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lunedì 7 febbraio 2022

Review Party "Nessuno disturbi l'amore" di Anna Zarlenga

 


Cari amici lettori,

oggi review party del nuovo romanzo di Anna Zarlenga "Nessuno disturbi l'amore", edito Newton Compton Editori. Lei scrive d’amore, ma non ha una storia. Lui ha molte storie, ma con poco amore. Poi, un giorno, le loro strade si incontrano…

La nostra Noemi lo ha letto in anteprima per noi; andiamo a leggere cosa ne pensa...





Titolo: Nessuno disturbi l'amore
Autrice: Anna Zarlenga
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Narrativa rosa
Uscita: 7 febbraio
Pagine: 288



Scrivere d’amore è facile… ma viverlo?

Dori è una scrittrice. A ventotto anni vive ancora con la famiglia, che non la incoraggia affatto, anzi, la soffoca con richieste continue, convinta che in fondo, il suo, non sia un vero lavoro. Ma Dori, sotto lo pseudonimo di Delphine M. Bright, con il primo romanzo ha avuto molto successo. Ha persino sperato che da quel momento in poi la sua vita potesse cambiare. Purtroppo i successivi romanzi non sono andati altrettanto bene e ora il rischio di un altro flop la terrorizza. Come se non bastasse, l’editor la incalza perché consegni in tempo e questa volta condisca la trama “con un po’ di pepe”. Ed è proprio questo il problema… Dori non sa proprio cosa sia il pepe. La sua vita amorosa è ormai da tempo inesistente. In un momento di crisi dovuto allo stress in famiglia, Dori dà fondo ai suoi pochi risparmi e decide finalmente di andare a vivere altrove, per ritrovare un po’ di tranquillità. Non navigando nell’oro, l’unica possibilità è affittare una stanza insieme ad altri studenti. In fondo uno studente dovrebbe studiare: quale fastidio potrebbe mai darle? Dori non immagina proprio in quale guaio sta per cacciarsi…


La protagonista Dorotea Monaco, è una single quasi trentenne, poco affascinante, conosciuta dagli amici come Dori, scrittrice (in crisi) di romanzi rosa che scrive sotto lo pseudonimo di Délphine M. Bright.
Dori ha l’urgente bisogno di concentrarsi perché ha un compito ben preciso: scrivere un romanzo rosa diverso da tutti gli altri, originale. Considerando anche che i report del suo ultimo romanzo non sono proprio rosei, di conseguenza deve impegnarsi al massimo per il prossimo per emergere, per fare la differenza, per non rischiare di finire nell’oblio, sommersa da chi, come lei, trova nella scrittura il proprio centro gravitazionale, il proprio mondo.
Ad ostacolarla però c’è un blocco di scrittura che sembra non finire e una famiglia che non capisce proprio lo stile di vita scelto dalla nostra Dori e il suo bisogno di concentrarsi, il suo bisogno di scrivere, l’importanza del suo lavoro.
Dorotea si trova quindi a fare da babysitter ai nipoti, a fare da supporto continuo a fratelli e genitori, quasi come una domestica.
La soluzione? Mettersi in fuga. Trovare una casa e svignarsela. Determinazione e coraggio gli ingredienti della fuga. E forse, e dico forse un pizzico di capacità di adattamento…



Si, perché l’Agenzia Quadrifoglio, contattata dopo un’immediata ricerca su Google dopo l’ennesimo scambio di vedute con la famiglia, altro non può fare e visti il budget e l’urgenza, ha solo una soluzione da proporre: un appartamento universitario in Borgo Orefici, da condividere con studenti universitari.
Accetta, perché in fondo la nostra Dorotea sa di non avere altre alternative.
Il lunedì seguente, valigie alla mano, Dori è pronta a dare inizio alla sua nuova vita, di certo però non si aspetta di trovare un coinquilino non proprio contento di averla in “casa sua”, che trasuda immaturità, arroganza e odiosità.



