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martedì 9 agosto 2016

Recensione in Anteprima "Cuore di Pietra" di Kat Spears


Salve Lettori,
oggi la nostra Krizia ci parlerà del libro di Kat Spears "Un Cuore di Pietra", uscito oggi grazie alla Newton Compton Editori. Vediamo se questo libro ha colpito la nostra krizia, seguitemi e lo scoprirete...

Buona lettura :*






Titolo:
Un Cuore di Pietra

Autore: Kat Spears
Genere: Young Adult
Casa Editrice: Newton Compton Editori


Jesse Alderman, detto Sgaggio, è all’ultimo anno delle superiori e riuscirebbe a vendere sabbia nel deserto. È anche bravissimo a trovare ciò di cui la gente ha bisogno: compiti di fine semestre, un appuntamento con la reginetta della scuola, documenti contraffatti. Ha pochi amici e non si lascia mai ostacolare dalle emozioni. Per Jesse, la vita è soltanto una serie di transazioni d’affari.
Ma quando Ken Foster, capitano della squadra di football e stronzo a tutto tondo ingaggia Jesse per aiutarlo a conquistare il cuore dell’angelica Bridget Smalley, Jesse si ritrova a provare tutta una serie di emozioni. Seguendo Bridget e imparando i dettagli più privati della sua vita, si innamora per la primissima volta. Stringe anche amicizia con il fratello minore di Bridget, un ragazzo aggressivo, diffidente e colpito da disturbi motori. Jesse inizia così a far visita agli anziani nelle case di riposo per incontrare Bridget, a offrire aiuto ai meno fortunati e ad affezionarsi al ragazzino che lo idolatra. E se l’uomo di latta avesse un cuore, in fondo?
Una sorta di Cyrano de Bergerac moderno, Un cuore di pietra è raccontato dal punto di vista di Jesse in modo schietto e divertente, con le sue ciniche osservazioni sul mondo. Jesse sarà costretto ad affrontare il dolore che cova per un evento accaduto un anno prima e forse, ma solo forse, riuscirà a provare di nuovo dei sentimenti.








Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. (J. D. Salinger). Io invece in questo caso vorrei poter chiamare a telefono l’autrice e chiederle: <<perché?>>.
Ciao a tutti amici! Oggi vi parlo di “Cuore di Pietra” un libro che non mi ha lasciato niente! Non posso nemmeno definirlo bello o brutto, al massimo potrei dire che è insipido. Si insipido è l’aggettivo perfetto, esattamente come quei piatti che, nonostante siano ricchi di ingredienti, non hanno alcun sapore perché gli elementi non legano tra di loro. Parto col dire che per i primi cinque capitoli o giù di lì non ho capito di cosa si stesse parlando e, quindi è stato un continuo tornare indietro e ricominciare a leggere perché proprio non mi raccapezzavo. E questa cosa ha rallentato la lettura tanto che ad un certo punto volevo lasciar perdere, infatti ho impiegato un’eternità a finire questo libro. IRRITANTE! Insomma quando poi ho individuato i protagonisti la situazione è LEGGERMENTE migliorata. Il protagonista assoluto è Jesse, una sorta di Robin Hood moderno. Lui frequenta il liceo a mò di sport; anzi no, diciamo che più che altro lui vede nella scuola una fonte remunerativa. Si perché è un affarista nato! Il più sfigato dell’Istituto vuole uscire col capo delle cheerleader? E che problema c’è! Basta rivolgersi a Jesse, tirare fuori qualche biglietto e da 100$ et voilà, il gioco è fatto e, l’appuntamento assicurato! Perfino il preside si rivolge a lui per togliersi dai piedi quegli alunni un tantino scapestrati che creano problemi. Un giro d’affari quello di Jesse che potrebbe fare invidia ai più grandi imprenditori. Appuntamenti, tesine, prime volte, basta comprare tutto da Jesse.




