Cari amici lettori,
oggi vi parlo di "King of Greed", un'appassionante storia d'amore con un matrimonio in crisi e seconde possibilità. Un libro che non parla, però, solo di amore, ma anche di crescita, di scelte e consapevolezza. È il terzo capitolo della serie Kings of Sin di Ana Huang, uscito il 20 maggio per Oscar Mondadori Vault.
Titolo: King of Greed
Autrice: Ana Huang
Editore: Oscar Mondadori Vault
Genere: Contemporary romance
Uscita: 20 maggio
Pagine: 264
Serie: Kings of Sin #3
Brillante, ambizioso, potente, DOMINIC DAVENPORT è partito da zero per diventare il re di Wall Street. Ha tutto: una casa splendida, una moglie bellissima, e più soldi di quanti riuscirà mai a spendere. Eppure non è mai soddisfatto. Nella sua smania di avere sempre di più, finisce per allontanare l’unica persona che lo abbia mai amato davvero. Solo quando lei lo lascia, Dominic capisce che nella vita c’è qualcosa che va oltre il denaro e la gloria… ma ora potrebbe davvero essere troppo tardi. Gentile, intelligente, premurosa, ALESSANDRA DAVENPORT ha interpretato per anni il ruolo della moglie-trofeo. È stata accanto a Dominic mentre costruiva il suo impero, ma ora che hanno conquistato la vetta, si rende conto che lui non è più l’uomo di cui si era innamorata. Quando capisce che per il marito lei verrà sempre dopo il lavoro, decide di prendere in mano la propria vita e mettere se stessa al primo posto, anche a costo di abbandonare l’unico uomo che abbia mai amato. Ciò che non poteva prevedere è quanto lui sarebbe stato capace di lottare per salvare il loro matrimonio.
Kings of Sin Series:
1. King of Wrath
2. King of Pride
3. King of Greed
4. King of Sloth
5. King of Envy
6. King of Gluttony
7. King of Lust
I libri della serie Kings of Sin, sono autoconclusivi ma legati da un filo conduttore: uomini di potere, affascinanti e decisamente imperfetti, che si trovano a fare i conti con i propri limiti emotivi. In questo terzo capitolo, il protagonista è Dominic Davenport, “il re dell’avidità”, un uomo che ha costruito il suo impero finanziario da zero. Brillante, calcolatore, determinato. E, allo stesso tempo, emotivamente cieco.
Quando conosciamo Dominic, è già sposato con Alessandra, la donna che ha amato fin dai tempi dell’università. Lui è un uomo che si è fatto da solo, il classico re di Wall Street: tutto lavoro e ambizione. Dieci anni passati a rincorrere il successo lo hanno trasformato in un marito assente, quasi sconosciuto. Il loro matrimonio, quindi, è tutto fuorché felice. E, come spesso accade, nel rincorrere il successo, Dominic ha perso di vista la cosa più importante: sua moglie. Così Alessandra, dopo un periodo lungo di silenzi, appuntamenti mancati, vacanze annullate e tentativi falliti, fa qualcosa che richiede un coraggio enorme: lo lascia. Non per un altro uomo, non per vendetta, ma semplicemente perché si è persa e vuole ritrovarsi.
Ed è qui che King of Greed inizia davvero.
Quello che Ana Huang costruisce è un delicatissimo equilibrio tra passato e presente. Attraverso flashback – inseriti in modo fluido e mai pesante – scopriamo com’era l’amore tra Dominic e Alessandra all’inizio: tenero, forte, pieno di promesse. Poi, pagina dopo pagina, vediamo come quell’amore si è incrinato sotto il peso delle ambizioni, delle aspettative, delle rinunce.
Il presente, invece, è fatto di distanza, rancore e rimpianti. Ma anche di piccoli gesti, segnali di un cambiamento. Dominic capisce – troppo tardi – di aver dato tutto a Wall Street e niente a sua moglie. Quello che segue non è una semplice riconquista: è un percorso di espiazione, quasi doloroso da leggere per quanto è realistico. Non bastano fiori e cene eleganti. Serve presenza, ascolto e vulnerabilità.
Alessandra è una protagonista che rompe gli schemi, uno dei punti più forti del romanzo. Non è la solita moglie arrabbiata che aspetta il pentimento del marito. È una donna che ha sofferto, sì, ma che ha anche scelto di rialzarsi. La sua crescita è potente: si costruisce una carriera, riscopre sé stessa, si prende il diritto di essere felice a prescindere da Dominic. Il bello è che, nonostante tutto, non chiude completamente il cuore. È ferita ma non arida. E questo rende il suo personaggio incredibilmente umano.
