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mercoledì 28 giugno 2017

Recensione "Domina" di Lisa Hilton

Ciao carissimi,

oggi krizia ci parla di Domina di Lisa Hilton, uscito il 2 maggio 2017 grazie a LonganesiDopo il successo di "Maestra", Lisa Hilton torna con "Domina", che vede ancora protagonista Judith Rashleigh: personaggio indubbiamente negativo, ma dal fascino irresistibile...Di seguito cover e sinossi...

Buona lettura!



Titolo: Domina
Autore: Lisa Hilton
Genere: Thriller
Editore: Longanesi
Data D'Uscita: 2 maggio 2017


Intelligente, colta, ambiziosa e soprattutto estremamente disinibita, Judith Rashleigh ha finalmente realizzato il suo sogno: aprire una galleria d’arte a Venezia. In fuga dai crimini commessi in passato, vive e lavora sotto falso nome nella speranza di aver messo ordine nella propria vita. Ma un omicidio, al quale Judith non sembra collegata, la trascina di nuovo nel mondo spietato che credeva di essersi lasciata alle spalle. Tutto quello che pensavamo di sapere su Maestra sta per cambiare. Dalla collezione d’arte segreta di un oligarca alla temibile malavita in Serbia, dalla campagna inglese alla Calabria, tra fughe rocambolesche e notti di sesso estremo, sembra davvero vicina al successo tanto desiderato... ma quale sarà il prezzo da pagare? Con i suoi toni intriganti e una narrazione serrata e tagliente, Domina metterà alla prova Judith come mai prima d’ora.



Per quanto spesso lasciare andare i protagonisti dei libri che leggiamo sia difficile, arriva sempre il momento di salutarli e mandarli per la loro strada. Se il momento dei saluti è difficile per il lettore, immagino che per lo scrittore sia straziante. Però a volte è necessario mettere la parola FINE affinché la storia non risulti forzata, ma soprattutto per conservare intatte le idee e le emozioni costruite intorno i personaggi. Beh, non è questo il caso. Lisa Hilton non condivide il mio stesso pensiero, dato che, ha deciso di dare seguito ad una storia che ritenevo completa e conclusa già con il primo libro.



Vi ricordate di “MAESTRA” libro che esattamente un anno fa fu definito il “caso editoriale dell’anno”, la versione femminile del tanto amato Mr Grey. Per quanto quel libro meritasse (la mia valutazione fu alta) lo trovai eccessivamente sopravvalutato. Certo era una storia fuori dal comune. Una protagonista, Judith, che non le mandava a dire. Una donna che per vendetta non si è creata scrupoli a sporcarsi le mani. Ma la cosa davvero originale fu il fatto che, nonostante Judith fosse diventata una criminale fatta e finita, con un sottile lavoro di psicologia, Lisa Hilton era riuscita a far in modo che il lettore facesse il tifo per Judith, che operava spinta dalla voglia di rivalsa. Rivalsa che, seppur in modo poco ortodosso era riuscita ad ottenere. Per questo motivo alla notizia di un continuo sono rimasta un attimo perplessa.



In questo secondo capitolo ritroviamo Judith, che da ora in poi chiamerò Elisabeth per via
della sua nuova identità, alle prese con la sua casa d’arte: la Gentileschi. Elisabeth vede il suo sogno realizzarsi, si sta affermando sempre più nel mondo dell'arte. Il suo nome associato alla Gentileschi ormai è un must. Ma sappiamo che Elisabeth non è una che si accontenta, punta sempre più in alto, così quando viene contattata da un oligarca russo che vuole ingaggiarla per valutare la sua collezione privata, l’orgoglio e l’ego di Elisabeth crescono a dismisura. Così dopo un attimo di esitazione accetta. Ma Elisabeth è una donna furba e scaltra. Non appena visiona la collezione dell’oligarchia capisce subito che, questo incarico nasconde ben altro, e il suo istinto di sopravvivenza la spinge a fare un passo indietro e rifiutare l’incarico. Ma, come le migliori serie TV ci insegnano, mai mettersi contro un russo! Inizia così per Elisabeth un periodo di persecuzione, senza rendersene conto ha dato il via al gioco della caccia al topo, e insieme a lei ci ritroviamo a viaggiare su e giù per li mondo, partendo da Venezia,passando per la Francia arrivando fino in Serbia e ad ogni sosta Elisabeth dava prova della sua mente da folle contorta, toccando i confini dell’inverosimile e riuscendo sempre a farla franca! Per quanto mi riguarda questo è il palese esempio di un libro scritto per puro marketing. Un sequel scritto in maniera forzata che rischia realmente di mandare in fumo tutto ciò che si era creato inizialmente. Vi faccio un esempio: ho letto “MAESTRA” con estremo piacere, la storia mi ha completamente assorbita fin dall’inizio, ero affascinata da questa donna e dal suo desiderio di rivincita. 



Questa donna faceva tutto ciò che era in suo potere per dimostrare al mondo intero il suo valore, una donna che agiva spinta dalla rabbia che aveva accumulato negli anni, fin da quando era bambina ed era alle prese con una madre alcolizzata. A distanza di un anno, i miei sentimenti nei confronti di quella stessa donna sono cambiati radicalmente, e questo perché ho capito che in realtà quella donna non esisteva più. Era stata sostituita da una versione fasulla che somigliava terribilmente a quelle persone che prima tanto criticava, ovvero quelle persone circondate dal lusso più estremo convinte di poter fare tutto ciò che volevano solo perché possedevano tanti, troppi soldi. Ecco Elisabeth era diventata esattamente così, presa dal lusso, dalla frenesia della ricchezza, dalle etichette dei vestiti. Leggendo questo libro mi sono fatta una cultura, ho scoperto marchi finora sconosciuti da cifre astronomiche, solo per ostentare la ricchezza di questa donna





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