Il coinquilino in questione si chiama Alex Telesca, originario di Potenza, un ruba-cuori dai capelli corvini e gli occhi perennemente in tempesta; anche lui trentenne, non proprio una matricola universitaria ecco, insieme a Marcello, gestisce un negozio di articoli etnici non proprio fiorente e quando può si dedica al poetry slam, la sua valvola di sfogo.
Il suo obbiettivo: avere di nuovo il “suo” appartamento vuoto, senza che nessuno invada i suoi spazi, quindi far andare via “Pesciolina”(è così che soprannomina Dori, che con il suo nome ricorda la pesciolina del film Nemo).
È così che inizia una guerra aperta, fatta di “ladri” in piena notte, battute e scherzi che sembrano non smuovere di un millimetro la nostra protagonista.
Eppure i due hanno tanto in comune, come ad esempio la voglia di essere liberi, di poter fare quello che vogliono della loro vita, senza che nessuno, soprattutto la famiglia, ci metta il becco, visto e considerato che anche Alex ha qualche problema di bugie raccontate ai genitori per sfuggirgli.
La crisi e il blocco che Dori credeva di superare trasferendosi non sembrano diminuire. Il problema vero, come le fa notare Marica, la sua editor, sono i personaggi. Personaggi a cui manca quella veridicità che li rende vivi.
Però come fa una scrittrice di romanzi rosa, che è un po’ quasi come Cupido, a far innamorare i propri “prescelti”, i propri protagonisti se non conosce l’amore?
E seppur il cartello fuori dalla sua stanza reciti “Nessuno Disturbi Cupido”, la nostra Dori non sa cos’è l’Amore con la A maiuscola, non sa cosa si prova, cosa si sente…non sa cosa si provi a fare l’amore, figurarsi a scriverlo.
Anche qua arriva una soluzione, ma arriva dalla mente del diavoletto Alex, che propone, è il caso di dirlo, un vero e proprio patto con il diavolo.



Frase alquanto equivocabile, l’intento però è “nobile”, in sostanza visto il bisogno di denaro il nostro “diavoletto-benefattore” si offre di aiutare la nostra scrittrice in crisi a scrivere il nuovo romanzo, prevedendo già una valanga di soldi e suggerendo già titolo e obbiettivo “Trenta giorni per un Amore”….In fondo lui è il re dei seduttori, no?
Riuscirà Alex nel suo intento? Dorotea scriverà il suo romanzo? Alex e Dorotea riusciranno ad andare d’accordo?




Non vi svelo nient’altro, ho già parlato troppo, ma mi ha totalmente rapita la trama, di conseguenza avrei così tante cose da dire…
La bravura dell’autrice in questo romanzo emerge con ancora più potenza; con una scrittura semplice e una trama originalissima è riuscita a coinvolgermi totalmente. E poi ho riso come una matta.
Sono inoltre emersi degli aspetti, finalità che ho apprezzato molto e che leggendo i romanzi precedenti non avevo considerato, altri invece sono propri di questo romanzo, e che è la stessa autrice a far trasparire sia durante la lettura che nei ringraziamenti (oltre ad averli chiariti durante un incontro online):
La necessità e la voglia di raccontare la sua città sotto aspetti diversi da quelli che emergono di solito nella realtà; raccontare di gente comune, semplice, che usa felpe con gli avocado o ciabatte con i maialini, che si possono incontrare in un qualsiasi angolo della città.
Inoltre sono emersi la necessità, ma anche la difficoltà, di scrivere, soprattutto scrivere romanzi rosa: di fatto c’è un romanzo dentro ad un romanzo con le poesie di Alex come cornice. Sono emersi i pregiudizi che si hanno nei confronti di questo genere, raccontati con un pizzico di umorismo ma anche un accenno alla situazione del panorama letterario italiano.

Ringrazio veramente di cuore l’autrice e la casa editrice per avermi dato la meravigliosa opportunità di leggere e recensire questo graziosissimo romanzo.






 


 

   


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