Cari amici lettori,
oggi abbiamo il piacere di partecipare al BlogTour organizzato in onore dell'uscita di ABSENCE. L'ALTRO VOLTO DEL CIELO, secondo capitolo della trilogia Absence di Chiara Panzuti, uscito il 10 maggio grazie a Fazi Editore, per la collana LanYa. L'incredibile storia di un gruppo di ragazzi diventati invisibili, alla ricerca di una soluzione che permetterà loro di tornare a casa. La nostra Anna, proprio qualche giorno fa, ha letto e recensito questo nuovo prosieguo della storia valutandolo a pieni voti, e adesso, vi mostriamo cosa ha risposto l'autrice Chiara Pazunti alle nostre curiose domande.
Autrice: Chiara Panzuti
Editore: Fazi Editore
Genere: Young Adult, Paranormal Fantasy
Uscita: 10 maggio
Pagine: 200
Serie: Absence #2
In questo nuovo capitolo, L’altro volto del cielo, le coordinate fornite dal misterioso uomo in nero conducono Faith e i suoi compagni a Est. Il siero che li rende invisibili comincia a danneggiare il fisico dei ragazzi, per i quali la conquista dell’antidoto si fa sempre più indispensabile. Soltanto Faith sembra resistere agli effetti collaterali e sviluppare sempre più prontezza fisica e mentale. Dopo uno scontro violentissimo con una squadra avversaria nella base navale di Changi Bay, Singapore, la ragazza, esausta per la lotta, perde coscienza e viene catturata. I suoi carcerieri, membri della stessa organizzazione ideatrice del siero, hanno un’insinuante proposta da farle: unirsi a loro. Tormentata dai sensi di colpa ma affascinata dalla possibilità che le viene offerta, Faith dovrà scegliere tra il suo gruppo, i suoi amici, e un futuro indipendente in cui far sviluppare le proprie doti di combattente, dimentica di tutti e da tutti dimenticata. Potranno l’amore e la lealtà verso ciò che ha di più caro convincere Faith a non cedere alla seduzione della forza?
ABSENCE series:
- Absence. Il gioco dei quattro RECENSIONE
- Absence. L'altro volto del cielo RECENSIONE
- Absence. La memoria che resta, prossimamente
l'intervista
Anna: Ciao Chiara, benvenuta nel nostro blog! Vorresti brevemente presentarti ai nostri lettori?
Chiara: Ciao a tutti, e grazie per questa bella intervista! Che dire di me? Ho tagliato quest’anno il traguardo dei trenta, amo scrivere, viaggiare, mangiare e ultimamente si è aggiunto alla mia famiglia un cane peloso di nome Mocho. Dal 10 maggio è uscito il secondo volume della trilogia di “Absence”, e spero con tutto il cuore che sia una lettura piacevole per chiunque vorrà avventurarsi nel suo mondo.
Anna: In questo libro, rispetto ad Absence-Il gioco dei quattro, ci hai mostrato un percorso introspettivo di Faith, che l’ha portata ad affrontare un’ulteriore crescita personale e a reagire, in qualche modo, alla situazione di invisibilità in cui si trova. Tu, al suo posto, come avresti reagito?
Chiara: Il personaggio di Faith segue un’evoluzione molto intensa nel corso dei tre libri. In questo secondo volume il lato introspettivo della protagonista lascia il posto a una sorta di “esplosione”, che si traduce in rabbia. Volevo che fosse una metafora dell’invisibilità che spesso si avverte quando si è adolescenti, e che a un certo punto, prima di raggiungere l’età adulta, sfocia in un momento di ribellione. Io, in parte, ho già reagito come lei. Forse chi ha vissuto l’adolescenza in modo più “timido” può capire. C’è un momento in cui si butta fuori tutto il risentimento che non si è riusciti ad esprimere. E solo successivamente si cresce e si riesce a definire se stessi.
Anna: Cosa consiglieresti a tutti quei ragazzi, per lo più adolescenti, che si rendono conto di non “esistere” al di fuori di quel mondo virtuale fatto di like?
