Amici lettori,
oggi ci caliamo nell'atmosfera che si respirava negli psichedelici anni '70 parlandovi del docu-fiction "Daisy Jones & The Six" di Taylor Jenkins Reid , uscito l'8 settembre per Sperling & Kupfer. Preparatevi per un mega concerto rock...
Titolo: Daisy Jones & The Six
Autrice: Taylor Jenkins Reid
Editore: Sperling & Kupfer
Genere: Fiction storica
Uscita: 8 settembre
Pagine: 352
Daisy Jones & The Six: il gruppo rock più mitico di tutti i tempi. I loro concerti riempivano gli stadi in tutto il mondo, le loro canzoni hanno acceso le notti di un'intera generazione. La loro storia è il racconto di un'ascesa folgorante, dalle prime esibizioni nei peggiori locali di Los Angeles al successo planetario. È l'incarnazione stessa di un'epoca e di uno stile di vita - sesso, droga e rock'n'roll. È la sintesi di un'alchimia perfetta, non solo sul palco: l'amore tra Daisy Jones - la splendida vocalist, spirito libero e inafferrabile - e Billy Dunne, il frontman carismatico e dannato. Eppure, il 12 luglio 1979, dopo un concerto memorabile, il gruppo è scoppiato. Nessuno ha mai saputo perché... Fino a oggi. Musicisti della band, manager, fan, parenti e amanti: sono tutti testimoni di questa storia, ma ognuno ha la sua versione dei fatti. E oggi, a quarant'anni di distanza, sono finalmente pronti a raccontarla. Un romanzo a più voci che crea una leggenda. Una geniale prova d'autore. Una lettura che ci rende inevitabilmente fan di una band di cui poi vorremo ascoltare ogni singola canzone.
A rapporto, lettori! Oggi vi parlo dell’ultimissimo romanzo letto che mi ha gasato parecchio ma d’altronde non poteva essere diversamente visto che il filo conduttore è la musica. Una sferzata di energia che ha acceso le mie giornate e che mi ha sorpreso piacevolmente, lasciandomi con tanta voglia di andare ad un vero concerto. In particolare, al concerto di Daisy Jones & The Six. Peccato, perché il gruppo rock protagonista di questo romanzo è frutto della fervida e geniale immaginazione dell’autrice. Ma andiamo per gradi e vediamo di cosa sto parlando…
Partiamo con la cornice in cui è ambientata la storia. Ci troviamo ad L.A negli anni ’70. Anni che hanno segnato una rivoluzione nel costume e nella società. Gli anni dei cosiddetti “Figli dei fiori” e dell’esplosione della musica pop e rock. Anni che nel mondo musicale si contraddistinguono ancora di più per la famosa tripletta: sesso, droga e rock’n’roll. I The Six sono una boy band che cercano di imporsi nel panorama musicale con musica intrisa di passione ma poco commerciale ed è qui che arriva in soccorso una giovane donna ribelle e indipendente. Una rossa dallo sguardo magnetico che profuma già di tristezza ma terribilmente attraente come una stella luminosa. Ecco a voi, Daisy Jones!
"Hai presente quelle persone che – si incontrano di rado – sembrano attraversare la vita fluttuando? Daisy fluttuava qua e là, indifferente a come girava davvero il mondo." (Karen Sirko)
Daisy Jones con il suo timbro roco e graffiato e l’aura di energia che attrae chiunque come mosche. Una donna interessante e bellissima che fa sempre quello che vuole senza chiedere permesso. Daisy è l’emblema della donna che vuole pari diritti come l’uomo e che si prende dalla vita tutto ciò che vuole. Insomma, un vero emblema di indipendenza con la I maiuscola.
Una giovane donna che non si lascia imbrigliare ma che per amore della musica accetta di collaborare con questo gruppo emergente che chiede solo una possibilità per sfondare. I The Six. Gruppo con a capo Billy Dune, il frontman bello e dannato.
Quando le personalità entrambe esplosive di Daisy e Billy entrano in contatto, sembra che sia appena scoppiata una bomba atomica che rade al suolo tutto ciò che sta attorno a loro. Due che sono abituati ad essere sempre primi e al centro dell’attenzione. Per quanto si odiano a vicenda e si guardino da lontano con diffidenza, il loro incontro di voci e testi è quello che qualunque artista cerca nella sua vita, un’alchimia unica e rara e dannatamente perfetta che diventa la fortuna di questa band che viene subito rinominata, Daisy Jones & The Six.
