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mercoledì 16 giugno 2021

Recensione "Felici contro il mondo" di Enrico Galiano

 






Miei cari lettori,

oggi ho il piacere di parlarvi di "Felici contro il mondo" di Enrico Galiano, romanzo YA uscito lo scorso 10 giugno per Garzanti. Si torna nel mondo di Eppure cadiamo felici per scoprire cosa è successo alla ragazza dalla chioma rossa con la scritta sul braccio: 
«Wenn ein Glückliches fällt». Si torna nell'universo di Gioia Spada.

Venite con me...




Titolo: Felici contro il mondo
Autore: Enrico Galiano
Editore: Garzanti
Genere: Young adult
Uscita: 10 giugno
Pagine: 432



Ricordati sempre la luce che sei.

Gioia ha sempre pensato che ci fosse una parola per dare un senso a tutto. Dove quelle che conosceva non potevano arrivare, c’erano quelle delle altre lingue: intraducibili, ma piene di magia. Ora, il quaderno su cui appuntava quelle parole giace dimenticato in un cassonetto. Gioia è diventata la notte del luminoso giorno che era: ha lasciato la scuola e non fa più le sue chiacchierate, belle come viaggi, con il professore di filosofia, Bove. Neanche lui ha le risposte che cerca. Anzi, proprio lui l’ha delusa più di tutti. Dal suo passato emerge un segreto inconfessabile che le fa capire che lui non è come credeva. Gioia non ha più certezze e capisce una volta per tutte che il mondo non è come lo immagina. Che nulla dura per sempre e che tutti, prima o poi, la abbandonano. Come Lo, che dopo averla tenuta stretta tra le braccia ha tradito la sua fiducia: era certa che nulla li avrebbe divisi dopo quello che avevano passato insieme. Invece non è stato così. Gioia non può perdonarlo. Meglio non credere più a nulla.
Eppure, Lo e Bove conoscono davvero quella ragazza che non sorride quasi mai, ma che, quando lo fa, risplende come una luce; quella che, ogni giorno, si scrive sul braccio il verso della sua poesia preferita. Che a volte cade eppure è felice. È quella la Gioia che deve tornare a galla. Insieme è possibile riemergere dal buio e scrivere un finale diverso. Insieme il rumore del mondo è solo un sussurro che non fa paura.



  1. Eppure cadiamo felici (qui recensione)
  2. Felici contro il mondo









Era il lontano 2017 quando per la prima volta entrai nel mondo narrativo di Enrico Galiano. La prima volta che facevo la conoscenza con la giovanissima protagonista del suo romanzo bestseller, “Eppure cadiamo felici”. Gioia Spada e le sue parole intraducibili sono diventate solo dopo poche righe di lettura parte del mio mondo e non ho mai dimenticato la sua storia e il suo quaderno pieno di parole ricche di significato e magia. Che la felicità per quella ragazzina dalla chioma rossa è una cosa che cade.

Sapevo che prima o poi Gioia sarebbe tornata per parlare ancora di sé, perché protagoniste così non smettono mai di raccontare del loro incredibile universo. Personaggi originali come Gioia, ma anche il professore Bove e Lo non possono lasciare le loro storie a metà. Non possono smettere di influenzare in modo positivo le nostre esistenze, le nostre vite da lettori.


Credo che ci siamo chiesti un po’ tutti come è andata a finire la storia tra la ragazza che immortalava le persone solo di spalle e si scriveva sul braccio la sua poesia preferita e il ragazzo con il cappuccio sempre alzato sulla testa e un barattolo pieno di sassi.


Di quella ragazza che cercava la felicità nelle cose rotte e dimenticate ora non c’è che il suo fantasma. Niente più quaderno delle parole intraducibili che nessuno comprende. Niente più chiacchierate con l’amica immaginaria, Tonia. Niente più scatti a fermare un instante che dura per sempre. Gioia Spada, una stella luminosa che voleva solo essere vista, che dopo l’incontro con Lo aveva trovato la sua dimensione e che non si era arresa di fronte al buio dentro quel ragazzo con il sorriso furbo e mille problemi più grandi di lei e lui messi assieme. Di quella Gioia non c’è più nulla.