Chiara: Consiglierei di trovare un equilibrio. La mia non è una critica a 360 gradi al mondo dei social. Io per prima li utilizzo, e per quanto non ami molto Facebook, resto una grande fan di altre piattaforme, come ad esempio Instagram. I social non sono sbagliati in sé, ma occorre trovare una via di mezzo. Occorre conoscere il reale prima di buttarsi nel virtuale. Occorre capire prima cosa è vero e cosa non lo è, altrimenti saremo per sempre schiavi della solitudine. C’è una bellissima frase di Tenzin Gyazo che dice: “Questa è un’epoca in cui tutto viene messo in vista sulla finestra per occultare il vuoto della stanza”. Occupiamoci prima di riempire le nostre stanze, e poi potremo goderci tutte le finestre del mondo.
Anna: Seguendo le coordinate, ci hai fatto viaggiare in posti sempre diversi e bellissimi. Da cosa deriva la scelta di quei luoghi in particolare?
Chiara: Da grande amante dei viaggi, ho scelto luoghi in cui mi piacerebbe andare, o in cui sono già state persone che conosco (adoro anche sentire i “racconti” dei viaggi). Per me è un modo per evadere, e spero possa esserlo anche per gli altri. Non dovendo raccontare la quotidianità di questi luoghi (che forse sarebbe più difficile da rendere, senza averli visitati di persona) ho scelto di seguire un po’ i sogni delle mie prossime tappe sul mappamondo.
Anna: Alla luce di ciò che sappiamo dei personaggi che abbiamo conosciuto meglio in questo secondo libro, il tuo preferito resta ancora Scott?
Chiara: Assolutamente sì! Scott ha sempre un posto speciale nel mio cuore. Tuttavia posso rivelare il nome di un altro personaggio a cui sono molto legata: Abigail. Ma occorre ancora un po’ di tempo per arrivare fino in fondo al suo percorso.
Anna: Concordi con Ephraim quando sostiene che ognuno di noi ha effettivamente due lati, uno visibile a tutti e l’altro più difficile da cogliere?
Chiara: Penso che faccia parte dell’animo umano avere due volti, e non sempre si tratta di maschere o imbrogli. Semplicemente ci sono cose che si vedono e cose che restano celate, e solo in alcune occasioni trapela ciò che era nascosto. Di certo vedere ciò che per gli altri è “invisibile” cambia in modo netto anche il nostro modo di vivere.
Anna: Come avresti reagito al posto di Jared, quando ritrova una Faith diversa da quella che ricordava?
Chiara: La situazione di Jared e Faith è molto particolare, perché si sono conosciuti in modo frettoloso e, consapevolmente o meno, si sono “aggrappati” l’uno all’altra. La frustrazione di Jared sta più nel rendersi conto di non aver mai conosciuto la vera Faith, e questo sentimento crea in lui uno strappo. Dovranno prima ritrovare se stessi, e successivamente ritrovare quel Nord a cui tanto sono legati. Penso comunque che avrei reagito in maniera molto simile a Jared. La frustrazione sa scatenare molta rabbia.
Anna: Mentre leggevo, immaginavo tutto come se fosse un film o una serie tv. Perciò mi sono sempre chiesta: tu che attori sceglieresti per dare un volto sullo schermo ai tuoi personaggi?
Chiara: Purtroppo in questi casi deludo sempre… haha! Io adoro i film, passerei la mia vita al cinema, ma non sono assolutamente in grado di fare un casting di questo libro. All’interno di questo Blogtour c’è stata una tappa molto bella dedicata al volto dei personaggi, ma quando si tratta di dare la mia opinione in merito sono una frana. Forse perché li ho troppo chiari nella mia testa e non riesco a rivederli in nessuno 😟.
Anna: Per te scrivere questi due libri è stato come evadere dalla realtà o un modo per raccontarla?
Chiara: Penso che la risposta stia nel mezzo. In parte è stata evasione, in parte un modo per raccontare sentimenti provati molti anni fa, e metabolizzati durante la crescita.
Anna: L’ultima domanda la faccio a nome di tutti i curiosoni (io in primis): non è che potresti darci qualche piiiiccola anticipazione? Ci accontentiamo anche di poco...
Chiara: Il volume conclusivo di Absence avrà ancora molto da raccontare. Posso dire soltanto tre cose:
1. Non tutto è quel che sembra, anche per chi crede di sapere tutto
2. Ogni finale ha un sapore agrodolce
3. Non si può tornare indietro, ma si può andare avanti
Dire tutto e dire niente, insomma! Hahaha!
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