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martedì 15 marzo 2016

Recensione "Una Dolce Ostilità" di Marianne Kavanagh

Cari amici lettori,

oggi la nostra Krizia, ci parla di Una dolce ostilità, pubblicato il 3 marzo dalla Garzanti e scritto da Marianne Kavanagh, già autrice di Un incantevole imprevisto, suo primo romanzo. Nonostante i pareri su questo romanzo siano entusiasti, l'idea di Krizia si allontana completamente da tutti i commenti positivi. Venite a scoprire il perché...







Titolo:
 Una dolce ostilità

Autrice: Marianne Kavanagh
Editore: Garzanti
Uscita: 3 marzo 2016
Genere: Romance


Kim ha una sola certezza: odia Harry con tutta sé stessa. Eppure è costretta ad averlo sempre tra i piedi, a vederlo ogni giorno girare per casa. Perché è il migliore amico di sua sorella. La sua famiglia lo adora, ma Kim non riesce a fidarsi di lui. Non hanno nulla in comune. Harry si occupa di finanza e la carriera sembra essere il suo unico obiettivo, mentre lei fa volontariato e lavora per un ente no profit. Sono l’uno l’opposto dell’altro e non fanno altro che discutere. Fino a quando il destino non li unisce oltre la loro volontà: devono prendersi cura insieme del nipotino di Kim. E da allora tutto cambia. Giorno dopo giorno, la ragazza scopre che Harry ha sempre indossato una corazza per nascondere il suo animo ferito. Scopre che è stato costretto a crescere troppo in fretta. E nel profondo dei suoi occhi all’improvviso intravede qualcosa che non può dimenticare. Ma a cui non riesce a credere. Non è facile per lei accettare che Harry possa essere una persona diversa. Troppa ostilità ha diviso i loro cuori per tanto tempo. Eppure nel profondo di sé stessa sente che quell’odio forse non è nient’altro che una forma di amore. Ci vuole solo coraggio. Perché a volte per trovare l’anima gemella bisogna cercare proprio lì dove meno ci si aspetta. Dopo il grande successo di Un incantevole imprevisto, per settimane in classifica in Italia, Marianne Kavanagh torna dai suoi lettori che attendevano con ansia un nuovo romanzo. Una dolce ostilità è una storia in cui l’amore gioca a nascondino. Ma arriva sempre il momento in cui è il cuore a dettare legge, in cui uno sguardo racconta più di mille parole. Non si può fermare la magia del conoscersi, dell’innamorarsi, del non perdersi mai per nessuna cosa al mondo.







Quindi, facciamo il punto della situazione. Eva, Kim e Harry, sono i protagonisti di questo libro. Eva e Kim sono sorelle, vivono insieme da sole. Harry è il miglior amico di Eva e per qualche strano motivo, che rimarrà un mistero fino alla fine Kim lo odia. Sono tre personaggi molto singolari. Eva è una hippy, figlia dei fiori, affascinata in tutto e per tutto dagli anni 60, vive secondo quello stile di vita. Kim è una tosta, sogna di cambiare il mondo, lavora per un ente no profit che combatte contro la povertà. Harry è il suo esatto opposto: è un banchiere, si arricchisce sulle spalle dei contribuenti, e forse è proprio per questo che Kim lo odia così tanto (mia supposizione). Fatto sta che i due sono continuamente a stretto contatto, prima per la forte amicizia che lega Harry ad Eva, poi perché si ritrovano a dover badare al figlio di Eva che purtroppo si ammalerà di cancro al seno.





Non ci siamo proprio! leggere questo libro è stata una fatica enorme! Credetemi, non mi era mai successo di dover interrompere la lettura a causa del forte mal di testa che mi causava il libro. Irritante dall’inizio alla fine! Peccato veramente perché la storia in sé poteva essere carina e interessante, ma secondo me mancavano le idee, la storia non ha ne testa ne coda; per non parlare poi di com’è scritto! Si passa dalla prima alla terza persona ad una velocità fulminante, da qui il mal di testa, tanto da non capire più chi parla e di chi si sta parlando!