Ma cosa è successo? Forse a volte se ci credi troppo alle cose, non ne vale la pena. Che si può essere felici, sì ma solo per un attimo fuggente, poi tutto passa. La realtà ti piomba addosso e fa male. Ora Gioia crede sempre di più che forse felice non lo è stata mai, nemmeno con Lo vicino a quella chiesetta a parlare di tutto e innamorarsi ogni giorno un po' di più. Nemmeno in quei momenti a ricreazione a parlare con il suo professore preferito che da sempre sa trovare per lei la parola giusta al momento giusto. Gioia è solo caduta, niente felicità. Ora una nuvola nera stile Fantozzi viaggia con lei su quell’autobus dove passa la maggior parte della sua giornata, isolandosi dal mondo con un bel paio di cuffie e un cappuccio sulla testa.





"Ci spaventa riconoscere le macchie di buio dentro la luce e ci terrorizza l’idea che ci sia una luce a baluginare nel fondo di ciò che detestiamo, di ciò che per noi è il buio."



La giovane ragazza con un futuro roseo ha mollato. Forse significa questo diventare grandi. Diventare più forti e abbandonare quelle sciocca illusione che il mondo puoi cambiarlo. Che a scottarti troppo poi ti bruci sul serio e non hai più voglia di provare a giocare a questo gioco chiamato vita.



“Il mondo era un posto diverso, prima di entrarci per davvero: era possibilità, era un foglio bianco da scrivere, una pellicola tutta da impressionare con la sua luce. Le sono bastate poche foto per vedere che la maggior parte escono sfocate, mosse, scure.”



Perché l’unica cosa che ha compreso veramente è che le persone a cui tieni di più alla fine vanno via. Tutti. Una cosa che ha iniziato a capire fin da piccola. Lei, con due genitori con un rapporto disfunzionale e che non sono certo le persone più presenti del mondo ed è per questo che Gioia da sempre fugge nel suo mondo immaginario. Con nonna Gemma che c’è ma delle volte non c’è, anche la sua luce si spegne giorno dopo giorno. Poi è arrivato Lo. La luce nel buio di quei giorni, di una vita intera. Ora anche lui non c’è più. Un attimo di amore intenso e indelebile e Puff! Lo è sparito pure lui via dalla sua esistenza, mostrando ancora una volta ciò che Gioia conosce bene delle persone, le spalle. Come in quelle fotografie che una volta scattava.







Gioia non va più neppure a scuola, luogo sempre difficile per lei dove era conosciuta da tutti come Maiunagioia. Quel luogo in cui Gioia si è sentita sempre fuori posto. Lei era quella strana, asociale ma ora arrivata all’ultimo anno sperava che almeno la scuola potesse darle una possibilità nella vita, quella di poter finalmente fuggire da quella città che sente da sempre troppo stretta per lei, lontana da un futuro che sperava non essere come quello dei suoi genitori. Un luogo dove poteva provare a realizzare i suoi sogni più nascosti. Ma anche l’unica altra persona in grado di ascoltarla, il professor Bove, ha tolto quella maschera del maestro di vita alternativo e si è mostrato per quello che è. Un uomo fallibile che predica bene ma razzola male, ora che Gioia ha scoperto il suo più recondito segreto.



Gioia si è trasformata nel suo nomignolo. Le gioie, quegli attimi di felicità dove credi che finalmente la ruota della fortuna sta girando a tuo favore sono solo una pura illusione. L’ingiustizia è sempre dietro l’angolo pronta a riscuoterti dal sogno ad occhi aperti che stavi facendo, dicendoti: “Ehi sveglia, torna con i piedi a terra, bella”.

Bove aveva ragione, ci sono gioie e gioie nella vita. E lei ha decisamente assaggiato un pasticcino, un morso dolce, un sapore delizioso ma è durato poco. È rimasta solo la dolcezza e niente più.




