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giovedì 19 maggio 2022

Recensione "Pensati senza limiti: Poesie per cuori diversi" di Marco Polani



Cari amici lettori,

oggi sul blog vi parliamo dell'ultima fatica dell'autore Marco Polani che ha deciso di autopubblicarsi uscendo il 16 maggio con una raccolta di poesie dal titolo "Pensati senza limiti: Poesie per cuori diversi". La nostra Noemi ve ne parla di seguito...




Titolo: Pensati senza limiti
Autore: Marco Polani
Editore: Selfpublishing
Genere: Poesia
Uscita: 16 maggio



Pensati senza limiti è una raccolta di poesie per tutti quei cuori che si sentono sbagliati, fuori posto, incompresi.
Quei cuori eccezionali e che, come ogni eccezione, brillano di luce propria in un mondo tutto uguale.

Poesie brevi, dirette, sintetiche che, come pugni nello stomaco, non risparmiano una critica alla società contemporanea e a quella dei social network. Un libro in cui l’autore mette in discussione anche se stesso, con le sue debolezze e insofferenze. Un libro in cui appaiono squarci di compassione, di amore incondizionato e salvifico, popolato da mostri che non sono mostri e da carnefici senza pietà.

Figure variegate riempiono le pagine, da padri assenti, a personaggi solitari, da uomini incompresi a donne maltrattate. Un viaggio in un mondo situato fuori dal mondo, dove l’amore non si chiede più per troppa timidezza o per paura di farsi del male. Un mondo dove l’unica salvezza sembra quella di costruirsi una propria isola nella quale preservare le proprie radici e i propri difetti.

Un libro coraggioso in cui il poeta affronta la tematica del diverso.
Ma chi è veramente diverso al giorno d'oggi?










Ero in trepidante attesa per questo libro già da quando l’autore aveva annunciato di star per “tornare”, di conseguenza quando mi ha proposto di leggerlo in anteprima, e lo ringrazio per avermi dato quest’opportunità, sono stata più che felice di accettare.

Avevo aspettative forse un po' troppo alte, che in parte, sotto alcuni aspetti, sono state confermate, sotto altri aspetti , no, ma andiamo per gradi.

Una raccolta di poesie uniche, libere come lo è l’autore nello scrivere; senza infatti restrizioni contrattuali con una casa editrice l’autore ammette di essere riuscito a sentirsi libero, di riuscire ad esprimere meglio se stesso senza “restrizioni”.





Si nota questa “differenza” di scelta, perché le poesie sembrano essere state scritte di getto, per una necessità, senza un filone “narrativo”, inteso come trama generale, ma soltanto, appunto, scrivere seguendo le emozioni, che poi è quasi sempre ciò che segue la poesia.

Il titolo del libro “Pensati senza limiti” è una frase che ricorre spesso nei suoi libri, passati e non, e il suo significato, che l’autore ci tiene a chiarire nella post-fazione, non è tanto un inno alla sregolatezza, nel senso “faccio quello che voglio…”, ma è invece un inno al non lasciarsi fermare, di dare il massimo senza porsi dei limiti o sopportare dei limiti imposti.

Scritte tra l’inverno e la primavera, le poesie trattano tutti i temi della vita quotidiana: amore, amicizia, solitudine, perdita, dolore, il ritrovarsi, l’abbandono, la famiglia e la sua importanza…

In effetti nascono davvero per una necessità dell’autore, che è sempre lui stesso a chiarire:

Nascono da quell’esigenza o meglio da quella continua ricerca di quelle figure considerate da tutte strane, diverse ma dal cuore grande e dalle ferite profonde. Quindi, un libro quasi dedicato a chi non accetta di dover indossare una maschera per sentirsi parte di una società, “che premia lo strano a tutti i costi…confondendo la diversità con il conformismo”, a chi vive con il dramma di essere additato, non compreso, non capito.




Come ho detto, le poesie affrontano quindi temi importanti e quotidiani, e si nota che c’è tanto dell’autore perfino in questo “sentirsi diverso”, che emerge anche nella scelta stilistica dell’autore di non mettere le lettere maiuscole, “un’omaggio alle parole per farle sentire tutte uguali e della stessa importanza”.






Lo stile dell’autore è semplice, accompagnato da una scrittura chiara e lineare, poesie brevi, a volte anche a rime baciate che rendono il tutto più armonioso, ma di effetto, di conseguenza si legge molto velocemente ma riuscendo comunque, appunto, a colpire, a restare impresso.

La scelta di non dare una struttura, seguire quindi le emozioni, come piace pensare forse a me, è l’ennesima scelta stilistica dell’autore che colpisce, perché il fine è quello di far si che qualsiasi pagina aperta, anche a caso, regali una poesia che possa farti sentire meglio, possa regalarti un’emozione, possa farti sentire capito, come un rifugio.





Ora, dovendo trarre le conclusioni, vi dirò che:

Mi ha convinta completamente, appunto per quanto detto sopra, ma come vi dicevo all’inizio, forse per le aspettative alte, forse per il termine di paragone quasi automatico con altre opere dell’autore, mi viene da pensare che sia una raccolta di “passaggio”. Mi spiego meglio:

rispetto a una delle raccolte precedenti , che ho amato, “Non ti spegnere”, ho avuto la sensazione che l’autore si stesse “preparando” per un ritorno ancora migliore; è come se questa raccolta fosse “la preparazione”, “l’anticipazione” di qualcosa di più grande, il che non invalida l’opera, anzi…









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