Ciao a tutti cari amici,
oggi la nostra Graziana ci parla di “NULLA SI DISSOLVE ” libro d’esordio di Maria Capasso, giovane scrittrice napoletana, per Les Flaneurs edizioni, un romanzo sul tempo che scorre senza distruggere i ricordi, sull’amicizia e sull’incredibile forza di un amore capace di annullare e superare ogni cosa.
"Perché non ti svegli? Perché? Nei film i racconti fanno risvegliare anche dal coma più profondo. Oppure sei tu che non vuoi svegliarti? In fondo hai sempre amato farmi spaventare. Lo stai facendo apposta? Oppure, ti prego, fammi scoprire che è tutto un sogno cattivo e che mi sveglierai dicendomi che stavamo solo sognando. Che siamo ancora insieme a buttarci cuscini in faccia. Che nulla è cambiato. Che nulla è mai finito."
Titolo: Nulla si dissolve
Autore: Maria Capasso
Editore: Les Flaneurs
Edizioni Uscita: 5 novembre 2015
La vita di Alice scorre tranquilla: ha una famiglia che ama e un lavoro stabile. Un giorno arriva una strana telefonata dall’ospedale di Parigi, e la vita di Alice non sarà più così scorrevole. Un passato che ritorna. Alice ha custodito il ricordo di Stefano come una monaco buddista che cura il suo tempio per anni, non rivelando mai a nessuno. Un viaggio improvviso. Un’amica la seguirà senza fare domande, perché l’amicizia sa attendere il momento giusto. Un tuffo nei ricordo dove Alice per la prima volta racconterà a qualcuno di Stefano. Una cicatrice che porta un nome. Ma Alice non conosce tutto di Stefano, e lei ancora non lo sa. Una tremenda verità avvolgerà la sua esistenza. Le persone non sempre quello che sembrano. Anche quelle più vicine.
“Cara Milady, mi manchi. Sento freddo, ma penso a te e tutto passa. L’unica mia forza è stata ricordare i bei momenti con te. È stato l’unico periodo bello che abbia mai vissuto. Se tu stai leggendo queste poche lettere che ti ho scritto, vuol dire che io sono morto. E non piangere, piccola mia. Per me la morte è l’unica soluzione. Anche se ci fossi stata tu, il mio passato non mi avrebbe fatto sconti e avrebbe coinvolto anche te. E questo no. No. Tu calmi le tempeste. Tu porti il sole anche dove non batte mai. E non tramonti. Spero che tu abbia una vita migliore. Qualcuno che ti possa far sentire una vera donna e che ti prenda con tutto l’amore di cui hai sempre avuto bisogno e che io non ho mai saputo darti. Perché io sapevo solo tenerti legata, ma amore era qualcosa che non riconoscevo. Ora avrei voluto un po’ più di tempo, anzi coraggio per dirti che ti ho amata dal primo sguardo. Da quando ti chiesi un birra fredda, e il tuo sorriso mi fece capire che non avresti riempito solo un bicchiere per me. Tu hai riempito la mia esistenza."
Il tutto ha inizio nel presente, con la protagonista che viene chiamata al capezzale del suo primo amore, e inizia a raccontare la storia d’amore tormentata passata alla sua migliore amica (Lucia che le resta accanto per tutto il tempo).
Alice e Stefano due ragazzi che si conoscono nel locale parigino in cui lei lavora come cameriera e lui come musicista. “Colpo di Fulmine!” penserete, in realtà non è molto chiaro cosa spinga Alice ad ospitare a casa sua il giovane musicista squattrinato e solo, forse la solitudine in cui anche Alice riversa vivendo lontana dalla sua famiglia, o forse non so’! Davvero non sono riuscita a capire realmente il susseguirsi di scene descritte nel libro, non una motivazione, non un filo conduttore che guidi il lettore nella lettura e faccia assimilare la storia. Sta’ di fatto comunque che dalla loro prima sera di conoscenza i due ragazzi diventano inseparabili, vivono insieme, lavorano insieme, ma non sono amanti, già perché ognuno ha le proprie storielle dalla durata molto relativa, perché alla fine entrambi ritornano da quella che entrambi chiamano la loro casa e la loro famiglia, composta da loro due.
I loro sentimenti vengono espressi in una serie di lunghi dialoghi scritti dall’autrice, dialoghi però che non hanno facilitato la mia comprensione della storia sviscerata nelle sue parti, nel senso che si susseguono una serie di descrizioni delle giornate e dei mesi trascorsi insieme, ma a mio avviso manca il pathos, mancano le emozioni che attirano il lettore nella spirale della storia, non mi sono sentita coinvolta in quello che accadeva, forse perché durante la lettura mi aspettavo che succedesse qualcosa che desse una svolta al tutto, qualsiasi cosa che era stato lasciato intendere dall’autrice ma che poi svaniva con lo scorrere delle parole.
La storia continua cosi, con il racconto del tempo che passa e dei loro momenti condivisi con dei dialoghi non molto coinvolgenti, poi d’un tratto dopo la loro prima notte d’amore, Stefano lascia quella che definisce la sua casa, il suo rifugio, con una lettera nella quale le intima di non cercarlo perché tutto questo serve a proteggerla, Si, ma da cosa?
Tutto quello che non va in Stefano o che nasconde, non viene descritto o trasmesso nel susseguirsi delle pagine, anche la stessa ricerca disperata di Alice non è riuscita a coinvolgermi. E lo stesso finale è risultato, a mio avviso, molto affrettato e non è riuscito a lasciarmi addolorata come speravo.
Posso dirvi di credere di aver colto l’intenzione dell’autrice, di base non è una storia banale, ma è piuttosto scarna, non mi ha rapita non ha fatto scoccare la scintilla, Maria è giovanissima e credo che con la passione che possiede e le sue buone idee riuscirà a raccontare nuove storie magari non affrettate e più coinvolgenti. Le faccio il mio più grande in bocca al lupo, con lo studio e le giuste dritte potrebbe riuscire a creare dei buoni racconti.
Mi auguro infine che non prenda a male le mie parole.
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