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lunedì 11 marzo 2019

Recensione "A un metro da te" di Rachael Lippincott



Cari lettori,

oggi vi parlo del romanzo "A un metro da te" di Rachael Lippincott, uscito lo scorso 5 marzo grazie a Mondadori. Il romanzo è stato scritto dall'autrice insieme ai due sceneggiatori, Mikki Daughtry e Tobias Iaconis del film omonimo diretto da Justin Baldoni, che arriverà al cinema il prossimo 21 marzo. Nell'attesa del film, lasciatevi ispirare e commuovere anche voi dalla storia d'amore romantica e drammatica di Stella e Will. 

Buona lettura!



Titolo: A un metro da te
Autrice: Rachael Lippincott
Editore: Mondadori
Genere: Contemporary romance
Uscita: 5 marzo
Pagine: 240



Come puoi amare qualcuno che non puoi nemmeno sfiorare?
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall’ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un’infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la “distanza di sicurezza”. Nessuna eccezione.

L’unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L’importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all’altra, da un ospedale all’altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo.

Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L’unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall’altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella “distanza di sicurezza” inizia ad assomigliare a “una punizione”, che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po’ dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l’uno verso l’altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?




Miei cari lettori, oggi vi parlo di un libro che ha conquistato il mio cuore e non poteva essere altrimenti dopo la prima volta che ho letto la trama. Ora mi direte: "ma tu ti vuoi proprio far del male". Eh sì...presente! Sono una masochista che ama struggersi e piangere quando legge i romanzi. Quindi lettori impavidi, siete pronti a versare qualche lacrimuccia e a lasciarvi non solo commuovere ma anche inspirare dal forte messaggio che vi comunicherà questo libro?

Il romanzo racconta la storia di Stella e Will, due ragazzi affetti da fibrosi cistica e che per tanto vivono la loro vita tra le bianche e spoglie mura degli ospedali. Una vita fatta di continue rinunce e circoscritta entro certe regole base. Una fra tutte, la più importante: nessun contatto fisico con altri malati di FC (fibrosi cistica). Perché l’unica speranza per un malato di FC è la possibilità che un giorno possa ricevere un paio di polmoni nuovi e quindi allungare di un po' la già breve prospettiva di vita.

Stella è una ragazza determinata e ottimista nel perseguire questo obiettivo e niente sembra distogliere la sua attenzione. È una super maniaca del controllo che non dimentica mai di prendere la medicina all’orario prestabilito e conosce ogni aspetto della sua malattia. Perché quando la malattia prende il controllo della tua vita, tu devi prenderti qualcosa in cambio e difenderlo con tutta te stessa. Stella ha bisogno solo di tempo. Tempo in più per vivere.

"Inspiro ed espiro, percependo la lotta onnipresente dei miei polmoni che si alzano e si abbassano, e mi chiedo come sarebbe averne di nuovi, dei polmoni che per un breve periodo di tempo mi rivoluzionerebbero la vita che conosco adesso. Dei polmoni ben funzionanti, che mi farebbero respirare e correre e mi concedessero più tempo per vivere veramente."



La sua vita programmata viene sconvolta quando nel suo ultimo ricovero in ospedale incontra il ribelle Will. Lui è un’artista appassionato di fumetti che dalla vita vuole solo un’unica cosa, viverla. Passare il suo tempo negli ospedali nella speranza di una cura non è il suo fine ultimo. Will vuole solo vivere quel poco della vita che gli rimane e curarsi rappresenta un ostacolo che non vuole più avere tra i piedi. Non sopporta più di rimanere chiuso, quasi in gabbia tra le mura degli ospedali, sempre uguali e non vedere invece la bellezza che sta fuori quelle mura.

"Ogni luogo è diverso. Ogni luogo è unico. Sono gli ospedali a essere sempre uguali."


Oramai manca poco ai suoi diciotto anni e allora nessuno potrà dirgli più niente. Finalmente quel giorno prenderà una decisone dopo che per anni sua madre, i medici ma soprattutto la malattia hanno scelto per lui. La voglia di vedere il mondo e di conoscerlo è troppa rispetto a quella di sperare ancora per una cura che molto probabilmente non arriverà mai. Basta sacrifici!





Stella e Will non potrebbero essere più diversi. Hanno due modi di affrontare la vita e la malattia completamenti agli antipodi. Lui anticonformista e uno spirito libero che si rifiuta di seguire le regole, mentre lei è un ottimista nata che vuole tenere tutto sotto controllo e per cui le regole sono la linfa che la mantiene in vita.

