Cari lettori,
oggi Noemi vi parla del romanzo d'esordio di Carène Ponte, "Il tuo tempo è adesso", uscito ieri 16 maggio per Garzanti. Una storia frizzante che ci parla delle seconde occasioni della vita: possono presentarsi in modi e forme diversi, ma non bisogna lasciarsele scappare, perché sono il trampolino perfetto da cui lanciarsi per ripartire da zero, ascoltando prima di tutto i nostri desideri, senza i quali non potremmo mai essere noi stessi. Perché non c’è miglior cura per la tristezza che inseguire i propri sogni.
Buona lettura!
Autrice: Carène Ponte
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa Contemporanea
Uscita: 16 maggio
Pagine: 208
Ricordati di rischiare sempre. Perché la felicità si conquista con il coraggio.
Ci sono sogni che teniamo in fondo al cuore per paura di realizzarli. Finché non riceviamo una spinta e ci convinciamo che non ha più senso rimandare. È così anche per Molly che, a trent’anni, si sente la spettatrice di una vita che non le appartiene più. Ma proprio quando sembra aver perso ogni speranza, le viene recapitato un pacco anonimo con precise istruzioni: contiene dodici buste, Molly dovrà aprirne una al mese ed esaudire le richieste che contengono. All’inizio, crede si tratti di un errore. O peggio, di uno scherzo bello e buono. Non ha tempo di dare retta a uno sconosciuto che crede di conoscerla meglio di chiunque altro. Eppure, fare un tentativo non costa nulla e così, mese dopo mese, busta dopo busta, comincia a seguire consigli e disposizioni: si libera del lavoro di cameriera che non l’ha mai fatta sentire realizzata, si lascia cullare dal rumore del mare in una giornata d’inverno, trova il coraggio di prendere lezioni di tango a Grenoble, una cittadina che, più della ville lumière, rispecchia il suo carattere. Ben presto, si rende conto che ogni cambiamento assomiglia a uno dei sogni che ha tenuto nascosti per compiacere gli altri ed è un passo avanti verso la felicità. Le manca solo una busta, l’ultima, per tagliare il traguardo. È sicura che sia la più importante e non può negare l’emozione che le prende la gola quando la tiene tra le mani. Perché forse scoprirà chi si cela dietro il piano che le ha cambiato la vita, ma soprattutto la aiuterà a prendere la decisione più difficile: aprirsi di nuovo all’amore che dà senso all’esistenza e rende possibile qualsiasi cosa.
Ci sono sogni che teniamo in fondo al cuore per paura di realizzarli. Finché non riceviamo una spinta e ci convinciamo che non ha più senso rimandare. È così anche per Molly che, a trent’anni, si sente la spettatrice di una vita che non le appartiene più. Ma proprio quando sembra aver perso ogni speranza, le viene recapitato un pacco anonimo con precise istruzioni: contiene dodici buste, Molly dovrà aprirne una al mese ed esaudire le richieste che contengono. All’inizio, crede si tratti di un errore. O peggio, di uno scherzo bello e buono. Non ha tempo di dare retta a uno sconosciuto che crede di conoscerla meglio di chiunque altro. Eppure, fare un tentativo non costa nulla e così, mese dopo mese, busta dopo busta, comincia a seguire consigli e disposizioni: si libera del lavoro di cameriera che non l’ha mai fatta sentire realizzata, si lascia cullare dal rumore del mare in una giornata d’inverno, trova il coraggio di prendere lezioni di tango a Grenoble, una cittadina che, più della ville lumière, rispecchia il suo carattere. Ben presto, si rende conto che ogni cambiamento assomiglia a uno dei sogni che ha tenuto nascosti per compiacere gli altri ed è un passo avanti verso la felicità. Le manca solo una busta, l’ultima, per tagliare il traguardo. È sicura che sia la più importante e non può negare l’emozione che le prende la gola quando la tiene tra le mani. Perché forse scoprirà chi si cela dietro il piano che le ha cambiato la vita, ma soprattutto la aiuterà a prendere la decisione più difficile: aprirsi di nuovo all’amore che dà senso all’esistenza e rende possibile qualsiasi cosa.
SPOILER ALERT: PIANGERETE.
FINE SPOILER. (Per i più critici di voi, sì il piangere come l’emozionarsi è soggettivo, ma io sono sicura che lo farete. Come si fa a non piangere con una storia del genere?). Io vi ho avvisati, fate scorta di fazzolettini!
Detto ciò, fazzolettini alla mano e addentriamoci nella recensione di questa bellissima storia.
Permettetemi di citare soltanto per un attimo Alda Merini: in un verso di una sua famosa poesia diceva che le persone capitano per caso nella nostra vita, ma non a caso.
Credo che il senso di questo romanzo sia proprio questo, forse possiamo anche scegliere, in un certo senso, chi far entrare nella nostra vita, ma dobbiamo tener a mente che ogni persona che ci entra, anche se è solo di passaggio, ci lascerà sempre qualcosa, bella o brutta, giusta o sbagliata che sia. (Chi leggerà il libro potrà capire meglio il senso di questa frase.)