I giorni scorrono e Gioia va perdendosi sempre più in sé stessa. Dimenticando di provare a essere felice. Dimenticando chi è e cosa voleva dalla vita. Avendo sempre un pensiero fisso: C’era una volta quel ragazzo che l’ha tenuta stretta una notte intera e poi al mattino è sparito portando via anche un po' di sé stessa e lasciandole un vuoto dentro. Il ricordo di ciò che poteva essere.



"Gioia sperava che lei e Lo fossero due chakravâka, perché questo dovrebbe essere l’amore, no? Essere vicini anche quando si è lontani. Uniti anche quando si è divisi. Guardare un cielo e sapere che da qualche parte c’è qualcuno che ti sta cercando nello stesso cielo."


Gioia Spada riuscirà a riemergere dalla nebbia che la circonda e tornare quella di una volta? Una ragazza ottimista nonostante tutto, una ragazza che ci credeva sempre. Lo scoprirete solo leggendo…


Una lettura ancora una volta super intensa. Ma non pensavo potesse essere di meno rispetto al primo romanzo. L’autore riesce sempre a mostrarci i giovani, gli adolescenti di oggi sotto una veste positiva. Dei guerrieri che cercano di affrontare al meglio i problemi della loro età, ognuno a modo suo. Dei piccoli adulti che sono alla ricerca del loro posto nel mondo e in questa ricerca sbagliano, cadono e si rialzano. Un’età delicata e lo sappiano tutti, dove la domanda fondamentale che viene posta sempre è “Cosa vuoi fare da grande?”. La domanda più temuta da tutti. Ma è così importante saperlo? Forse no. Forse bisogna solo non perdersi in sé stessi e conservare quel fuoco che c’è dentro ognuno di noi. Insegnamenti importanti, profondi che vengono tirati fuori dal cilindro del professor Bove. Un personaggio originalissimo. Un professore fuori dal comune, che insegna filosofia a modo suo. Una lezione che diventa sempre un esperimento quasi scientifico ma che lascia nei ragazzi tanti interrogativi e sempre un buon insegnamento di vita.

Ma anche lui, che sembra agli occhi di Gioia colui che ha capito tutto della vita, è in fondo un uomo come tutti. Una persona che ha fatto degli sbagli nella sua vita, forse errori irrecuperabili e per questo inconfessabili. Un libro con una pagina strappata di cui scopriremo finalmente la storia.





Mi sono gustata fino in fondo ogni capitolo, ogni pagina di questo libro. La narrazione parte dal presente per tornare al passato e infine riportarci nel presente regalandoci un epilogo alla storia della ragazza che cammina nel mondo trovando una parola diversa per ogni sensazione che prova. Gioia rimarrà un personaggio indimenticabile, scolpita nel mio cuore. Una giovane ragazza con un bagaglio emotivo e un universo dentro che per quanto mi riguarda dovrebbe essere patrimonio dell’Unesco. Di personaggi così se ne trovano pochi tra le pagine di un libro e quando li trovi non puoi che farteli amici. Gioia Spada ma anche Lo e il professor Bove sono persone contro corrente ed è proprio lì che sta la loro meraviglia.





L’epilogo è perfetto per una storia che aspettava da molto di avere il suo degno finale. Consiglio proprio a tutti di leggere la storia di Gioia. Per trovare qualcosa di positivo dopo una giornata decisamente No. Per chi vuole lasciarsi meravigliare ancora dalla vita. Per chi vuole ancora sognare ed è ancora alla ricerca di una gioia. Questo è il libro per voi! Buone letture! Alla prossima!




"Il ragazzo e la ragazza scendono dal treno. Appoggiano i bagagli a terra, si fermano.
«Non sarà facile, lo sai vero?» gli fa lei.
«Lo so.»
«Avremo voglia di scappare.»
«Lo so.»
«A volte anche di mollare tutto.»
«Lo so. Nient’altro?»
«No, a posto così.»
«E allora andiamo, Cosa. È il nostro momento adesso.»
«Sì. Andiamo.»
Prendono i loro bagagli e vanno, felici contro il mondo."







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