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giovedì 26 aprile 2018

Recensione "Tutta la vita che vuoi" di Enrico Galiano

Cari amici lettori,

oggi vi parlo con molto piacere dell'ultimo romanzo di Enrico Galiano"Tutta la vita che vuoi", uscito lo scorso 19 aprile grazie alla Garzanti. Già con "Eppure cadiamo felici", il prof. Galiano aveva conquistato il pubblico di lettori, e ora ritorna con un nuovo romanzo i cui protagonisti sono tre giovani ragazzi che vivranno un'avventura di sole ventiquattr'ore, dove per la prima volta affronteranno la vita senza alcun tipo di freno. Buona lettura!



Titolo: Tutta la vita che vuoi
Autore: Enrico Galiano
Editore: Garzanti
Genere: Narrativa
Uscita: 19 aprile
Pagine: 300, copertina rigida

Ci sono attimi che contengono la forza di una vita intera. E Filippo vive uno di quei momenti il giorno in cui, per la prima volta, riesce a rispondere al professore che lo umilia da sempre. Fuggito da scuola vuole solamente raggiungere Giorgio, il suo migliore amico, che si sta domandando perché non sia riuscito a piangere al funerale del fratello. Sono solo due adolescenti, ma sono in lotta contro il mondo da cui non vogliono più essere sopraffatti. E, mentre sono fermi in macchina a un parcheggio, arriva una ragazza che corre a perdifiato verso di loro. È Clo che ha appena rubato un telefonino, perché quello è il modo per spezzare la pioggia che sente dentro. Basta uno scambio di sguardi e i tre si capiscono, si riconoscono, si scelgono. La voglia di cambiare è impressa nei loro volti. Quello è il momento giusto per prendere coraggio e seguire i desideri. Clo sa come aiutarli. Basta scrivere su un biglietto cosa potrebbe renderli felici. Lei ha lo zaino pieno di motivi per cui essere grati alla vita. Ora anche Giorgio e Filippo devono trovare il loro motivo speciale per cominciare a vivere senza forse. Ma non sempre chi ci è accanto è sincero del tutto. Clo non riesce a condividere la sua più grande speranza per il futuro. Perché a volte si è troppo giovani per capire che esiste qualcuno pronto ad ascoltare. Perché a volte ci sono segreti che non si è pronti a rivelare. Per farlo bisogna realizzare che non bisogna temere l'arrivo della felicità per toccarla davvero.







"No, ora lo so, vivere è una cosa che si va a 
prendere, che si strappa via, con le unghie e con i denti. 
E nasci ogni volta che te lo ricordi."

Oggi finalmente, dopo circa un anno, sono qui per parlarvi di un altro bel romanzo di Enrico Galiano, che con l'ultimo suo libro "Eppure cadiamo felici" (qui recensione), aveva già rapito il mio cuore. Con questo suo nuovo romanzo entriamo ancora una volta nel modo degli adolescenti, fonte d'ispirazione per il nostro autore. E allora venite con me a
conoscere i tre giovani protagonisti di questo romanzo.



Il primo giovane protagonista si chiama Giorgio De Santis: diciassettenne con la carnagione pallida, figlio dell'avvocato Umberto De Santis e che come segno distintivo ha una evidente balbuzie. Giorgio è la tipica pecora nera della famiglia, il figlio strano che non è così brillante a scuola e che vive all'ombra del fratello maggiore, Luca, che è il suo opposto. 



Ma un bel giorno, un giorno come tanti, accade qualcosa proprio a suo fratello Luca, e lui non ha la reazione che tutti si aspettano in una situazione simile. Ma allora, visto che è già considerato quello strano, una stranezza in più che male può fare? Giorgio scappa via con la macchina di suo padre e in compagnia del suo unico e migliore amico, Filippo.

Filippo Maria Tombin è il nostro secondo protagonista, nonché migliore amico di Giorgio. Anche lui non è propriamente la star della scuola, anzi, è quello che viene sempre preso in giro e che soffre di diversi disturbi dell'apprendimento e che dopo anni di soprusi e prese in giro sta per dare una svolta alla sua vita. Il timido e inoffensivo Filippo Maria Tombin dà il via al primo giorno della sua vita rispondendo per le rime al suo professore di fisica e fuggendo da scuola, con chissà quali intenzioni...