Per tutto il tempo, ho avuto l’impressione che fosse una storia scritta a quattro mani. Pensieri, frasi, periodi buttati li a casaccio. Spesso i protagonisti passavano in secondo piano, sembrava fosse più importante dare spazio ai personaggi secondari che non erano pochi. Mi sono ritrovata a leggere mille storie differenti perdendo così il filo di quella che in teoria era la storia principale, quella di Kim e Harry.

Ho dovuto sorbirmi i monologhi stressanti della madre di Eva e Kim, una rompiscatole, un’esaltata che non si interessa mai alle figlie se non per giudicare o per raccontare loro quanto sia bello, ricco, affascinante il suo nuovo marito. Ho dovuto sopportare i problemi familiari di un collega di Harry. I dubbi su dove fare il tirocinio di un’amica di Kim. Per non parlare poi delle minuziose descrizioni della banca in cui lavora Harry; pagine pagine e pagine su infinite trattative bancarie che fanno venir sonno solo a pensarci! Il tutto intervallato dai continui litigi tra Kim e Harry.





Kim… Kim l’avrei schiaffeggiata per tutto il tempo! Il suo odio ingiustificato nei confronti di Harry è stato a dir poco irritante e, sto pover' uomo stava li a subire tutte ste sceneggiate da casalinga disperata senza fiatare anzi, continuando a cercare un punto di incontro ma, niente non c’era verso. Più cercava di essere gentile e disponibile più lei lo insultava. Ma insomma tesoro mio rilassati! Non si può vedere il marcio ovunque. Ma niente, per Kim Harry è come un insetto che deve essere schiacciato. Nonostante lui per tutta la storia mantenga sempre un comportamento impeccabile. È sempre presente, sempre disponibile, anche nei momenti peggiori lui c’è. Quando Eva si ammala, è lì, nonostante Kim non lo voglia tra i piedi, lui rimane a dare il suo sostegno,prendendosi tutti gli insulti che Kim gli riserva.

La figura di Harry è molto ambigua, non si capisce bene che ruolo ha, non spicca molto, non è una figura ben delineata la sua. Il legame che lo lega a Eva è molto forte tanto da far supporre che tra i due ci sia qualcosa in più oltre l’amicizia, però allo stesso tempo è palese che il rapporto che ha con Kim non sia da meno, non si spiega altrimenti se no il suo subire in silenzio l’ostilità che lei gli riserva. L’unica cosa che i due sembrano avere in comune è l’impegno che mettono nel far star bene Eva.





Forse Eva è stata l’unico personaggio che mi ha colpito a cui mi sono affezionata e che mi ha fatto commuovere. Stava li, in mezzo a due fuochi, il suo migliore amico e sua sorella e nel frattempo lottava contro una male che non guarda in faccia nessuno. Non importa che tu sia giovane, non importa che abbia un figlio piccolo che ha bisogno della madre che lo aiuti a crescere, il tumore è subdolo, se ti prende difficilmente ti lascia. E così mi sono ritrovata a pregare per lei, odiando sua sorella che alla mattina sembrava fare colazione con pane e orgoglio e ammirando Harry e tutto ciò che faceva per rendersi utile.

Certo il tema delicato della malattia, non viene trattato con il dovuto rispetto, anzi c’è molta superficialità, e sono del parere che certi argomenti o li tratti con il dovuto rispetto o non ne parli, non si può accendere il fuoco e poi non ravvivarlo.

Insomma si è capito che questo libro non mi è piaciuto, ed un peccato, i presupposti per una bella storia c’erano tutti. Alla fine tutto si concentra nelle ultime sessanta pagine su per giù, e magari se l’autrice si fosse focalizzata di più su queste pagine senza prolungarsi su tutto il contorno ne sarebbe venuta fuori una storia toccante. Diciamo che di questa “dolce ostilità” è saltata all’occhio solo la parte ostile. È come se l’autrice si fosse imbarcata in un’impresa più grande di lei. Che poi ancora mi chiedo cosa avrà mai fatto Harry per farsi odiare così tanto? Se decidete di leggere questo libro, e capite il motivo di tanto odio spiegatemelo, perché io non l’ho capito…



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