.

.

martedì 14 dicembre 2021

Recensione "Un'estate con la Strega dell'Ovest" di Kaho Nashiki



Cari lettori,

oggi Noemi vi parla del romanzo "Un'estate con la Strega dell'Ovest" di Kaho Nashiki, uscito il 27 giugno 2019 grazie a Feltrinelli. Un libro sulla magia della natura e degli affetti che ha conquistato e commosso milioni di lettori giapponesi.

Venite a scoprirlo...




Titolo: Un'estate con la Strega dell'Ovest
Autrice: Kaho Nashiki
Editore: Feltrinelli
Genere: Narrativa contemporanea
Uscita: 27 giugno 2019
Pagine: 141


Mai ha tredici anni e non vuole più andare a scuola. La madre, preoccupata, decide di mandarla a stare dalla nonna per un po', in una bella casetta nella campagna giapponese sul limitare dei monti. La nonna è una signora inglese ormai vedova, arrivata in Giappone molti anni prima e rimasta lì per amore. Sia Mai che la madre si riferiscono a lei come la "Strega dell'Ovest", ma nel momento in cui la nonna le rivela di possedere realmente dei poteri magici, Mai rimane incredula e diffidente. Quando però le propone di affrontare il duro addestramento da strega, accetta senza esitazioni. Immerse nella natura incontaminata del Giappone più remoto, nonna e nipote passano insieme settimane meravigliose in raccoglimento, lontane dalla frenesia della vita di città, a lavorare nell'orto, raccogliere erbe selvatiche e cucinare, oltre a dedicarsi, naturalmente, a quelli che sono, secondo la nonna, i rudimenti di base per una giovane strega. A questa storia catartica e rivelatrice, negli anni, l'autrice ha voluto aggiungere tre brevi racconti che ne riprendono i personaggi e l'ambientazione e che proponiamo fedelmente nella presente edizione.








Cari lettori,
Che bello arrivare in età "adulta" e trovare un libro che ti ricorda così tanto l'infanzia.
Questo libro mi ha suscitato così tanta tenerezza e allo stesso tempo stupore:
Mei, la protagonista, ci racconta di un'estate, di una vacanza, iniziata quasi per una scusa, per niente banale, in montagna con la nonna, che lei e la mamma chiamano Strega del Nord.
Strega? Quindi una donna cattiva?
No anzi, la nonna di Mei è una donna amorevole, saggia, nata in Inghilterra ma trasferitasi per amore in Giappone, terra in cui è ambientato il libro.
La nonna di Mei conosce i segreti più profondi di piante, animali, dell'orto, della cucina e tanto altro, sembra davvero avere poteri soprannaturali.
Così Mei, durante quest'estate inizia il suo addestramento per diventare strega anche lei. E tra una lezione di botanica, una di cucina, tra uno scontro col gallo e uno col vicino Genji, Mei impara cosa vuol dire resilienza, impara cosa vuol dire resistere, impara a non agire con impulsività o seguendo emozioni come la rabbia...



Tutto merito dell'amorevole nonna, che più che strega, come la stessa Mei ammette, sembra la fata buona delle favole; infatti è forse l'unica a custodire e ad accettare la fragilità della nipotina e ad insegnarle a non soccombere ad essa.




Poco fa, all'inizio della recensione, ho fatto un accenno alla mia infanzia, questo libro me l'ha ricordata, in particolare mi ha ricordato il libro preferito di quand'ero piccola, letto un miliardo di volte, che addirittura viene citato durante la narrazione: è Heidi di Joanna Spyri.
Me l'ha ricordato nella descrizione dei paesaggi, nella tenerezza con cui viene raccontato il rapporto tra la piccola nipotina e la nonna e in tanti altri piccoli particolari.
La narrazione di questo romanzo avviene in modo delicato, tenero come vengono narrate le storie per bambini, ma allo stesso tempo sono rimasta affascinata dall'utilizzo in alcune frasi di termini giapponesi ma anche inglesi.
All'inizio, però, ammetto che non capivo la struttura. Okay, non ce la divisione per capitoli, ma come si può partire dal finale della storia per raccontare la storia stessa?
Poi ho notato i tre racconti aggiunti alla storia e anche qui era tutto un chiedersi perché, ma poi finendo il libro ho realizzato.
Ogni piccolo insignificante dettaglio, dal "I known" pronunciato dalla nonna in risposta ad ogni "Ti voglio bene" di Mei, al personaggio del vicino Genji, ai genitori di Mei stessi, al gallo e alle galline, dal cagnolino della nonna e via discorrendo, rappresentano una lezione appresa per Mei, un ricordo da custodire come un tesoro prezioso.




Il finale è stato emozionante e ha lasciato un ultima grande lezione per Mei, forse la più importante, quella che riguardava la sua paura più grande.



Se dovessi trovare 3 aggettivi per descrivere questo libro, sceglierei TENERO, DELICATO, e per ultimo ma non a caso, PREZIOSO.
Adatto a chiunque, ma soprattutto a chi vuole sentirsi di nuovo bambino.










Nessun commento:

Posta un commento

Il Blog si nutre dei vostri commenti, quindi se vi fa piacere lasciateci il vostro pensiero riguardante l'articolo. E se avete gradito quello che avete letto, condivideteci 💓