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martedì 20 dicembre 2022

Recensione "A cena con l'assassino" di Alexandra Benedict

 





Cari lettori,


che ne dite di trascorrere le feste in maniera un pò movimentata? Oggi vi parlo del Mistery Thriller/Giallo "A cena con l'assassino" dell'autrice Alexandra Benedict, uscito il 31 ottobre per Newton Compton Editori. La lettura perfetta per chi ha voglia di partecipare ad una cena speciale che prevede nel menù indovinelli ed enigmi, in una vecchia casa piena di mistero e segreti.


Venite con me...






Titolo: A cena dell'assassino
Autrice: Alexandra Benedict
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Mistery Thriller/Giallo
Uscita: 31 ottobre
Pagine: 288



Dodici indizi
Dodici chiavi
Dodici enigmi
Solo chi li risolverà riuscirà a sopravvivere
Lily Armitage ha deciso che non metterà mai più piede a Endgame House, la grande dimora di famiglia in cui sua madre è morta ventuno anni prima. I suoi propositi, però, vacillano quando riceve una lettera dalla zia, che la invita alla sfida tradizionale che si tiene ogni anno: il Gioco di Natale. In cosa consiste? I partecipanti dovranno trovare dodici chiavi con i dodici indizi a disposizione. Quest’anno c’è un premio speciale: l’atto di proprietà di Endgame House.
A Lily non interessa nulla della casa, ma nel biglietto c’è un dettaglio che basta da solo a convincerla: durante i giochi verranno rivelati gli indizi per scoprire finalmente la verità sulla morte di sua madre. Ma è davvero così o si tratta di uno scherzo di pessimo gusto?
Per scoprirlo, Lily deve trascorrere dodici giorni nella grande casa insieme ai cugini, risolvendo enigmi e indovinelli per rivelare, uno a uno, i segreti più oscuri della famiglia Armitage.
Quando una tempesta di neve isola la casa da ogni contatto con l’esterno, tutto può succedere...












Fan delle classiche crime story alla Agatha Christie, non volete rinunciare ad un po' di mistero neanche sotto Natale? Ho la lettura che fa per voi!

Ecco cosa vi aspetta:

  • Vecchia casa di campagna, teatro di omicidi misteriosi e verità nascoste tra le mura.
  • Dodici giorni per risolvere dodici indovinelli e trovare dodici chiavi.
  • Sei giocatori. I cugini Armitage. Sei bambini ora adulti che conoscono bene Endgame House.
  • Premio: la casa. Chi vince ne diventa il proprietario.
  • Parola d’ordine: sopravvivenza.



Che il Gioco di Natale abbia inizio!







Allora vi ho incuriosito? Venite che vi racconto di più…

Ci troviamo nella campagna inglese dove solitaria e silenziosa si staglia la dimora della famiglia Armitage, che diventa ogni anno il palcoscenico perfetto dove mettere in atto una sorta di caccia al tesoro, fatta di indovinelli ed enigmi. Endgame House porta bene il suo nome, non credete?

Per anni è stata un luogo felice per la famiglia Armitage dove stare tutti insieme e crescere a pane e anagrammi. Ma alcuni fatti hanno macchiato di rosso la carta da parati della casa e da allora nessuno ha voluto più metterci piede. Lo sa bene Lily, che evita come la peste Endgame House da anni.

Quella casa rappresenta oramai per lei un luogo da dimenticare. Un posto che apre una ferita che sanguina ancora: la morte di sua madre Mariana è ancora oggi dopo più di vent’anni, un’immagine vivida nella sua mente e terribilmente dolorosa. Anche solo pronunciare o sentire il nome, agita il suo cuore che batte più forte della sua amata macchina da cucire.






Perché voler tornare in quella vecchia casa piena di ricordi e farsi ancora del male? Lily è decisa a non metterci più piede. Meglio rimanere al sicuro tra le anguste ma confortanti mura del suo appartamento londinese tra scampoli di stoffa, ago e filo alla mano.

Quest’anno però, il dovere chiama. La sua amata zia Liliana le manda una lettera che contiene una proposta che non potrà rifiutare. Non stavolta. Il classico Gioco di Natale quest’anno ha qualcosa in serbo per lei.

Si dovranno risolvere i soliti indovinelli che lei è bravissima a risolvere da sempre ma ogni sonetto composto in maniera magistrale dalla mente diabolica di sua zia, contiene anche un messaggio nascosto per lei. Un indizio che potrebbe finalmente regalarle la verità sulla morte di sua madre e chissà, farle fare pace col passato.



"Avrai molte domande, e le risposte arriveranno. Saranno lì, in ciascun indizio: l’inizio e quasi la fine di ciò che ha perseguitato la nostra famiglia per così tanti anni.
Ogni indizio, escluso uno, è un messaggio per te. Ascoltali."


Impossibile per Lily non presentarsi, lo sapeva bene zia Liliana che sua nipote seppur timorosa e agitata di mettere piede nel luogo della sua infanzia, non avrebbe detto di no.

La vecchia casa dove è cresciuta assieme ai suoi cugini, imparando a giocare e affinare l’ingegno come i suoi zii, sua nonna Violet e sua mamma, è uno scrigno pieno di ricordi. Alcuni dolorosi da toglierle il fiato, stretta nel suo corsetto. Altri felici e spensierati che la riportano indietro a quei bei tempi dove tutto sembrava avvolto dalla magia, dalla dolce coltre dell’ingenuità infantile.



“Ogni passo fa riemergere ricordi, come delle molle giocattolo che scendono le scale.”


Varcare quella soglia potrebbe essere allo stesso tempo familiare e sconosciuto. Come riaprire una vecchia capsula del tempo. Per Lily, segnata da eventi che l’hanno resa ancora più chiusa e fredda come un pezzo di ghiaccio, la casa rappresenta una trappola. Ma ahimè, è costretta a trascorrevi dodici giorni, dalla Vigilia di Natale fino all’Epifania, assieme ai suoi “adorati” parenti.

