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mercoledì 11 maggio 2022

Recensione "Break the silence" di Giordana Schiattarella



Cari amici lettori,

oggi la nostra collaboratrice Noemi ci parla del contemporary romance "Break the silence" di Giordana Schiattarella, uscito lo scorso 21 marzo in versione Selfpublishing. Venite a scoprire cosa ne pensa...




Titolo: Break the silence
Autrice: Giordana Schiattarella
Editore: Selfpublishing
Genere: Contemporary romance
Uscita: 21 marzo



Park Mirea è per metà italiana e per metà coreana. Vive in Italia da quando è nata, ma è stata spesso a Seoul a causa del lavoro del padre. È proprio lì che da bambina ha conosciuto Jeon Jonghyun, il bambino della porta accanto che ballava nel parco con un aeroplanino di carta sempre carico dei suoi sogni.

Mirea e Jonghyun non si sono più lasciati, nemmeno con l'oceano a fare da spartiacque.

E adesso che Mirea sta tornando a Seoul, questa volta per restare, le cose potrebbero cambiare. O forse no.

Jonghyun i suoi sogni li ha realizzati. È un idol adesso e, si sa, gli idol una relazione non possono averla. Una relazione non è nemmeno nei piani. Ma Mirea è cambiata dall'ultima volta. È cresciuta, è più matura, più donna, così come Jonghyun è più uomo.

E se anche potessero stare insieme, restando nell'ombra, non potrebbero rompere il silenzio, perché significherebbe la fine della carriera da idol e del sogno di quel piccolo bambino di nove anni.

Quindi, quanto ci vorrà per poter stare insieme? E poi, ancora, sarà davvero così facile rompere il silenzio?










È con estremo ritardo, me ne rendo conto, ma con estremo piacere che torno a parlavi di questa bravissima autrice, (che ringrazio) e del suo nuovo romanzo.

Questa volta sono stata catapultata in Corea, in una fan fiction ispirata ai BTS, di cui devo ammettere anche grazie all'autrice stessa, ho conosciuto tante bellissime canzoni, che è stato molto bello ritrovare come titoli dei capitoli e/o in piccoli spezzoni come frase incipit ad ogni inizio capitolo.

Ovviamente questo romanzo ha tutte le caratteristiche di una fan fiction, ma ha un grande punto a suo favore, che denota ancora una volta la bravura dell'autrice:

Al di là della bravura di creare testi in inglese di canzoni, che ogni volta mi lascia sbigottita, ha la capacità ogni qual volta la narrazione “scema”, com’è normale a volte succeda, di inserire un dettaglio, un piccolo mistero, una scena quindi, che in qualche modo mi faceva proseguire anche quando erano le 3 di notte…

Che poi quasi sempre mi ritrovavo a incappare in un colpo di scena, (e che colpi di scena!!), e così mi ritrovavo a non volermi staccare dalle pagine e parecchie volte mi sono trovata, nel migliore dei casi a essere così scioccata che se fossi stata in aperta campagna avrei ingoiato un paio di moscerini, nel peggiore dei casi a piangere come una fontana, pure le lacrime di *ettordici* anni fa, che nemmeno il tir di fazzoletti, che avevo chiesto all’autrice di farmi recapitare, sarebbe bastato.




Cerano momenti in cui immaginavo invece di prendere un aereo per andare a Seoul e fare quattro chiacchiere con Jonghyun…

Jonghyun, il nostro bel idol di Busan, cantante dei BAT, bello da togliere il fiato, occhi come due pozze marroni, capelli che rare volte restano del loro colore e un contratto valido per altri 5 anni, o forse anche per altri 10, per restare nella band, che vieta categoricamente di avere una relazione pubblica.

Fin da piccolo, Jonghyun sognava di ballare, di cantare, di diventare un idol e un pomeriggio, dopo le continue insistenze, all'età di 9 anni, i genitori lo portano a Seoul per iscriverlo ad una scuola di ballo.

Attendono l'orario dell’appuntamento in un parchetto, ed è proprio qui che Jonghyun si incontra/scontra con Mirea, che stava inseguendo due farfalle, una blu e una arancione.

Saranno proprio quelle farfalle a diventare il simbolo della loro “amicizia”, del loro “crescere”, del loro “mutare”….




Quando Mirea, la nostra protagonista principale, ragazza dalle origine metà occidentali, metà orientali, si ritorna a far ritorno a Seoul dall'Italia, dopo la pandemia e dopo un lungo periodo lontani, anche a causa del trainee di Jonghyun, il riavvicinamento tra i due è inevitabile e il confessare a loro stessi che forse sono qualcosa di più di semplici migliori amici quasi una formalità…

Eppure la clausola del contratto parla chiaro.

La loro “amicizia” è però anche segnata dall'immenso dolore per la perdita dell'amico fraterno Yoon, conosciuto anche lui in quel parco, quel giorno di oltre 10 anni fa…

Tra mille ostacoli, misteri e segreti che vengono a galla…. Riusciranno i nostri due beniamini a stare insieme?




A tifare per loro c’è Min-so, sorella di Jonghyun nonché migliore amica di Mirea e Jaime, amico di Jonghyun e membro dei BAT...

Mi sono affezionata a tutti i personaggi, in particolare a quelli ispirati ai BTS, ho amato la struttura della storia, divisa in pov con diversi flashback, ben segnalati.

Dalla scrittura chiara e semplice ma non banale dell'autrice emerge tantissimo: dalla passione per i BTS dell'autrice a quanto faticoso sia essere un Idol e stare su quel palco, dall'importanza dell'amicizia, dall'amore al dolore per la perdita, dalla forza e volontà di voler cambiare le cose al voler salvare e salvarsi, per finire al sacrificare perfino la vita per le persone che si amano….





Ed è per questo che ho amato il finale, perché stravolge tutto quello che ormai, arrivata alla fine, davo per certo. Ammetto che all’inizio mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, volevo a tutti i costi un finale “felice", ma poi ho compreso…

 











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