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sabato 15 dicembre 2018

Recensione "Broken" di Daria Torresan

Ciao a tutti amici,

oggi vi parlo di Broken, contemporary romance autoconclusivo di Daria Torresan, uscito lo scorso 6 Dicembre in edizione Self Published.
Un romance al cento per cento che ci racconta la storia di Myles e Violet, due anime spezzate, dilaniate ognuna dal proprio dolore che permette loro di riconoscersi e comprendersi...



Buona lettura!


Titolo: Broken
Autrice: Daria Torresan
Editore: Self Publishing
Data di Pubblicazione: 6 Dicembre 2018
Genere: Contemporary Romance


In una sola notte avevo scoperto che poteva esistere un buio più nero dell’oscurità. E in quel buio, io mi ero inabissata. Avevo perso un pezzo del mio cuore, l’uomo con il quale avrei voluto trascorrere il resto della mia vita. Tutto attorno a me continuava a correre veloce, mentre io restavo ferma, immobile.
Poi accadde qualcosa.
Mi specchiai in due occhi scuri nei quali vidi il mio stesso tormento, il mio stesso vuoto, il mio stesso nulla. Un’altra anima smarrita. Aveva lasciato se stesso nelle aride terre dell’Asia meridionale e l’esercito gli aveva inferto ferite ben più profonde di quella che segnava il suo bellissimo volto. Eppure, era riuscito a trovare un suo posto nel mondo, perché mai avrebbe dovuto rinunciarci per me?
Myles O’Brien doveva essere solo lo svago di una notte, non avrei dovuto incontrarlo mai più.
Ma il destino aveva un piano differente.





Qualche tempo fa lessi un post con un breve estratto di quello che sarebbe stato il prossimo romanzo di Daria Torresan, due semplici righe, pochissime parole che sono bastate ad insinuare il tarlo della curiosità nella mia mente e a creare il desiderio di voler leggere l’opera completa. Per cui, appena il romanzo è finito sul mio e-reader mi ci sono fiondata immediatamente e nel giro di due giorni l’ho completamente divorato!

Più leggevo, più mi rendevo conto di quanto il titolo riassumesse in pieno e in un’unica parola entrambi i protagonisti. Myles e Violet sono due persone “spezzate”, distrutte, devastate dal dolore e convinte che non ci sia alcuna possibilità di felicità per le loro vite. Un alone di tristezza e malinconia mi ha accompagnata per quasi tutta la lettura, facendomi stringere il cuore e provare il forte desiderio di entrare nel romanzo per tener loro la mano e dirgli che sarebbe andato tutto bene…


Violet, arredatrice e proprietaria insieme all’amica Roxie di una società di progettazione interna di abitazioni, è una giovane donna ricca di bontà d’animo, purezza, genuinità e candore. È una di quelle persone dall’animo così bello da risplendere, se non fosse che da un anno a questa parte, in seguito alla morte del suo amato fidanzato, ha perso tutta la sua lucentezza. Vive in uno stato di disperazione e disillusione totale, trascorre le sue giornate come un automa andando avanti per inerzia. Si sente sola, abbandonata, smarrita, priva di tutte le sue certezze e sicurezze, soffocata dalla sofferenza e con l’unico desiderio di poter raggiungere Evan, l’amore della sua vita perso in un maledetto incidente stradale la notte della Vigilia di Natale. Tornare ad essere felice è qualcosa che non potrà mai accadere, perché vorrebbe dire riuscire ad andare avanti, passare oltre, dimenticare Evan, e lei non è assolutamente pronta ad un passo del genere, perché lo considera come un tradimento nei confronti dell’uomo che ha amato e ama così tanto.


«Ecco come vivo. In apnea. E poiché per vivere è indispensabile respirare, non so fino a quando riuscirò a tenere in vita il mio corpo, questa scorza priva di nucleo che sono diventata»

E come si fa a guarire da una sofferenza così profonda? Solo incontrando qualcuno che riesca a capire veramente quanto il tuo dolore sia così profondo da renderti difficoltoso anche solo respirare. E questo qualcuno è Myles O’Brian.


