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mercoledì 13 settembre 2017

Recensione in Anteprima "703 Volte Tua" di Koraline L.F., #3 Mr 703

Cari amici lettori,

vi parlo in anteprima di 703 VOLTE TUA, il terzo capitolo della trilogia Mr 703 di Koraline L.F, in uscita oggi 13 settembre grazie alla Newton Compton Editori. Atto ultimo di questa storia che, nel bene o nel male, ci ha sconvolto emotivamente, trasportandoci direttamente all’Inferno. Quell’Inferno creato dal padrone degli Inferi Damon Blake. Ora, quando tutto sembrava andare per il meglio tra lui e la sua amata Eden Gari, il destino gioca la sua carta peggiore…



 Attenzione: la recensione può contenere SPOILER


Titolo: 703 Volte Tua
Autrice: Koraline L.F
Editore: Newton Compton Editori
Genere: Erotic Romance
Uscita: 13 settembre 2017
Serie: Mr 703 #3



Eden è disposta a dimenticare tutto e a seguire il suo Damon in Mississippi ma, davanti alle porte della Blake Finance Corporation, riceve una sconcertante notizia.
Il suo mondo si ferma.
Un brutto incidente, ancora una volta, potrebbe distruggere tutta la sua vita.
L’abbraccio di Sean è il suo unico conforto, l’unico riparo.
Lui le chiede di dimenticare, di ricominciare, ma lei non è pronta ad arrendersi, perché qualcosa la spinge a credere che nulla è come sembra…
Tra rivelazioni inaspettate e scoperte sconcertanti, Eden dovrà scegliere: arrendersi al destino o lottare per la verità?



TRILOGIA MR 703


  1. 703 Ragioni Per Dire Sì (qui recensione)
  2. Suite 703 (qui recensione)
  3. 703 Volte Tua, 13 settembre







Il gioco è ancora aperto. Le carte sono tutte sul tavolo. Alcune di esse già scoperte. Altre ancora da rivelare. Ed è proprio in quest’ultimo libro che il Croupier, ovvero la nostra Koraline, decide di darci il colpo finale. E quando parlo di “colpo”, prendetelo proprio nel suo vero senso della parola perché, cari amici, non ci viene risparmiato nulla. Tutto verrà messo alla luce e, senza mezzi termini e con abilità, la nostra partita sarà persa su ogni fronte. Non si può barare, ma solo restare in gioco. Un gioco che Damon Blake ha iniziato con la sua Eden Gari, ma anche con tutti noi e che ora, nonostante la sua presunta morte, riesce ancora a manovrare.



Eden Gari vede per la seconda volta la sua vita andare in pezzi. Non ha più nulla. È rimasta sola. È lontana dall’Italia e da tutto quel poco che le rimane lì. Il suo Damon è morto in un brutto incidente d’auto e il suo corpo è carbonizzato. Al suo fianco, Sean, l’unica persona di cui Eden si può fidare. L’unico che Eden conosce veramente. Anche Sean è disperato e cerca in tutti i modi di sostenere Eden, di confortarla e di convincerla a ricominciare daccapo. Eden, però, non accetta che il suo Damon non ci sia più. Non può essere vero, tutto ai suoi occhi è assurdo. Quel corpo che ha visto per il riconoscimento non può essere del suo Mr 703. Il dubbio nasce dentro Eden, o forse è il dolore a portarla a vivere una situazione di irrealtà. Soffre terribilmente e la notte i suoi sogni sono tormentati da due occhi viola. Damon era la sua àncora, il suo punto fermo, e quel corpo che giace inerme e irriconoscibile, non le ha permesso di accettare la sua morte e, a maggior ragione, quegli oggetti ritrovati vicino a lui. Si ritrova nel suo studio e tocca tutto quello che era appartenuto a Damon e casualmente scopre dei bigliettini, foglietti o tovaglioli su cui sono scritte una serie di frasi, tutte datate. E come una pazza, Eden inizia a metterli in ordine cronologico, ignara anche di Sean. L’intenzione di Eden è di riordinare tutto prima che il suo Damon faccia ritorno ma, guardando l’espressione di Sean, si rende conto che purtroppo Damon non tornerà mai più. Lui non c’è più. A confermarlo ancora è il suo testamento, il suo funerale, quella bara che viene calata nella terra. Il tormento e la sofferenza di Eden porta Sean a dichiarare per lei i suoi sentimenti, anche se sa che non sono corrisposti. Lui per lei ci sarà sempre e intende aspettarla. Ma Eden non si sente pronta. Non può voltare le spalle a Damon perché sente che lui è ancora vivo. Arriva ad assumere un investigatore per poter indagare a fondo sulla sua presunta morte, la disperazione e la sofferenza la portano a sperare, perché lei non si vuole arrendere a questo destino macabro. E la speranza si riaccende ancora di più quando Eden riceve una scatola piena di lettere, tutte indirizzate a lei e scritte da Damon. Allo stesso tempo, la speranza muore quando le indagini sembrano non avere esito positivo. Eden è distrutta e decide di entrare insieme a Sean all’Inferno, affinché il suo dolore diventi ancora più grande. Eden vede in Sean colui che la può guarire, colui che la porterà sul fondo del baratro, per poi poter risalire, mette la sua vita nelle mani di Sean.

“Il dolore ti vive dentro e si nutre di te, fino a cancellare ogni certezza. Sta solo a noi decidere se nutrirlo o distruggerlo, e io ho deciso di nutrirlo, di farlo crescere finché il mio corpo non avrà più spazio per contenerlo.”


