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giovedì 9 marzo 2023

Recensione "Per il lupo" di Hannah Whitten, Wilderwood #1

 



Amici lettori,

ma quanto è bello vedere riscritte le favole che ci venivano raccontate da bambini? Per chi come me sta apprezzando tantissimo i retelling, oggi vi parlo di "Per il lupo", primo volume della duologia Fantasy YA/Retelling Wilderwood dell'autrice Hannah Whitten. Venite a conoscere una nuova versione di Cappuccetto Rosso e del grande e spietato (forse) Lupo cattivo...






Titolo: Per il lupo
Autrice: Hannah Whitten
Editore: Oscar Mondadori Vault
Genere: Fantasy YA/Retelling
Uscita: 8 novembre
Pagine: 456
Serie: Wilderwood #1


RED È L’UNICA SECONDOGENITA nata da secoli, e come tale sa che la aspetta un destino ineludibile: verrà sacrificata al Lupo nella Foresta nella speranza che lui restituisca al mondo gli dèi che ha rapito.

Red ne è quasi felice: tormentata da un misterioso potere che non è in grado di controllare, almeno nel Wilderwood non potrà fare del male a coloro che ama. Non più.

Ma le leggende non dicono la verità. Il lupo non è un mostro, è un essere umano. I poteri di Red non sono una maledizione, sono una vocazione. Ma se non imparerà a controllarli gli dèi, divenuti mostri, inghiottiranno il Wilderwood, e il mondo intero.




Wilderwood Series:

1. Per il lupo
2. For the Throne






Lettori, febbraio è stato per me un viaggio infinito in mondi di fantasia tutti da scoprire. I fantasy che erano una lettura che mi concedevo una tantum, sono stati i protagonisti assoluti delle mie giornate. Un sottogenere che mi sta affascinando sempre di più, è poi quello dei retelling. Mi piace che le storie che mi hanno fatto compagnia da bambina, vengano completamente stravolte per ricreare delle storie nuove di zecca, tutte da scoprire.

Uno dei tre fantasy che ho letto il mese scorso è stato proprio un retelling romance, Per il lupo di Hannah Whitten. Si tratta della rivisitazione della fiaba Cappuccetto Rosso. Ma dimenticate quello che sapevamo su Cappuccetto Rosso e il brutto lupo cattivo perché la Whitten ci porta in un mondo nuovo dove Cappuccetto Rosso o meglio Redarys è la Seconda Figlia del regno di Valleyda della casa Valedren. Nell’anno Quattrocento del Vincolo, dopo secoli dall'antico patto, la secondogenita va sacrificata al Lupo e al compimento del suo ventesimo anno di età dovrà abbandonare il palazzo e la vita che fino ad allora conosce entrando nel terrificante Wilderwood, una fitta foresta di alberi bianchi come cadaveri, le cosiddette "sentinelle" che segna il confine con i territori a Nord del regno.

Il patto va avanti da tempo immemore, da secoli. Da quando Cinque Re lo stipularono con il Wilderwood e tutta la magia venne risucchiata dalla Foresta. Da quando furono create le Terre D’ombra per contenere la distruzione degli dèi che stavano terrorizzando Valleyda e i suoi abitanti. E cinquant’anni dopo un altro patto, un patto d’amore/morte che costrinse il primo Lupo e la prima Seconda Figlia a fuggire nel Wilderwood per proteggere il loro amore impossibile e poi anche i Cinque Re entrarono nella Foresta per non fare più ritorno. Una storia tramandata di madre in figlia, tra le famiglie di tutto il Regno e anche oltre Valleyda dove tutti pregano affinché finalmente il sacrificio funzioni e i Re tornino a casa.

Il patto ha la forma di un marchio sulla pelle delle secondogenite, rendendole il perfetto sacrificio umano, l’unico mezzo per proteggere il Regno dalla magia distruttiva del Wilderwood. Una litania indimenticabile e incancellabile impressa sulla corteccia di un albero del Wilderwood.





Consapevole da sempre di essere la sorella destinata al Lupo, Red ha vissuto la sua vita in preparazione di quello che l’aspettava un giorno. Una persona a metà che non merita l’amore di una madre che sa dovrà perderla un giorno. Una sorella amatissima da Neverah, sua sorella gemella che al contrario di lei sarà destinata a guidare il Regno, prendendo un giorno il posto della loro madre Isla.

Red non vorrebbe mai lasciare Neve per donarsi alla Foresta e al Lupo ma dall’altra parte è decisa a compiere il suo destino. Il dovere non è la sola motivazione per immolarsi. Qualcosa dentro di lei, una magia a lei sconosciuta cerca di venire fuori, sprigionando tutta la sua forza distruttiva e Red sa che quando accadrà non sarà in grado di contenerla. Per il legame di amore fraterno che la lega a Neve, Red è pronta a scomparire dalla vita di Neve per tenerla al sicuro da se stessa. Da una sorella che custodisce in sé il seme di una distruzione.



“«Devi fidarti di me» mormorò Red nei capelli di sua sorella. «So quello che faccio. È così che deve andare.»”



E così Red si addentra nella Foresta per non far più ritorno. Il Wilderwood la richiama a sé come se fosse una parte della Foresta e nulla può fare per mettere fine a questo legame. Con solo una sacca piena dei suoi amati libri, Red va incontro alla sua fine, a quel Lupo che tutti hanno sempre descritto come un mostro, pronto a reclamarla e ucciderla. 
Sbagliato, perché quello che si trova davanti dopo varcata la soglia e essersi allontana dal confine con la sua vecchia casa, è qualcosa di inaspettato.