Seppure Stella sia irritata dall’atteggiamento di Will e lui non riesca proprio a capire tutto questo ottimismo che esce da ogni poro di questa ragazza, dal loro primo incontro, l'unica cosa che vorrebbero fare è accorciare la distanza. Una distanza che però significa per entrambi vita e quindi non possono per nessuna motivazione al mondo superare quella linea invisibile che li divide.

Ma giorno dopo giorno, nonostante debbano sempre mantenere questa distanza di sicurezza, Stella e Will sono attratti l’uno verso l’altra e si ritrovano sempre a incontrarsi di nascosto per conoscersi meglio. Per la prima volta, Stella e Will si rendono conto di quanto è frustante mantenere le distanze quando vorresti abbracciare o solo consolare l’altra persona che ti sta di fronte.



Di quanto sia bello ma anche terrificante desiderare qualcosa così tanto. Le loro prospettive cambieranno in un battito di ciglia e allora Will e Stella cosa faranno? Accorciare le distanze sarebbe così facile e fare quei pochi passi verso l’altro, ma anche la più pericolosa da fare per loro. Will e Stella correranno questo rischio pur di amarsi?



Una lettura che fa capire come la forza dell'amore sia unica e così forte che va sempre oltre qualsiasi tipo di barriera. In questo caso la barriera è rappresentata dall’impossibilità di avere un contatto umano. Un qualcosa che noi reputiamo essenziale nel rapporto con gli altri ma che a Stella e Will, malati di fibrosi cistica, è negato. Si dice che capisci l'importanza di una cosa solo quando la perdi, beh…questo è il nostro caso. È straziante leggere di come Will e Stella vorrebbero toccarsi anche con un solo dito ma non possono. Ho provato ogni volta un senso di impotenza che mi ha stretto il cuore. È stato bello però vedere che anche se devono stare lontani, Stella e Will si cercano e instaurano un legame unico, nonostante tutto. La parte migliore del libro per me sono gli stessi personaggi con i loro caratteri. Da un lato, Stella con il suo irrefrenabile ottimismo che sembra inspiegabile ma anche meraviglioso da vedere in una ragazza che è malata e che nella vita si è persa tutto. Stella è l'emblema della voglia di vivere. Lei è una combattente che si aggrappa alla vita con le unghie e con i denti. Un esempio bellissimo di come prendere in maniera positiva qualcosa che non lo è. Stella è quella che sorride sempre e che anche se ci sono momenti no, riesce sempre a trovare la forza di rialzarsi. Inutile dire che sono rimasta profondamente colpita da questo personaggio.



«Se è questo tutto quello che abbiamo, allora prendiamocelo. Non voglio avere paura, voglio essere libera» dice con aria di sfida. «È la vita, Will. Sarà finita prima che ce ne accorgiamo.»



Dall'altro lato, c'è poi Will che per il suo rifiuto di curarsi pensi subito che sia uno indegno di vivere che non riconosce le possibilità che ha davanti agli occhi, ma ti ricredi subito dopo abbracciando anche il suo POV. Perché una vita in gabbia non è vita anche se te rimane poca. E come fai a dargli torto? Poi mi sono sciolta letteralmente come neve al sole ogni qual volta che veniva fuori il suo lato da vero romanticone. Will è un personaggio che non puoi non amare.


"L’unica cosa peggiore di non poter stare con lei o vicino a lei sarebbe vivere in un mondo in cui lei non esiste più. Soprattutto se per colpa mia."



La storia di Stella e Will è una storia meravigliosa che fa riflettere e fa commuovere. Che ti stringe il cuore ma che ti dà tanti bei spunti positivi sulla vita. Poi il fatto che i protagonisti siano così giovani ma che possiedano una grande maturità per il loro modo di affrontare la malattia e la vita, è un motivo in più per apprezzare di più questa storia.

A un metro da te è un libro che mi ha dato anche la possibilità di conoscere qualche aspetto in più della fibrosi cistica che prima non conoscevo. In fondo i libri servono anche a questo, insegnarci qualcosa. La malattia poi non viene trattata in maniera pesante, tutto rimane leggero senza sminuire la gravità della situazione. Non vi posso promettere che una lacrimuccia non farà capolino, soprattutto in alcuni momenti della narrazione. Ma il libro merita di essere letto e apprezzato. Quindi armatevi di fazzoletti e leggete anche voi la storia di Stella e Will. Una imperfetta e senza fiato storia d'amore.



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