Myles è stato un personaggio tutto da scoprire… Mentre per quanto riguarda Violet si riesce ad intuire subito quanto sia buona e dolce, Myles al contrario lo si scopre piano piano attraverso lo svolgersi della narrazione.

La prima visione che abbiamo di lui è quella di un uomo dall’aspetto elegante e raffinato, dal fascino misterioso e impenetrabile e con un atteggiamento insolente, molto sfrontato e presuntuoso. In realtà la sua è solo una maschera che cela un ragazzo intrappolato in una vita che non desidera per compiacere il padre, gelido uomo d’affari interessato unicamente al potere e al successo.

Myles è un ex soldato in congedo definitivo, con ferite dentro che lo rendono un uomo duro, pieno di rabbia e sensi di colpa. Ha imparato ad avere una visione cinica della vita, a tenere le persone a debita distanza, a non avere aspettative perché solo così si può evitare di rimanere delusi. Insomma, un uomo chiuso ermeticamente nel suo rancore.


«Nei suoi occhi ci sono tutta la rabbia e il tormento che lo infestano, nelle sue parole avverto tutto il rancore per coloro che gli hanno portato via la persona che era un tempo»

Procedendo con la lettura, la sofferenza di Myles si fa sempre più palpabile, piano piano scopriamo in lui il peso della responsabilità della gestione dell’azienda di famiglia, un grande senso di colpa e il dolore della guerra, quello che nessuno può capire e neanche pensare di poter capire, perché solo chi ha vissuto tale scempio può sapere cosa può celarsi nella sua mente e quali siano i demoni che gli tengono compagnia giorno e notte.

Myles veste un’armatura d’acciaio e indossa gli abiti del freddo e insensibile uomo d’affari, ma più sta a contatto con Violet più si rende conto di poter ancora provare emozioni, e magari tornare ad essere l’uomo che era un tempo, prima che la guerra lo rovinasse.

«Non so più chi sono, ma sono certo di una cosa: non voglio che qualcun altro paghi ancora per le mie scelte, non voglio che nessun altro soffra a causa mia»

Attraverso ricordi, tormenti, delusioni e amarezze, la storia di Myles e Violet diventa un percorso di guarigione. Entrambi sono vuoti e persi, due anime distrutte che si riconoscono, legate da un sottile filo conduttore perché in grado di capirsi e curarsi a vicenda.

«Ho come l’impressione che lui sappia di cosa stia parlando, che quegli occhi abbiano visto il male, quello che ferisce l’animo irrimediabilmente e l’abbiano riconosciuto nei miei»

Come ho già detto all’inizio, ho letto il romanzo in un lampo, perché l’autrice, col suo stile curato e dettagliato, ha saputo tenere viva la narrazione e rendere concreto e vivido ogni elemento e avvenimento descritto. Ho visto con gli occhi della mente le terre scozzesi, ho sentito il rumore delle onde, ho avvertito l’immenso senso di malinconia che circonda i protagonisti, ho percepito l’esatto momento in cui Violet ha riacquistato la sua forza riuscendo a rimettersi in piedi e ho sentito come l’amore può guarire chi crede di non avere più una ragione per vivere.


Ecco perché non posso fare altro che consigliarvi la lettura di questo romanzo, che pagina dopo pagina offre una storia sempre più intensa, in grado di suscitare diversi stati d’animo e che fa riflettere sull’assurdità della guerra e su quello che ogni giorno i soldati vivono sulla loro pelle…

Niente è lasciato al caso, ogni dettaglio è curato nei minimi particolari, e poi c’è Myles…il soldato Myles… Ho sempre amato le storie con protagonisti di questo genere, perché la lettura ti spinge inevitabilmente a riflettere su quanto la guerra sia del tutto insensata e anche in questo caso, leggendo il POV di Myles ho cercato di entrare nella sua testa, di capire il suo dolore, quanto sia dilaniato da ciò che ha vissuto, e pur rendendomi conto di quanto sia difficile farlo, devo dare merito all’autrice di essere stata abilissima a far passare lo stato d’animo di un soldato completamente devastato.

Perciò, bando alle ciance…leggete questo romanzo! Non ve ne pentirete!😉



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