Il lupo non è così terribile e cattivo come viene descritto nei racconti e anzi sembra alquanto restio a tenerla lì con lui. Red si trova completamente spiazzata. Tutto ciò che conosceva non era vero e anzi giorno dopo giorno grazie al docile e silenzioso Eammon scopre una versione del tutto nuova della storia.

Eammon è sì il Lupo ma solo di nome e dopo anni a non avere la possibilità di scegliere ciò che voleva per sé, lì tra le quattro mura di una Fortezza che sembra essere costruita a favore della Foresta, Red capisce che ha finalmente una scelta nella vita e solo grazie a colui che doveva essere il suo carnefice.






Anche quella parte sconosciuta di lei che le cresce dentro trova una sua spiegazione e Red capisce che grazie ad Eammon che tiene buono il Wilderwood tenendo il più possibile chiuse le Terre d’Ombra, il suo potere può essere controllato e non essere un'orribile maledizione ricevuta in una notte di luna piena.






Da qualche tempo però la forza del Wilderwood sembra essersi indebolita e anche Eammon sembra allo stremo delle forze. La Foresta esige sempre più sangue e anche quello non basta più.

Red capisce che ora può essere più di una martire ma bensì un’eroina che grazie al suo potere e il suo essere legata in maniera inscindibile al Wilderwood può riscrivere la storia e salvare assieme al Lupo le sorti del Wilderwood e di Valleyda. Salvare sua sorella Neve.

““Legati.”
Un leggero fruscio del sottobosco, un ticchettio di rami che formavano una parola. Su una delle rocce ai piedi di Red il muschio si scurì, avvizzì.
“Devono essere legati. Devono essere due. Come prima.””



La storia aveva attirato la mia curiosità sin dalla prima lettura della trama e per questo, il libro era finito nella mia lunghissima lista di libri da leggere. Complice un gruppo di lettura, ho deciso di tuffarmi tra le sue pagine con zero aspettative e tanta voglia di sapere come era stata riscritta una delle mie fiabe preferite.

Beh, devo dire che la Whitten ha creato un universo veramente intrigante. Abbiamo una foresta che sembra essere una nemica e un'amica allo stesso tempo per la nostra protagonista che di Cappuccetto Rosso conserva solo il nome in riferimento al mantello rosso. Simbolo di sacrificio. Quello che mi ha lasciato a bocca aperta e la sorella di Red, Neve che dal nome sembra proprio riferirsi a Biancaneve. La Whitten ha creato una perfetta armonia unendo in maniera impensabile due protagoniste di due favole diverse. Geniale.

C’è da dire che la storia sembra prendere spunto più da altre storie, tipo La Bella e la Bestia. Nella parte di narrazione nel Wilderwood, troviamo proprio che Red cerca in tutti i modi di comprendere la natura di Eammon che porta dentro di sé la Foresta e in qualche modo potrebbe apparire come un mostro. Come fa Belle con la Bestia.





La narrazione è inframmezzata da “Interludi”, dove nel frattempo veniamo a conoscenza di quello che sta succedendo a Valleyda, a palazzo con Neve che non si dà pace per la “perdita” della sorella e cerca in ogni modo una soluzione per farla tornare a casa da lei. 
Ho trovato queste parti molto noiose e sinceramente non vedevo l’ora di tornare a leggere di Red e Eammon. Comprendo la necessità di introdurli per dare continuità al racconto, anche perché Neve sarà la protagonista del secondo e ultimo volume, ma sono state per me fonte di distrazione dalla linea narrativa principale.



"Neve era l’occhio di un ciclone di morte; le girava intorno come uno strascico su un abito."



Se la storia ha il suo perché ed ha perfettamente un senso logico, quello che ahimè non ha funzionato è la parte descrittiva del libro. L’inizio del romanzo è molto nebuloso e solo dopo un po', si comincia a comprendere tutto. Ho riscontrato molta difficoltà a figurami il palazzo di Valleyda e anche parti della Fortezza del Lupo. La parte più carente del libro sono proprio le descrizioni delle varie ambientazioni. Posso non farci troppo caso se sto leggendo una lettura di altro genere, ma in un fantasy mi aspetto molta cura delle parti descrittive perché i lettore deve potersi creare il tutto con la propria immaginazione.

Ciò che mi ha tenuta incollata è stata sicuramente la parte di racconto nel Wilderwood e i suoi protagonisti, dal Lupo super misterioso e taciturno all’impavida e leale Red. 
È la parte più interessante che aggiunge qualcosa di molto più consistente alla storia rispetto al racconto di Neve e del palazzo dove assistiamo ad uno sviluppo incentrato su fanatismo religioso/esoterismo.

Anche la parte di storia del legame tra Lupo e Seconda Figlia, all’inizio non è racconta così bene, solo andando avanti con il racconto, si cominciano a legare tutti i frammenti, componendo il quadro generale.


"«Il Wilderwood cadrà. Il Lupo morirà. I Re saranno liberati.»"


I personaggi sono stati caratterizzati abbastanza bene. Quelli che attirano l’attenzione sono senza ombra di dubbio Red e Eammon. Un legame che si fa strada piano ma in maniera costante, capitolo dopo capitolo. Come le radici di un albero che si fanno pian pianino strada nel terreno. In questo racconto, la morale è quella che molte volte abbiamo riscontrato in altri racconti, che la chiave di tutto è accettare la propria natura e quella degli altri per potere realmente amare ed essere amati. Per essere finalmente felici.






L’ultima decina di capitoli del libro sono ricchi di azione e adrenalina e forse è la parte che ho apprezzato meglio dell’insieme. Che ve lo dico a fare, il finale è aperto, certo non così tanto da far disperare i lettori però molto ancora deve trovare il suo lieto fine. 



"«Ciao, Neve.»
«Sei sveglia.»
Due occhi azzurri la scrutarono, penetranti.
«Stavo aspettando.»"









 


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