.

.

lunedì 12 febbraio 2018

Recensione "Basta un attimo" di Michela Tilli

Ciao a tutti cari lettori,

Jessi oggi ci parla di Basta un attimo di Michela Tilli, romanzo edito Garzanti, uscito il 29 Settembre 2017. Vediamo cosa ne pensa...




Titolo: Basta un attimo
Autore: Michela Tilli
Editore: Garzanti
Pubblicazione: 28 Settembre

Miriam è convinta che la donna che ha intravisto di sfuggita nel supermercato sia la sua vecchia amica Elena. Ne è sicura anche se sono anni che non la vede. Da quella tragica domenica che ha cambiato le loro vite. Niente è stato più come prima. L'amicizia che legava da sempre le due donne e i loro mariti si è spezzata per sempre. Ma ora Elena è tornata e cerca ogni giorno di avvicinarsi di più a Miriam e soprattutto a sua figlia Lucia. La ragazza non ha idea di chi sia eppure si sente inspiegabilmente attratta da questa donna venuta dal passato. Miriam è pronta a fare di tutto per difendere sua figlia. Anche confessare quella colpa che le grava da anni sul cuore.





Era felice, Miriam, di aver messo quasi da parte quel brutto momento, da quando era morta Matilde in quel tragico incidente, la sua vita non era stata più la stessa.

Era una mattina come tante altre, e Miriam e Lucia, la sua bambina, avevavo deciso di passare a casa di Elena, la sua più cara  amica e prendere Matilde per fare una passeggiata tutte e tre insieme.
I loro rapporto era meraviglioso, due famiglie unite nell' amicizia, anni passati insieme, Miriam sposata con con Guido, lei un'insegnante di scuola media, minuta e dalla statura minuta, lui avvocato di successo, capelli radi e un filo di pancetta, avevano messo al mondo una piccola bambolina di nome Lucia.
Elena, radiosa mamma dai capelli biondi e occhi azzurri, sposata con Elio, un bellissimo avvocato brillante e competitivo, insieme avevavo avuto Matilde, la luce dei loro occhi.

"Matilde che le aveva sempre tutte vinte,
 Matilde la principessa,
 Matilde che non c' era più."

L' attimo fu fatale, una grossa auto perse il controllo scagliandosi contro le due bambine, e per la povera Miriam, fu istintivo salvare la piccola Lucia, per Matilde, invece, non ci fu scampoe perse la vita sul colpo.

Da quel giorno, l'aura di gioia si perse nelle due famiglie, e tra le due famiglie.
Non si sentirono più.

La vita andava avanti, a strascichi di impotenza e di inquietudine. Mentre Guido e Lucia ebbero un altro bambino, Andrea, la vita di Elena ed Elio si fermò, invece, quasi del tutto.
Il dolore per la perdita di Matilde rese Elena inacessibile, completamente, nessun sentimento risvegliava i suoi occhi ormai spenti, ed entrare e uscire dalle cliniche era diventata una routine.

"Vi siete riviste dopo 15 anni e non vi siete dette niente?"

Rivedere Elena di sfuggita al supermercato era stata una cosa talmente forte da lasciarla attonita e preoccupata. Perchè si trovava lì, e perchè aveva avuto la sensazione di essere spiata?
Secondo Guido, il passo più sicuro da fare era quello di telefonare alla vecchia amica, come si fa tra adulti, e semplicemente confrontarsi, ma Miriam aveva un forte presentimento, sentiva che non era lì per lei, e che non aveva voglia di riallacciare il rapporto.

Cosa aveva in mente Elena?
Anche Elio, al suo rientro a casa, aveva trovato una luce diversa negli occhi della moglie, si erano improvvisamente accesi, aveva rivisto giovinezza e speranza, e tutto gli sembrava così strano, era rinata o aveva studiato un piano perfetto da condividere con lui?

"Era stato allora, mentre il pianoforte straziava una melodia irriconoscibile, che aveva deciso di mettersi alla ricerca di Lucia."

Il Romanzo ci è molto vicino, la naturalezza delle parole ci permette di riportare alla mente un dolore che ci accomuna, la sensazione di amore e perdita uniti insieme è una cosa che vivi e che affligge.
E chi di noi non ha mai vissuto una perdita, ma l'ha vista negli occhi di qualcun'altro, sa quanto fa male non avere il potere di togliere il dolore.
Ricordo io stessa due occhi che avevano finito le lacrime, costantemente lucidi per abitudine, perchè non serviva più asciugarli, il disinteresse per le ore e i minuti, per il tempo che scorreva, e questo libro mi ha fatto risentire il calore di quell'amore che sembra andato via, ma che in realtà diventa ancora più forte, e più forte ci si aggrappa.
Michela Tilli commuove e fa riflettere, e credo che questo sia davvero il periodo giusto per leggerlo, le giornate uggiose e fresche che ti permettono di estraniarti in un angolino tutto tuo, aiutano a distaccarti per un momento dal correre continuo che non darebbe a questa storia il giusto peso, perchè non è da leggere sull'autobus quando sei di fretta, il libro è molto discreto e ha bisogno del suo tempo e del suo spazio.



Nessun commento:

Posta un commento

Il Blog si nutre dei vostri commenti, quindi se vi fa piacere lasciateci il vostro pensiero riguardante l'articolo. E se avete gradito quello che avete letto, condivideteci 💓