Ho amato fin da subito la copertina per la “semplicità” e quel senso di “purezza” che emana; forse da qui avrei dovuto dedurre che il contenuto era un inno alla vita, inno che ci spinge ad apprezzare le piccole cose e la loro semplicità, ad inseguire i nostri sogni, le nostre passioni, a farci capire che non è mai troppo tardi, e che si, nella vita si può cambiare.
Si è trasferita in Francia con i suoi genitori quando ancora era soltanto una bambina; appena arrivata nel giardino della sua nuova casa incontra Marie, una bambina poco più grande di lei, e da quel giorno diventano inseparabili.
Non riesce a crederci, non riesce a farsene una ragione. Non può ignorare che lei non c’è più, perché a ricordarglielo c’è quel dolore sordo che non la lascia andare, i ricordi di almeno venticinque anni di amicizia che ritornano prepotentemente, quel legame e quell’intesa che fino all’ultimo le ha unite.
Ma Molly non è sola, ha accanto dei genitori fantastici con cui ha un rapporto bellissimo e il suo fidanzato Germain, conosciuto grazie alla mamma di Marie, Charlotte, con cui Molly sta da qualche mese e con cui convive. Germain la tratta in modo gentile e premuroso, la soprannomina perfino “Pulcino” (che detto fra noi, lo trovo vomitevole…bah, saranno gusti).
Germain è il tipo di ragazzo che ogni ragazza vorrebbe ( non me ne vogliate ma io personalmente no), asseconda in tutto Molly, (accondiscendente fin troppo a mio parere, troppo insicuro, senza personalità, insomma una relazione senza sfavillii e palpitazioni). Per Marie, Germain non era l’uomo adatto per Molly, e fino all’ultimo cerca di farglielo capire. Sinceramente è stato l’unico protagonista a non piacermi, proprio per questi suoi modi di fare. Non si era capito, vero?
Accanto a Molly c’è anche Viviane, dopo Marie è l’altra sua migliore amica, avvocato specializzato in diritto di famiglia, conosciuta alla facoltà di giurisprudenza prima che Molly abbandonasse quest'ultima al primo anno per iscriversi a psicologia. Viviane e Marie non andavano molto d’accordo, forse per le troppe differenze caratteriali: Viviane rispetto a Marie è infatti più organizzata, riflessiva, posata.
All’ inizio l’ho odiata, ma poi andando avanti con la lettura diviene subito chiaro che era vittima della gelosia, non sopportava l’idea del rapporto d’intimità che legava Molly a Marie, e quindi ho cambiato idea in quanto è stata capace di ammetterlo e di chiedere scusa.
A testimoniare il rapporto intenso che lega, e legherà per sempre, Marie e Molly è una promessa.
La promessa che Marie, ormai in punto di morte, chiede a Molly di farle: deve vivere anche per lei, deve andare a riprendersi il sogno di diventare ballerina come ha sempre voluto, non deve lasciarsi andare, non deve accontentarsi… (esattamente questo passo si trova a pagina 13. Me lo ricordo bene, perché è qui che le mie lacrime si sono trasformate in fiumi.)
Apro il portone del palazzo, firmo la ricevuta e prendo la grossa busta marrone che mi tende il postino. Quando lancio un’occhiata alla grafia dell’indirizzo, il mio cuore si ferma per un attimo.
La busta è poggiata sul tavolino, proprio al centro. Mi
sembra di osservarla da ore.
I due cuoricini disegnati nell’angolo sinistro, l’indirizzo
che occupa quasi tutto lo spazio, tracciato con il pennarello
viola, quello che aveva sempre con sé, che teneva in borsa,
che ricomprava ogni volta che si esauriva
Qualche giorno dopo il funerale di Marie, viene recapitata a casa di Molly un enorme busta da lettere: è pesante, dentro ci sono 12 buste, una per ogni mese dell’anno. Saranno proprio queste buste a stravolgere la vita di Molly, perché ad inviarle è proprio Marie. E porteranno Molly a lasciare il suo lavoro, la sua città, il “caro” Germain.
La piega che prende ad un certo punto la narrazione è sorprendente, ed il finale è un epilogo con i fiocchi, romantico, tenero ed emozionante.
Ho adorato tutti i personaggi (tranne Germain appunto), soprattutto Molly per l’intraprendenza, la forza, la capacità di rivoluzionare la sua vita, se stessa.
L’autrice credo che sia di una bravura sorprendente, ci affida un romanzo emozionante, in alcuni punti strappalacrime è vero, ma leggero; non risulta pesante, con addirittura riferimenti alla nostra realtà, richiamati dall’accenno che viene fatto all’attentato del Bataclan avvenuto nel novembre di qualche anno fa.
C’è il coinvolgimento totale del lettore, grazie alle domande retoriche e a un sottile umorismo che strappa il sorriso.
E poi c’è la trama più che valida, che ha come struttura una specie di diario, scritto in prima persona dall’amata protagonista Molly.
Lettura scorrevole e piacevole.
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