Ah e non dimentichiamoci lo sballo, solo roba buona per carità, ma fatto sta che il nostro uomo d’affari è anche un piccolo spacciatore, così giusto per non farci mancare niente. E qui mi chiedo, perché inserire necessariamente e in maniera forzata anche un argomento così spinoso come il traffico di stupefacenti? Non è che un tizio risulta più figo se spaccia! E quindi son giunta alla conclusione che molte cose si scrivono così giusto per riempire le pagine. Un giorno Jesse viene avvicinato da Ken – già il nome è tutto un programma- capitano delle squadra di football. Io ho sempre pensato che i capitani di qualsiasi squadra avessero la fila di ragazze pronte a strapparsi i capelli ad uno sguardo, ma a quanto pare mi sbagliavo. Ken infatti ingaggia Jesse per conquistare o meglio, comprare la ragazza dei suoi sogni: la bella Bridget. Bridget è la santa vergine della scuola,ma non nel senso che vi state immaginando, Lei aspira proprio alla santità! Non ama stare al centro del l’attenzione, ma proprio per questo non passa inosservata, ben voluta da tutti, dispensa sorrisi e parole gentili a destra e sinistra, ma predilige i casi disperati, quelli che tutti snobbano. In lei vive l’anima della crocerossina. Si sveglia la mattina e pensa: “chi salverò oggi?” Jesse inizia proprio a stalkerarla, la segue ovunque, la studia e la controlla in ogni momento della giornata per fornire un resoconto dettagliato a mr tutto muscoli niente cervello Ken. A Jesse va un plauso meritatissimo per come sceglie di abbordare la ragazza. Non vi dico come altrimenti rovinerei una delle parti più carine della storia! Ma Jesse non aveva messo in conto i suoi sentimenti, già, perché fin dal primo incontro con Bridget sembra essere colpito da un fulmine. La bontà d’animo di questa ragazza lo spiazza e nonostante per lui si tratti solo di lavoro si rende conto di non riuscire a stare lontano da lei, soprattutto perché Bridget sembra gradire la sua presenza, cosa che Jesse non aveva previsto. Quindi: lui vuole lei, lei vuole lui ma Jesse la spinge letteralmente tra le braccia di Ken. Voi direte, va bene ma succederà pur qualcosa di eclatante in questa storia, la risposta? No! Non succede proprio un bel niente! È una sorta di diario giornaliero di Jesse. Un elenco dettagliato di tutte le sue attività. Si vivono le giornate insieme a lui, tutto il resto non conta granché, Bridget spesso sparisce per interi capitoli, ma allo stesso tempo appaiono altri nomi, altri personaggi minori che altro non fanno se non confondere le idee, che per altro vengono inseriti nel contesto come se il lettore dovrebbe sapere chi sia tizio o chi sia Caio ed ecco che arriva la confusione di cui parlavo.




Non so perché, ma mi ero illusa di trovare in questo libro, una di quelle storie che fanno sognare, e invece niente, non ho trovato niente. Apatia totale! Ho trovato più feeling con i personaggi secondari dal carattere più delineato, che con i protagonisti. Uno su tutti Pete, il fratello di Bridget, un ragazzo diversamente abile ma decisamente più sveglio di quelli che si definiscono normali; Per il quale ho provato simpatia istantanea anche se non ho amato il modo in cui l’autrice tratta la disabilità, troppa leggerezza a parer mio! E soprattutto situazioni alquanto surreali per un ragazzo come Pete. L’amicizia che nasce tra lui e Jesse è stato forse l’unico motivo che mi ha spinta ad andare avanti. Volevo capire come si sarebbe evoluta una cosa nata col solo scopo di raggiungere un fine. Volevo capire se in questo libro fosse presente un minimo di umanità! Unico nota positiva di questo libro? Una playlist da urlo!! Diciamo pure che i contenuti c’erano tutti, ma capacità di amalgamarli pari a 0


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