“Quando canti in quel modo con qualcuno, vuol dire che una piccola parte di te sente un legame profondo con lui. Una di quelle cose che ti penetrano sottopelle e di cui non ti sbarazzi facilmente.
Esattamente come una scheggia. Billy era come una scheggia.”
(Daisy Jones)
Daisy Jones & The Six diventano la band del periodo, dell’intera epoca. Una band che è riuscita ad emergere nel panorama variegato musicale dell’epoca, ottenendo il successo tanto agognato. Ma si sa che le stelle più luminose sono anche quelle che bruciano più velocemente. Al culmine del loro successo, la band si scioglie improvvisamente, lasciando dietro una miriade di interrogativi in tutti e soprattutto nei loro fan. Perché si sono sciolti? Questo è l’interrogativo anche di chi è immerso nella lettura di questo romanzo che compie un viaggio musicale alla scoperta di una band e dei loro componenti. Le dinamiche che intercorrono dietro un grande gruppo tra amori, gelosie, voglia di successo, ricerca della felicità e della redenzione. Storie di vita personale e musica mescolate per creare una lettura irresistibile. Una melodia perfetta.
“Era un grande spettacolo, certo. Ma era anche la mia vita.”
(Daisy Jones)
Eh sì, già vi ho espresso il mio parere super positivo su questo romanzo che si presenta sottoforma di intervista ai personaggi. Una scelta non comune e coraggiosa per Daisy Jones & The Six, il romanzo più originale che abbia letto da tanto tempo. Il solo fatto di non avere un’impostazione classica fatta di narrazione, intervallata da dialoghi già rappresenta la grande particolarità del romanzo. È come assistere ad un documentario che stai beatamente guardando in tv dove i vari personaggi della storia vengono interpellati da un giornalista/intervistatore la cui identità non ci è resa nota per quasi tutto il romanzo. La storia da raccontare è quella dell’ascesa di una grande band e delle motivazioni dietro il suo repentino scioglimento. I protagonisti principali si danno il cambio raccontando ognuno la propria versione dei fatti, che come spesso accade non corrisponde mai.
È interessante assistere e conoscere attraverso questo coro di voci come la band si è formata e come ognuna delle diverse personalità ha concorso al grande successo del gruppo. Centrali rimangono Daisy Jones e Billy Dune, che durante questa pseudo intervista hanno i riflettori sempre su di loro. Due personaggi carismatici e bellissimi per il loro incredibile talento di riuscire a trasmettere i loro sentimenti più nascosti e più inconfessabili e anche per le loro debolezze e fragilità. Un amore/odio sul palco e fuori a suon di musica e testi di canzoni ricchi di significato che andando avanti con la lettura, vi emozionerà sempre più.
Il personaggio di Daisy Jones ha sicuramente attirato la mia attenzione più degli altri. Lei è il perno su cui gira l’intera storia. Un personaggio difficile, pieno di contraddizioni ma terribilmente vero. Una ragazza che sogna di essere parte di qualcosa e che vuole solo avere una voce, essere amata come non lo ha fatto mai nessuno. La personificazione perfetta della rockstar incredibilmente talentuosa ma anche terribilmente sola, che sa come fuggire dal rumore sordo dentro lei, rifugiandosi tra droga e alcol. Daisy è un personaggio tutto da scoprire, sia che sia raccontato da terzi sia che lo si faccia attraverso le sue parole.
Un romanzo super promosso che consiglio di leggere a tutti, giusto per scoprire ogni tanto qualcosa di nuovo che può stuzzicare molto la vostra curiosità. Se amate i documentari che spesso mandano in tv sulle grandi band e personalità musicali del passato, non potete non leggerlo. Ne rimarrete affascinati. La musica è il minimo comune denominatore che muove il romanzo che diventa anche lui personaggio per raccontare la sua versione della storia. Il finale è sorprendente: quando pensi di essere arrivato alla fine, voilà, colpo di scena inaspettato che ti lascia senza parole per due minuti e con un sorriso sulle labbra. Inutile dire, che sono super felice di sapere che il romanzo è stato opzionato per una serie tv che non mi perderò assolutamente. Per vedere ricreati sullo schermo i personaggi di questa storia e cantare e saltare con loro a ritmo di musica rock anni ’70.
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