Dominic passa dal potere alla fragilità. Dominic è...complicato. Non lo si ama subito, anzi!!! All’inizio si fa fatica a capirlo, a perdonarlo. Ma proprio questo è il suo punto di forza come personaggio: cresce. Fa i conti con le sue fragilità, con la sua incapacità di comunicare, con il fatto che amare significa esserci, non solo provvedere economicamente. E quando finalmente si arrende al sentimento, lo fa con una tenerezza che spiazza.
È uno di quegli eroi che si umiliano (emotivamente) per recuperare la persona amata. E se anche voi, come me, avete un debole per le storie sulle seconde possibilità... beh preparate i fazzoletti.
King of Greed non è solo una storia romantica. Parla di priorità, di autonomia femminile, di identità personale. Ci fa riflettere su quanto spesso, in una relazione, si dia per scontato che l’amore basti. Ma la verità è che l’amore va nutrito, giorno dopo giorno, anche (e soprattutto) quando la quotidianità prende il sopravvento.
Un altro tema importante è quello del successo personale. Dominic ha sempre associato il valore alla produttività e al denaro. Alessandra, invece, trova valore nelle relazioni, nella creatività, nel tempo condiviso. Sono due mondi che si scontrano, ma che possono anche imparare a incontrarsi, se c’è la volontà.
Una storia reale… non ci sono colpi di fulmine o riconciliazioni forzate. Anche i dialoghi sono carichi di tensione e mai melodrammatici. Bello il percorso personale di crescita e consapevolezza di entrambi i protagonisti. Dominic può risultare respingente all’inizio, soprattutto se non amate i personaggi "freddi".
In conclusione, King of Greed è una storia d’amore matura, onesta, a tratti cruda. È il racconto di una frattura che diventa possibilità. Non vi farà solo battere il cuore: vi farà riflettere. E forse, vi farà anche guardare con occhi nuovi le relazioni nella vostra vita.
Il presente, invece, è fatto di distanza, rancore e rimpianti. Ma anche di piccoli gesti, segnali di un cambiamento. Dominic capisce – troppo tardi – di aver dato tutto a Wall Street e niente a sua moglie. Quello che segue non è una semplice riconquista: è un percorso di espiazione, quasi doloroso da leggere per quanto è realistico. Non bastano fiori e cene eleganti. Serve presenza, ascolto e vulnerabilità.
Alessandra è una protagonista che rompe gli schemi, uno dei punti più forti del romanzo. Non è la solita moglie arrabbiata che aspetta il pentimento del marito. È una donna che ha sofferto, sì, ma che ha anche scelto di rialzarsi. La sua crescita è potente: si costruisce una carriera, riscopre sé stessa, si prende il diritto di essere felice a prescindere da Dominic. Il bello è che, nonostante tutto, non chiude completamente il cuore. È ferita ma non arida. E questo rende il suo personaggio incredibilmente umano.
Dominic passa dal potere alla fragilità. Dominic è...complicato. Non lo si ama subito, anzi!!! All’inizio si fa fatica a capirlo, a perdonarlo. Ma proprio questo è il suo punto di forza come personaggio: cresce. Fa i conti con le sue fragilità, con la sua incapacità di comunicare, con il fatto che amare significa esserci, non solo provvedere economicamente. E quando finalmente si arrende al sentimento, lo fa con una tenerezza che spiazza.
È uno di quegli eroi che si umiliano (emotivamente) per recuperare la persona amata. E se anche voi, come me, avete un debole per le storie sulle seconde possibilità... beh preparate i fazzoletti.
King of Greed non è solo una storia romantica. Parla di priorità, di autonomia femminile, di identità personale. Ci fa riflettere su quanto spesso, in una relazione, si dia per scontato che l’amore basti. Ma la verità è che l’amore va nutrito, giorno dopo giorno, anche (e soprattutto) quando la quotidianità prende il sopravvento.
Un altro tema importante è quello del successo personale. Dominic ha sempre associato il valore alla produttività e al denaro. Alessandra, invece, trova valore nelle relazioni, nella creatività, nel tempo condiviso. Sono due mondi che si scontrano, ma che possono anche imparare a incontrarsi, se c’è la volontà.
In conclusione, King of Greed è una storia d’amore matura, onesta, a tratti cruda. È il racconto di una frattura che diventa possibilità. Non vi farà solo battere il cuore: vi farà riflettere. E forse, vi farà anche guardare con occhi nuovi le relazioni nella vostra vita.
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