E poi, all’improvviso, Eden perde la cognizione di tutto, del tempo e dello spazio, ritrovandosi in una stanza vestita da sposa e appesa al cornicione di una finestra. Il suo ultimo ricordo è di essere a Las Vegas insieme a Sean, ma non sa se si sono sposati, non sa se realmente è diventata sua moglie. Quello che di cui di sicuro è certa, è di saltare giù. E poi solo vuoto e buio, il nulla più assoluto, e il ricordo del rimprovero di Sean che per settimane le diceva di non bere e di non prendere le medicine. Eden non riusciva più a fare a meno di quel cocktail di alcool e farmaci, perché le faceva raggiungere la tranquillità. Ora, in una stanza lurida e ingiallita, sente solo la sua voce gridare aiuto e qualcuno che dall’altra parte della parete fa rumore… Poi una sola parola: “Eeeeeden…”



“Il mio cuore accelera e batte così forte che giurerei di sentirlo anche nelle orecchie, mentre il suo bacio si annienta. Ricambio il suo ardore con tutta la passione che per cinque mesi ho dovuto soffocare. Ricambio con tutto l’amore che temevo di non poter più donare.”

Eden sapeva che Damon non poteva essere morto ed ora, condotta nell’altra stanza, lo rivede. Per cinque mesi è stato tenuto prigioniero e adesso anche lei vive lo stesso destino. Due amanti incatenati, a pochi metri di distanza, senza la possibilità di toccarsi ma solo sfiorarsi. Due anime, perse e unite, che cercano di scappare da quella trappola… Due persone distrutte, che si ritrovano per viversi ancora anche se la situazione è delle peggiori… Chi può aver architettato tutto questo? Chi, con tanta maestrìa, può aver ingannato le loro vite? Chi vorrebbe veramente Damon Blake morto? I dubbi sono tanti così come le domande che sembrano non avere alcuna risposta concreta… Soprattutto una tormenta Eden… Quella notte avrà veramente sposato Sean??? Ora che ha ritrovato il suo amore perduto, cosa ne sarà di loro???



Ci credete che mentre scrivevo la recensione, ho rivissuto momento per momento questa lenta agonia? Sì, un’agonia amici, perché Koraline ha deciso veramente di farci scendere negli inferi. Sin dalle primissime pagine, la disperazione fa da padrona a tutto, e il senso di arrendevolezza si dipana dentro di noi. Senza nessuna speranza, senza un minimo di appiglio a cui aggrapparsi, senza illusioni. La realtà è cruda e verace. E l’Inferno ci risucchia inermi nel suo vortice. E la discesa è piena di ostacoli, paure, dubbi che forse, alla fine, porta alla luce solo se non ci si arrende. Un po’ come ha fatto la nostra Eden Gari, una donna debole ma allo stesso tempo risoluta, tanto da non accettare mai la morte di Damon, anche quando tutto sembrava ormai perduto. Non tutto è stato facile per lei: lo sconforto, la tristezza, il dolore opprimente, l’hanno portata ad agire d’impulso, seguendo il suo istinto, facendo anche scelte non comprensibili. Ma si sa che quando la sofferenza prende il sopravvento, annebbia la vista e confonde la mente, portandoci a fare cose assurde e senza senso. Per lei c’è solo Sean, che ha promesso di proteggerla e di supportarla, arrivando perfino a farle indossare un abito da sposa e portarla a Las Vegas… Ed è proprio da qui che iniziano le montagne russe; un percorso emotivo che ti porta scompensi cardiaci, con annessi giri della morte che ti ribaltano sottosopra fino a farti mancare il respiro. E quando tutto si ferma, ti rendi conto che in realtà la giostra continua il tuo gioco come se non ci fosse mai un punto limite. Avete capito, spero, che quest’ultimo libro, è una lettura al cardiopalma, avvincente, frenetica, da togliere il fiato… e questo fino all’ultima pagina!!!! 



Ogni tassello viene messo al suo posto e capiremo molto su Damon Blake grazie a quei bigliettini strappati che Eden trova sulla sua scrivania. E attraverso quelle lettere che Damon ha scritto a Eden, ma senza mai spedirle. Ed è grazie a questo che Eden non si è arresa ed è andata avanti nella ricerca. Perché leggere quelle parole scritte da Damon, in qualche modo, per lei era come tenerlo in vita, alimentando ricordi, e quelle parole avevano un solo messaggio da parte di Damon per Eden, ovvero cercarlo. Ed è anche grazie a quelle parole che Eden ci fa conoscere i lati ancora celati di Damon Blake. Lei lo ha salvato in ogni modo possibile, penetrando la sua dura corazza piena di crepe. Eden ha travolto la vita di Damon, ha abbattuto tutte le sue certezze facendolo diventare umano e non un uomo che voleva controllare il mondo, arrogante ed egocentrico. Condannati per l’eternità a questa passione, a questo amore che ormai li lega indissolubilmente anche dopo tutte le terribili verità che vengono messe a nudo. Molta suspense caratterizza questo terzo e conclusivo romanzo, anche se ho la vaga idea che Koraline abbia in serbo un’altra storia molto speciale in mente. 

“Io avevo bisogno del tempo e lo usavo a mio vantaggio. Lo usavo per controllare, lo usavo per non pensare. Lo usavo per non avere sorprese. Lo usavo per punire. Il tempo ti condiziona la vita ma io ora non ho più bisogno del tempo. Non me ne faccio più nulla del tempo, perché ora la mia unica condizione sei tu.”



Dio che disastro che sono!!! Avevo deciso di scrivere una recensione senza sbandierare tanto e depistarvi un pochino, invece eccomi qua a scrivere come una pazza furiosa. Se voglio rimanere sana e in vita meglio che mi fermi qui… Perché ora è arrivato il vostro momento… Ora dovete voi concludere il gioco!!!!! E sapete il perché…???

“Perché in un modo o nell’altro, Damon Blake vince sempre.”








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