il 31 gennaio 2019 grazie a Garzanti, arriva LA NOSTRA FAMIGLIA RIBELLE di Gaia Rota e Michele Cattaneo. Le storie di Gaia, Michele, Lavinia e Brando hanno conquistato social e stampa con la pagina Latendainsalotto. Migliaia di persone non vedono l’ora di leggere della loro famiglia allargata, strampalata e felice. Ora le voci di Gaia e Michele raccontano in un romanzo una quotidianità fatta di emozioni e piccole difficoltà. Ma basta non smettere di ascoltarsi l’un l’altra e tutto si appiana. Anche se non si è la classica famiglia tradizionale.
Titolo: La nostra famiglia ribelle
Autori: Gaia Rota e Michele Cattaneo
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa contemporanea
Uscita: 31 gennaio 2019
Pagine: 228, cartonato
Perché essere felici è una scelta. Ma non una scelta scontata. Perché «ribelle» non è chi cambia le cose decidendo di distruggerle ma, piuttosto, chi cerca di rivoluzionarle in meglio. E questa è una famiglie ribelle.
Che trova sempre il motivo per brindare alla vita, festeggiando ogni piccola cosa bella. Alzando al cielo due bicchieri di birra buona, una spremuta d’arancia e un biberon di latte caldo.
Sentirsi una famiglia significa stare insieme, collezionare ricordi e sensazioni che, quando il sonno non arriva, si trasformano in un soffice cuscino. Significa esserci sempre l’uno per l’altro, al di là del tipo di legame che ci unisce e che, a volte, può non essere di sangue, ma solo di cuore.
Così è stato per Gaia e per Michele, che si sono innamorati e non hanno avuto paura di intraprendere un viaggio a tre, perché con loro c’era Lavinia, la bimba di Gaia, nata da una precedente relazione. Non hanno avuto paura di affrontare i pregiudizi verso una famiglia «diversa», fiera della propria unicità, ma consapevole dell’importanza delle tradizioni. Perché con Lavinia si può girare l’Europa zaino in spalla, ma è sul divano che le coccole hanno il loro vero sapore. Perché Gaia, con una tenda improvvisata in salotto, è capace di creare un mondo magico e Michele ha una soluzione per ogni problema. E la manina di Lavinia è sempre lì, a unirli ancora di più. Conquistare la sua fiducia non è stato facile, per Michele: capricci e musi lunghi sono durati finché Lavinia gli ha permesso di rimboccarle le coperte e farsi chiamare «Mimi». Accanto a Michele, Gaia è riuscita a zittire la vocina che le ricordava i fallimenti passati e ha capito che casa è dove ci si sente davvero sé stessi. Forti di queste certezze, Gaia e Michele hanno intrapreso una nuova avventura con la nascita di Brando, che ha sparigliato le carte rendendo tutto più speciale. Perché essere genitori non significa cambiare sé stessi per i figli, ma lasciarsi accompagnare da loro, giorno dopo giorno, per diventare grandi insieme.
Che trova sempre il motivo per brindare alla vita, festeggiando ogni piccola cosa bella. Alzando al cielo due bicchieri di birra buona, una spremuta d’arancia e un biberon di latte caldo.
Sentirsi una famiglia significa stare insieme, collezionare ricordi e sensazioni che, quando il sonno non arriva, si trasformano in un soffice cuscino. Significa esserci sempre l’uno per l’altro, al di là del tipo di legame che ci unisce e che, a volte, può non essere di sangue, ma solo di cuore.
Così è stato per Gaia e per Michele, che si sono innamorati e non hanno avuto paura di intraprendere un viaggio a tre, perché con loro c’era Lavinia, la bimba di Gaia, nata da una precedente relazione. Non hanno avuto paura di affrontare i pregiudizi verso una famiglia «diversa», fiera della propria unicità, ma consapevole dell’importanza delle tradizioni. Perché con Lavinia si può girare l’Europa zaino in spalla, ma è sul divano che le coccole hanno il loro vero sapore. Perché Gaia, con una tenda improvvisata in salotto, è capace di creare un mondo magico e Michele ha una soluzione per ogni problema. E la manina di Lavinia è sempre lì, a unirli ancora di più. Conquistare la sua fiducia non è stato facile, per Michele: capricci e musi lunghi sono durati finché Lavinia gli ha permesso di rimboccarle le coperte e farsi chiamare «Mimi». Accanto a Michele, Gaia è riuscita a zittire la vocina che le ricordava i fallimenti passati e ha capito che casa è dove ci si sente davvero sé stessi. Forti di queste certezze, Gaia e Michele hanno intrapreso una nuova avventura con la nascita di Brando, che ha sparigliato le carte rendendo tutto più speciale. Perché essere genitori non significa cambiare sé stessi per i figli, ma lasciarsi accompagnare da loro, giorno dopo giorno, per diventare grandi insieme.
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