All'improvviso, i due amici incontrano un'altra anima in fuga, la ribelle Claudia Bolla, che si fa chiamare Clo e che oramai viene identificata come "La Ladra". Clo è una ragazza che aveva una vita perfetta, o quasi, che da un giorno all'altro è andata in frantumi: suo padre in galera, la mancanza della madre che è morta e nessun parente vicino, vive perciò in una comunità di ragazzi come lei, con problemi. Ma nessuno sa che dietro quella facciata da ragazza ribelle, dietro quel suo volersi far chiamare Clo e non Claudia, ma soprattutto, dietro alla sua cleptomania c'è molto ma molto di più...


Un giorno normale, solo ventiquattr'ore, e la vita dei nostri tre protagonisti prende una svolta diversa. Il loro incontro è come scritto nel destino. Dal primo momento, dal primo incontro, Giorgio e Filippo sanno che Clo è come loro, ovvero un'eterna incompresa. In questa interminabile fuga, Giorgio, Filippo e Clo faranno quello non hanno mai avuto il coraggio di fare in diciassette anni, e che forse non avranno mai più il coraggio di fare. L'incontro con Clo sarà la miccia che darà il via a tutto, e la sua presenza sarà fondamentale per Giorgio e Filippo. 
Clo sprona i due ragazzi a tirare fuori i loro segreti inconfessabili, le loro speranze e, soprattutto, quello che fa loro più paura; e Clo è una tipa che sa bene come infondere la giusta dose di coraggio negli altri.

"...Clo è stata il pezzo di lego che mancava per finire l’astro- 
nave. 
Clo è stata la scritta sgrammaticata sul muro. 
Clo è stata un temporale. Il temporale che il suo deserto 
aspettava. 
Clo è la sberla che ti sveglia dal sonno. 
E forse l’unico motivo se stasera 
quando torneranno indietro lui avrà il coraggio per farlo davvero."


Il viaggio che intraprendono i nostri tre amici sarà un viaggio alla ricerca di un motivo per cominciare finalmente a vivere, di un istante di pura felicità. In questi istanti, che dureranno solo un attimo, questi tre ragazzi tireranno fuori tutto ciò che non hanno mai detto a nessuno e faranno cose che mai avevano pensato di fare. Un giorno, nella vita di tutti e tre, che rimarrà indelebile nei loro ricordi e che cambierà per sempre il loro modo di vedere il mondo.
E poi Clo, che sembra la più spavalda, dovrà anche lei fare i conti con i suoi segreti mai confessati e avere anche lei il coraggio di lasciarsi guardare dentro, per potere finalmente andare avanti e iniziare a vivere.

"È lei che 
deve decidere a chi aprire la porta. A chi dare le chiavi dei 
luoghi più nascosti di sé. 
Dare le chiavi di quei luoghi è forse la cosa più difficile da 
fare, secondo Clo. La più bella, ma la più difficile. Al mondo, proprio."

Un romanzo profondo e vero, che sa tirare fuori le emozioni più autentiche, che riesce a farti riflettere e prendere il buono di queste riflessioni e farle tue. Come l'ultima volta, Galiano ha saputo raccontare con delicatezza e senza paura l'adolescenza, mettendosi nei panni dei giovani e facendoci provare le loro paure e le loro difficoltà. Ci ha mostrato, ancora una volta, la profondità e la bellezza dell'essere adolescenti. Tutta la vita che vuoi è un romanzo che ti entra dentro e ti fa capire quanto sia difficile vivere, e che spesso dovremmo veramente fermarci e riflettere sui motivi per cui vale davvero la pena vivere, cosa che spesso dimentichiamo, perché troppo presi dagli impegni quotidiani.

“Quando vedi qualcosa che ti tocca dentro, devi fare solo una cosa: facci caso. 
Non lasciarla scorrere come se niente fosse. E fallo
tutte le volte che puoi”.

E allora, per non dimenticarcene più, facciamo come la protagonista femminile del romanzo, Clo, con i suoi bigliettini. Concludo dicendo che è un libro che assolutamente va letto e riletto. Tutta la vita che vuoi è decisamente uno di quei libri che non solo rileggeresti mille volte, ma che vorresti aver scritto tu. Le ultime parole le voglio dedicare alla Nota dell'autore, che è stata qualcosa di bello e inaspettato.





3 commenti:

  1. Ho appena finito di leggere il libro e merita, veramente! La vostra recensione esprime un parere concordante al mio, ma la trovo scritta un po' troppo alla leggera.
    Buon proseguimento.

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  2. Ciao, accetiamo il tuo parere però credici niente è stato scritto alla leggera. Arrivederci.

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  3. Buon giorno ho letto il libro grazie alla mia scuola è un bel romanzo e spero che ne farete un altro di bello. Ciao, Arrivederci

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