Se non fossimo di fronte ad un giallo natalizio, ci sarebbe da ridere. XD

Le regole del Gioco sono chiare. Ogni giorno troveranno un indovinello che dovranno decifrare. Ogni sonetto contiene anagrammi e indizi da risolvere e solo chi riuscirà a trovarli, aguzzando la vista, riuscirà a trovare le chiavi che porteranno alla scoperta di una stanza segreta. Primo premio in palio: la casa, naturalmente.

I sei cugini sono gli unici eredi in vita della famiglia Armitage e chi sarà il più fortunato, si prenderà la casa.

Facile, no? Mentre Lily non ci tiene proprio ad avere la casa, gli altri sembrano disposti a tutto per averla. Anche a passare sopra il cadavere dell’altro?






Più che un gioco sembra una corsa alla sopravvivenza. Lily vorrebbe solo scappare e nascondersi sotto strati di stoffe pregiate e non riemergere più. Peccato che dovrà partecipare attivamente al Gioco e risolvere quegli indovinelli e soprattutto riscoprire il calore degli affetti familiari.

A complicare la situazione, ci pensa la neve. Apparentemente candida e soffice, quasi innocua diventa la nemica che sbarra il cammino verso la libertà. Una bufera isola Endgame House e i suoi coinquilini saranno costretti, volenti o nolenti, a giocare a questo gioco del Monopoli senza fine.

Le feste sono appena iniziate e ora di mettersi a tavola e cenare con gli amabili parenti. Buon appetito e buone feste!




Aspettavo di leggere questo libro già prima della sua uscita. Lo sappiamo tutti, i libri non hanno scadenza ma alcuni seguono una stagionalità e A cena con l’assassino è uno di quelli. Perfetta lettura da leggere sotto le feste di Natale, tra un pranzo e una cena. Ambientato proprio nei giorni di festa, questo libro ci porta nella storia di una famiglia inglese e della sua dimora ricca di fascino che cela i segreti più oscuri dei suoi abitanti.

In questa storia, la casa stessa è una protagonista che si anima, svelando segreti e celando misteri. Una dimora che affascina il lettore, curioso di scoprire ogni anfratto, ogni angolo, le sue mille stanze. Tutto ciò ha creato l’atmosfera giusta per entrare bene nella storia e sentirsi coinvolti. Alla casa si unisce un labirinto, un luogo che già per sua conformazione trasmette mistero e intrigo.






L’autrice ha infiocchettato poi la narrazione di due giochi con cui anche noi lettori possiamo sentirci protagonisti della storia. Anagrammi ben nascosti che confesso non sono riuscita a trovarli tutti. Una vera schiappa ma ho adorato il fatto di rendere interattivo il libro. Una scelta originale e intrigante.



“Legge ogni verso lentamente, degustando le parole come si trattasse di un whisky d’annata. Sente le note agrumate della composizione, e poi retrogusto dolciastro. Un anagramma le si svela da sé sulla punta della lingua, ma le note di fondo, il cuore della poesia e gli indizi che dovrebbe trovare, hanno bisogno di un po’ più di tempo per farsi riconoscere. Trattiene le parole in bocca, le scalda fino a che non le bruciano le gengive. Quei versi sono così pieni di sapore, così torbati. Così affumicati. Perché nessuno percepisce l’oscurità che si portano dentro?”



Il personaggio principale della storia è Lily Armitage. Una giovane donna che impariamo a conoscere a pillole. Lei più dei suoi cugini, da quel lontano giorno in cui ha perso sua madre, si è chiusa a riccio. Vive sepolta nel suo piccolo appartamento a Londra, tra seta, broccati e i suoi amati corsetti. La sua firma.

Una giovane donna con dei sogni da grande stilista che vive chiusa nel suo mondo e rifiuta ogni contatto umano e di spiccare il volo e conquistare il mondo. Devo dire che ho empatizzato molto col il suo personaggio.



“Di solito pensa alla propria mente come a una rappresentazione interna del suo appartamento: una specie di magazzino pieno zeppo di cumuli di cose scombinate e che non saranno mai utili a niente.”



La lettura è molto scorrevole e se qualcuno di voi ha intenzione di leggerlo per le feste, scommetto che lo finirete prima dello scoccare dell’anno nuovo. Se la location mi ha rapita e il Gioco di Natale mi ha intrigato, purtroppo a tratti la narrazione non mi ha dato quel qualcosa in più che poteva rendermi molto più avvincente la lettura. Per questo do la colpa un po' al fatto che la mia lettura è stata frammentaria, divisa in tappe per esigenze di GDL e il fatto di non leggere in maniera continuativa, mi ha fatto perdere un po' la bussola. È stato come aver dimenticato di aprire qualche casella di un calendario dell’Avvento. Ho perso un po' quel sentimento di bambinesco stupore.

“«Il passato è sempre presente, anche se nascosto».
«Come i disegni dietro le finestrelle del calendario dell’avvento».”



Gli ultimi capitoli li ho letti tutti d’un fiato e lì ho ritrovato un po' di magia delle prime pagine ma l’incanto si è spezzato con il finale, a mio parere un po' scontato e prevedibile. Poco effetto sorpresa che invece mi aspettavo dopo tutta la faticaccia della caccia al tesoro. Nel complesso, rimane una bella lettura che rimane però molto soft, senza tanti picchi e colpi di scena. Un mistery thriller ben architettato da leggere in solitaria ma anche in gruppo, in famiglia. Tutti assieme appassionatamente e fare a gara a chi scova per primo il prossimo anagramma.




 

 




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