sua bodyguard, anche se lui non è affatto d’accordo e non vuole essere difeso da una donna.
La storia di Piper è quella che predomina per tutto il libro, viene descritta davvero bene, per questo è facile immaginarla in tutto e per tutto, a partire da quando era bambina, fino ad arrivare al presente.
Al contrario, forse quella di Cooper è stata un po’ trascurata, ma devo ammettere che non ne ho avvertito particolarmente la mancanza, le cose essenziali e che servono a capire il personaggio ci sono tutte.



Probabilmente  parto prevenuta perché, in genere, le storie e soprattutto i personaggi creati da questa scrittrice mi piacciono sempre un sacco, ma credo di poter dire in maniera abbastanza oggettiva che, anche se  il finale è scontato e la storia potrebbe sembrare la classica a lieto fine, per il resto è  divertente, fluida e piena di colpi di scena che ti tengono attaccata al libro fino a quando non lo finisci con un bel sorriso, quindi complimenti ancora alla Phillips! Ovviamente credo sia chiaro che mi è piaciuto e che lo consiglio caldamente.


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