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giovedì 2 settembre 2021

Anteprima "L'isola degli alberi scomparsi" di Elif Shafak



Cari amici lettori,

vi presentiamo in anteprima "L'isola degli alberi scomparsi" di Elif Shafak, in uscita il 14 settembre per Rizzoli. Pulsano, in questo libro spalancato sulla distruzione e gli esili provocati dalla guerra, colori luminosi e profumi d'erbe e olive nere; il battere delle ali di uccelli di ogni piumaggio; il canto ininterrotto delle fronde di un albero, il respiro sano di un amore e quello fiero della vita.





Titolo: L'isola degli alberi scomparsi
Autrice: Elif Shafak
Editore: Rizzoli
Genere: Narrativa
Pagine: 368


Nata e cresciuta a Londra, Ada Kazantzakis, sedici anni, non sa niente del passato dei suoi genitori. Non sa che suo padre Kostas, greco e cristiano, e sua madre Defne, turca e musulmana, negli anni Settanta erano due adolescenti in quell'isola favolosa di acque turchine e profumo di gardenie chiamata Cipro. Non sa che i due si vedevano di nascosto in una taverna di Nicosia, dalle cui travi annerite pendevano ghirlande d'aglio e peperoncini. Non sa che al centro di quella taverna, testimone dei loro incontri amorosi, svettava un albero di fico. E non sa che l'albero, con le fronde che uscivano da un buco sul tetto, era lì anche quando l'eterno conflitto dell'isola, spaccata in due lungo la «linea verde», si era fatto più sanguinoso e i due ragazzini non erano più venuti. Ora quello stesso albero, nato da una talea trafugata anni prima a Londra, cresce nel giardino dietro la casa di Ada: unico, misterioso legame con una terra dilaniata e sconosciuta, con quelle radici inesplorate che, cercando di districare un tempo lunghissimo fatto di segreti, violente separazioni e ombrosità, lei ha bisogno di trovare e toccare, per poter crescere.





«Una delle migliori scrittrici al mondo»
Hanif Kureishi






l'autrice

Elif Shafak è considerata una delle voci più importanti della narrativa turca ed è l'autrice più venduta in Turchia. Figlia di genitori separati, vive la sua infanzia e la prima giovinezza in Spagna e in Giordania, con la madre, per poi andare a vivere presso la famiglia natale in Turchia, dove diventa un’apprezzata accademica di storia mediorientale e una scrittrice.
Scrive provocatoriamente di argomenti quali il bigottismo, la xenofobia, tematiche legate al femminismo e al sufismo.
È stata processata, con la richiesta di una condanna a tre anni di prigione, per aver "offeso il buon nome della Turchia" con La bastarda di Istanbul.
Per Rizzoli ha pubblicato La bastarda di Istanbul, Il palazzo delle pulci, Latte nero, La casa dei quattro venti e Le quaranta porte, I miei ultimi 10 minuti e 38 secondi in questo strano mondo.












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