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venerdì 25 settembre 2020

Blog Tour "Sulle tracce di Jack lo Squartatore" di Kerri Maniscalco: Il profilo psicologico di Jack lo Squartatore

 


Amici lettori, bentornati nel mondo della serie Stalking Jack the Ripper di Kerri Maniscalco! Oggi vi porto con me in questa tappa del blogtour dedicato al primo romanzo Sulle tracce di Jack lo Squartatore in cui andremo ad analizzare insieme il profilo psicologico di uno dei più iconici e famigerati criminali della storia. Cosa sappiamo davvero della figura misteriosa di questo serial killer fulcro del primo romanzo della serie? Quali motivazioni oscure possono aver portato questo feroce assassino a compiere gli omicidi di cui si è macchiato? Con l'assistenza di Audrey Rose e Thomas apprestiamoci a fare un piccolo ma intenso viaggio nella mente di Jack, come i migliori profiler della polizia scientifica, buona lettura!


Jack lo Squartatore nel romanzo



Titolo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore
Autrice: Kerri Maniscalco
Editore: Mondadori
Genere: Mistery YA/ Historical Romance
Data di pubblicazione: 15 settembre 2020
Pagine: 405




È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell'alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l'amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l'ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull'assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d'esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.






                                                       

                                                     (illustrazione di Alejandro Colucci)



All'interno del romanzo, la figura di Jack lo Squartatore ci viene mostrata attraverso i giovani occhi di Audrey Rose, una visione molto soggettiva ma che ci permette comunque di capire chiaramente quanto la mente dell'assassino sia disturbata e oscura. Ovviamente per esigenze narrative, alcuni aspetti che riguardano Jack sono state romanzate dall'autrice, che però ha fatto un ottimo uso della documentazione storica del personaggio mettendo in luce la teatralità dei suoi omicidi. Un individuo a cui piace certamente dare spettacolo e con un gusto dell'orrido molto spiccato. Più l'omicidio è brutale e violento, più Jack ne trae soddisfazione e nulla viene lasciato al caso. Attraverso le indagini e le analisi delle scene del crimine di Audrey Rose e Thomas notiamo come Jack segua un preciso schema nello squartare le proprie vittime, dimostrando una particolare padronanza nel maneggiare la lama con cui infligge le ferite mortali, il che ci permette di dedurre che il nostro killer abbia una certa esperienza in campo chirurgico e i nostri protagonisti grazie alle loro competenze scientifiche ce ne danno un'immagine piuttosto vicina a quella della misteriosa figura realmente esistita. Il Jack del romanzo agisce per uno scopo molto preciso legato ad un passato doloso che lo accomuna ad uno dei personaggi della storia (ovviamente non vi dirò chi per evitare spoiler!), e quando le reali motivazioni ci vengono svelate ci viene mostrata la vera persona dietro la maschera del terribile killer. È un uomo estremamente fragile che sfoga la sua sofferenza su figure femminili come le prostitute che lui non ritiene degne di vivere, quando invece donne più rispettabili hanno perso la vita in tragiche circostanze. Il target da lui scelto per le sue vittime è estremamente influenzato dalla mentalità chiusa e bigotta che imperversava in epoca vittoriana, dove l'immagine della donna che offre il suo corpo in cambio di denaro per poter sopravvivere era vista come un'empietà diabolica e ne abbiamo una chiara visione anche grazie alle profonde riflessioni della nostra protagonista Audrey Rose sulla società in cui vive.


Jack lo Squartatore nella storia



(illustrazione di Henri Meyer, 1891)



Per quanto riguarda l'assassino realmente esistito nell'ultimo ventennio dell'800, le dinamiche sono un po' diverse. Secondo le indagini dell'epoca, l'uomo designato come Jack lo Squartatore a cui furono attribuite cinque vittime ufficiali tutte di sesso femminile fu dichiarato come un soggetto misogino, cioè incline all'odio verso le donne, dalla mente calma e dall'aspetto distinto, caratteristiche che gli permettevano di avvicinare le vittime senza destare sospetti e che scegliesse spesso prostitute come suo target poiché considerato un individuo promiscuo. Se nel romanzo ci viene presentato con evidenti capacità chirurgiche, dalle autopsie sulle vittime reali risultò invece che le incisioni fossero grossolane quindi dettate da violenti attacchi di rabbia cui il soggetto dava libero sfogo senza una precisa angolazione. Molto probabilmente questa sua rabbia repressa può essere riconducibile ad una disabilità fisica, una menomazione o una malattia che lo facevano sentire inferiore ad altri uomini normodotati e perciò cercava sollievo da questa frustrazione sfogandosi su soggetti ritenuti dalla società più deboli come le donne e indegni come le prostitute.

Ciò che invece possiamo riscontrare sia nel romanzo che nelle cronache dell'epoca, è la teatralità dei suoi omicidi, come accennato prima. Da questo elemento e dalle lettere che furono pubblicate dalla Central News Agency di Londra in cui l'assassino si presentava al mondo con il nome di Jack lo Squartatore, possiamo dedurre che fosse un soggetto che soffriva di estrema solitudine e in cerca di attenzione e fama; più il gesto era eclatante, più la gente ne parlava, più Jack si sentiva considerato e temuto, condizione che gli infondeva perciò una sensazione di potenza ma assolutamente effimera.




E dunque, lettori, questo è il quadro psicologico che ho tentato di delineare tramite il romanzo e le ricerche che ho compiuto (mi sono sentita molto Sherlock, lo ammetto!). Benché inquietante, ho trovato molto interessante analizzare la psiche di Jack lo Squartatore, un personaggio che nonostante la sua aura oscura ha affascinato pittori, scrittori e registi che lo hanno reso senza dubbio un'icona del crimine.

                            


Infine, eccovi il calendario completo con tutte le tappe del review party e del blogtour con annessi argomenti e blog partecipanti a questo grande evento dedicato alla serie:









1 commento:

  1. Molto interessante questo approfondimento: sicuramente una personalità problematica e complessa. Una figura affascinante proprio perché misteriosa

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